Nome:
Messor capitatus

Sottofamiglia: Myrmicinae

Genere: Messor


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Areale di distribuzione: Tutta Italia ma rara nelle regioni del nord dove si può rintracciare sporadicamente in pianura; comune nelle zone mediterranee e soleggiate.

Ginia: Monoginica

Periodo di sciamatura: Da settembre a fine ottobre
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Stile di fondazione: Indipendente. Niente alimentazione. Deposizione e prime operaie alla primavera successiva.

Regina: Dimensioni 15-16 mm. Colore: nero brillante e aspetto robusto; relativamente poco pelosa.

Operaie: Dimensioni variabili da pochi millimetri a circa 14 mm per le major più grandi. Colore nero lucido, o marrone molto scuro, con testa robusta e percettibilmente più tondeggiante che in Messor ibericus (ex structor). Sviluppa operaie piccole, intermedie e maggiori, non adibite a funzioni tipiche dei soldati, ma piuttosto a macinare i semi.

Longevità della regina: circa 15 anni

Longevità delle operaie: circa 2 anni

Alimentazione: Prevalentemente semi di diverse piante selvatiche e da coltivazione, cereali (anche semi da erba); sono graditi insetti e nelle colonie adulte è possibile fornire miele diluito, meglio se su supporti come cotone, o frutta (spesso però tendono a coprirlo e ignorarlo), gradiscono la frutta dolce.

In allevamento la colonia con le prime operaie può essere alimentata con semi di tarassaco o semi da erba, che anche le operaie più piccole possono triturare. In realtà, una volta trasportati i semi nel nido, la regina stessa può contribuire a sbriciolare i semi che le operaie non riescono ancora a intaccare. Raccomandabili proteine animali costituite da insetti morbidi come farfalle, camole, grilli, ragni. Possono essere un'ottima base proteica alimenti comuni di altro genere come prosciutto cotto (schegge molto piccole), pollo e tonno. Frutta dolce molto matura, ma anche mele e zucchine.

Nidi naturali: scavati nel suolo in profondità, molto estesi, con poche uscite concentrate.

Nidi artificiali: Gesso e gasbeton sono i più usati e funzionali, ma fare particolare attenzione alla possibilità che scavino entrambi (il gesso solo se ammorbidito dall’umidità). Prevedere quindi un discreto spessore fra il perimetro delle gallerie e l’area coperta da vetrata. Tendono a scavare dove sentono umido, quindi nei bordi esterni in basso dei nidi verticali; evitare lì abbozzi di scavo che potrebbero essere invitate a seguire. Meglio arrotondare lo scavo. Nel caso di nidi a lastre affiancate con argilla o terra comune con 1,5 – 2 cm di spessore; non usare semplice sabbia per evitare crolli. Utile un substrato alla base d’argilla espansa, se ospitate in questo tipo di nido.

Temperatura di sviluppo ottimale: 25 - 30 ° C

Umidità: Nido tendente al secco, anche se la colonia non ha problemi con umido eccessivo, però questo fa germogliare i semi accumulati. Le operaie portano volentieri i semi presso le fonti umide, sembra lo facciano per ammorbidirli. Prevedere quindi una zona dove la colonia può comunque trovare da bere, ma lasciare all’asciutto almeno il 70% del nido.

Arena esterna: asciutta, meglio con ghiaietto sottile o terriccio, che rivolteranno e sporcheranno facilmente, in quanto una colonia matura produce molti rifiuti, che tende ad accumulare in punti precisi. Le operaie gradiscono poter scavare e rivoltare, creare accumuli di materiale e hanno abitudini soprattutto notturne-serali.

Periodo d’ibernazione: Non obbligatorio, ma consigliato almeno per un breve periodo. Portare la colonia a 5-15 gradi per circa 2 mesi favorisce la deposizione primaverile e il riposo della regina.

Tempi di sviluppo covata: Da uovo a larva: circa 9-18 giorni - da larva a pupa: circa 12-15 giorni - da pupa ad operaia: circa 10-15/20 giorni.
 La crescita è influenzata sia dalla temperatura, che dallo sviluppo in minor o major dell’operaia.

Particolarità: Allevamento semplice, colonie popolose necessitano spazio una volta sviluppate. Morso innocuo, veleno da contatto delle operaie, repellente e poco efficace. Timide e poco veloci, ma testarde quando iniziano a scavare. Producono grandi quantità di rifiuti che tendono ad accumulare in un angolo dell'arena, ma attenzione: se trovano spazio nel nido, possono accumularlo nelle stanze sporcandole e rendendole col tempo inservibili e impossibili da pulire. A questo proposito va previsto il cambio del nido almeno ogni uno-due anni.

Può essere utile a riguardo leggere il diario di 13 anni di una colonia di questa specie al link: http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=13&t=331


Stanza della covata in un nido di gasbeton

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Regina di M. capitatus

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Ultimo aggiornamento (Lunedì 28 Settembre 2020 20:03)