Diario Messor barbarus Freccia
Inviato: 09/10/2015, 11:31
Dopo l’estinzione della prima colonia di cui tenevo un diario,voglio aprire un diario su questa colonia di Barbarus che è diventata la mia colonia “principale”.
Arrivata di consuetudine insieme a un ordine di provette dalla spagna a settembre 2014, la colonia contava 8 operaie..ora io non sono un precisino con le date, ma dopo un periodo di semi stasi invernale in cantina, a febbraio di quest’anno ho riportato la colonia a temperature di casa e ho aperto la provetta in una piccola arena. Le deposizioni hanno cominciato subito ad essere abbondanti, e a luglio eravamo già sulle 50 operaie, qualche medium e sempre una buona scorta di pupe e larve. Ho deciso cosi di costruire il mio primo vero formicaio con arena staccata e collegata dal solito tubo. Ho inserito la provetta in arena, ho oscurato il nido e ho lasciato decidere a loro se e quando trasferirsi. All’inizio il nido è stato usato per stivare i semi, e poi piano piano, hanno cominciato prima ad occupare il tubo, e poi si sono decise a fare il grosso passo, tutto in poco meno di un mese. Ora le operaie sono più di cento, mangiano grilli e disprezzano le camole, in arena hanno due provette, una con acqua e una con acqua e zucchero, e preferiscono come si sa quella senza zucchero. Un aspetto da cui si scostano le mie messor rispetto alle schede e ai consigli che trovo in giro, è l’amore per l’umidità. Ho notato, specialmente nella fase di trasferimento, che se bagnavo il cotone che vedete sopra il nido, portavano la covata nella stanza piu umida, quando poi lasciavo asciugare il cotone per due giorni, portavano di nuovo la covata nella provetta che era ancora la loro casa ufficiale. Ancora adesso, e si vede dalle foto, quando il cotone si asciuga, portano la covata nel tubo, che essendo ovviamente più isolato del gasbeton ha un’umidità più alta, quando poi la sera bagno il cotone loro riportano tutto all’interno. Quindi il prossimo nido che faro per questa colonia avrà un metodo di umidificazione piu semplice e stabile, come si fa per colonie che amano l’umidità. Almeno per una zona del nido, lasciandone un’altra completamente asciutta per stivare i semi. Questo inverno penso che non porterò la colonia in cantina, propio ieri ho trovato un bel mucchietto di uova fresche,non vorrei bloccarne lo sviluppo.
Arrivata di consuetudine insieme a un ordine di provette dalla spagna a settembre 2014, la colonia contava 8 operaie..ora io non sono un precisino con le date, ma dopo un periodo di semi stasi invernale in cantina, a febbraio di quest’anno ho riportato la colonia a temperature di casa e ho aperto la provetta in una piccola arena. Le deposizioni hanno cominciato subito ad essere abbondanti, e a luglio eravamo già sulle 50 operaie, qualche medium e sempre una buona scorta di pupe e larve. Ho deciso cosi di costruire il mio primo vero formicaio con arena staccata e collegata dal solito tubo. Ho inserito la provetta in arena, ho oscurato il nido e ho lasciato decidere a loro se e quando trasferirsi. All’inizio il nido è stato usato per stivare i semi, e poi piano piano, hanno cominciato prima ad occupare il tubo, e poi si sono decise a fare il grosso passo, tutto in poco meno di un mese. Ora le operaie sono più di cento, mangiano grilli e disprezzano le camole, in arena hanno due provette, una con acqua e una con acqua e zucchero, e preferiscono come si sa quella senza zucchero. Un aspetto da cui si scostano le mie messor rispetto alle schede e ai consigli che trovo in giro, è l’amore per l’umidità. Ho notato, specialmente nella fase di trasferimento, che se bagnavo il cotone che vedete sopra il nido, portavano la covata nella stanza piu umida, quando poi lasciavo asciugare il cotone per due giorni, portavano di nuovo la covata nella provetta che era ancora la loro casa ufficiale. Ancora adesso, e si vede dalle foto, quando il cotone si asciuga, portano la covata nel tubo, che essendo ovviamente più isolato del gasbeton ha un’umidità più alta, quando poi la sera bagno il cotone loro riportano tutto all’interno. Quindi il prossimo nido che faro per questa colonia avrà un metodo di umidificazione piu semplice e stabile, come si fa per colonie che amano l’umidità. Almeno per una zona del nido, lasciandone un’altra completamente asciutta per stivare i semi. Questo inverno penso che non porterò la colonia in cantina, propio ieri ho trovato un bel mucchietto di uova fresche,non vorrei bloccarne lo sviluppo.