Le larve delle specie che producono il bozzolo secernono la seta dall'apparato buccale, quindi quello vicino al gastro di quell'operaia è solo un brandello di bozzolo rimasto attaccato.
Marcello92 ha scritto:Qualcuno mi può indirizzare ad un sito/link con una pubblicazione o informazioni specifiche sull'organo deputato alla produzione del bozzolo e sulla composizione di questo?
Non è una grandissima trattazione: la seta è prodotta dalle ghiandole labiali (annesse ai labbri dell'apparato buccale) da cui fuoriesce come massa fluida. Per essere filata passa attraverso le filiere che sono semplicemente dei forellini che attraversano le mandibole della larva (uno per mandibola). La larva poi avvolge il filo intorno al corpo e intesse il bozzolo. Per chiudere l'estremità posteriore intreccia una trama più fitta, irregolare, spessa e stratificata (che coincide col bottoncino nero all'estremità addominale). La cosa interessante è che la larva procede con la tessitura del bozzolo continuando a deporre altra seta dall'interno del bozzolo. Cioè si riveste col primo strato, poi per inspessire la parete, dato che l'estremità cefalica è già tutta compresa nel bozzolo, inizia a contorcersi all'interno del bozzolo stesso e a filare altra seta sulla superficie interna del bozzolo.
Se alleverai formiche di dimensioni più grosse, come Camponotus, vedrai che è facile osservare tutto: la larva mentre fa questo si vede benissimo in trasparenza nel bozzolo ancora sottile.
Per quanto riguarda la composizione della seta, è una sostanza prevalentemente proteica con una composizione (contenuto di aminoacidi e azoto) abbastanza rigida e specifica. Leggevo l'ipotesi di James Trager che le specie che non producono seta e bozzolo potrebbero aver fatto questa scelta evolutiva proprio per far risparmiare alle larve aminoacidi e azoto e quindi poterli utilizzare per aumentare la massa dell'esemplare adulto definitivo. Per esempio molte specie tra quelle che non producono seta coincidono proprio con quelle in cui la flora batterica di nitrobatteri (che liberano azoto) dell'apparato digerente è molto scarsa, quindi che hanno di per sé già esigenza di risparmiare azoto e aminoacidi.
Il non produrre seta è certamente una perdita di funzione a partire da progenitori che erano in grado di produrla, e non il contrario. Non a caso la quasi totalità in percentuale delle formiche che non producono seta appartiene alle sottofamiglie Myrmicinae e Dolichoderinae, che sono proprio tra quelle filogeneticamente più recenti. Fanno eccezione tra le sottofamiglie intere di non produttori di seta le Pseudomyrmecinae, che sono filogeneticamente più primitive, ma che contano però pochissime specie. Altro esempio emblematico che conferma il fatto che questa perdita di funzione sia recente sono i Colobopsis. Tutti i Camponotus producono seta, ma questo sottogenere, che è quello più recente e diversificato, non la produce.