Dimensionamento Nido Camponotus vagus

Buonasera a tutti,
come avevo accennato in un precedente post ( viewtopic.php?f=42&t=6107 ), avevo intenzione di studiare la struttura che le formiche avevano avuto modo di scavare all'interno del tappo in sughero.
Questa è la situazione al momento del trasloco dalla camera di fondazione; si vede la montagna di polvere lignea accumulata alla base del blocco.


Questo tappo è un solido di rivoluzione a sezione trapezoidale retta, con simmetria lungo l'asse verticale.
Alcuni dati volumetrici:
Diametro di base:
Diametro faccia superiore:
Altezza:
Volume: 68,4 cm3
Il tappo è stato scavato per permettere l'alloggiamento della regina di Camponotus vagus in fondazione (regina Edoarda).
Ho ricavato una stanza rettangolare a ridosso della provetta e una stanza semicircolare a un livello leggermente più alto, collegata da un foro praticato nella lamina di sughero che le separa.
Il volume di questo solido modificato è: 46,2 cm3



Il blocco in sughero è stato tagliato a fettine (2-3 mm).
Ogni fetta è stata scansionata e ricostruita al computer, dove poi ho elaborato il 3D.
Alcune fasi dello studio


Una volta ricostruito nello spazio l'inviluppo di curve che costituiscono le camere interne, posso tracciarne la superficie (si vedono entrambe le fasi da sx a dx)

Particolare del 3D interno

Il nido segue una struttura zigzagante verticale.
Ipotizzo che questo andamento sia legato ad un comportamento istintivo di scavare lungo le fasce più deboli del legno, a seguire le fibre naturali (che in un albero sono verticali).
Inoltre, i collegamenti tra le zone sono molto sottili, appena lo spessore di una operaia
(di nuovo mi viene in mente la possibilità di scavare lungo gli anelli concentrici del legno) e si sviluppano in larghezza, come delle sfoglie.

Posizionamento con foto della preesistenza


Alcuni scatti da posizioni diverse


Si nota che oltre alla parte principale, c'è una struttura in miniatura che segue lo stesso sviluppo di quella madre (per andamento e forma) collegato con un piccolissimo condotto.
Uno sviluppo in serie dello stesso prototipo



Ora viene il bello.
Calcolando in eccesso il volume, si trova che la camera è di 2,8 cm3
Quando ho fatto il trasloco, ho contato 107 formiche.
Di queste, una decina erano nelle camere superiori (quelle che avevo scavato dall'inizio).
Un altro scatto per far capire le dimensioni del nido
(ringrazio Giannibert per avermi concesso l'uso di un suo schizzo per elaborare il modello della formica)

Praticamente, in soli 3 cm3 erano presenti 97 formiche, più la regina e un bel grappolo di uova!!!


Considerando l'assoluta libertà che hanno avuto le formiche di scavare, questo dimostra e conferma gli spazi infinitesimali di cui le nostre amate necessitano e il grado di sicurezza che ricercano per i loro nidi

come avevo accennato in un precedente post ( viewtopic.php?f=42&t=6107 ), avevo intenzione di studiare la struttura che le formiche avevano avuto modo di scavare all'interno del tappo in sughero.
Questa è la situazione al momento del trasloco dalla camera di fondazione; si vede la montagna di polvere lignea accumulata alla base del blocco.


Questo tappo è un solido di rivoluzione a sezione trapezoidale retta, con simmetria lungo l'asse verticale.
Alcuni dati volumetrici:
Diametro di base:
Diametro faccia superiore:
Altezza:
Volume: 68,4 cm3
Il tappo è stato scavato per permettere l'alloggiamento della regina di Camponotus vagus in fondazione (regina Edoarda).
Ho ricavato una stanza rettangolare a ridosso della provetta e una stanza semicircolare a un livello leggermente più alto, collegata da un foro praticato nella lamina di sughero che le separa.
Il volume di questo solido modificato è: 46,2 cm3



Il blocco in sughero è stato tagliato a fettine (2-3 mm).
Ogni fetta è stata scansionata e ricostruita al computer, dove poi ho elaborato il 3D.
Alcune fasi dello studio


Una volta ricostruito nello spazio l'inviluppo di curve che costituiscono le camere interne, posso tracciarne la superficie (si vedono entrambe le fasi da sx a dx)

Particolare del 3D interno

Il nido segue una struttura zigzagante verticale.
Ipotizzo che questo andamento sia legato ad un comportamento istintivo di scavare lungo le fasce più deboli del legno, a seguire le fibre naturali (che in un albero sono verticali).
Inoltre, i collegamenti tra le zone sono molto sottili, appena lo spessore di una operaia
(di nuovo mi viene in mente la possibilità di scavare lungo gli anelli concentrici del legno) e si sviluppano in larghezza, come delle sfoglie.

Posizionamento con foto della preesistenza


Alcuni scatti da posizioni diverse


Si nota che oltre alla parte principale, c'è una struttura in miniatura che segue lo stesso sviluppo di quella madre (per andamento e forma) collegato con un piccolissimo condotto.
Uno sviluppo in serie dello stesso prototipo



Ora viene il bello.
Calcolando in eccesso il volume, si trova che la camera è di 2,8 cm3
Quando ho fatto il trasloco, ho contato 107 formiche.
Di queste, una decina erano nelle camere superiori (quelle che avevo scavato dall'inizio).
Un altro scatto per far capire le dimensioni del nido
(ringrazio Giannibert per avermi concesso l'uso di un suo schizzo per elaborare il modello della formica)

Praticamente, in soli 3 cm3 erano presenti 97 formiche, più la regina e un bel grappolo di uova!!!


Considerando l'assoluta libertà che hanno avuto le formiche di scavare, questo dimostra e conferma gli spazi infinitesimali di cui le nostre amate necessitano e il grado di sicurezza che ricercano per i loro nidi
