Finalmente sono in grado di postare le prime fotografie del nuovo formicaio che ospiterà la colonia!
Devo ringraziare Mirz, uno dei nostri validi moderatori che ha contribuito in massima parte alla realizzazione del modello;, senza le sue attrezzature di scavo non avrei mai potuto realizzare un'opera così perfetta e pulita, io non ho fatto altro che progettarla e disegnarla per poi tradurla in modo che un sistema CAD potesse realizzare il nido completo!
Mi sono basato sulle precedenti esperienze per tracciare il sistema di gallerie e stanze, cercando di renderle più naturali possibili pur sacrificando la pura casualità alla necessità di gestire bene gli spazi e le barriere antifuga.
Mirz ha unito due tavole di legno di pino da 50 cm x 30 cm, raggiungendo così uno spessore di 4 cm.
Questo gli ha permesso di lavorare su una struttura più solida andando a una buona profondità senza paura di ritrovarsi con cedimenti.
Un altro vantaggio è stato di poter pensare a stanze che attraversassero totalmente le pareti interne, affidando così i collegamenti fra le due facciate non solo a gallerie di passaggio ma a stanze aperte profonde 4 cm, con una migliore areazione e spazio vivibile.
- I particolari di alcune stanze, molto più "pulite” di quanto avrei potuto farle io a mano...
In un paio di punti sono intervenuto con un dremel per aprire collegamenti alternativi fra le stanze, ma quando il lavoro grosso è stato fatto, le rifiniture sono un gioco e un divertimento.
Sempre col dremel ho lisciato e ripulito da schegge e imperfezioni.
Tempi di lavoro.
Pare che ogni facciata abbia richiesto 5-6 ore di tempo macchina, più i vari settaggi necessari a prepararla.
Io ci ho messo mezza giornata a ripulirlo, fare gli ultimi collegamenti e scavare le gallerie di uscita (due).
Poi ho tagliato e posizionato le lastre di plexiglass.
C'erano alcune stanze che erano venute troppo alte per i miei gusti. Una cosa è progettare e disegnare su un computer, altra è vederselo eseguito e rendersi conto che si può aver ecceduto in certi particolari.
Lì ho scelto di inserire dei ripiani leggeri incollati con vinavil, in modo da creare mensole che rendessero quegli spazi meglio utilizzabili e non aria fritta.
Uno dei vantaggi di questo modello, estetica a parte, sarà che il vetro appoggerà su una superficie massiccia e omogenea, migliorando l'aderenza. Nei miei modelli precedenti le formiche sfruttavano ogni minimo spazio per inserire segatura e allargare le fessure fra plexiglas e legno, con la conseguenza di provocare ulteriori allargamenti.
Dobbiamo ricordare che legno e plexiglas sono materiali "vivi” per quanto possa sembrare incredibile...
Sotto l'effetto degli sbalzi di temperatura il plexiglas si dilata, con l'umidità il legno si gonfia, creando squilibri.
Ho fissato in punti strategici, meglio che ho potuto, le viti che dovrebbero mantenere questa aderenza meglio possibile, ma solo al lato pratico vedremo se questi calcoli saranno sufficienti a garantirla.
Il modello è venuto così:
Ho deciso in seguito di aggiungere un leggero strato di acrilico sulle parti "non scavate” per creare un effetto differente col legno abitato. Non volevo usare i colori scuri che avevo applicato precedentemente, ma secondo me rende più evidente il sistema di gallerie interne (certo, più scuro sarebbe saltato più all'occhio, ma così è rimasta visibile le leggera venatura naturale del legno che dà un aspetto più naturale al tutto).
Credo che sia venuto un lavoro molto bello. Rigato, che è stato uno dei primi a vederlo quasi finito, ha espresso un suo parere catastrofico:
"Che peccato! Così bello, e le formiche lo ridurranno in rovina in pochi mesi!!!!”Spero fermamente di poterlo smentire, e che questo modello si comporti come è nelle mie aspettative.
Domani avrò pronta anche una nuova arena, e quando tutto sarà pronto posterò nuove foto del nido finito.
Aspetto il vostro parere.
Questo è il lavoro meglio venuto finora per queste formiche... grazie a Mirz!