Solenopsis latro ssp. sicula Emery, 1915

Oggi nonostante lo scirocco estenuante mi sono fatto una lunga camminata al ritorno dall'università, lungo il Parco della Favorita, un'area verde alle pendici di Monte Pellegrino (Palermo), contigua con la città e riserva naturale.. seppur in buona parte abbastanza abbandonata, purtroppo non esente dalle immondizie lasciate un po' in giro e soprattutto dalla presenza di vaste aree monopolizzate da vegetazione alloctona piantata (Pino, Eucalipto, Fico d'India) o sfuggita di mano (Penniseto, Acetosella Gialla), alcune delle quale (essenzialmente la parte di Pino ed Eucalipto) interessate da una forte presenza di Linepithema humile.
e come spesso succede queste idee pagano
In verità visto che era da qualche anno che non sbirciavo assiduamente sotto le pietre non posso nemmeno dire quanto possa essere un incontro raro o meno..però ecco a voi alcune brutte foto delle belle operaiette di Solenopsis latro sicula
!
Purtroppo in questa passeggiata non programmata non avevo con me la macchina fotografica, così ho portato qualche operaietta per fotografarla. Come potete vedere con il riferimento della carta millimetrata, si tratta di formiche davvero piccolissime e non sono riuscito a fotografarle meglio.
E' ben distinguibile da S. fugax per le dimensioni inferiori, la colorazione più pallida e gli occhi molto molto piccoli e poco evidenti (ma ci sono!). Quando l'ho trovata ci avevo visto giusto, ma mentre la fotografavo a casa mi è venuta la strana idea si potesse trattare di Leptanilla essendo così piccola e chiara...e nell'incertezza ho considerato seriamente che se lo fosse stata sarebbe valsa veramente la pena di andare a prendere tutta la colonia (rifacendo un bel po' di strada magari anche di fretta)..dunque da questa confusione mi ha provvidenzialmente salvato il buon Winny88 (prego comunque guardare fra le altre cose la clava antennale di due articoli caratteristica del genere Solenopsis..ad occhio lucido e ragionando un po' non è affatto difficile distinguere!).
La zona del ritrovamento è una zona marginale estremamente arida, priva di vegetazione arborea come arbustiva, dove la "Disa" (Ampelodesmos mauritanicus) è ormai quasi completamente sostituito dall'alloctono Penniseto (Pennisetum setaceum) e proprio nel punto anche questo manca in gran parte lasciando il posto ad una vegetazione erbacea legata al pascolo caprino che vi viene praticato.
Del nido, trovato sotto una roccia, era visibile un'unica camera tondeggiante (che in realtà mi è sembrata l'unica, anche se non ho visto la regina, ma c'erano tante operaie aggregate e altre che sparivano negli anfratti della terra, insomma poco chiaro e non l'ho cercata!), collegata da una lunga galleria che sembrava dovesse arrivare sino alla superfice. Non c'erano altre specie lì sotto, se non una singola operaia di Crematogaster sordidula dall'altro lato. Le specie più abbondanti nella zona sono senza alcun dubbio di gran lunga Aphaenogaster semipolita e Camponotus micans.
e come spesso succede queste idee pagano

In verità visto che era da qualche anno che non sbirciavo assiduamente sotto le pietre non posso nemmeno dire quanto possa essere un incontro raro o meno..però ecco a voi alcune brutte foto delle belle operaiette di Solenopsis latro sicula

Spoiler: mostra
Purtroppo in questa passeggiata non programmata non avevo con me la macchina fotografica, così ho portato qualche operaietta per fotografarla. Come potete vedere con il riferimento della carta millimetrata, si tratta di formiche davvero piccolissime e non sono riuscito a fotografarle meglio.
E' ben distinguibile da S. fugax per le dimensioni inferiori, la colorazione più pallida e gli occhi molto molto piccoli e poco evidenti (ma ci sono!). Quando l'ho trovata ci avevo visto giusto, ma mentre la fotografavo a casa mi è venuta la strana idea si potesse trattare di Leptanilla essendo così piccola e chiara...e nell'incertezza ho considerato seriamente che se lo fosse stata sarebbe valsa veramente la pena di andare a prendere tutta la colonia (rifacendo un bel po' di strada magari anche di fretta)..dunque da questa confusione mi ha provvidenzialmente salvato il buon Winny88 (prego comunque guardare fra le altre cose la clava antennale di due articoli caratteristica del genere Solenopsis..ad occhio lucido e ragionando un po' non è affatto difficile distinguere!).
La zona del ritrovamento è una zona marginale estremamente arida, priva di vegetazione arborea come arbustiva, dove la "Disa" (Ampelodesmos mauritanicus) è ormai quasi completamente sostituito dall'alloctono Penniseto (Pennisetum setaceum) e proprio nel punto anche questo manca in gran parte lasciando il posto ad una vegetazione erbacea legata al pascolo caprino che vi viene praticato.
Del nido, trovato sotto una roccia, era visibile un'unica camera tondeggiante (che in realtà mi è sembrata l'unica, anche se non ho visto la regina, ma c'erano tante operaie aggregate e altre che sparivano negli anfratti della terra, insomma poco chiaro e non l'ho cercata!), collegata da una lunga galleria che sembrava dovesse arrivare sino alla superfice. Non c'erano altre specie lì sotto, se non una singola operaia di Crematogaster sordidula dall'altro lato. Le specie più abbondanti nella zona sono senza alcun dubbio di gran lunga Aphaenogaster semipolita e Camponotus micans.