Re: Three Way Nest per Crematogaster scutellaris (il trasloc
Inviato: 22/11/2016, 12:31
Grazie per le risposte ragazzi! Yurj.. ma sei diventato moderatore?! Eheh cavolo un anno fa eri appena appena entrato.. hai scritto in un anno esattamente 10 volte il numero di post che ho scritto io in 3 anni.. Beh dai mi fa piacere. Non travisare le mie parole mi raccomando, sono solo colpito sicuramente te lo meriti.
Comunque, rispondendo ad entrambi:
Premetto prima di tutto che la regina a suo tempo fu trovata non lontana dalla mia odierna casa.
Sono ben conscio dei pericoli del foraggiamento in natura, so bene che alleveranno afidi e diciamo che non sono così rintronato da volerle fare foraggiare liberamente dentro casa!! eheh
Io abito in piena campagna, intorno a me non ci sono case, ma campi e bosco. Inutile dire che è già pieno di colonie in natura che allevano afidi, cercano di entrare in casa, fanno nidi negli alberi ecc.. Non sarebbe di certo una colonia in più a fare la differenza da questo punto di vista.. tra l'altro non le farei foraggiare mica di fianco all'orto.
In ogni caso, tra le varie problematiche che avete sottolineato, l'unica che veramente mi preoccupa è l'attacco di una colonia esterna che potrebbe penetrare nel nido delle mie Crematogaster scutellaris e farle fuori. Questo si, mi spaventa, infatti vorrei aspettare di avere una colonia ben matura e preparata per muovere questo passo. Per questo in ogni caso avrei aspettato un altro paio di anni prima di sperimentare.
Ora vi spiego come mi immaginavo il sistema: un tubo che parte dal formicaio e scende giù dalla finestra del primo piano fino a terra e ancora un po' oltre, per allontanare un po' l'uscita dalla casa. L'escludi regina (ovvero una grigliettina di ferro che fa passare le operaie, ma troppo piccola per la regina) sarebbe posizionato ad entrambe le estremità del tubo, evitando così la fuga della regina e l'ingresso di grossi predatori come altri artropodi o lucertoline ecc. La cosa che mi chiedo principalmente è se la differenza di volume tra regina ed operaie in questa specie sia effettivamente sufficiente per questo esperimento.
So che i rischi ci sono in ogni caso, sia dell'attacco di una colonia esterna, sia di un eventuale fuga della regina, ma ora vi spiego i motivi che mi spingono verso questa sperimentazione: Questa colonia ha 5 anni, sono 5 anni che la vedo fare sempre le stesse cose, bere miele, mangiare insetti e, da un paio d'anni, scavare il sughero. Ogni tanto trovano qualcosa che utilizzano come materiale edile per cartonare, ma sono convinto di non dare i materiali adatti per questa attività per esempio. Sia da un punto di vista etico, ma soprattutto, da un punto di vista di studio scientifico, trovo che sarebbe molto più interessante e stimolante, per me e per loro, osservare un comportamento di foraggiamento il più naturale possibile. Osservare cosa portano autonomamente nel nido quando possono scegliere loro, per accrescere le mie conoscenze riguardo a questa specie e più in generale per ampliare in modo intelligente l'insieme di cibi e materiali che metto a disposizione di tutte le mie colonie.
So che il rischio è quello di perdere, eventualmente, la colonia e infatti non è che non abbia dubbi rispetto a questo progetto, ma non ci trovo niente di male in questo se posso dirla tutta.. anzi, trovo che a livello di osservazione questa sperimentazione porti l'osservazione del funzionamento naturale di una colonia su un livello completamente diverso di veridicità. Così come lo è stato inserire del sughero da scavare liberamente.
Sia chiaro.. non è che voglio convincervi che farei bene.. forse farei male, ma vorrei rendervi consapevoli delle mie motivazioni.
Yurj per quanto riguarda le implementazioni nel nido ti spiego anche questo: Questa è la mia colonia più sviluppata e attiva, spesso e volentieri porto questo formicaio nelle classi delle scuole elementari e in incontri di educazione ambientale per mostrare e spiegare il mondo della formica a bimbi e adulti.
Mi serve per l'appunto un formicaio molto facile da trasportare, questo finchè rimane più o meno così è perfetto, arena e formicaio in un unico solido oggetto, non troppo grande, non troppo pesante, facile da caricare in macchina e portare a spasso se ce n'è il bisogno. Ho calcolato che la superficie ancora libera della teca mi permetterà di utilizzare quel nido ancora per un'anno aggiungendo un'altra grande espansione la prossima estate. Poi dall'anno dopo dovrò senza dubbi costruire un nuovo grande formicaio, e lo farò. Sperando che nel frattempo le mie altre giovani coloniette diventino abbastanza grandi e robuste da essere trasferite in un bel formicaio trasportabile per le questioni di lavoro e divulgazione.
Comunque, rispondendo ad entrambi:
Premetto prima di tutto che la regina a suo tempo fu trovata non lontana dalla mia odierna casa.
Sono ben conscio dei pericoli del foraggiamento in natura, so bene che alleveranno afidi e diciamo che non sono così rintronato da volerle fare foraggiare liberamente dentro casa!! eheh
Io abito in piena campagna, intorno a me non ci sono case, ma campi e bosco. Inutile dire che è già pieno di colonie in natura che allevano afidi, cercano di entrare in casa, fanno nidi negli alberi ecc.. Non sarebbe di certo una colonia in più a fare la differenza da questo punto di vista.. tra l'altro non le farei foraggiare mica di fianco all'orto.
In ogni caso, tra le varie problematiche che avete sottolineato, l'unica che veramente mi preoccupa è l'attacco di una colonia esterna che potrebbe penetrare nel nido delle mie Crematogaster scutellaris e farle fuori. Questo si, mi spaventa, infatti vorrei aspettare di avere una colonia ben matura e preparata per muovere questo passo. Per questo in ogni caso avrei aspettato un altro paio di anni prima di sperimentare.
Ora vi spiego come mi immaginavo il sistema: un tubo che parte dal formicaio e scende giù dalla finestra del primo piano fino a terra e ancora un po' oltre, per allontanare un po' l'uscita dalla casa. L'escludi regina (ovvero una grigliettina di ferro che fa passare le operaie, ma troppo piccola per la regina) sarebbe posizionato ad entrambe le estremità del tubo, evitando così la fuga della regina e l'ingresso di grossi predatori come altri artropodi o lucertoline ecc. La cosa che mi chiedo principalmente è se la differenza di volume tra regina ed operaie in questa specie sia effettivamente sufficiente per questo esperimento.
So che i rischi ci sono in ogni caso, sia dell'attacco di una colonia esterna, sia di un eventuale fuga della regina, ma ora vi spiego i motivi che mi spingono verso questa sperimentazione: Questa colonia ha 5 anni, sono 5 anni che la vedo fare sempre le stesse cose, bere miele, mangiare insetti e, da un paio d'anni, scavare il sughero. Ogni tanto trovano qualcosa che utilizzano come materiale edile per cartonare, ma sono convinto di non dare i materiali adatti per questa attività per esempio. Sia da un punto di vista etico, ma soprattutto, da un punto di vista di studio scientifico, trovo che sarebbe molto più interessante e stimolante, per me e per loro, osservare un comportamento di foraggiamento il più naturale possibile. Osservare cosa portano autonomamente nel nido quando possono scegliere loro, per accrescere le mie conoscenze riguardo a questa specie e più in generale per ampliare in modo intelligente l'insieme di cibi e materiali che metto a disposizione di tutte le mie colonie.
So che il rischio è quello di perdere, eventualmente, la colonia e infatti non è che non abbia dubbi rispetto a questo progetto, ma non ci trovo niente di male in questo se posso dirla tutta.. anzi, trovo che a livello di osservazione questa sperimentazione porti l'osservazione del funzionamento naturale di una colonia su un livello completamente diverso di veridicità. Così come lo è stato inserire del sughero da scavare liberamente.
Sia chiaro.. non è che voglio convincervi che farei bene.. forse farei male, ma vorrei rendervi consapevoli delle mie motivazioni.
Yurj per quanto riguarda le implementazioni nel nido ti spiego anche questo: Questa è la mia colonia più sviluppata e attiva, spesso e volentieri porto questo formicaio nelle classi delle scuole elementari e in incontri di educazione ambientale per mostrare e spiegare il mondo della formica a bimbi e adulti.
Mi serve per l'appunto un formicaio molto facile da trasportare, questo finchè rimane più o meno così è perfetto, arena e formicaio in un unico solido oggetto, non troppo grande, non troppo pesante, facile da caricare in macchina e portare a spasso se ce n'è il bisogno. Ho calcolato che la superficie ancora libera della teca mi permetterà di utilizzare quel nido ancora per un'anno aggiungendo un'altra grande espansione la prossima estate. Poi dall'anno dopo dovrò senza dubbi costruire un nuovo grande formicaio, e lo farò. Sperando che nel frattempo le mie altre giovani coloniette diventino abbastanza grandi e robuste da essere trasferite in un bel formicaio trasportabile per le questioni di lavoro e divulgazione.