I miei primi quattro formicai.. si accettano consigli

Eccomi qua, finalmente ho recuperato una macchina fotografica e posso mostrarvi le mie prime quattro creazioni, trattasi di tre formicai per arboricole (Camponotus vagus, Crematogaster scutellaris, Colobopsis truncatus) e uno per terricole (Tetramorium sp.). Camponotus vagus e Tetramorium sono due giovani colonie (contano rispettivamente una ventina e una trentina di operaie più un'abbondante covata per entrambe) avviate l'anno scorso partendo da regina appena sciamata, le Crematogaster scutellaris le ho adottate sempre l'anno scorso ma erano gia una piccola colonietta avviata dentro una galla probabilmente da una regina sciamata l'anno precedente, mentre le Camponotus truncatus sono un ritrovamento di quest'anno di cui sto parlando in un post nella relativa sezione del forum.
Comincio con una panoramica dell'angolo formiche in casa mia per vedere tutti e quattro i formicai da lontano:

Il formicaio centrale è quello delle C. vagus, quello che mi è costato di più perchè l'unico per il quale mi sono permesso di comprare una decorosa teca in vetro spesso. Le gallerie sono scavate in un sottopentola di sughero incollato al vetro con la colla a caldo, il nastro adesivo nero crea un piccolo spessore e aiuta un pochino l'antifuga a non colare, il fondo della teca è coperto da uno strato di quarzi naturali levigati da acquario e arredato con qualche sasso e qualche rametto per renderlo un po' più vario (uguale negli altri formicai per arboricole):


Nella foto si nota un'operaia in esplorazione nel formicaio, infatti la colonia ora vive ancora nella provetta posizionata in arena, ma ci sono 7/8 pupe pronte a schiudersi da un momento all'altro e mi aspetto che alla nascita delle nuove operaie la colonia si decida a traslocare, sono un paio di mesi che tengono il formicaio costantemente monitorato con un paio di operaie. Devo ammettere di aver fatto un errore.. mi ero prefissato di dividere il formicaio in settori con qualche materiale scavabile, ma poi quando sono andato a montarlo me ne sono completamente dimenticato..
per cui ora come ora è un po' troppo spazioso per una piccola colonia.. staremo a vedere, ma secondo me il trasloco non tarderà più di tanto.
Il formicaio più a destra è invece quello delle Crematogaster scutellaris.. ok dal punto di vista estetico magari non è il massimo data la plasticaccia di cui è fatto.. però il vetro costa e l'acquisto l'avevo già fatto per le C. vagus, a casa avevo quello scatolone di plastica trasparente e quello ho usato, se ne perde un po' in visibilità dato che la plastica è più opaca, ma in realtà la grandezza dell'arena e la scarsa altezza della teca regala interessanti e dettagliate osservazioni, con tutto quello spazio le care cremmy (permettetemi il vezzeggiativo) possono fare file di foraggiamento interessanti e sfogare la loro territorialità.. per ora nessun tentativo di fuga. Per il resto il formicaio rispecchia perfettamente la descrizione precedente del formicaio delle C. vagus, il concetto è, infatti, lo stesso.




Da notare il "pilastro sacrificale" al centro dell'arena
che personalmente consiglio vivamente (l'ho fatto anche per le C. truncatus e pensavo di farne uno anche per le altre due arene) permette facile e veloce foraggiamento e osservazioni estremamente ravvicinate, oltre a ravvivare un po' la loro ricerca del cibo.
L'incollatura a colla a caldo è venuta bruttina.. lo so, era il primo esperimento..
Il formicaio a sinistra tra quelli sul tavolo e quello dedicato alle C. truncatus, ho deciso di fare un formicaio di galle e noci a cui ho aggiunto una galla di sughero giusto per dare un po' di varietà di materiali, la colonia che abita il formicaio ha una storia particolare di cui sto parlando in un post nella sezione di Allevamento Camponotus, quindi non mi dilungherò e sta sera o domani aggiornerò quel post (Colobopsis truncatus.. un interessante ritrovamento). Tutte le galle sono collegate da un intreccio di rametti secchi, da notare anche qui un ancora più imponente colonna di foraggiamento in legno.





Concludo con il mio primo e unico formicaio in gesso per le piccole Tetramorium in un tapperware di vetro. Premetto che avevo letto che le Tetramorium sono abili scavatrici, scavano il gesso umido e si adattano facilmente anche ad ambienti più secchi per cui ho evitato di fare il classico serbatoio d'acqua sul fondo che bagna direttamente il gesso, ho provato una soluzione alternativa che si è rivelata, aimè, in parte fallimentare: come vedete dalle foto ho segato il fondo di un paio di provette, facendole diventare dei tubi rigidi di plastica, e li ho infilati nel gesso ancora liquido (chiudendone le estremità); un volta asciugato il gesso ho scolpito delle stanze in corrispondenza delle provette che ho sigillato col cotone pressato. L'idea è di riempire le provette dalla parte esterna che sporge dal gesso, umidificando così il cotone nel formicaio.. sembrerebbe un piano infallibile, ma purtroppo ho visto che, se riempio il serbatoio, lentamente sgocciola dal cotone dentro al formicaio.. purtroppo quando me ne sono accorto i giochi erano già fatti.. Per fortuna almeno se mi limito ad umidificare il cotone senza cercare di riempire il serbatoio non c'è alcun problema. Ho diviso in sezioni il formicaio utilizzando terra pressata.




Le Tetramonium sp. stanno scavando e riposizionando la poca terra a disposizione e il trasloco sembra imminente.
Questi sono i primi quattro formicai che faccio e ovviamente ringrazio il forum per tutto, ho imparato praticamente tutto qui! Ora se avete consigli o soluzioni alternative o anche rimproveri si accetta tutto volentieri!
Devo dire che ho trovato veramente divertente progettare e poi costruire questi formicai, è stato tempo speso bene.
Comincio con una panoramica dell'angolo formiche in casa mia per vedere tutti e quattro i formicai da lontano:

Il formicaio centrale è quello delle C. vagus, quello che mi è costato di più perchè l'unico per il quale mi sono permesso di comprare una decorosa teca in vetro spesso. Le gallerie sono scavate in un sottopentola di sughero incollato al vetro con la colla a caldo, il nastro adesivo nero crea un piccolo spessore e aiuta un pochino l'antifuga a non colare, il fondo della teca è coperto da uno strato di quarzi naturali levigati da acquario e arredato con qualche sasso e qualche rametto per renderlo un po' più vario (uguale negli altri formicai per arboricole):


Nella foto si nota un'operaia in esplorazione nel formicaio, infatti la colonia ora vive ancora nella provetta posizionata in arena, ma ci sono 7/8 pupe pronte a schiudersi da un momento all'altro e mi aspetto che alla nascita delle nuove operaie la colonia si decida a traslocare, sono un paio di mesi che tengono il formicaio costantemente monitorato con un paio di operaie. Devo ammettere di aver fatto un errore.. mi ero prefissato di dividere il formicaio in settori con qualche materiale scavabile, ma poi quando sono andato a montarlo me ne sono completamente dimenticato..

Il formicaio più a destra è invece quello delle Crematogaster scutellaris.. ok dal punto di vista estetico magari non è il massimo data la plasticaccia di cui è fatto.. però il vetro costa e l'acquisto l'avevo già fatto per le C. vagus, a casa avevo quello scatolone di plastica trasparente e quello ho usato, se ne perde un po' in visibilità dato che la plastica è più opaca, ma in realtà la grandezza dell'arena e la scarsa altezza della teca regala interessanti e dettagliate osservazioni, con tutto quello spazio le care cremmy (permettetemi il vezzeggiativo) possono fare file di foraggiamento interessanti e sfogare la loro territorialità.. per ora nessun tentativo di fuga. Per il resto il formicaio rispecchia perfettamente la descrizione precedente del formicaio delle C. vagus, il concetto è, infatti, lo stesso.




Da notare il "pilastro sacrificale" al centro dell'arena

L'incollatura a colla a caldo è venuta bruttina.. lo so, era il primo esperimento..

Il formicaio a sinistra tra quelli sul tavolo e quello dedicato alle C. truncatus, ho deciso di fare un formicaio di galle e noci a cui ho aggiunto una galla di sughero giusto per dare un po' di varietà di materiali, la colonia che abita il formicaio ha una storia particolare di cui sto parlando in un post nella sezione di Allevamento Camponotus, quindi non mi dilungherò e sta sera o domani aggiornerò quel post (Colobopsis truncatus.. un interessante ritrovamento). Tutte le galle sono collegate da un intreccio di rametti secchi, da notare anche qui un ancora più imponente colonna di foraggiamento in legno.





Concludo con il mio primo e unico formicaio in gesso per le piccole Tetramorium in un tapperware di vetro. Premetto che avevo letto che le Tetramorium sono abili scavatrici, scavano il gesso umido e si adattano facilmente anche ad ambienti più secchi per cui ho evitato di fare il classico serbatoio d'acqua sul fondo che bagna direttamente il gesso, ho provato una soluzione alternativa che si è rivelata, aimè, in parte fallimentare: come vedete dalle foto ho segato il fondo di un paio di provette, facendole diventare dei tubi rigidi di plastica, e li ho infilati nel gesso ancora liquido (chiudendone le estremità); un volta asciugato il gesso ho scolpito delle stanze in corrispondenza delle provette che ho sigillato col cotone pressato. L'idea è di riempire le provette dalla parte esterna che sporge dal gesso, umidificando così il cotone nel formicaio.. sembrerebbe un piano infallibile, ma purtroppo ho visto che, se riempio il serbatoio, lentamente sgocciola dal cotone dentro al formicaio.. purtroppo quando me ne sono accorto i giochi erano già fatti.. Per fortuna almeno se mi limito ad umidificare il cotone senza cercare di riempire il serbatoio non c'è alcun problema. Ho diviso in sezioni il formicaio utilizzando terra pressata.




Le Tetramonium sp. stanno scavando e riposizionando la poca terra a disposizione e il trasloco sembra imminente.
Questi sono i primi quattro formicai che faccio e ovviamente ringrazio il forum per tutto, ho imparato praticamente tutto qui! Ora se avete consigli o soluzioni alternative o anche rimproveri si accetta tutto volentieri!

Devo dire che ho trovato veramente divertente progettare e poi costruire questi formicai, è stato tempo speso bene.