Traslochi

E' mia intenzione preparare un articolo su questo argomento. Molto spesso infatti, sopratutto quando la colonia è giovane, ci troviamo a dover traslocare le nostre formicuzze.
Così ci si chiede quale sia il modo migliore, le tecniche più sicure e le modalità di procedere.
Finoa d ora ho letto di diversi metodi, sperimentandone di vari io stesso. Prima di scrivere un articolo riassuntivo, volevo chiedere a tutti quanti voi di raccontarmi le vostre esperienze in merito...così da risucire tutti insieme a valutare i pro e contro di ogni metodo e, insieme, creare un articolo che possa fornire davvero validi aiuti per chi si trova a dover fare un "trasloco".
Parto io per primo...
Fino ad ora ho provato due metodi principali.
Metodo 1: Unire i due nidi mediante un tubo in gomma e rendere inospitale il vecchio nido (raffreddandolo, riscaldandolo, bagnandolo molto o facendolo seccare completamente)
Io ho provato solamente riscaldando il vecchio nido con un tappeto riscaldante. Ho usato questa tecnica con Myrmica rubra. 2 volte è andato tutto bene...ma la terza volta le operaie si sono "dimenticate" le 3 regine in una delle stanze del vecchio nido. Solo una delle 3 si è salvata.
Pro: Il più delle volte non è eccessivamente traumatico, poichè la colonia si sposta di sua volontà secondo i suoi tempi;
Contro: Può richiedere molto tempo, non tutte le colonie si spostano facilmente (vedi Messor) e possono insorgere "incidenti" come quello delle mie rubra, in cui 2 regine si sono cotte.
Metodo 2: Prendere la colonia e rovesciarla in una scatola vuota, dopo aver cosparso di antifuga le pareti. A quel punto iniziare, con un bastoncino. a prelevare operaia per operaia l'intera colonia, spostandola nel nuovo nido. Per uova e larve uso un pennellino dalla punta sottilissima inumidendo prima le setole. Mettendo quindi il tutto nell'arena, le operaie porteranno poi dentro la covata. Ho usato questa tecnica con Camponotus vagus, Messor structor, Myrmica rubra, Temnothorax, Polyergus.
Pro: Rapida nei tempi (immediata) e usabile per tutte le specie;
Contro: Stressante e traumatica per la colonia, parte della covata la si perde (sopratutto per le specie piccole) e non è attuabile per colonie grosse (chi è il pazzo che ha tanta pazienza da spostare centinaia o migliaia di operaie una per una???).
Metodo 3: Posizionare il vecchio nido nell'arena del nuovo nido togliendo l'antifuga dalle pareti del vecchio nido e lasciando che la colonia si trasferisca quando ne ha voglia.
Pro: Non invasivo e poco stressante per la colonia.
Contro Si può usare solo quando il primo nido è molto più piccolo del secondo e presenta un'arena unita al nido (come in questo tipo di nido: http://formicarium.it/index.php/costrui ... variante-2 ). Tempi di trasloco molto lunghi.
Proprio nei prossimi giorni mi troverò a dover spostare 2 colonie, una di Messor structor e l'altra di Camponotus vagus. Il trasloco è d'obbligo poichè verranno poste in formicai didattici da esposizione in cui staranno per qualche anno.
La colonia di Messor structor ha un centinaio di individui circa...e non so quale tecnica usare. Visto che il secondo nido sarà molto più grande (con una arena abbastanza capiente essendo un acquario da 100 litri circa), pensavo di porre il vecchio nido (quello del link sopra) nell'arena del secondo nido, collegare un tubo dall'arena del primo direttamente nell'ingresso del formicaio del secondo nido e riscaldare il primo...così che le operaie si trasferiscano, attraverso il tubo, direttamente all'interno del formicaio nuovo.
GianniBert, tu che hai spostato la tua supercolonia di Messor capiratus...cosa consigli?
Per la colonia di Camponotus vagus (la seconda che sposterò sempre in un formicaio didattico), essendo questa senza covata e composta da si e no 50 individui, direi che li trasferirò a mano una per una.

Così ci si chiede quale sia il modo migliore, le tecniche più sicure e le modalità di procedere.
Finoa d ora ho letto di diversi metodi, sperimentandone di vari io stesso. Prima di scrivere un articolo riassuntivo, volevo chiedere a tutti quanti voi di raccontarmi le vostre esperienze in merito...così da risucire tutti insieme a valutare i pro e contro di ogni metodo e, insieme, creare un articolo che possa fornire davvero validi aiuti per chi si trova a dover fare un "trasloco".
Parto io per primo...
Fino ad ora ho provato due metodi principali.
Metodo 1: Unire i due nidi mediante un tubo in gomma e rendere inospitale il vecchio nido (raffreddandolo, riscaldandolo, bagnandolo molto o facendolo seccare completamente)
Io ho provato solamente riscaldando il vecchio nido con un tappeto riscaldante. Ho usato questa tecnica con Myrmica rubra. 2 volte è andato tutto bene...ma la terza volta le operaie si sono "dimenticate" le 3 regine in una delle stanze del vecchio nido. Solo una delle 3 si è salvata.
Pro: Il più delle volte non è eccessivamente traumatico, poichè la colonia si sposta di sua volontà secondo i suoi tempi;
Contro: Può richiedere molto tempo, non tutte le colonie si spostano facilmente (vedi Messor) e possono insorgere "incidenti" come quello delle mie rubra, in cui 2 regine si sono cotte.
Metodo 2: Prendere la colonia e rovesciarla in una scatola vuota, dopo aver cosparso di antifuga le pareti. A quel punto iniziare, con un bastoncino. a prelevare operaia per operaia l'intera colonia, spostandola nel nuovo nido. Per uova e larve uso un pennellino dalla punta sottilissima inumidendo prima le setole. Mettendo quindi il tutto nell'arena, le operaie porteranno poi dentro la covata. Ho usato questa tecnica con Camponotus vagus, Messor structor, Myrmica rubra, Temnothorax, Polyergus.
Pro: Rapida nei tempi (immediata) e usabile per tutte le specie;
Contro: Stressante e traumatica per la colonia, parte della covata la si perde (sopratutto per le specie piccole) e non è attuabile per colonie grosse (chi è il pazzo che ha tanta pazienza da spostare centinaia o migliaia di operaie una per una???).
Metodo 3: Posizionare il vecchio nido nell'arena del nuovo nido togliendo l'antifuga dalle pareti del vecchio nido e lasciando che la colonia si trasferisca quando ne ha voglia.
Pro: Non invasivo e poco stressante per la colonia.
Contro Si può usare solo quando il primo nido è molto più piccolo del secondo e presenta un'arena unita al nido (come in questo tipo di nido: http://formicarium.it/index.php/costrui ... variante-2 ). Tempi di trasloco molto lunghi.
Proprio nei prossimi giorni mi troverò a dover spostare 2 colonie, una di Messor structor e l'altra di Camponotus vagus. Il trasloco è d'obbligo poichè verranno poste in formicai didattici da esposizione in cui staranno per qualche anno.
La colonia di Messor structor ha un centinaio di individui circa...e non so quale tecnica usare. Visto che il secondo nido sarà molto più grande (con una arena abbastanza capiente essendo un acquario da 100 litri circa), pensavo di porre il vecchio nido (quello del link sopra) nell'arena del secondo nido, collegare un tubo dall'arena del primo direttamente nell'ingresso del formicaio del secondo nido e riscaldare il primo...così che le operaie si trasferiscano, attraverso il tubo, direttamente all'interno del formicaio nuovo.
GianniBert, tu che hai spostato la tua supercolonia di Messor capiratus...cosa consigli?

Per la colonia di Camponotus vagus (la seconda che sposterò sempre in un formicaio didattico), essendo questa senza covata e composta da si e no 50 individui, direi che li trasferirò a mano una per una.