Sottofamiglia: Formicinae

Areale di distribuzione: Europa

Ginia: Monoginica

Regina: 8 mm

Maschio: 5-6 mm

Operaie: 5-7 mm

Colore: Marrone - rossiccio.

Alimentazione: Completamente dipendente dalle ausiliarie per alimentarsi; le operaie possono lappare cibo liquido occasionalmente, ma non sono in grado di sostentarsi a lungo abbandonate a se stesse..

Umidità: Vive sia in zone secche che umide. Sembra prediligere comunque un buon grado di umidità.

Temperatura: consigliabile per lo sviluppo della covata, da 22 a 28° C.

Ibernazione: Indispensabile.

Nidificazione: Dipende dalla specie delle schiave che utilizza. Solitamente, usando schiave del genere Formica, nidifica in terra con nidi uguali a quelli della specie schiavizzata.

Nidi artificiali consigliati: Gesso, ytong (o gasbeton).

Specie ausiliarie utilizzabili: tutte le specie del Genere Formica (F. fusca, fuscocinerea, cunicularia, rufibarbis, ecc.)

Periodo di sciamatura: Luglio - Agosto.

Sviluppo in natura: E' una formica schiavista (il corretto nome scientifico di questo comportamento è dulosi) che non è in grado di fondare autonomamente. Solitamente si insinua in nidi del Genere Formica e, successivamente, può adottare diverse tecniche per fondare. Ad esempio può uccidere la regina della colonia bersaglio e prenderne il posto; può convivere per un certo tempo nello stesso nido con la regina originale del formicaio o può rubare dei bozzoli per poi farli nascere lei in un altro luogo. Accudita dalle schiave, inizia a deporre le proprie uova che daranno origine a veri e propri soldati che non sono in grado di alimentarsi autonomamente. Solitamente il rapporto tra numero di schiave per singolo soldato Polyergus è di 10 a 1. Quando calano le schiave o aumenta il numero di soldati, viene mandato l'esercito a rubare bozzoli e larve da nidi di formiche bersaglio (preferibilmente del genere Formica), posti spesso anche a decine di metri dal formicaio base (vedi: http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=50&t=651 ).

Fondazione e sviluppo in cattività: Bisogna fornirgli da subito alcune ausiliarie e attendere che la regina venga accettata, cosa può avvenire dopo cruente scaramucce. E' bene soprattutto rifornire la nuova famiglia di diversi bozzoli e aumentarli pian piano che nascono le prime operaie schiave. Raggiunto un numero di 50-100 operaie, si aspetta che la regina inizi a deporre le prime uova (possono passare anche mesi). Man mano che aumentano le operaie Polyergus si danno nuovi bozzoli da far adottare.

Visto l'elevato numero di bozzoli di cui necessita questa specie, si consiglia vivamente di far sviluppare parallelamente almeno 2 formicai del genere Formica, così da avere sempre un buon numero di bozzoli. Non è, infatti, sempre facile reperire bozzoli in natura.

Per approfondimenti sull'allevamento in cattività vedi:

http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=26&t=13  

http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=57&t=3408

Difficoltà: Difficile, soprattutto in fase di fondazione e per le difficoltà legate al reperire un alto numero di bozzoli. Poi diventa un problema di gestione. Questo tipo di formica è un parassita "obbligatorio”, quindi per mantenere la colonia in crescita è necessario foraggiarla per sempre del numero di bozzoli che le sono indispensabili per prosperare. Quando la popolazione cresce, le operaie sono stimolate a cercare di uscire dal nido e cercare un nido bersaglio dove poter fare incursione, quindi ci si trova davanti a due problemi: o si accontenta la loro esigenza mettendo a disposizione un nido di serviformica con covata da rubare, oppure si devono saccheggiare personalmente nidi artificiali o naturali.

In caso di incursione in nidi artificiali, il rischio di perdere la colonia bersaglio è legata al meccanismo naturale con cui Polyergus esegue le spedizioni: gli eserciti circondano il nido, e le operaie si strofinano sul corpo i feromoni di propaganda che creano il panico nel nido nemico. L'attacco è rapidissimo; le formiche rimangono pochi minuti, massimo una decina, dentro il nido. Questo limita i danni provocati dai feromoni, dalla grande quantità di acido formico prodotto da difensori ed attaccanti, e limita anche gli scontri corpo a corpo in cui le amazzoni sono letali grazie alle mandibole a sciabola, che bucano il cranio del nemico. Riprodurre questi attacchi in ambiente artificiale è molto difficile! La struttura stessa dei nidi artificiali (spesso con una sola entrata e senza vie di fuga per gli assaliti) limita le possibilità di fuga delle assalite e di far sfogare la grande quantità di veleni che all'aperto si volatilizzano, mentre nello spazio ristretto di nidi artificiali normali si accumulano.

Da fonti precise (Prof. Donato Grasso, Università di Parma), per ricreare la classica colonna di attacco delle amazzoni, sono necessari almeno 5 metri di distanza fra i due nidi. Altrimenti l'incursione avviene ugualmente ma a piccoli drappelli, con il rischio di prolungare l'attacco e di non concentrarlo in pochi minuti. Un attacco prolungato nel tempo aumenta il rischio di far morire l'intera colonia bersaglio, proprio a causa dei veleni sprigionati dall'azione. E' quindi preferibile disporre di una stanza ampia dove disporre i nidi e la possibilità di arieggiare il locale. L'alternativa è rinunciare a vedere il comportamento delle formiche nell'atto stesso che le caratterizza e le rende interessanti, fornendo loro di volta in volta, i bozzoli necessari a mantenere la popolazione.

A queste condizioni è evidente che l'allevamento di questa specie all'infuori di motivi effettivi di studio, risulta problematico e sconsigliabile ai profani. Superata l'interessante fase di fondazione la crescita della colonia è limitata dalle esigenze stesse di questa formica che in cattività non può essere mantenuta se non storpiando il motivo stesso della sue esistenza: la predazione e il parassitismo estremi.

Curiosità:

- Fin dal primo anno possono essere prodotti maschi;

- Inizialmente le operaie schiavizzate sembrano drogate dalla regina. Restano in cerchio intorno a lei senza fare praticamente nulla;

- E' facile trovare regine neo-sfarfallate appostate presso il formicaio madre (vedi il seguente post: http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=26&t=1240); questo comportamento deriva dal fatto che le regine in fondazione, usano seguire a distanza le scorrerie della propria specie, per approfittare della confusione generata dall'invasione nei nidi-bersaglio. Nel panico generato dai feromoni di migliaia di amazzoni, ora in ritirata, la regina si introduce nel nido di serviformica e tenta di raggiungere la stanza della regna. Se ci riesce senza essere intercettata, la uccide con un colpo di mandibole e prende il suo posto, emanando effluvi che "drogano” le serviformica inducendole ad adottarla.


Regina Polyergus

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Ultimo aggiornamento (Martedì 29 Settembre 2020 15:54)