Ieri,19 febbraio, ho assistito alla prima deposizione dell'anno della nuova regina
Polyergus.
Volevo tenere un racconto separato e iniziare un nuovo diario, ma non mi sembra giusto bandire le esperienze pur negative raccolte personalmente con questa specie così interessante.
Riprendo quindi da ora la cronaca, così potremo nello stesso topic riassumere e confrontare tempi, progressi e fallimenti dello stesso allevatore, che si sa, non sono l'unica opzione per studiare il comportamento di una specie in cattività.
Per la cronaca, diremo che la colonia è stata riportata in temperatura circa 15 giorni fa, mantenuta ad un freddo relativo per alcuni giorni (12-15°) e poi messa per altri 5-6 a15-20°.
Nel frattempo ho attuato il trasloco forzato della famiglia.
E' bastato, su esperienza precedente di Luca, capovolgere delicatamente il vecchio nido (in gesso di tipo 2) in arena, e far mancare alle formiche la protezione del vetro.
In tre giorni circa, le formiche si sono trasferite nel gasbeton collegato.
Le formiche si sono alimentate con miele diluito, e forse hanno mangiato un frammento di camola, ma non è dato verificare: il gastro di molte ausiliarie era ancora ben pieno dal letargo invernale, prova che la famiglia poteva superare ancora un lungo periodo di ibernazione.
Sono presenti 10-12
Polyergus rufescens, prime figlie, di dimensioni ridotte e dotate di una certa collaborazione ai lavori del nido, una prova evidente è la seguente, anche se non sappiamo fino a che punto questa possa essersi dimostrata utile.
- Una guerriera Polyergus che trasporta un uovo! Non avevo ancora visto una simile manifestazione di collaborazione con le ausiliarie in altre occasioni.
Le ausiliarie sono circa una cinquantina. Mantengo la colonia molto tranquilla, ma dopo il trasferimento, ho eliminato l'oscuramento del nido, e le formiche non sembrano averne risentito.
Ieri, il primo minuscolo pacchetto di uova.
Oggi, con massima cura per evitare urti, mi sono azzardato a fare delle riprese della regina e della camera di deposizione.
- In alto a sinistra, si vedono le uova. La regina è sempre circondata da ausiliarie, il gastro è in dimensioni ottimali, ma non molto dilatato.
- Un bellissimo momento di intimità: una ausiliaria sollecita il gastro della regina, che sembra avere un uovo fra le mandibole affilate. Per nutrimento? Sarà un uovo suo, o delle ausiliarie?
Il nido, pur di accrescimento, può ospitare comodamente alcune centinaia di formiche di questa taglia. Ho scelto di anticipare il risveglio perché vorrei poter contare su un numero cospicuo di guerriere per l'estate prossima.
Quante ne servono per predare un nido adulto di
F. cunicularia? Soprattutto dotato di un unico ingresso ben difeso?
Basteranno le mitiche armi chimiche di queste formiche a far breccia nelle difese nemiche? E si attiveranno veramente in una scorreria organizzata a tutti gli effetti?
La scorsa primavera
F. cunicularia ha per prima cosa generato uno stuolo di sessuati; c'è da credere che il fenomeno si verificherà nuovamente, quindi sarà necessario aspettare almeno fine maggio per poter contare su una covata di bozzoli utili agli esperimenti. In ogni caso, non credo sia troppo presto per creare un piccolo esercito: ricordiamo che gli sviluppi in cattività possono determinare variazioni di comportamento e diversi ritmi di crescita nelle colonie.
- La colonia quasi al completo. L'assenza di larve mantiene la famiglia in una inattività quasi totale, con nessuna foraggiatrice all'esterno.