Nido in legno in un ceppo

Eccoci qua, con il nuovo nido realizzato per una specie prettamente arboricola (Dolichoderus quadripuncratus). La colonia nel momento del ritrovamento presentava diverse centinaia di operaie.
E' una specie che vive unicamente nei rami morti di grandi alberi, come i pioppi o le querce. Vista la natura selvatica della colonia (trovata in un ramo caduto durante l'inverno sotto il peso della neve) ho deciso di puntare ad un nido che riproducesse il più fedelmente possibile i cunicoli e le gallerie che ho visto nel loro nido naturale.
Ecco qualche foto di tali cunicoli (molto probabilmente scavati da loro):
Come punto di partenza ho quindi deciso di usare un ceppo da camino, di legno duro stagionato di circa 50 cm (2-3 anni almeno).
L'ho tagliato in due pezzi più piccoli da circa 25 cm l'uno. L'idea era quella di riprodurre un punto di intersezione tra il tronco di un albero e un ramo primario. Questo per dare alle formiche cunicoli scavati in due direzioni (verticali lungo la simulazione del tronco e orizzontali lungo la simulazione del ramo primario)...così da vedere dove la colonia preferisse vivere e quali adattamenti (uova adesive, larve da appendere ecc...) avesse sviluppato per la vita arboricola e i tipi di formicai che costruisce naturalmente.
A questo punto è iniziata la lunga e faticosa lavorazione dei cunicoli, scavati attraverso dei piccoli scalpelli a mano. Non essendo un falegname e non avendo attrezzature particolari per la lavorazione del legno, ho dovuto fare tutto a mano e, in più, anche la levigazione della faccia con i tunnel (e che poi sarebbe andata contro il vetro) non è venuta precisa...ma ero preparato alla cosa e, essendo un primo esperimento, mi va bene così.
Inizialmente con Gianni avevamo pensato di mettere uno strato di plexiglas cui ceppi e attaccare quest'ultimo al vetro. In questo modo, un domani che volevi spostare la colonia, bastava staccare i ceppi con il loro plexiglas senza avere formiche in giro.
I ceppi, alla fine, sono stati attaccati con dei punti di colla a caldo contro il vetro di una vasca da 80 litri e bloccati per sicurezza con due listelli di legno. Ho puntato ad un'arena molto larga poichè volevo dare alla colonia spazio (è una specie in cui le operaie girano parecchio, andando a cacciare in solitaria) e riprodurre una fronda di un albero molto piena di rami.
Il fondo della vasca e stato ricoperto da uno strato di ghiaia di roccia lavica, il cui colore simula il marrone della terra ma è molto più leggero e pulito.
Come sistema di umidificazione Gianni mi ha suggerito di inserire due provette all'interno del ceppo, così da portare acqua con cui abbeverarsi direttamente nei cunicoli. L'idea è risultata ottima e pratica. Le provette, una volta secche, vengono sfilate dai ceppi, riempite e reinserite.
Dopo aver trasferito la colonia, ho purtroppo constatato diversi problemi. Questa specie ama moltissimo il vetro, forse perchè vivendo in superfici verticali risulta molto adatto all'affissione di uova e stadi larvali. Così, invece di trasferirsi nel ceppo, ha deciso di trasferirsi nella piccolissima intercapedine che si veniva a creare tra il plexiglas del ceppo ed il vetro della vasca.
Ho così deciso di togliere il plexiglas e lasciare il ceppo attaccato direttamente al vetro della vasca. Anche così, sebbene le formiche abbiano il legno da una parte, preferiscono quasi tutte stare sul vetro e soprattutto le uova le tengono contro il vetro.
Come ci eravamo immaginati vivono in verticale ed hanno adattamenti per questo tipo di sistemazione.
Il risultato finale del formicaio nella vasca è questo:
Nonostante le imprecisioni dei ceppi (non aderiscono in tutti i punti al vetro) le formiche sembrano trovarsi più che bene e queste immagini di deposizione lo testimoniano (le diverse regine hanno deposto oltre 300 uova in circa una settimana).
Tra i rami tengo una provetta con dell'acqua e del miele e pongo, di tanto in tanto, qualche pezzo di camola.
Come mi aspettavo sui rami c'è sempre una via vai di operaie e ci sono sempre lunghe processioni verso la provetta con liquido zuccherino (un pò di moto non gli fa male).
Il diario di questa colonia lo trovate qui:
Diario Dolichoderus quadripunctatus
E' una specie che vive unicamente nei rami morti di grandi alberi, come i pioppi o le querce. Vista la natura selvatica della colonia (trovata in un ramo caduto durante l'inverno sotto il peso della neve) ho deciso di puntare ad un nido che riproducesse il più fedelmente possibile i cunicoli e le gallerie che ho visto nel loro nido naturale.
Ecco qualche foto di tali cunicoli (molto probabilmente scavati da loro):
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Come punto di partenza ho quindi deciso di usare un ceppo da camino, di legno duro stagionato di circa 50 cm (2-3 anni almeno).
Spoiler: mostra
L'ho tagliato in due pezzi più piccoli da circa 25 cm l'uno. L'idea era quella di riprodurre un punto di intersezione tra il tronco di un albero e un ramo primario. Questo per dare alle formiche cunicoli scavati in due direzioni (verticali lungo la simulazione del tronco e orizzontali lungo la simulazione del ramo primario)...così da vedere dove la colonia preferisse vivere e quali adattamenti (uova adesive, larve da appendere ecc...) avesse sviluppato per la vita arboricola e i tipi di formicai che costruisce naturalmente.
Spoiler: mostra
A questo punto è iniziata la lunga e faticosa lavorazione dei cunicoli, scavati attraverso dei piccoli scalpelli a mano. Non essendo un falegname e non avendo attrezzature particolari per la lavorazione del legno, ho dovuto fare tutto a mano e, in più, anche la levigazione della faccia con i tunnel (e che poi sarebbe andata contro il vetro) non è venuta precisa...ma ero preparato alla cosa e, essendo un primo esperimento, mi va bene così.

Spoiler: mostra
Inizialmente con Gianni avevamo pensato di mettere uno strato di plexiglas cui ceppi e attaccare quest'ultimo al vetro. In questo modo, un domani che volevi spostare la colonia, bastava staccare i ceppi con il loro plexiglas senza avere formiche in giro.
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
I ceppi, alla fine, sono stati attaccati con dei punti di colla a caldo contro il vetro di una vasca da 80 litri e bloccati per sicurezza con due listelli di legno. Ho puntato ad un'arena molto larga poichè volevo dare alla colonia spazio (è una specie in cui le operaie girano parecchio, andando a cacciare in solitaria) e riprodurre una fronda di un albero molto piena di rami.
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Il fondo della vasca e stato ricoperto da uno strato di ghiaia di roccia lavica, il cui colore simula il marrone della terra ma è molto più leggero e pulito.
Come sistema di umidificazione Gianni mi ha suggerito di inserire due provette all'interno del ceppo, così da portare acqua con cui abbeverarsi direttamente nei cunicoli. L'idea è risultata ottima e pratica. Le provette, una volta secche, vengono sfilate dai ceppi, riempite e reinserite.
Dopo aver trasferito la colonia, ho purtroppo constatato diversi problemi. Questa specie ama moltissimo il vetro, forse perchè vivendo in superfici verticali risulta molto adatto all'affissione di uova e stadi larvali. Così, invece di trasferirsi nel ceppo, ha deciso di trasferirsi nella piccolissima intercapedine che si veniva a creare tra il plexiglas del ceppo ed il vetro della vasca.

Ho così deciso di togliere il plexiglas e lasciare il ceppo attaccato direttamente al vetro della vasca. Anche così, sebbene le formiche abbiano il legno da una parte, preferiscono quasi tutte stare sul vetro e soprattutto le uova le tengono contro il vetro.
Come ci eravamo immaginati vivono in verticale ed hanno adattamenti per questo tipo di sistemazione.
Spoiler: mostra
Il risultato finale del formicaio nella vasca è questo:
Spoiler: mostra
Nonostante le imprecisioni dei ceppi (non aderiscono in tutti i punti al vetro) le formiche sembrano trovarsi più che bene e queste immagini di deposizione lo testimoniano (le diverse regine hanno deposto oltre 300 uova in circa una settimana).

Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Tra i rami tengo una provetta con dell'acqua e del miele e pongo, di tanto in tanto, qualche pezzo di camola.

Come mi aspettavo sui rami c'è sempre una via vai di operaie e ci sono sempre lunghe processioni verso la provetta con liquido zuccherino (un pò di moto non gli fa male).

Il diario di questa colonia lo trovate qui:
