Certo dada...le "falle" ci sono sempre (e sono obbligatorie, visto che se non ci fossero giunzioni ed aree con recettori a "nudo" l'animale non potrebbe muoversi o percepire il mondo esterno).
Tuttavia la percentuale di perdita da questi punti è infinitesimale , poichè in tali punti abbiamo tessuti spesso vie di mezzo tra il tessuto chitinoso e tessuto completamente nudo.
Nei crostacie marini, ad esempio, il problema è molto sentito. La perdita di acqua per processi osmotici è altissima (è come per una formica vivere sul sale o sul talco perennemente) e grazie proprio ad un rivestimento chitinoso il processo è contenuto. Il rivestimento chitinoso dei crostacei è, come quello degli insetti, munito di giunture ed aree sensibili nude (sono praticamente quasi uguali). Nonostante ciò la perdita per meccanismi osmotici è molto molto bassa.
Anche la terra asciutta è un ottimo assorbitore di umidità...come materiali quali il legno, le foglie secche...eppure le formiche non hanno problemi a camminare in piena estate sulla terra. Evitano, tuttavia, terre molto polverose...forse perchè materiali così fini tendono ad insinuarsi tra le giunture dando fastidio, bloccando il movimento delle giunzioni o imbrattando aree ricche di recettori...insomma, come il fastidio che molte persone hanno con la sabbia (irritazioni cutanee, fastidio ecc...).
In qualunque caso è facilmente dimostrabile se il problema è la disidratazione. Basta porre un'operaie in un contenitore con solo sale...se, come penso, non avrà problemi a vivere per giorni, allora vorrà dire che la perdita per "assorbimento" da parte del sale è nulla...se, al contrario, perirà rapidamente..allora potrà voler dire due cose:
1) perdita eccessiva per disidratazione;
2) il sale può essere stato un "veleno" per la formica stessa (magari non gli fa bene leccarlo, ad esempio);
3) non mi vengono in mente altre variabili rilevanti;
Faccio una prova...poi ti so dire.
