"Anthill" di E. O. Wilson:
Il mio romanzo epico in un formicaio
A 81 anni, Wilson esordisce nella narrativa. Per conquistare più lettori alla causa della natura L' ambientazione, il paesaggio incontaminato intorno a un lago dell' Alabama, fa da sfondo al susseguirsi di numerosi colpi di scenaAveva già pubblicato
Le formiche, storia di un' esplorazione scientifica (Adelphi) e una ventina di altri saggi tradotti in tutto il mondo. Ha vinto due Pulitzer, scoperto nuove specie, fondato la moderna
sociobiologia, combattuto per il mantenimento della biodiversità. Ma non aveva mai scritto un romanzo epico con al cuore un formicaio. A ottantun anni, Edward O. Wilson, forse l' entomologo più noto del pianeta, esordisce nella narrativa. Lo fa con un romanzo di formazione, la storia del piccolo Raff Cody che cresce in Alabama, s' innamora dell' ambiente ancora incontaminato che circonda il lago di Nokobee dove è solito rifugiarsi, trova un mentore in un professore di biologia alla Florida State University e porta a termine la sua missione tra scelte impreviste, colpi di scena e qualche batticuore. Il prologo dell' autore ci avverte: non si tratta di un romanzo qualsiasi. La storia di Raff abbraccia tre mondi che si intersecano, quello delle formiche, quello degli umani e la biosfera. E forse soltanto da una prospettiva così vasta è ancora possibile oggi scrivere un romanzo di formazione alla Huckleberry Finn. Le oltre settanta pagine sulle formiche, dalle quali è tratto il brano che anticipiamo, sono la tesi di laurea di Raff. La storia delle colonie d' insetti, narrata da Wilson con passo omerico, si basa sulle sue osservazioni di scienziato. Le gesta del giovane Cody sono ambientate nel profondo Sud degli States. È l' Alabama dove Wilson è cresciuto. Ma gli aspetti autobiografici finiscono qui. Raff non diventerà uno scienziato. La sua piccola epopea prenderà un' altra via. Le pagine dedicate alle esplorazioni del ragazzo intorno al Nokobee sono straordinariamente vivide. Diverso è lo sguardo di Wilson sulle persone: accurato, come se raccontasse di un' altra strana specie, gli umani. Leggendole, si scorge la trama delle convinzioni sociobiologiche dello scienziato. Anthill (Elliot) è infatti un romanzo a più livelli. Dalla sociobiologia discende il «gioco» di confronto tra uomini e formiche (Wilson parla di convergenza genetica). Il parallelismo tra le due specie aleggia su tutto il testo, annunciato, com' è, sin dal titolo: Anthill significa formicaio, ma anche moltitudine di persone in movimento. Sottintesa, ci sarà una morale per il lettore. E poi c' è la storia di Raff, piccolo eroe che cresce diventando una figura esemplare. Con sagacia, piegherà persino gli immobiliaristi al suo scopo: salvare il Nokobee e il verde circostante. In fondo, è questa la scommessa che ha portato Wilson alla narrazione: conquistare all' ecologia e alla causa della biodiversità molte più persone di quanto non abbiano fatto i suoi importanti saggi scientifici.
Fiori Cinzia(29 settembre 2010) - Corriere della Sera - Pagina 41
fonte:
Corriere della Sera - archivio storico