Nuovo formicaio ibrido di accrescimento

Dopo un anno di sperimentazione sul formicaio ibrido (variante 3), ho perfezionato quel tipo di formicaio aggiungendo qualche miglioria.
Anzitutto la presentazione del nuovo modello ibrido (chiamato variante 3.1)
La base di preparazione è più o meno la stessa della scheda (di cui dopo le modifiche che presto faremo al sito, aggiornerò la scheda) Anzitutto, però, ho eliminato il cemento. Questo per i seguenti motivi:
1) E' antiestetico poichè con l'umidità dell'aria produce una fastidiosa polverina bianca che sporca le superfici sulle quali si posiziona il formicaio (fortunatamente i sali migrano verso l'esterno, quindi nelle gallerie non si crea);
2) Con il tempo il blocco, inseguito a variazioni di temperatura/umidità dell'ambiente, si spaccaando vie di fuga per le formiche. Sembra che la cosa sia dovuta alla diversa plasticità dei due elementi (gesso e cemento) che rende il tutto più fragile. Per ovviare a questo si potrebbe provare a inserire nella gettata una rete metallica...ma il gioco nonv ale la candela!
3) Con questa variante la carcassa di gesso non si bagna mai, poichè si bagna unicamente la placca di gasbeton inserita all'interno (chiaramente ben isolata)...quindi si perde l'esigenza di indurire il gesso per evitare che le formica lo scavino, poichè appunto questo non si bagna mai (quindi resta sempre duro). A che serve, quindi, il cemento? A nulla...
Quindi è realizzato solo in gesso e gasbeton.
Oltre a questa modifica ho modificato il modo di inserimento del vetro. Sono state inserite, in fase di colata, due guide che consentono al vetro di scorrere in su (come si vede da queste foto).
Queste guide consentono al vetro di scorrere più o meno facilmente verso l' alto così che di inverno, mentre la colonia è in ibernazione e quindi le operaie sono più o meno ferme, si può sfilare il vetro per sostituirlo con uno pulito. In questo modo si avrà sempre una visibilità ottimale...anche dopo anni di uso del formicaio (il problema del vetro che si sporca è uno dei più antipatici che si ha in questo tipo di allevamento). Inoltre si potranno anche fare piccoli lavori di pulizia (come togliere resti di esoscheletri o sedimenti vari).
Per evitare che involontariamente si tolga il vetro (ma credetemi, non è facile poichè il vetro aderisce perfettamente alla placca quindi bisogna comunque fare una discreta forza per estrarlo) l'arena che viene montata sopra il formicaio funge da blocco.
Il sistema di umidificazione è sempre lo stesso (che ha dato ottimi risultati sia in fase invernale che estiva). Quindi placca di gasbeton isolata dal gesso e collegata ad un serbatoio esterno mediante un tubicino di gomma.
Nella foto la placca di gasbeton è verde poichè appena colorata con fibre vegetali. Dopo alcuni giorni il colore della cellulosa virerà a marroncino/nero.
Come colorazione ho inizialmente usato della vernice liquida ad acqua diluita nell'acqua con cui ho preparato la colata di gesso.Sebbene avessi già usato questo tipo di vernice che in passato si è dimostrata non tossica per le formiche (quindi sono abbastanza uro che non ci saranno morie), si è poi rivelata fastidiosa e tossica (forse reagisce con il gesso in fase di colata e diventa problematica). Sono quindi tornato alla semplice e sicura colorazione del gesso usando ossidi diluiti all'acqua della colata. Questo metodo è al momento l'unico sicuro.
Ho inoltre lasciato dei pezzi di gesso non sciolti, così da spezzare il colore marrone e dare l'idea di pietruzze all'interno delle gallerie (così da avere un effetto più naturale possibile).
Sono fiducioso dei risultati di questa nuova variante la cui sperimentazione inizierà domani mattina con l'inserimento di una colonia di Myrmica sp.
Se tutto andrà come credo (e spero), questo diventerà il tipo di formicaio che userò sempre, poichè adatto per tutte le specie terrestri di formica (sia che amino il secco o l'umido.).
Questo che vedete è un formicaio di accrescimento, di dimensioni esterne 17x20x3,5 cm. Potrà contenere diverse migliaia di operaie...quindi andrà bene come primo formicaio (da 50-100 operaie) e accompagnerà la colonia per qualche anno (dipende dalle dimensioni delle operaie e dalla prolificità della specie).

Anzitutto la presentazione del nuovo modello ibrido (chiamato variante 3.1)
Spoiler: mostra
La base di preparazione è più o meno la stessa della scheda (di cui dopo le modifiche che presto faremo al sito, aggiornerò la scheda) Anzitutto, però, ho eliminato il cemento. Questo per i seguenti motivi:
1) E' antiestetico poichè con l'umidità dell'aria produce una fastidiosa polverina bianca che sporca le superfici sulle quali si posiziona il formicaio (fortunatamente i sali migrano verso l'esterno, quindi nelle gallerie non si crea);
2) Con il tempo il blocco, inseguito a variazioni di temperatura/umidità dell'ambiente, si spaccaando vie di fuga per le formiche. Sembra che la cosa sia dovuta alla diversa plasticità dei due elementi (gesso e cemento) che rende il tutto più fragile. Per ovviare a questo si potrebbe provare a inserire nella gettata una rete metallica...ma il gioco nonv ale la candela!
3) Con questa variante la carcassa di gesso non si bagna mai, poichè si bagna unicamente la placca di gasbeton inserita all'interno (chiaramente ben isolata)...quindi si perde l'esigenza di indurire il gesso per evitare che le formica lo scavino, poichè appunto questo non si bagna mai (quindi resta sempre duro). A che serve, quindi, il cemento? A nulla...

Quindi è realizzato solo in gesso e gasbeton.
Oltre a questa modifica ho modificato il modo di inserimento del vetro. Sono state inserite, in fase di colata, due guide che consentono al vetro di scorrere in su (come si vede da queste foto).
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Queste guide consentono al vetro di scorrere più o meno facilmente verso l' alto così che di inverno, mentre la colonia è in ibernazione e quindi le operaie sono più o meno ferme, si può sfilare il vetro per sostituirlo con uno pulito. In questo modo si avrà sempre una visibilità ottimale...anche dopo anni di uso del formicaio (il problema del vetro che si sporca è uno dei più antipatici che si ha in questo tipo di allevamento). Inoltre si potranno anche fare piccoli lavori di pulizia (come togliere resti di esoscheletri o sedimenti vari).
Per evitare che involontariamente si tolga il vetro (ma credetemi, non è facile poichè il vetro aderisce perfettamente alla placca quindi bisogna comunque fare una discreta forza per estrarlo) l'arena che viene montata sopra il formicaio funge da blocco.

Il sistema di umidificazione è sempre lo stesso (che ha dato ottimi risultati sia in fase invernale che estiva). Quindi placca di gasbeton isolata dal gesso e collegata ad un serbatoio esterno mediante un tubicino di gomma.
Nella foto la placca di gasbeton è verde poichè appena colorata con fibre vegetali. Dopo alcuni giorni il colore della cellulosa virerà a marroncino/nero.

Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Come colorazione ho inizialmente usato della vernice liquida ad acqua diluita nell'acqua con cui ho preparato la colata di gesso.Sebbene avessi già usato questo tipo di vernice che in passato si è dimostrata non tossica per le formiche (quindi sono abbastanza uro che non ci saranno morie), si è poi rivelata fastidiosa e tossica (forse reagisce con il gesso in fase di colata e diventa problematica). Sono quindi tornato alla semplice e sicura colorazione del gesso usando ossidi diluiti all'acqua della colata. Questo metodo è al momento l'unico sicuro.
Ho inoltre lasciato dei pezzi di gesso non sciolti, così da spezzare il colore marrone e dare l'idea di pietruzze all'interno delle gallerie (così da avere un effetto più naturale possibile).
Sono fiducioso dei risultati di questa nuova variante la cui sperimentazione inizierà domani mattina con l'inserimento di una colonia di Myrmica sp.

Se tutto andrà come credo (e spero), questo diventerà il tipo di formicaio che userò sempre, poichè adatto per tutte le specie terrestri di formica (sia che amino il secco o l'umido.).

Questo che vedete è un formicaio di accrescimento, di dimensioni esterne 17x20x3,5 cm. Potrà contenere diverse migliaia di operaie...quindi andrà bene come primo formicaio (da 50-100 operaie) e accompagnerà la colonia per qualche anno (dipende dalle dimensioni delle operaie e dalla prolificità della specie).
