Be' quello mi sembra abbastanza ovvio eradicare una colonia che si rintana nel terreno e può sfuggire chissà dove non è fattibile per qualsiasi specie di formica, però, nel tuo caso si tratta di ambiente fortemente antropizzato che viene attivamente sfruttato dalla specie stessa per il sostentamento.
Elena Regina ha scritto:winny88 ha scritto:PS: chiedo scusa a Peter Boer, ma se dice che nella prima foto ci vede un
Lasius fuliginosus, sta probabilmente prendendo una "piccola" cantonata! A mio giudizio un po' grossolana!

A scanso di equivoci, Peter Boer si riferiva a
questa foto. Voi cosa ne pensate?
Che la cantonata è bella grossa davvero, già solo per i palpi troppo lunghi, il capo che non appare della forma e dimensioni giuste e il colore che non è affatto nero lucido, senza ombra di dubbio non può essere il Dendrolasius!
Elena Regina ha scritto:1) Ho fornito la esatta
fonte AntWeb a puro e semplice titolo di esempio del fatto che - ribadisco - le informazioni riguardo le popolazioni di
Lasius neglectus presenti in Italia sono
inspiegabilmente scarsissime, quasi inesistenti, quantomeno su Internet. Altre specie dello stesso genere risultano comunque più studiate e documentate.
Per chi non è addetto ai lavori è difficile avere accesso a tutto il materiale sopratutto quello più tecnico (le pubblicazioni sono generalmente su riviste a pagamento).
Comunque su internet di pubblico c'è poco in generale per molte specie di Formicidae,
MA E DICO MA le formiche sono abbastanza studiate e per altri insetti c'è molto meno al riguardo senza contare che almeno si ha la fortuna di avere un bel progetto globalmente organizzato come Antweb e Antwiki alle spalle.
Elena Regina ha scritto:2) In attesa del contributo della "moderatrice che ha seguito lezioni specifiche sull'argomento", tu sei in grado di fornire ulteriori dettagli a tale proposito? Altrimenti rischi di parlare "a vanvera".
Non fraintendere
winny88 a volte sembra un po' altezzoso nei modi ma ti assicuro che è un ragazzo tranquillissimo e di modo e se dice certe cose lo fa con cognizione di causa, se pecca ha solo dato per scontate cose che per lui che è molto attivo e ha tempo d'informarsi costantemente sono banali pensando che siano note parimenti a chiunque. Quindi chiedo di abbassare un po' i toni.
Elena Regina ha scritto:3) Puoi fornire ulteriori dettagli e gli eventuali link delle esatte fonti dei ritrovamenti da te citati: Seifert, 2000 (Volterra), Jucker et al., 2008 (con raccoglitori Salvarani nel 1991 a Venezia) e Martelloni et al., 2015 (Prato)?
Credo basti andare su Scholar e cercare i lavori pubblicati da questi autori con le giuste parole chiave, non è detto che siano accessibili interamente ma in genere dal sommario già si capisce dove vanno a parare.
Elena Regina ha scritto:5) Con infestazioni simili a quella che ha colpito almeno dal 2003 l'edificio in oggetto della presente discussione (e probabilmente anche gli edifici adiacenti), il termine "polemicità" perde qualunque significato, te lo assicuro. Un termine più adeguato potrebbe essere "disperazione". Le doti di aggressività, invasività, tenacia e persistenza di Lasius neglectus sono senza pari. Provare per credere, ma fate molta attenzione.
Capisco che tu sia scossa e il problema è sicuramente reale e non da sottovalutare, per questo non fraintendere quello che puoi avere parzialmente interpretato dal suo tono, che dubito volesse essere sgradevole ma solo chiarire alla sua maniera che quella specie non è una novità assoluta e sconosciuta a chi è nel campo anche qui da noi.
D'altronde anche lui conosce molto bene un altro problema alloctono quale è
Linepithema humile che ormai è diventata una piaga a cui non si può far più altro che abituarcisi dato quanto è riuscita a essere pervasiva nelle zone costiere soprattutto in meridione.
