Il fatto che non abbia più scritto in questo diario non deve ingannare: la colonia ha superato perfettamente la fase invernale, ed è stata una mia scelta quella di rallentarla il più possibile al risveglio di primavera.
Temendo una eccessiva esplosione demografica, e già impegnato con la costruzione di nidi per
Messor e C. vagus, temevo di non poter costruire un nuovo nido anche per le mie guerriere... l'idea era di fare un nido anche per loro a doppia facciata, in modo da compensare lo spazio e rendere la colonia più comoda.
In effetti è stato così. Fino alla settimana scorsa sono stato impegnato in vari progetti e non ho potuto dedicare tempo anche a loro.
Ora però la primavera è avanzata, e il desiderio di esporre la colonia insieme alle altre migliori della mia collezione a luglio, per due giornate di mostra, mi ha mosso a intraprendere il lavoro.
Con l'avanzare della stagione temevo soprattutto le difficoltà di muovere tutta la colonia al trasloco!
In realtà le basse temperature e le piogge dell'ultimo periodo hanno favorito il mio progetto: il vecchio nido ha riposato in garage al fresco fino al mese scorso, poi sul davanzale della finestra al mattino siamo sempre stati intorno ai 12-15 gradi la mattina, con puntate sui 6-8° addirittura nelle ultime due settimane!
La regina ha deposto, ma poche uova, e queste non si sono schiuse rapidamente per il fresco continuo.
Così ho preparato iil nuovo nido: 31 cm x 25. Due facciate, stanze ampie ma non troppo, buon disegno delle gallerie... appena possibile posterò le foto.
Adesso non resta altro che trasferirle.
Approfittando delle ultime due giornate di pioggia ho portato il nido in garage, attaccato il nuovo con un collegamento corto (15 cm) attraverso i due nuclei, non prima di aver rimosso l'arena con tutte le guerriere di guarnigione esterna presenti nel substrato.
Ho ripulito il terreno, posizionato l'arena sopra il nido nuovo, e rimosso i tappi ai collegamenti.
L'idea di base, già ben collaudata, è avere la colonia divisa in due, sopra-sotto, separata solo dal nuovo nido.
Le formiche di sopra sono tentate di ritrovare il nido-madre, quelle nel nido vecchio se vogliono uscire a foraggiare, devono trovare nuove strade per raggiungere l'arena, e siccome il vecchio accesso è tappato irrimediabilmente, sfogano i loro istinti nell'esplorazione dei nuovi collegamenti a livello di nido sotterraneo.
Questo sistema ha sempre dato buoni risultati.
Ovviamente il nuovo nido va riscaldato e oscurato. Questa operazione da i suoi risultati migliori quando la temperatura del nido vecchio è più bassa, ma funziona bene solo quando la temperatura generale dell'ambiente è bassa; fatto in piena estate, questo tipo di trasloco funziona male o non funziona affatto, ecco perché i traslochi è meglio farli a primavera, quando le formiche per ripartire cercano nuove fonti di calore.
Normalmente il trasloco di una colonia richiede mezza giornata, uno-due giorni sono ottimali, anche se poi resta sempre una parte della popolazione recalcitrante e restia a trasferirsi, l'importante è far trasferire la covata senza danni, e soprattutto che si sposti da sola la regina!
Bene.
In un'ora la colonia aveva già cominciato il trasloco e in due ore tutta la covata e la regina erano state trasferite!
Avendo già assistito a trasferimenti di intere colonie anche in natura, non dovrei meravigliarmi, eppure queste formiche mi sorprendono sempre per la rapidità delle loro decisioni e la capacità di reclutamento!
A un giorno dal collegamento ci sono ancora alcune centinaia di operaie presso l'entrata del collegamento del vecchio nido, ma molte vanno e vengono, parecchie vengono convinte col solito sistema del trasporto mutuale, e credo che domani potrò tentare di staccare del tutto il collegamento, visto che i tesori più preziosi sono già nella nuova dimora.
F. sanguinea si dimostra ancora una volta rapidissima nelle sue mobilitazioni e subito pronta a reagire agli imprevisti!