Alle soglie della primavera ho trasferito la colonia nel nuovo nido di cui sopra...
Purtroppo ho trovato conferma delle temute difficoltà di questa colonia: contrariamente all'ultima visita, non ho visto covata attiva; questo potrebbe spiegarsi in molti modi (fase invernale, le temperature non erano abbastanza alte da permetterne lo sviluppo, stanchezza della regina, presenza di troppe regine alate che inibiscono la vecchia...), ma io, che sono propenso al pessimismo, in questo caso, temo sia più perché la regina sia arrivata al termine della sua vita produttiva.
Ho avvistato una regina dealata, ma questa potrebbe essere una delle tante forzature delle operaie, e in autunno ce n'erano parecchie in giro; si aggiunga che questa è stata vista vagare alcune volte in arena, fuori-dentro dal nido, cosa che la vecchia non avrebbe mai fatto se non in fase di trasloco, quindi era probabilmente una delle nuove senza ali e spaesata.
Staremo ora a vedere come la colonia affronta la fase primaverile.
Durante la smobilitazione del nido vecchio ho estratto circa 1500 operaie e un certo numero di alati, mentre il grosso della popolazione si era già trasferita grazie al riscaldamento del nido nuovo messo in atto da una ventina di giorni.
I tempi di trasloco per una colonia di queste dimensioni sono sempre lunghi, si aggiunga il fatto che la popolazione situata nel vecchio nido si trasferisce solo quando percepisce il calore dell'altro o viene trascinata dalle esploratrici che hanno trovato la nuova terra promessa.
Quindi ci sta che 3/4 della colonia, le provviste e la covata siano trasferite nel nido nuovo in circa 15-20 giorni, ma come al solito restano le indecise, e sono un terzo circa, soprattutto operaie giovani, ancora legate al luogo di nascita.
Quello che ho potuto registrare, mentre smontavo il nido vecchio, è che il nido nuovo, messo sotto una luce diretta, ha vomitato frotte di alati, e in circa 3 ore ne sono usciti a centinaia, di entrambi i sessi. Sembrava quasi che sentissero il richiamo della luce e del calore.
Una specie di invito a godere di una luce che non vedevano da tempo (in garage da fine ottobre) e di conseguenza, uno stimolo a involarsi! Infatti, contrariamente a quello che avevo cercato di indurre a settembre-ottobre, esponendo l'arena a sbalzi di luce e calore, pioggia e sole, spontaneamente gli alati tentavano di involarsi!
Soprattutto i maschi sono stati presi da “frenesia volatoria”.
Perché ora?
In ogni caso ho raccolto ed eliminato tutti quelli usciti all'aperto in questa fase.
La colonia è stata riportata in garage, anche se ho aumentato il calore diretto sul nido, nella speranza di vedere una reazione della regina alla nuova sistemazione.
Quello che riporterò in questo intervento invece, è un report fotografico di come si è ridotto il vecchio nido dopo lo svuotamento, che serva ancora da avvertimento a chi si lancia a progettare il proprio formicaio senza tenere conto degli spazi di sicurezza necessari.
Queste le due facciate del nido dopo che ho rimosso vetri e protezioni in plexiglas:
I particolari degli scavi che si sono svolti, come da manuale, sui lati sinistro, destro, ma stavolta anche al centro, seguendo un punto debole di una stanza, quasi un "invito” a dove scavare:
Un fattore rilevante, è che anche dentro il perimetro delle camere, pur ben utilizzate, sono stati eseguiti dei “restauri” dei passaggi fra le stanze, quasi che non fossero contente, stavolta, dei collegamenti che avevo approntato io:
La spiegazione potrebbe essere molto più semplice: il materiale di base che compone la mistura del gasbeton è più friabile di altre, e le formiche hanno avuto buon gioco in questo blocco. Non spiego come mai altre volte, benché in presenza di una popolazione numerosa e con grande covata, spazi ristretti, e necessità maggiori di trovare sfogo, le formiche non l'avevano fatto.
Anche i tempi di scavo delle vie di fuga non coincidono con i precedenti. Molto rapide a cominciare lo scavo, molto rapide a raggiugnere il perimetro esterno benché io abbia aumentato la superficie di sicurezza, molto determinate ad allargare i passaggi, nonostante il calo della popolazione e nessuna necessità impellente di spazio aggiuntivo, anzi, hanno attuato il trasporto all'interno di materiale di occlusione degli spazi in eccesso!
Ognuno tragga le proprie conclusioni.
Staremo a vedere ora come reagisce la colonia ai primi mesi di risveglio.
Ricordiamo che rientriamo nel tredicesimo anno di vita della regina... ma non siate superstiziosi!!!
