Formicaio di gusci per Crematogaster scutellaris, foto

Per la mia colonietta di Cremaogaster avevo costruito un minuscolo nido in sughero, di quelli che di solito costruisco io con il sistema di umidificazione dall'alto.
viewtopic.php?f=9&t=3324
Vi avevo messo ai tempi la regina dopo l'ibernazione (parliamo di fine gennaio) e questa aveva deposto e fondato in assoluta serenità. Dopo la fondazione avevo unito il nido ad un'arena, attraverso una provetta tagliata alle due estremità. Purtroppo le piccine avevano scovato uno spiraglio nel sughero e "mandibolando" avevano nascosto la covata alla vista, cosa parecchio fastidiosa. Ho deciso così di staccare l'arena e di farne un piccolo nido con gusci di noce. Sono tre. I que laterali presentano solo un foro di accesso, quello centrale dove si sono stanziate invece un'apertura più ampia, essendo il guscio non perfettamente cambiato. Lo strato di antifuga è non troppo "lungo" in verticale, ma la miscela fantastica (nemmeno le Pheidole la sfidano, e mani trovate operaie invischiate!). Inoltre tengo il nido coperto. Il trasferimento l'ho effettuato ieri, un po' forzosamente perché sembravano morbosamente legate al sughero. I gusci sono incollati con silicone trasparente. I rametti di pino collegano tutti i gusti ed anche il suolo. Devo vedere di inserire dei piani d'appoggio in lego per il cibo direttamente sui rametti, incollando delle sezioni di "abbassalingua in legno di balsa", simili agli stecchi dei gelati. Fondo in sabbia prelevata nello stesso punto in cui ho prelevato i rametti (evitavo banalmente di mettere troppi odori insieme. Ho fatto evaporare gli odori del nido per un giorno intero lasciandolo aperto e ventilato). La provetta che collegava l'arena al nido l'ho preservata intatta, otturata con cotone. Date le dimensioni del nido (ulteriori moduli-noce facilmente aggiungibili però!) e la rapida crescita della specie era il modo migliore per un futuro trasloco
Al momento sembrano stare bene. Speriamo che la sistemazione perduri nell'esser loro gradita



Vi avevo messo ai tempi la regina dopo l'ibernazione (parliamo di fine gennaio) e questa aveva deposto e fondato in assoluta serenità. Dopo la fondazione avevo unito il nido ad un'arena, attraverso una provetta tagliata alle due estremità. Purtroppo le piccine avevano scovato uno spiraglio nel sughero e "mandibolando" avevano nascosto la covata alla vista, cosa parecchio fastidiosa. Ho deciso così di staccare l'arena e di farne un piccolo nido con gusci di noce. Sono tre. I que laterali presentano solo un foro di accesso, quello centrale dove si sono stanziate invece un'apertura più ampia, essendo il guscio non perfettamente cambiato. Lo strato di antifuga è non troppo "lungo" in verticale, ma la miscela fantastica (nemmeno le Pheidole la sfidano, e mani trovate operaie invischiate!). Inoltre tengo il nido coperto. Il trasferimento l'ho effettuato ieri, un po' forzosamente perché sembravano morbosamente legate al sughero. I gusci sono incollati con silicone trasparente. I rametti di pino collegano tutti i gusti ed anche il suolo. Devo vedere di inserire dei piani d'appoggio in lego per il cibo direttamente sui rametti, incollando delle sezioni di "abbassalingua in legno di balsa", simili agli stecchi dei gelati. Fondo in sabbia prelevata nello stesso punto in cui ho prelevato i rametti (evitavo banalmente di mettere troppi odori insieme. Ho fatto evaporare gli odori del nido per un giorno intero lasciandolo aperto e ventilato). La provetta che collegava l'arena al nido l'ho preservata intatta, otturata con cotone. Date le dimensioni del nido (ulteriori moduli-noce facilmente aggiungibili però!) e la rapida crescita della specie era il modo migliore per un futuro trasloco
Al momento sembrano stare bene. Speriamo che la sistemazione perduri nell'esser loro gradita


