Camponotus cruentatus, le mie esperienze
Inviato: 17/06/2019, 23:45
Voglio trascrivere qui le mie osservazioni personali su questa bella formica così rara nel nostro paese. Infatti a tutt’oggi non ho ancora sentito nessuno che sia incappato in una sciamatura di Camponotus cruentatus in Liguria, l’unica regione in cui abbiamo segnalazione della presenza di questa specie. Sul forum abbiamo diversi diari di utenti che ne hanno iniziato l’allevamento, ma pochi lo hanno protratto sino ad avere una colonia ben sviluppata, o forse nessuno ha avuto la pazienza di raccontare qui le proprie esperienze.
Cruentatus è una delle formiche più grandi in Europa, se la contende con C. herculeanus, ligniperda, barbaricus e vagus, che è tutto dire. Però le informazioni che abbiamo sono scarne, gli allevatori spagnoli non sono prolissi, e poi per conoscere bene una specie bisogna sperimentarla di persona, le informazioni di seconda mano sono la differenza fra correre il Gran Premio o guardarlo in TV, io la voglio vedere bene questa formica con le sue screziature rosso-cupo, scoprire se è davvero così feroce come alcuni dicono e quale sia il suo comportamento sociale.
Quando inizio a osservare questa specie, l’unico con cui riesco a confrontarmi e a scambiare informazioni è Yuri, che ha una colonia già avanzata, e che mi stimola con le foto delle operaie massicce del suo nido. Qui rinnovo il mio invito a un confronto con tutti quelli che hanno allevato o stanno allevando C. cruentatus; la mia e quella di yuri sono esperienze isolate, che possono essere influenzate dall’indole della regina, e da mille altri fattori, quindi il mio diario è soggettivo, e vuol essere solamente una testimonianza delle mie esperienze dirette con questa specie, che è davvero molto bella esteticamente, e con un carattere niente male!
Aspetto le vostre impressioni!
5 NOVEMBRE 2015
Ricevo oggi da Francesco (Mayx su formicarium.it) una regina e sette operaie di Camponotus cruentatus, con una covata di 12 larve (di cui una più sviluppata delle altre).
La provenienza è spagnola, probabile zona di Madrid, la sciamatura dovrebbe essere quella di giugno-luglio di quest'anno; un forum ben noto di lì regala regine e minicolonie a ogni ordine di fornitura entomologica. Avendone già precedentemente ricevuta una, Francesco questa me l’ha regalata.
La ricevo alloggiata in un mini-nido di ytong costruito dagli spagnoli, di quelli a più facciate con le gallerie scollegate fra loro; sembra non aver subito danni nel viaggio; ora vedremo cosa saprò cogliere di questa nuova, bella specie, che ha la particolarità di avere la chitina “ruvida” e delle belle screziature rossastre sul gastro, sul torace e a volte sulle zampe.
I primi alimenti proteici che ho fornito consistono in drosophile (immediatamente raccolte e portate dentro) e ho riscaldato la colonia, perché questa formica proviene da zone dai forti sbalzi di temperatura, dovrebbe essere sciamata a giugno-luglio di quest’anno, e voglio vedere se qualche larva in più riesce a filare il bozzolo prima della pausa invernale.
Inoltre non so cosa abbia passato durante l’estate: l’avranno tenuta a temperatura ambiente? Scaldata? Avrà deposto subito, o dopo un periodo di stasi? Che abbia alcune operaie ci sta, perché sono almeno tre mesi estivi, ed è legittimo che arrivi all’autunno con le sue prime figlie...
27 NOVEMBRE
A distanza di circa venti giorni la regina ha un gastro molto dilatato. Le operaie si sono nutrite altre due volte di drosofile, e una goccia di miele. Adesso ho deciso di allontanare la colonia dal termosifone, per rispettare idealmente il periodo di riposo naturale. Secondo gli osservaori di questa specie in natura, questa formica esce a foraggiare in orari diversi durante l’anno, a seconda del cambio delle temperature, e quando comincia a far freddo esce preferibilmente in pieno giorno. Qui le operaie sono ancora abbastanza timide, ma molto meno di C. nylanderi che è estremamente paurosa. Continuano però a non alimentarsi con prede troppo coriacee, rifiutando ad esempio le camole della farina.
8 MARZO 2016
Dopo un inizio incoraggiante con l’apparizione del primo bozzolo, a febbraio, le C. cruentatus se lo sono mangiato!
Che guaio! A cosa sarà dovuta questa azione? Forse semplicemente la pupa dentro era morta e lo hanno sentito… anche se proteine ne avevano comunque a disposizione!
12 MARZO
Subito dopo l’azione cannibalesca di pochi giorni fa la regina ha deposto! Circa 10 uova, nel frattempo ben due larve sono diventati bozzoli.
20 APRILE 2016
Una settimana fa avevo provato a dare in adozione alla colonia alcuni bozzoli di vagus, che in prima battuta sembravano essere stati rifiutati, invece ora le operaie hanno aperto almeno due bozzoli e le nuove nate sembrano essere state accettate. Un'altra conferma della facilità con cui le intraspecifiche di un gruppo si accettino facilmente fra loro. Mi sono accertato di usare solo bozzoli di operaie minori, in equilibrio con le figlie legittime, e in numero inferiore, per non falsare troppo la crescita della colonia, ma in verità ho fretta di vedere queste formiche svilupparsi, e in questa fase non so ancora come reagiranno ai primi caldi a cui le sto esponendo (ora sono in casa, vicino al termosifone). Oggi ho potuto verificare la schiusa di almeno un uovo, e ho visto la prima larva dell’anno!
27 APRILE
La situazione è la seguente: 12 operaie (di cui 5 vagus); l’apporto delle ausiliarie sembra aver accelerato, come speravo, il metabolismo della colonia, ma soprattutto le disincantate ausiliarie di vagus hanno meno remore a uscire e ad attaccare prede più grandi di drosophile o farfalline: oggi hanno trascinato nel nido una camola intera e spesso posso vedere operaie in arena. Qui si possono rimarcare differenze di intraprendenza abbastanza nette. Per quanto timorose in fase di fondazione, le vagus sono comunque più spudorate delle altre.
Si stanno schiudendo le ultime uova deposte. Può esserci una correlazione fra la cura delle larve da parte delle operaie e i tempi di schiusa. Il loro sviluppo può essere anche dovuto all’arrivo effettivo della primavera, ma certamente più operaie vogliono dire più cure parentali.
10 MAGGIO 2016
Il piccolo nido di accrescimento è davvero… piccolo! L’arena è infima e le operaie di entrambe le specie cominciano ad aggirarsi fin troppo nell’esiguo spazio, accumulando schifezze che vanno continuamente rimosse. Così ho preparato un piccolo nido di accrescimento, spero che la famiglia si trasferisca presto. Per ora la vedo difficile attirare regina e covata fuori dai loro appartamenti...
14-15 MAGGIO
E’ nata la prima operaia dell’anno! Nella notte successiva, dopo aver trasferito i due nidi collegati al fresco in garage, ho ben riscaldato col tappetino il nido nuovo, e in questo modo in poche ore ho ottenuto il completo trasferimento della colonia.
20 MAGGIO
Nata la seconda operaia! È abbastanza grande, screziata di rosso, molto bella!
Adesso ci sono 16 bozzoli, 9 larve abbastanza sviluppate e una trentina almeno di larvette, inoltre ci sono almeno una dozzina di uova fresche. Posso paragonare queste formiche a C. vagus? Certo le deposizioni e lo sviluppo, con la colonia discretamente riscaldata, sono più rapide di nostre altre “maggiori” che ho precedentemente osservato.
La relazione fra ambiente in cui la specie si è adattata a vivere (pianura, luoghi caldi e assolati, abitudini sociali) giocherebbe quindi un ruolo importante sulla biologia di queste formiche; C. nylanderi è più timida e più lenta, necessita di picchi di calore maggiori, ma dobbiamo considerare che la specie sciama in autunno, mentre cruentatus e vagus all’inizio dell’estate. Vagus e cruentatus hanno quindi più punti in comune delle altre e hanno quasi la stessa velocità di deposizione a pari condizioni ambientali.
21 GIUGNO 2016
Colonia in aumento, adesso sono almeno una trentina e le ausiliarie di vagus stanno sparendo nella massa, ma continuano a comportarsi normalmente, ben accettate dalle sorellastre DOC. Non ci sono state perdite nelle uova deposte a marzo e tutte le operaie sono nate. La regina ha deposto un nuovo gruzzoletto di uova in concomitanza con l’impuparsi delle larve più anziane.
30 AGOSTO
Ormai la colonia conta più di 50 operaie, anche di buona dimensione, e un certo numero di uova, larve e piccoli bozzoli. Non le sto scaldando continuamente, ma quando lo faccio è evidente che covata e operaie lo gradiscono molto.
29 OTTOBRE
Ho dovuto preparare un nuovo nido, perché il modello di accrescimento sta già mostrando i suoi limiti sia per il numero che per la stazza delle ospit, cosa di cui avrei dovuto tenere conto, ma chi si aspettava, cinque mesi fa, una crescita paragonabile a quella di vagus? L’ho collegato, ma le formiche non si sono ancora trasferite nel nuovo nido, forse la temperatura non è sufficientemente alta per stimolarle, tanto che persino le uova sono tenute ancora nel nido vecchio!
Dobbiamo considerare SEMPRE che la covata è soprattutto accudita dalle operaie più giovani, e che queste, meno intraprendenti delle anziane, sono molto restie a lasciare le stanze in cui sono nate, lasciando alle veterane il compito di esplorare ed esporsi ai rischi.
2 NOVEMBRE 2017
Nei giorni scorsi la sorpresa: apparizione del primo soldato vero e proprio, quando ci sono già almeno 200 operaie, fra cui alcune maggiori, ma la struttura allometrica del soldato è notevole e si distingue perfettamente dalle altre sorelle. Ci vogliono molte ore perché questa grossa formica inizi a muoversi con la sicurezza delle altre e termini di pigmentare come si deve.
10 NOVEMBRE
Adesso devo proprio ibernare questa colonia, che però non ha completato il trasferimento: la regina e circa 30 operaie restano nel nido vecchio; non posso mantenere ancora a lungo questa scomoda situazione: devo convincerle a spostarsi oppure far rientrare quelle già uscite per scollegarlo e raffreddare il tutto!
23 NOVEMBRE
Con una azione di forza rimetto tutte le operaie nel nido vecchio, la regina non si sposta e in parte hanno riportato la covata lì. E’ una operazione che avrei voluto evitare, ma sono stato costretto a prendere questa decisione perché non oso stressare la regina a ridosso dell’inverno e preferisco farlo con le operaie. E’ in questa operazione che mi rendo conto che molte operaie che ho preso in mano moriranno in arena dopo poche ore. Non so se attribuire questi decessi alla mia manipolazione, perché con le altre formiche non mi era mai successo.
Troppa emissione di acido formico in concomitanza al contatto con le mie mani? Erano alcune formiche già vecchie e troppo stressate? Dovrò tenerne conto in futuro e vedere se ricapita.
ANNO 2018
12 FEBBRAIO
Sia la colonia di C. cruentatus che quella di C. barbaricus hanno goduto di più caldo delle altre, così ora ci sono grandi larve e qualche bozzolo in cruentatus, e moltissime uova e larve;
Le “ruvide” formiche spagnole stanno sviluppando altri soldati, ma uno, quello nato in autunno, si è sviluppato veramente in modo enorme, forse supera i 16 mm, lo inseguo nelle gallerie con la pellicola millimetrata per rilevare le misure esatte ma è un lavoro improbo, perché non sta mai fermo come vorrei, spero di riuscire in futuro a ritrovarlo nella massa e misurarlo correttamente!
3 MARZO 2018
Al terzo anno effettivo di vita le C. cruentatus stanno decisamente manifestando un nuovo carattere: le operaie in arena sono più aggressive e intraprendenti, alcuni soldati hanno preso ad uscire, e tutte le formiche si muovono come in punta di zampe con aria minacciosa, come è tipico di molte formiche deserticole. Nel nido si sono sviluppate larve davvero enormi, in numero limitato, ma pur sempre maggiore di prima. Ci sono anche i primi bozzoli dell'anno, e questi sembrano più di operaie piccolo-medie. I soldati veramente enormi per ora si contano sulle dita di una mano, ma dal mese prossimo…
18-20 MARZO 2018
Alcuni dei bozzoli che osservo sono enormi, e il loro colore è sospetto; la seta degli alati tendenzialmente appare più scura e tendente al marrone di quella delle comuni operaie. Sono curioso anche di vedere se da questi usciranno alati o guerriere giganti, chissà!
Sto preparandomi al trasloco, utilizzando il vecchio nido in cui tenevo Camponotus nylanderi, la colonia ormai estinta dopo la triste morte della regina.
12 APRILE 2018
Sto trasferendo da ieri la colonia in un nido più grande, a doppia facciata. Questo nido è riciclato, prima ha ospitato prima Formica cunicularia, poi Camponotus nylanderi, ora C. cruentatus, ed è ancora in ottime condizioni, prova che forse non tutti i blocchi di gasbeton sono effettivamente uguali.
Questo dovrebbe bastarmi almeno per un altro anno. Certo, se queste formiche continuano a cresce con questo ritmo in numero e misura…
22 APRILE
La colonia non vuole saperne di traslocare. Per quanto molte operaie e gran parte della covata siano nei nuovi alloggi, come lo scorso autunno tantissime operaie con covata e la regina stessa restano irremovibili nelle stanze del vecchio nido. Devo trovare il modo di convincerle, ma non è facile; confidavo che col risveglio primaverile e il riscaldamento favorevole del nuovo ambiente si sarebbero spostare volentieri, ma queste formiche che dovrebbero tanto amare il tepore del nuovo alloggio non fanno una piega e rimangono lì!!!
23 APRILE
Finalmente sono riuscito a traslocare tutta la colonia nel nido più grande: è stato necessario creare un vero e proprio choc termico per rendere inospitale la vecchia casa e farle decidere definitivamente: impilare dei ghiacciolini refrigeranti davanti al vetro del vecchio nido è stata la mossa vincente, e in poche ore il miracolo che attendevo da almeno 10 giorni è avvenuto!
28 APRILE
Mentre la colonia si è trasferita praticamente al completo, una sparuta pattuglia è rimasta indietro per accudire un bozzolo enorme, che ha portato alla nascita di una regina. Questa non traslocherà mai, sarà “mangiata” proprio dalle operaie che la accudivano leccandola in continuazione. A questo punto posso aprire le vetrate e raccogliere le ultime recalcitranti che in ogni caso posso permettermi di sacrificare.
24 LUGLIO 2018
Ancora la colonia sta crescendo e ci sono molte operaie irrequiete in arena; sono decisamente aumentate! Sembra cresciuto anche il bisogno di prede animali (sempre prede piccole e morbide, ma ora anche qualche piccola blatta), mentre il miele non è mai disdegnato.
31 AGOSTO
Ancora una accelerazione nella crescita. Noto in qualche punto un accenno di scavo, e il gasbeton è stato intaccato, ma sembra che per ora le formiche non vadano a fondo.
8 NOVEMBRE
La colonia cresce ancora e ho smesso di scaldarle. Ormai sono alcune centinaia e sono parecchie quelle sempre in arena a girovagare; è bello vedere queste esploratrici alzarsi “in punta di zampe” come per pavoneggiarsi e sembrare più grandi. La regina depone a ondate, seguendo le punte di riscaldamento, ma anche le schiuse di nuovi bozzoli! Quando le operaie giovani sono abbondanti, sembra un segnale convenuto per una nuova deposizione.
21 NOVEMBRE
Tolto ogni riscaldamento per la pausa invernale e portata la colonia nel garage, nel punto meno freddo.
ANNO 2019
21 FEBBRAIO
Ho ricominciato a scaldare moderatamente il nido e adesso sì che cominciano ad esserci problemi di spazio!
Le operaie penso siano ormai un migliaio, e la stazza media è aumentata ancora. Mettere un dito in arena comporta l’asssalto immediato e morsi feroci: le formiche si muovono in modo frenetico e l’allarme si diffonde immediatamente alle compagne vicine. E’ diventato difficile anche avvicinarsi all’arena a fare fotografie perché queste formiche hanno l’abitudine di “alzarsi in punta di zampe” per raggiungere qualsiasi cosa si affacci al loro spazio vitale. Se non sto attento mi ritrovo subito con formiche arrampicate sulla macchina fotografica o su una mano!
Forse C. cruentatus è più delicata di C. vagus: quando mi è capitato di maneggiare alcune operaie ho notato un aumento della loro mortalità, cosa che con altre formiche, ma soprattutto con le cugine vagus non succede assolutamente! Quelle posso afferrarle, strizzarle e rigettarle in arena e non fanno più di una piega. Sospetto che cruentatus invece non sopporti essere maneggiata. Ma forse è solo una mia impressione. Nessuno ha notato questa cosa?
22 APRILE
Esplosione demografica, grandi deposizioni, larve, larve, larve, e una fame paragonabile alla grande colonia di C. vagus. Le foraggiatrici non indietreggiano più davanti a nulla: blatte, camole, cavallette, tutto viene attaccato ferocemente a morsi e smembrato. Ho visto una camola tagliata in due da un soldato, e devo dire che nemmeno le vagus per ora hanno mostrato una simile potenza di morso.
Lo sviluppo della colonia ha confermato ancora una volta quello che già avevamo osservato: il “carattere” delle formiche e il loro appetito crescono in proporzione alla quantità e soprattutto all’età delle operaie stesse.
Devo ormai pensare di costruire anche per loro un nido nuovo più grande, ho atteso fin troppo, confidando nel fatto che non siano scavatrici indefesse, ma ora è proprio questione di spazio all’interno del nido, nonché all’esterno.
Come altre specie di formiche, anche queste tendono a spostare tutti i detriti e il substrato dell’arena allontanandolo dall’entrata del nido. Questo può essere dovuto a un istinto innato a liberare l’apertura principale, come anche al bisogno irrefrenabile di “spostare” i materiali da costruzione.
Di fatto in questo tipo di nidi artificiali, la possibilità di scavare è limitata, e non è detto che anche l’istinto a scavare non sia una necessità fisica per le formiche.
Le operaie ormai pattugliano incessantemente l'esterno, nulla sfugge al loro controllo...
14 GIUGNO
Mentre pulivo un po’ l’arena oggi sono stato morso da un soldato che mi ha fatto uscire istantaneamente il sangue. Non so se sia perché più potente il morso, o solo più affilate e dentellate le tenaglie, ed è pur vero che poche settimane fa anche una vagus era riuscita a bucare la pelle di un mio polpastrello, spruzzandoci dentro acido formico, ma questa mi ha colpito perché ci è riuscita con una velocità e facilità sconcertanti…
Va be’, lamentele a parte, ho deciso di trasferire finalmente la colonia e sto preparando un nido a doppia faccia con un blocco unico 60 x 25. Ormai le formiche sono ben in grado di popolarlo tutto, si tratta solo di vedere se riuscirò a operare il trasferimento prima o dopo l'estate...
Cruentatus è una delle formiche più grandi in Europa, se la contende con C. herculeanus, ligniperda, barbaricus e vagus, che è tutto dire. Però le informazioni che abbiamo sono scarne, gli allevatori spagnoli non sono prolissi, e poi per conoscere bene una specie bisogna sperimentarla di persona, le informazioni di seconda mano sono la differenza fra correre il Gran Premio o guardarlo in TV, io la voglio vedere bene questa formica con le sue screziature rosso-cupo, scoprire se è davvero così feroce come alcuni dicono e quale sia il suo comportamento sociale.
Quando inizio a osservare questa specie, l’unico con cui riesco a confrontarmi e a scambiare informazioni è Yuri, che ha una colonia già avanzata, e che mi stimola con le foto delle operaie massicce del suo nido. Qui rinnovo il mio invito a un confronto con tutti quelli che hanno allevato o stanno allevando C. cruentatus; la mia e quella di yuri sono esperienze isolate, che possono essere influenzate dall’indole della regina, e da mille altri fattori, quindi il mio diario è soggettivo, e vuol essere solamente una testimonianza delle mie esperienze dirette con questa specie, che è davvero molto bella esteticamente, e con un carattere niente male!
Aspetto le vostre impressioni!
5 NOVEMBRE 2015
Ricevo oggi da Francesco (Mayx su formicarium.it) una regina e sette operaie di Camponotus cruentatus, con una covata di 12 larve (di cui una più sviluppata delle altre).
La provenienza è spagnola, probabile zona di Madrid, la sciamatura dovrebbe essere quella di giugno-luglio di quest'anno; un forum ben noto di lì regala regine e minicolonie a ogni ordine di fornitura entomologica. Avendone già precedentemente ricevuta una, Francesco questa me l’ha regalata.
La ricevo alloggiata in un mini-nido di ytong costruito dagli spagnoli, di quelli a più facciate con le gallerie scollegate fra loro; sembra non aver subito danni nel viaggio; ora vedremo cosa saprò cogliere di questa nuova, bella specie, che ha la particolarità di avere la chitina “ruvida” e delle belle screziature rossastre sul gastro, sul torace e a volte sulle zampe.
I primi alimenti proteici che ho fornito consistono in drosophile (immediatamente raccolte e portate dentro) e ho riscaldato la colonia, perché questa formica proviene da zone dai forti sbalzi di temperatura, dovrebbe essere sciamata a giugno-luglio di quest’anno, e voglio vedere se qualche larva in più riesce a filare il bozzolo prima della pausa invernale.
Inoltre non so cosa abbia passato durante l’estate: l’avranno tenuta a temperatura ambiente? Scaldata? Avrà deposto subito, o dopo un periodo di stasi? Che abbia alcune operaie ci sta, perché sono almeno tre mesi estivi, ed è legittimo che arrivi all’autunno con le sue prime figlie...
27 NOVEMBRE
A distanza di circa venti giorni la regina ha un gastro molto dilatato. Le operaie si sono nutrite altre due volte di drosofile, e una goccia di miele. Adesso ho deciso di allontanare la colonia dal termosifone, per rispettare idealmente il periodo di riposo naturale. Secondo gli osservaori di questa specie in natura, questa formica esce a foraggiare in orari diversi durante l’anno, a seconda del cambio delle temperature, e quando comincia a far freddo esce preferibilmente in pieno giorno. Qui le operaie sono ancora abbastanza timide, ma molto meno di C. nylanderi che è estremamente paurosa. Continuano però a non alimentarsi con prede troppo coriacee, rifiutando ad esempio le camole della farina.
8 MARZO 2016
Dopo un inizio incoraggiante con l’apparizione del primo bozzolo, a febbraio, le C. cruentatus se lo sono mangiato!
Che guaio! A cosa sarà dovuta questa azione? Forse semplicemente la pupa dentro era morta e lo hanno sentito… anche se proteine ne avevano comunque a disposizione!
12 MARZO
Subito dopo l’azione cannibalesca di pochi giorni fa la regina ha deposto! Circa 10 uova, nel frattempo ben due larve sono diventati bozzoli.
20 APRILE 2016
Una settimana fa avevo provato a dare in adozione alla colonia alcuni bozzoli di vagus, che in prima battuta sembravano essere stati rifiutati, invece ora le operaie hanno aperto almeno due bozzoli e le nuove nate sembrano essere state accettate. Un'altra conferma della facilità con cui le intraspecifiche di un gruppo si accettino facilmente fra loro. Mi sono accertato di usare solo bozzoli di operaie minori, in equilibrio con le figlie legittime, e in numero inferiore, per non falsare troppo la crescita della colonia, ma in verità ho fretta di vedere queste formiche svilupparsi, e in questa fase non so ancora come reagiranno ai primi caldi a cui le sto esponendo (ora sono in casa, vicino al termosifone). Oggi ho potuto verificare la schiusa di almeno un uovo, e ho visto la prima larva dell’anno!
27 APRILE
La situazione è la seguente: 12 operaie (di cui 5 vagus); l’apporto delle ausiliarie sembra aver accelerato, come speravo, il metabolismo della colonia, ma soprattutto le disincantate ausiliarie di vagus hanno meno remore a uscire e ad attaccare prede più grandi di drosophile o farfalline: oggi hanno trascinato nel nido una camola intera e spesso posso vedere operaie in arena. Qui si possono rimarcare differenze di intraprendenza abbastanza nette. Per quanto timorose in fase di fondazione, le vagus sono comunque più spudorate delle altre.
Si stanno schiudendo le ultime uova deposte. Può esserci una correlazione fra la cura delle larve da parte delle operaie e i tempi di schiusa. Il loro sviluppo può essere anche dovuto all’arrivo effettivo della primavera, ma certamente più operaie vogliono dire più cure parentali.
10 MAGGIO 2016
Il piccolo nido di accrescimento è davvero… piccolo! L’arena è infima e le operaie di entrambe le specie cominciano ad aggirarsi fin troppo nell’esiguo spazio, accumulando schifezze che vanno continuamente rimosse. Così ho preparato un piccolo nido di accrescimento, spero che la famiglia si trasferisca presto. Per ora la vedo difficile attirare regina e covata fuori dai loro appartamenti...
14-15 MAGGIO
E’ nata la prima operaia dell’anno! Nella notte successiva, dopo aver trasferito i due nidi collegati al fresco in garage, ho ben riscaldato col tappetino il nido nuovo, e in questo modo in poche ore ho ottenuto il completo trasferimento della colonia.
20 MAGGIO
Nata la seconda operaia! È abbastanza grande, screziata di rosso, molto bella!
Adesso ci sono 16 bozzoli, 9 larve abbastanza sviluppate e una trentina almeno di larvette, inoltre ci sono almeno una dozzina di uova fresche. Posso paragonare queste formiche a C. vagus? Certo le deposizioni e lo sviluppo, con la colonia discretamente riscaldata, sono più rapide di nostre altre “maggiori” che ho precedentemente osservato.
La relazione fra ambiente in cui la specie si è adattata a vivere (pianura, luoghi caldi e assolati, abitudini sociali) giocherebbe quindi un ruolo importante sulla biologia di queste formiche; C. nylanderi è più timida e più lenta, necessita di picchi di calore maggiori, ma dobbiamo considerare che la specie sciama in autunno, mentre cruentatus e vagus all’inizio dell’estate. Vagus e cruentatus hanno quindi più punti in comune delle altre e hanno quasi la stessa velocità di deposizione a pari condizioni ambientali.
21 GIUGNO 2016
Colonia in aumento, adesso sono almeno una trentina e le ausiliarie di vagus stanno sparendo nella massa, ma continuano a comportarsi normalmente, ben accettate dalle sorellastre DOC. Non ci sono state perdite nelle uova deposte a marzo e tutte le operaie sono nate. La regina ha deposto un nuovo gruzzoletto di uova in concomitanza con l’impuparsi delle larve più anziane.
30 AGOSTO
Ormai la colonia conta più di 50 operaie, anche di buona dimensione, e un certo numero di uova, larve e piccoli bozzoli. Non le sto scaldando continuamente, ma quando lo faccio è evidente che covata e operaie lo gradiscono molto.
29 OTTOBRE
Ho dovuto preparare un nuovo nido, perché il modello di accrescimento sta già mostrando i suoi limiti sia per il numero che per la stazza delle ospit, cosa di cui avrei dovuto tenere conto, ma chi si aspettava, cinque mesi fa, una crescita paragonabile a quella di vagus? L’ho collegato, ma le formiche non si sono ancora trasferite nel nuovo nido, forse la temperatura non è sufficientemente alta per stimolarle, tanto che persino le uova sono tenute ancora nel nido vecchio!
Dobbiamo considerare SEMPRE che la covata è soprattutto accudita dalle operaie più giovani, e che queste, meno intraprendenti delle anziane, sono molto restie a lasciare le stanze in cui sono nate, lasciando alle veterane il compito di esplorare ed esporsi ai rischi.
2 NOVEMBRE 2017
Nei giorni scorsi la sorpresa: apparizione del primo soldato vero e proprio, quando ci sono già almeno 200 operaie, fra cui alcune maggiori, ma la struttura allometrica del soldato è notevole e si distingue perfettamente dalle altre sorelle. Ci vogliono molte ore perché questa grossa formica inizi a muoversi con la sicurezza delle altre e termini di pigmentare come si deve.
10 NOVEMBRE
Adesso devo proprio ibernare questa colonia, che però non ha completato il trasferimento: la regina e circa 30 operaie restano nel nido vecchio; non posso mantenere ancora a lungo questa scomoda situazione: devo convincerle a spostarsi oppure far rientrare quelle già uscite per scollegarlo e raffreddare il tutto!
23 NOVEMBRE
Con una azione di forza rimetto tutte le operaie nel nido vecchio, la regina non si sposta e in parte hanno riportato la covata lì. E’ una operazione che avrei voluto evitare, ma sono stato costretto a prendere questa decisione perché non oso stressare la regina a ridosso dell’inverno e preferisco farlo con le operaie. E’ in questa operazione che mi rendo conto che molte operaie che ho preso in mano moriranno in arena dopo poche ore. Non so se attribuire questi decessi alla mia manipolazione, perché con le altre formiche non mi era mai successo.
Troppa emissione di acido formico in concomitanza al contatto con le mie mani? Erano alcune formiche già vecchie e troppo stressate? Dovrò tenerne conto in futuro e vedere se ricapita.
ANNO 2018
12 FEBBRAIO
Sia la colonia di C. cruentatus che quella di C. barbaricus hanno goduto di più caldo delle altre, così ora ci sono grandi larve e qualche bozzolo in cruentatus, e moltissime uova e larve;
Le “ruvide” formiche spagnole stanno sviluppando altri soldati, ma uno, quello nato in autunno, si è sviluppato veramente in modo enorme, forse supera i 16 mm, lo inseguo nelle gallerie con la pellicola millimetrata per rilevare le misure esatte ma è un lavoro improbo, perché non sta mai fermo come vorrei, spero di riuscire in futuro a ritrovarlo nella massa e misurarlo correttamente!
3 MARZO 2018
Al terzo anno effettivo di vita le C. cruentatus stanno decisamente manifestando un nuovo carattere: le operaie in arena sono più aggressive e intraprendenti, alcuni soldati hanno preso ad uscire, e tutte le formiche si muovono come in punta di zampe con aria minacciosa, come è tipico di molte formiche deserticole. Nel nido si sono sviluppate larve davvero enormi, in numero limitato, ma pur sempre maggiore di prima. Ci sono anche i primi bozzoli dell'anno, e questi sembrano più di operaie piccolo-medie. I soldati veramente enormi per ora si contano sulle dita di una mano, ma dal mese prossimo…
18-20 MARZO 2018
Alcuni dei bozzoli che osservo sono enormi, e il loro colore è sospetto; la seta degli alati tendenzialmente appare più scura e tendente al marrone di quella delle comuni operaie. Sono curioso anche di vedere se da questi usciranno alati o guerriere giganti, chissà!
Sto preparandomi al trasloco, utilizzando il vecchio nido in cui tenevo Camponotus nylanderi, la colonia ormai estinta dopo la triste morte della regina.
12 APRILE 2018
Sto trasferendo da ieri la colonia in un nido più grande, a doppia facciata. Questo nido è riciclato, prima ha ospitato prima Formica cunicularia, poi Camponotus nylanderi, ora C. cruentatus, ed è ancora in ottime condizioni, prova che forse non tutti i blocchi di gasbeton sono effettivamente uguali.
Questo dovrebbe bastarmi almeno per un altro anno. Certo, se queste formiche continuano a cresce con questo ritmo in numero e misura…
22 APRILE
La colonia non vuole saperne di traslocare. Per quanto molte operaie e gran parte della covata siano nei nuovi alloggi, come lo scorso autunno tantissime operaie con covata e la regina stessa restano irremovibili nelle stanze del vecchio nido. Devo trovare il modo di convincerle, ma non è facile; confidavo che col risveglio primaverile e il riscaldamento favorevole del nuovo ambiente si sarebbero spostare volentieri, ma queste formiche che dovrebbero tanto amare il tepore del nuovo alloggio non fanno una piega e rimangono lì!!!
23 APRILE
Finalmente sono riuscito a traslocare tutta la colonia nel nido più grande: è stato necessario creare un vero e proprio choc termico per rendere inospitale la vecchia casa e farle decidere definitivamente: impilare dei ghiacciolini refrigeranti davanti al vetro del vecchio nido è stata la mossa vincente, e in poche ore il miracolo che attendevo da almeno 10 giorni è avvenuto!
28 APRILE
Mentre la colonia si è trasferita praticamente al completo, una sparuta pattuglia è rimasta indietro per accudire un bozzolo enorme, che ha portato alla nascita di una regina. Questa non traslocherà mai, sarà “mangiata” proprio dalle operaie che la accudivano leccandola in continuazione. A questo punto posso aprire le vetrate e raccogliere le ultime recalcitranti che in ogni caso posso permettermi di sacrificare.
24 LUGLIO 2018
Ancora la colonia sta crescendo e ci sono molte operaie irrequiete in arena; sono decisamente aumentate! Sembra cresciuto anche il bisogno di prede animali (sempre prede piccole e morbide, ma ora anche qualche piccola blatta), mentre il miele non è mai disdegnato.
31 AGOSTO
Ancora una accelerazione nella crescita. Noto in qualche punto un accenno di scavo, e il gasbeton è stato intaccato, ma sembra che per ora le formiche non vadano a fondo.
8 NOVEMBRE
La colonia cresce ancora e ho smesso di scaldarle. Ormai sono alcune centinaia e sono parecchie quelle sempre in arena a girovagare; è bello vedere queste esploratrici alzarsi “in punta di zampe” come per pavoneggiarsi e sembrare più grandi. La regina depone a ondate, seguendo le punte di riscaldamento, ma anche le schiuse di nuovi bozzoli! Quando le operaie giovani sono abbondanti, sembra un segnale convenuto per una nuova deposizione.
21 NOVEMBRE
Tolto ogni riscaldamento per la pausa invernale e portata la colonia nel garage, nel punto meno freddo.
ANNO 2019
21 FEBBRAIO
Ho ricominciato a scaldare moderatamente il nido e adesso sì che cominciano ad esserci problemi di spazio!
Le operaie penso siano ormai un migliaio, e la stazza media è aumentata ancora. Mettere un dito in arena comporta l’asssalto immediato e morsi feroci: le formiche si muovono in modo frenetico e l’allarme si diffonde immediatamente alle compagne vicine. E’ diventato difficile anche avvicinarsi all’arena a fare fotografie perché queste formiche hanno l’abitudine di “alzarsi in punta di zampe” per raggiungere qualsiasi cosa si affacci al loro spazio vitale. Se non sto attento mi ritrovo subito con formiche arrampicate sulla macchina fotografica o su una mano!
Forse C. cruentatus è più delicata di C. vagus: quando mi è capitato di maneggiare alcune operaie ho notato un aumento della loro mortalità, cosa che con altre formiche, ma soprattutto con le cugine vagus non succede assolutamente! Quelle posso afferrarle, strizzarle e rigettarle in arena e non fanno più di una piega. Sospetto che cruentatus invece non sopporti essere maneggiata. Ma forse è solo una mia impressione. Nessuno ha notato questa cosa?
22 APRILE
Esplosione demografica, grandi deposizioni, larve, larve, larve, e una fame paragonabile alla grande colonia di C. vagus. Le foraggiatrici non indietreggiano più davanti a nulla: blatte, camole, cavallette, tutto viene attaccato ferocemente a morsi e smembrato. Ho visto una camola tagliata in due da un soldato, e devo dire che nemmeno le vagus per ora hanno mostrato una simile potenza di morso.
Lo sviluppo della colonia ha confermato ancora una volta quello che già avevamo osservato: il “carattere” delle formiche e il loro appetito crescono in proporzione alla quantità e soprattutto all’età delle operaie stesse.
Devo ormai pensare di costruire anche per loro un nido nuovo più grande, ho atteso fin troppo, confidando nel fatto che non siano scavatrici indefesse, ma ora è proprio questione di spazio all’interno del nido, nonché all’esterno.
Come altre specie di formiche, anche queste tendono a spostare tutti i detriti e il substrato dell’arena allontanandolo dall’entrata del nido. Questo può essere dovuto a un istinto innato a liberare l’apertura principale, come anche al bisogno irrefrenabile di “spostare” i materiali da costruzione.
Di fatto in questo tipo di nidi artificiali, la possibilità di scavare è limitata, e non è detto che anche l’istinto a scavare non sia una necessità fisica per le formiche.
Le operaie ormai pattugliano incessantemente l'esterno, nulla sfugge al loro controllo...
14 GIUGNO
Mentre pulivo un po’ l’arena oggi sono stato morso da un soldato che mi ha fatto uscire istantaneamente il sangue. Non so se sia perché più potente il morso, o solo più affilate e dentellate le tenaglie, ed è pur vero che poche settimane fa anche una vagus era riuscita a bucare la pelle di un mio polpastrello, spruzzandoci dentro acido formico, ma questa mi ha colpito perché ci è riuscita con una velocità e facilità sconcertanti…
Va be’, lamentele a parte, ho deciso di trasferire finalmente la colonia e sto preparando un nido a doppia faccia con un blocco unico 60 x 25. Ormai le formiche sono ben in grado di popolarlo tutto, si tratta solo di vedere se riuscirò a operare il trasferimento prima o dopo l'estate...