Osservazioni sui tempi di produzione di alati nelle colonie

Osservazioni sui tempi di produzione di alati nelle colonie

Messaggioda Bremen » 10/10/2013, 17:41

Continuo della discussione sorta qui.

Bè pero quando una pupa diventa molto grande più di una major allora è probabilmente una regina, pero in queste foto sono tutte larve ancora giovani e qui si è impossibile distinguerle.
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Priscus » 10/10/2013, 19:09

GianniBert ha scritto:
Priscus ha scritto:nelle ultime foto che hai postato ci sono già larve di sessuati pronte ad impuparsi!


Non mi risulta che si possano distinguere le larve dei sessuati, almeno non in Messor... Mi sono perso qualcosa?
A quale foto ti riferisci?
L'unico vago sospetto di pupe di sessuati può riguardare larve molto, molto grandi, ma io nelle ultime foto pubblicate non ne vedo.


Effettivamente la mia teoria è stata convalidata solo per Formica fusca, Formica rufibarbis e la Myrmica sp. di un altro utente del forum, ancora non riesco a vedere bene le larve delle mie Messor capitatus per poter escludere questo genere.

Ovviamente non è una questione di grandezza ma della particolare conformazione, specie in colonie così polimorfiche.
Se nella tua colonia spunteranno a breve alati allora vi spiego di che si tratta altrimenti posso confermare di aver fatto il passo più lungo della gamba ed è inutile divulgare informazioni che posso poi forviare altri utenti :-?

Intanto qualcuno vuole piazzare 10 grilli come scommessa, magari ho perso l'occhio? io dico che nascono alati! :smile:
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Luca.B » 10/10/2013, 21:17

E' altamente improbabile che una colonia che sciama in autunno produca, prima dell'inverno, alati. :unsure:

E' vero che è abbastanza matura da sostenere riproduttori fino al prossimo autunno...ma la cosa non sarebbe vantaggiosa a livello di economia coloniale. :unsure:

passi la produzione di alati qualche mese prima...ma addirittura un anno è secondo me eccessivo. :smile:

Gianni, tienici aggiornati... :yellow:
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda feyd » 10/10/2013, 21:42

Luca.B ha scritto:E' altamente improbabile che una colonia che sciama in autunno produca, prima dell'inverno, alati. :unsure:

E' vero che è abbastanza matura da sostenere riproduttori fino al prossimo autunno...ma la cosa non sarebbe vantaggiosa a livello di economia coloniale. :unsure:

passi la produzione di alati qualche mese prima...ma addirittura un anno è secondo me eccessivo. :smile:

Gianni, tienici aggiornati... :yellow:



Ora luca so che sto andando ot, MA va detto e probabilmente sarebbe interessante fare una discussione seria in merito:

Quanto dici tu è vero, corretto e ovvio :mrgreen:
Il ma sta sul fatto che tu assumi che la colonia abbia il controllo decisionale su quando far nascere gli alati, regine sopratutto.
Mentre secondo me il controllo c'è solo a valle, cioè se far sviluppare tali larve o meno, ed in una colonia che non ha ne problemi di cibo ne di altro tipo, come quelle in cattività, non vi è la necessita di tale controllo.
Quindi per me è abbastanza normale pensare che vi siano larve di sessuati che nasceranno in primavera, e quindi fuori dalla stagione riproduttiva.



Io scommetto che sono alati, e quindi alzo la puntata di priscus di dieci, e dico dieci, blatte :yellow:
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Luca.B » 10/10/2013, 22:46

feyd ha scritto:
Luca.B ha scritto:E' altamente improbabile che una colonia che sciama in autunno produca, prima dell'inverno, alati. :unsure:

E' vero che è abbastanza matura da sostenere riproduttori fino al prossimo autunno...ma la cosa non sarebbe vantaggiosa a livello di economia coloniale. :unsure:

passi la produzione di alati qualche mese prima...ma addirittura un anno è secondo me eccessivo. :smile:

Gianni, tienici aggiornati... :yellow:



Ora luca so che sto andando ot, MA va detto e probabilmente sarebbe interessante fare una discussione seria in merito:

Quanto dici tu è vero, corretto e ovvio :mrgreen:
Il ma sta sul fatto che tu assumi che la colonia abbia il controllo decisionale su quando far nascere gli alati, regine sopratutto.
Mentre secondo me il controllo c'è solo a valle, cioè se far sviluppare tali larve o meno, ed in una colonia che non ha ne problemi di cibo ne di altro tipo, come quelle in cattività, non vi è la necessita di tale controllo.
Quindi per me è abbastanza normale pensare che vi siano larve di sessuati che nasceranno in primavera, e quindi fuori dalla stagione riproduttiva.



Io scommetto che sono alati, e quindi alzo la puntata di priscus di dieci, e dico dieci, blatte :yellow:


Dimentichi un elemento fondamentale...l'osservazione sul campo, che è forse l'aspetto più importante di uno studio. :smile:

Se c'è una cosa che l'ecologia mi ha insegnato (e la natura in primis) è che "tutto è possibile ma non tutto accade"!
Al di la di ciò che è potenzialmente possibile per una colonia o della fonte di certi meccanismi, comunque spesso non è in dubbio il meccanismo stesso...poichè è ciò che si riscontra nella realtà ecologica oggettiva. :smile:

Non so quante osservazioni sul campo hai fatto (inteso, in questo caso, lo scavare formicai)...ma per le osservazionisul campo che conduco ormai da più di 2 anni sulle colonie dell'oasi, ho potuto osservare che esiste una regola generale in più o meno tutte le colonie.

Specie a sciamatura primaverile (es. Camponotus vagus o Messor structor) producono alati solitamente in tarda estate/autunno;

Specie che sciamano in piena estate (es. Lasius sp., Tetramorium sp., ecc...) producono alati dalla primavera inoltrata;

Specie che sciamano in autunno (es. Crematogaster scutellaris, Myrmica sp, ecc...)producono alati dall'estate inoltrata;

Se ciò che reputi "potenzialmente" fattibile fosse ciò che poi accade a livello ecologico, avremmo regine di ogni specie prodotte in tutti i periodi dell'anno...cioè avremmo alati onnipresenti in ogni formicaio.

Mentre ciò non è quanto si osserva realmente sul campo.

Potenzialmente una colonia può produrre alati quando vuole...sono diversi i fattori che possono intervenire nella scelta del quando (magnetismo terrestre, temperatura, alimentazione, concentrazione ormonale, ecc...)...ma a prescindere da tali fattori le "regole" che guidano la produzione di alati sembrano seguire schemi decisamente precisi e abbastanza prevedibili (dico abbastanza perchè chiaramente ogni regola ha le sue rarissime eccezioni).

E' vero che spesso le colonie in cattività fanno cose "anomale", ma per le osservazioni registrate fino ad ora dalle esperienze sulla produzione di alati in colonie mature (alcune proprio di Gianni) si può notare che c'è una certa corrispondenza tra il periodo in cui c'è la produzione di alati nelle colonie in cattività e quelle selvatiche...insomma, sembra che anche le nostre colonie in cattività seguano abbastanza fedelmente i periodi di produzione degli alati delle colonie selvatiche.

Il che porta a supporre in modo abbastanza sicuro che questa colonia non dovrebbe produrre alati fino alla prossima estate...proprio come faranno le colonie di questa specie selvatiche. :unsure:
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda quercia » 10/10/2013, 23:11

state inquinando un bellissimo diario, io ho postato la mia risposta altrove, lo ho fatto apposta per non inquinarlo prima che voi partisse nel farlo
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Luca.B » 10/10/2013, 23:22

quercia ha scritto:state inquinando un bellissimo diario, io ho postato la mia risposta altrove, lo ho fatto apposta per non inquinarlo prima che voi partisse nel farlo


Non sono d'accordo. :unsure:

Un diario non è soltanto una descrizione cronologica di eventi...ma è anche un' occasione di dibattito, ragionamento e studio. :smile:
Questa colonia, con tutto ciò che fa o non fa...o potrebbe fare, è l'oggetto di questo diario.

Credo quindi che ogni ragionamento, supposizione e pensiero sia inerente a questo diario e faccia parte della storia stessa di questo diario. affrontare l'argomento in un'altra sede spezzerebbe la linearità di quei ragionamenti e ipotesi che il diario stesso dovrà in futuro confermare o smentire. :unsure:

Insomma, si inquina il diario con post come questi...e non con post il cui elemento di base è proprio la colonia oggetto del diario. :smile:

In qualunque caso credo che Gianni sia l'unico che possa esprimersi riguardo il bisogno o meno di affrontare ipotesi sull'evoluzione della sua colonia in un'altra sede....quindi prima di spostare i vari post, attendo che Gianni ci dica la sua. :smile:

Gianni, preferisci si continui a parlare qui o apriamo un'altro post? :smile:
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Priscus » 10/10/2013, 23:38

Interessante discussione, propongo innanzitutto di spostarla fuori dal diario di Gianni, non voglio che venga spammato per colpa mia :winky:

Vi propongo altre interessanti questioni sull'argomento:

1. I semi che raccolgono le Messor maturano e cadono proprio a settembre, ergo è proprio adesso che le loro riserve di cibo sono al massimo annuale.

2. Le Messor, mangiando prevalentemente semi, sono tra le specie più avvantaggiate nell'inverno, hanno grosse riserve alimentari a lunga durata. I problemi arrivano in primavera, quando si alzano le temperature e i semi cominciano a germogliare, quindi avere già alati pronti e ben nutriti potrebbe essere un vantaggio.

3. Le Messor hanno nidi enormi, sebbene sia possibile osservare alati in altre specie, magari mentre si scaldano con il sole primaverile sotto ai sassi, è logico pensare che, pur essendo presenti tra le Messor, gli alati nella stagione invernare stiano in profondita riparati dal freddo e quindi non visibili senza scavare molto in profondità.

4. Se le Messor capitatus producono alati in estate/autunno, per farli sciamare in primavera, direi che produrli adesso non è molto fuori dal comune, sarebbe un ritardo accettabile.
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 11/10/2013, 0:06

Seguo ora la discussione, e avrei la mia da dire, solo che ci sono così tante domande e ipotesi, che non credo di poter dare dare in questo momento, e quindi lascio a voi di continuare con le ipotesi.
La discussione è così piena di risvolti interessanti, che andrebbe davvero aperto un argomento apposta, anche se non mi disturba certo che sia partita da qui.
Già altre volte mi sono domandato quante cause possono influire sulla nascita alati nelle colonie, e c'è così tanto da discutere, che farlo qui nel diario diventerebbe davvero una mutazione che chi legge, potrebbe non sempre apprezzare...
Spoiler: mostra
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda feyd » 11/10/2013, 8:48

Appena uno di noi mod ha voglia penso sia opportuno spostare la discussione a questo punto :-D

Luca l'osservazione sul campo serve, ma anche quella in laboratorio, casa in questo caso :lol:

Molte colonie in cattivita hanno ecologie diverse, e nessuno di noi ha colonie mature e pronte a sviluppare alati da abbastanza tempo, e abbastanza colonie, per avere una statistica che possa indicare con una buona certezza uno dei due meccanismi.


Il problema di fondo quindi è capire come viene decisa la nascita degli alati, sicuramente influiscono molti fattori, e nel caso delle myrmica abbiamo molti studi scientifici che lo descrivono. Ma sappiamo anche che per specie diverse ci sono meccanismi diversi, ma in tutto cio il potere decisionale attivo non rientra nei parametri.

Questo, secondo me ovviamente, comporta che nel momento in cui vi siano le condizioni adatte, anche se fuori periodo, possano venir prodotti alati.
Ma solo il tempo ci dara una risposta.



@priscus, forse intendevi messor structor.

@luca, ok lo studio sul campo, ma te in oasi le messor non le hai :lolz:
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Re: Osservazioni sui tempi di produzione di alati nelle colo

Messaggioda Luca.B » 11/10/2013, 9:12

Non sono d'accordo feyd. :unsure:

Per ora possiamo riassumere le osservazioni di alati in cattività sulle seguenti specie:

1) Messor structor;
2) Myrmica sp.;
3) Temnothorax unifasciatus;
4) Crematogaster scutellaris;
5) Formica cunicularia;


Tutte queste specie ci hanno dato alati più o meno in modo preciso rispetto ai tempi di sciamatura delle specie selvatiche. Nella produzione degli alati è vero che influiscono sicuramente fattori associati all'alimentazione...ma sono convinto che, in questo caso, fattori ambientali siano la discrepante più importante.

Anche se la colonia ha molto cibo, come succede in cattività, questo non influisce sulla produzione di alati. Almeno per le osservazioni che abbiamo potuto fare fino ad ora. Pensa alla colonia di Crematogaster scutellaris di zambon che abbiamo visto ad Entomodena. Ricordi quanti alati? Quando li ha prodotti? Poco prima di liberarli...e non ora o in inverno o al risveglio...nonostante la colonia mangi a volontà!

Temnothorax unifasciatus che ho da 3 anni produce alati esattamente un paio di mesi dopo il risveglio...e li libera esattamente quando fuori trovo gli alati di questa specie.

Se non ricordo male la colonia di Gianni di Formica cunicularia quest'anno ha iniziato a produrre qualche alato...esattamente nel periodo in cui succede in natura (e nelle colonie è ben visibile il quando). Nonostante sia una colonia ipernutrita....come mai non produce alati a settembre? O ad agosto?

Esiste un principio di "parsimonia" nelle colonie di formiche. In una colonia si cerca di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo possibile...che è uno dei principi ecologici di base della vita stessa.

Ora, se tutte queste specie, in natura come in cattività, seguono questo principio...è ragionevole pensare che lo faccia anche Messor capitatus (sia in cattività che in natura).

Priscus ha scritto:Interessante discussione, propongo innanzitutto di spostarla fuori dal diario di Gianni, non voglio che venga spammato per colpa mia :winky:

Vi propongo altre interessanti questioni sull'argomento:

1. I semi che raccolgono le Messor maturano e cadono proprio a settembre, ergo è proprio adesso che le loro riserve di cibo sono al massimo annuale.

2. Le Messor, mangiando prevalentemente semi, sono tra le specie più avvantaggiate nell'inverno, hanno grosse riserve alimentari a lunga durata. I problemi arrivano in primavera, quando si alzano le temperature e i semi cominciano a germogliare, quindi avere già alati pronti e ben nutriti potrebbe essere un vantaggio.

3. Le Messor hanno nidi enormi, sebbene sia possibile osservare alati in altre specie, magari mentre si scaldano con il sole primaverile sotto ai sassi, è logico pensare che, pur essendo presenti tra le Messor, gli alati nella stagione invernare stiano in profondita riparati dal freddo e quindi non visibili senza scavare molto in profondità.

4. Se le Messor capitatus producono alati in estate/autunno, per farli sciamare in primavera, direi che produrli adesso non è molto fuori dal comune, sarebbe un ritardo accettabile.


Messor capitatus sciama in autunno...non in primavera. Quindi produrre alati ora vuol dire non solo doverli mantenere fino al prossimo autunno (che già vuol dire una spesa alimentare non indifferente)...ma vuole anche dire dover tutelare i delicati alati fino a quel giorno (ali, corpo, ecc...).
Non è vantaggiosa come cosa. :unsure:
Essendo gli alati comunque delicati, meglio produrli il più vicino possibile al periodo di sciamatura...

Inoltre il fatto che in questo periodo ci sia abbondanza di semi è un elemento utile per superare l'inverno e avere una riserva per far partire la colonia in primavera...e visto l'appetito di una colonia adulta, già questi due aspetti causeranno un calo drastico dei semi stoccati. :unsure:
Infine sicuramente un elemento che influisce sulla produzione di alati è la carne animale.
Infatti nella mia colonia di Messor structor abbondando in cibo animale, nel giusto periodo, si ha una abbondante produzione di alati. Ma comunque tale produzione si concentra sempre più o meno dalla tarda estate...proprio perchè è una specie che sciama in primavera. :unsure:
Le regine prodotte prima (è capitato ma ricordiamo che è anche una specie atipica poichè poliginica e le cui regine non sciamano realmente) dopo uno o due mesi nel nido vengono private delle ali e impiegate come semplcii operaie...cosa che non si riscontra in altre Messor. :unsure:
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Re: Osservazioni sui tempi di produzione di alati nelle colo

Messaggioda feyd » 11/10/2013, 14:29

Vuoi una prova schiacciante?

Quale è il meccanismo con il quale una larva "decide" se diventare operaia o regina, partendo dal presupposto che sappiamo che il dna fra le due caste è lo stesso, e quindi quello che cambia è solo l'espressione dello stesso.


Secondo me il tutto nella vita delle formiche è prevalentemente stocastico, quindi come ti dicevo la decisione avviene a valle, ed è solo una decisione su chi portare avanti.

Poi facendo due conti, piccole larve di alati ora vuol dire che, in natura, riprenderanno a crescere in primavera, diamo un paio di mesi fino a giugno? Per diventare pure, un altra mesata, mesata e mezzo per diventare adulti, ed ecco che siamo a fine agosto, periodo giusto per gli alati ;)
Se i conti sono giusti, e gianni scalda la colonia questi tempi verranno accellerati e per giugno potremmo vedere se priscus aveva ragione o meno :-D
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Re: Osservazioni sui tempi di produzione di alati nelle colo

Messaggioda Robybar » 11/10/2013, 14:58

Io vorrei ricordare che le Messor di Gianni hanno prodotto 2 regine a Novembre un paio di anni fa. Ovviamente non hanno fatto una bella fine,ma la loro nascita bisognerebbe capire a cosa è dovuta..

Comunque da qualche parte qualcuno disse che le regine nascono in colonie mature quando queste sono talmente grandi che l'ormone della regina ha difficoltà ad irrorare tutte le larve, quindi alcune larve attivano un processo metabolico secondo il quale mangiano come bestie e diventano regine...
Ogni anno, pochi mesi prima della sciamatura, accade questa diminuzione del ferormone reale con conseguente produzione di alati.
Questa teoria è supportata da colonie di persone che non conosco che dopo la morte della regina hanno sviluppato pupe reali.
In effetti questo fenomeno potrebbe spiegare il motivo della non-produzione di regine nelle colonie in cattività, che hanno nidi più stretti rispetto a quelli in natura dato che l'allevatore cerca sempre di ottimizzare lo spazio, quindi l'ormone reale riesce a passare in tutte le larve e non c'è produzione di regine...
Ma resta comunque da capire come mai l'ormone reale diminuisce improvvisamente permettendo la produzione di regine ma per un periodo circoscritto di tempo e non in modo permanente.
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Re: Osservazioni sui tempi di produzione di alati nelle colo

Messaggioda quercia » 11/10/2013, 18:36

io non credo che siano le larve a "decidere" di diventare regine, ma che siano le operaie a deciderlo e come con le api un'alimentazione diversa potrebbe decidere del loro fururo? :unsure:
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Re: Osservazioni sui tempi di produzione di alati nelle colo

Messaggioda GianniBert » 11/10/2013, 18:41

Vi espongo quelli che sono i miei pensieri e cercherò di dare a tutti le risposte migliori possibili.
Ovviamente non ho la verità in mano: quello che scrivo è quello che penso sia la migliore interpretazione possibile delle nostre osservazioni!
Spero che sia uno stimolo per VOI che magari leggete e ne sapete più di me su certi meccanismi biologici e che vi ispiri nuove ipotesi e magari le risposte giuste!

Cosa sappiamo in realtà della produzione dei sessuati nelle colonie selvatiche?
Che a seconda della specie gli alati vengono prodotti in precisi momenti della stagione estiva.
Che alcune specie hanno modelli più rigidi di altre (Pheidole Lasius e Tetramorium, per dirne alcune, possono variare il periodo di sciamatura durante tutta l'estate, a partire dai primi veri caldi, in avanti, mentre Camponotus sciama preferibilmente in primavera, ma fa eccezione C. nylanderi, mentre Messor sciama classicamente in autunno, salvo la nostra structor).

Ma sappiamo perché, quando, e cosa, favoriscono le prime produzioni nelle colonie mature?
In realtà abbiamo due possibilità perché le nascite vengano dirottate da operaie semplici ad alati: una è che la colonia sia matura e che la colonia decapitalizzi le sue energie proprio a questo scopo, l'altra è che la regina cominci ad invecchiare e i suoi feromoni inibitori comincino a fare cilecca.
E' allora che le larve nate da uova fecondate possono cominciare a prendere la strada reale: un misto di calo di feromoni ed una alimentazione più ricca fanno pensare alle condizioni ideali alla nascita delle prime regine in una colonia.
Ma non è la stessa cosa se la regina DECIDE che è il momento opportuno per produrre gli stessi individui?
Cosa le fa decidere questa cosa? Come può operare di conseguenza?

Intanto sappiamo che una colonia matura può contare su ingenti quantità di approvvigionamento, inoltre questa stessa colonia ha probabilmente raggiunto una estensione tale (qui può essere intesa in vari modi: espansione del nido su ampio spazio, gallerie più distanti fra loro, nidi diversificati con depandace...) che la riduzione dei feromoni inibitori è quasi un passaggio superfluo.
Se noi prendiamo in esame il Genere Myrmica, molto ben studiato, sappiamo che le larve che si sviluppano in regine devono essere deposte in autunno e schiudersi prima dell'inverno. Questo perché?
E' semplice: in inverno il calo dell'attività della regina permette alle larve latenti, in quel particolare periodo di vita, di imboccare la via della maturità.
Perché è così in Myrmica? E' possibile che la poliginia delle colonie in questione abbia bisogno della stasi invernale di TUTTE le femmine riproduttrici, che altrimenti (non si metterebbero mai d'accordo!) potrebbero inibire volenti o nolenti, la nascita di altre regine contemporaneamente alla loro presenza.
Nel caso di colonie con una singola regina, riunite in un unico nido circoscritto invece, la volontà precisa di riprodurre la colonia sarebbe più facilmente controllabile.

Sappiamo che la nascita dei sessuati avviene sempre nelle colonie mature, ma abbiamo casi di produzione di alati anche in colonie piccole, dove forse la dislocazione del nido non permette alla regina un controllo assoluto, ma ancora non ne sappiamo abbastanza sul meccanismo di ogni singola specie per dire che queste regole siano a tutte applicabili.
Diciamo che queste sono le regole generali delle nostre autoctone, con tutte le varianti del caso.
Gli alati rappresentano un peso per la colonia che cerca di produrli a ridosso del volo nuziale, ma sappiamo anche che (Camponotus ne è un esempio) che quando avviene l'anno prima, le formiche sono in grado di essere utilizzate come serbatoio di cibo. Il vero danno avviene quando gli alati nascono FUORI dal periodo riproduttivo tipico della specie. Allora sì che ci troviamo con un problema che va contro l'iter corretto del momento riproduttivo: ne è un esempio la mia colonia di Camponotus vagus.
Aver generato alati a giugno/luglio, in una zona priva di segnali precisi da parte di altri nidi che è il momento dell'accoppiamento, ha creato uno squilibrio irreparabile (senza contare il resto dei problemi, in questo caso!). Perché gli alati non hanno mai ricevuto l'impulso ad alzarsi in volo e allora sì che la colonia non ha proprio trovato il modo di impiegarli!

Ora, la nascita sporadica, casuale, di due o dieci regine in una colonia in cattività, soprattutto fuori dal giusto periodo, non conta abbastanza riscontri in tutto il forum da poter essere considerata in modo statistico.
La mia colonia di Formica cunicularia produce regolarmente da 2 anni uno stuolo numeroso di alati a primavera. Sappiamo che questo rispetta perfettamente le tempistiche della natura. Anche la "scelta” di produrre individui di un solo sesso è corretta: evita l'incrocio fra consanguinei, magari anche dentro il nido. Produrre regine costa evidentemente di più, quindi le femmine che geneticamente porteranno la discendenza più preziosa verranno prodotte quando al colonia sarà ancora più sviluppata e sicura di poterlo fare. Evidentemente 5000 operaie per F. cunicularia sono ancora considerate poche, o forse l'età della regine è tale che non permette la nascita di concorrenti, mentre invece le viene facile NON fecondare qualche centinaio di uova!
Però anche in Formica sanguinea e Polyergus ho visto alcune nascite maschili. In sanguinea è avvenuto anche al primo anno di vita della colonia, quando ormai le operaie erano circa 200. Questo cosa ci dice?
Se consideriamo come casuale questo avvenimento (non vengono prodotti maschi in maniera massiccia, che faccia pensare a una reale intenzione della regina di avviare la riproduzione), non è indicativo di un comportamento tanto anomalo: ricordiamo che parliamo di specie a fondazione parassita, nel migliore dei casi di fondazione ad alto rischio e assistita da specie che spesso riducono la fondazione a un azzardo, e forse qualche maschio "scappa” alla regina, ma non vi è mai stato un errore verso l'altro sesso! I rischi impliciti sarebbero stati eccessivi!
Da quello che leggo in tutti i diari delle colonie del Genere Formica, nei primi anni di vita non ci sono accenni a nascite in questo senso.

C'è poi la questione del poter distinguere già dalle larve quello che dovrà nascere... Avevo chiesto già tempo fa questa cosa a Rigato, sempre parlando di specie autoctone, e lui mi aveva detto che NON C'E' UN SEGNO DISTINTIVO NELLE LARVE. Ovvio che in presenza di larve enormi, in un nido di Lasius, Tetramorium, Pheidole o che altro, è facile prevedere cosa verrà fuori!
Ma quando parliamo di formiche dotate di una spiccata allometria, la cosa divento molto più difficile.
Io scruto le mie covate da anni, e non è la prima volta che vedo larve di stazza decisamente superiore al normale. Quante volte credete che abbia sperato di veder nascere una generazione di alati nel mio nido di Messor? L'unica volta che questo è accaduto non avevo notato niente di diverso dal solito, fino... al momento in cui le larve hanno iniziato la metamorfosi.
Per quel che ne so non ci sono segni evidenti di riconoscimento prima. Mi piacerebbe.
Anche in Formica è abbastanza facile prevedere il sesso del nascituro: a un certo punto le larve diventano più grandi delle nutrici e qui non occorre essere dei geni, ma ancora non si può capire se la larva darà vita a un maschio o a una regina; la colorazione dei bozzoli è indicativa: invece che bianco sporco, questi sono marrone rossastro, ma le dimensioni del bozzolo per ora non sono sufficienti a riconoscere cosa succede dentro. Non in assenza di bozzoli di due stazze diverse!
Quest'anno alcune larve non hanno filato il bozzolo ed è stato possibile vedere la metamorfosi, ma al mio occhio, fino a trasformazione quasi completata, non era ancora possibile capire il sesso. Poi le teste e gli addomi hanno cominciato ad assumere caratteristiche uniche e diventa facile.
Qui devo ammettere che non ho ancora avuto regine della specie deposte, quindi non ho esperienze dirette e non posso dire che non sia possibile dal bozzolo (dimensioni, colore) capire se siamo davvero di fronte a una regina, magari sarà molto facile e intuitivo!
Il fatto è che anche se le larve sono belle grosse, nel caso di Messor, ce ne sono talmente tante di quella dimensione che a vista non è sufficiente dire che non saranno major di 13 mm...
Devo inoltre contattare il ragazzo che ha la mia colonia di M. barbarus, che quest'autunno ha prodotto una ventina di regine. Non so nulla di quello che è successo in seguito; io penso che in mancanza di un segnale esterno, le regine saranno rimaste nel nido e in seguito eliminate o dealate, quel che è certo è che in una colonia di poco più di 500 operaie, la produzione di così tante regine (in proporzione) suona anomalo, ma cosa sappiamo veramente di M.barbarus? Chi ne ha una colonia delle dimensioni uguali alla mia di capitatus?
Non possiamo fare raffronti.

Insomma le castagne nella padella sono tante, e non ci sono risposte sicure al 100%. Certo è un argomento che va approfondito non solo osservando cosa succede nelle nostre colonie, che potrebbero costituire tutte delle eccezioni, ma soprattutto cosa succede in natura e perché.
A voi la parola.
Spoiler: mostra
Messor barbarus - Camponotus nylanderi - Camponotus claripes - Camponotus cruentatus - ... Kalotermes flavicollis
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