Formiche e raggi UV-C
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Formiche e raggi UV-C
Ciao a tutti. Qualcuno sa se i raggi ultravioletti UV-C possono provocare danni se irradiati sulle formiche? Grazie!
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LUomoNero - Messaggi: 711
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Re: Formiche e raggi UV-C
Grazie dada. Quindi ha solo funzione attrattiva per gli alati? A livello funzionale potrebbe provocare danni?
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LUomoNero - Messaggi: 711
- Iscritto il: 17 ago '11
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Re: Formiche e raggi UV-C
The UV light traps attracted winged species prevalent at night
Certo, noi tutti sappiamo che di notte girano altre *specie* di formiche che, differentemente dalle altre, hanno le ali... :/
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Quaxo76 - Messaggi: 1168
- Iscritto il: 9 mar '12
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Re: Formiche e raggi UV-C
Credo che ti riferisca alle zanzariere elettrificate. La luce UV attrae le zanzare e la rete elettrificata le uccide (credo). A me interesserebbe sapere se i reggi UV-C (da 100 a 280 nm circa) può avere conseguenze negative sulla fisiologia della formica, sia essa alata o meno.
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LUomoNero - Messaggi: 711
- Iscritto il: 17 ago '11
- Località: Cosenza
Re: Formiche e raggi UV-C


Le lampade UV che puoi vedere di solito sono UVA (appunto quelle delle trappole, lettini abbronzanti o utilizzate per svaghi) le meno pericolose o al massimo UVB ad esempio quelle per le stampe dei circuiti. Già esporsi a queste due fonti in maniera poco accorta non è il massimo, soprattutto per gli occhi dato che viene a mancare il riflesso dell'iride dato che si percepisce una luminosità inferiore di quella effettivamente presente nello spettro alle più alte frequenze che non vedi, quindi stai molto attento e non scherzare assolutamente con lampade UVC nel caso le recuperassi da qualche parte.

Demografia delle colonie - Temnothorax nylanderi (uova di operaie) - T. affinis - Tetramorium caespitum - Lasius emarginatus - L. platythorax - L. paralienus - Camponotus lateralis - Pheidole pallidula - Allevare Formicaleoni! 
Camponotus aethiops - C. ligniperda - C. vagus - Crematogaster scutellaris - Temnothorax sp. - Myrmica sp. - Messor capitatus

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entoK - Messaggi: 2109
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Re: Formiche e raggi UV-C
entoK ha scritto::-o Stai scherzando?!Gli UVC sono radiazioni ionizzanti e pericolosissime per qualsiasi forma di vita, tanto che sulla terra grazie all'atmosfera e all'ozono non arriva praticamente nulla a quelle lunghezze d'onda. Anzi di solito si usano sorgenti UVC per sterilizzare l'acqua o in altri apparecchi simili, ma sempre in modo che l'operatore non possa incautamente fisicamente venire esposto mentre la lampada è in funzione, perché sono abbastanze pericolose (rischio di bruciature della pelle, danni agli occhi, ecc.).
Le lampade UV che puoi vedere di solito sono UVA (appunto quelle delle trappole, lettini abbronzanti o utilizzate per svaghi) le meno pericolose o al massimo UVB ad esempio quelle per le stampe dei circuiti. Già esporsi a queste due fonti in maniera poco accorta non è il massimo, soprattutto per gli occhi dato che viene a mancare il riflesso dell'iride dato che si percepisce una luminosità inferiore di quella effettivamente presente nello spettro alle più alte frequenze che non vedi, quindi stai molto attento e non scherzare assolutamente con lampade UVC nel caso le recuperassi da qualche parte.
Tranquillo, non voglio nè sfoltire il genere umano nè usarla come arma di difesa personale


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LUomoNero - Messaggi: 711
- Iscritto il: 17 ago '11
- Località: Cosenza
Re: Formiche e raggi UV-C
Perdona le esclamazioni, ma mi sembrava importante far desistere da incauti esperimenti pericolosi.
Gli acari li uccidi sicuramente,
il problema è assieme a qualsiasi altra cosa!
Quindi stai molto attento che né te né le formiche veniate irradiati, in ogni caso io ti sconsiglio vivamente di sperimentare con questi metodi vista la pericolosità!
Attento non è che inattivano la riproduzione degli acari: INATTIVANO LA RIPRODUZIONE CELLULARE perché essendo radiazioni ionizzanti danneggiano il DNA e molte altre molecole biologiche. Quindi se l'esposizione è limitata un organismo può anche riprendersi con meccanismi enzimatici di riparazione, ma alla lunga no. In un organismo superiore i danni coivolgerebbero i tessuti superficiali (in noi il derma) fin dove le radiazioni penetrano causando bruciature (come le scottature solari ma più profonde) o possibilità di svilluppare melanomi (in noi esseri dalla vita relativamente lunga), quindi non fanno sicuramente bene alla sopravvivenza di qualsiasi forma di vita superiore, mica solo per gli unicellulari.
D'altronde non mi stupirei troppo che qualcosa che sia dannoso per un acaro, non lo sia anche per un qualsiasi altro artropode come un insetto.
Poi il fatto che addirittura si usino gli UVC per sterilizzare,
già dovrebbe farti pensare che sono radiazioni pericolose per qualsiasi forma di vita, se arrivano a sterminare perfino gran parte dei batteri che sono tra gli esseri più resistenti in condizioni di vita estreme! O no? 
Non è un caso che la vita sulla Terra si sviluppò con la protezione dei mari e non prolificò sulle terre emerse per qualche miliardo di anni: cioè fino a che non ci fu abbastanza ossigeno da poter formare uno strato di ozono persistente, che filtrasse l'arrivo di quella parte di spettro anche sulle terre.

Qua sopra puoi vedere lo spettro emesso dal sole (area gialla) e la parte che riesce a filtrare sulla terra a livello del mare (area rossa). Se ci fai caso di UVC non arriva praticamente nulla, perché la finestra si apre giusto a 280nm, ma persino di UVB e UVA arriva molto poco: perché buona parte di quelle radiazioni sono assorbite dall'ozono (come indicato in figura dal simbolo chimico; puoi notare che altre sostanze nell'atmosfera assorbono parecchie parti di spettro IR sono i gas serra naturali: acqua e anidride carbonica).
Quindi se 2+2 fa 4
direi che, se le forme di vita si sono sviluppate in assenza di radiazioni ionizzanti come quelle, non mi aspetterei che si siano evolute con dei meccanismi di difesa che le permettano di sopravvivere ai danni che causano (esistono ovviamente eccezioni come Deinococcus radiodurans, ma non è certo la norma dell'adattamento evolutivo). Non a caso pure noi abbiamo sviluppato meccanismi di difesa anche per il resto dello spettro UV meno energetico, ma comunque con effetti ionizzanti: la melanina ne è un esempio, cioè il fatto che ci abbronziamo quando l'esposizione di UVA/UVB è sufficientemente forte da provocare danni.

Gli acari li uccidi sicuramente,


Attento non è che inattivano la riproduzione degli acari: INATTIVANO LA RIPRODUZIONE CELLULARE perché essendo radiazioni ionizzanti danneggiano il DNA e molte altre molecole biologiche. Quindi se l'esposizione è limitata un organismo può anche riprendersi con meccanismi enzimatici di riparazione, ma alla lunga no. In un organismo superiore i danni coivolgerebbero i tessuti superficiali (in noi il derma) fin dove le radiazioni penetrano causando bruciature (come le scottature solari ma più profonde) o possibilità di svilluppare melanomi (in noi esseri dalla vita relativamente lunga), quindi non fanno sicuramente bene alla sopravvivenza di qualsiasi forma di vita superiore, mica solo per gli unicellulari.
D'altronde non mi stupirei troppo che qualcosa che sia dannoso per un acaro, non lo sia anche per un qualsiasi altro artropode come un insetto.
Poi il fatto che addirittura si usino gli UVC per sterilizzare,


Non è un caso che la vita sulla Terra si sviluppò con la protezione dei mari e non prolificò sulle terre emerse per qualche miliardo di anni: cioè fino a che non ci fu abbastanza ossigeno da poter formare uno strato di ozono persistente, che filtrasse l'arrivo di quella parte di spettro anche sulle terre.
Qua sopra puoi vedere lo spettro emesso dal sole (area gialla) e la parte che riesce a filtrare sulla terra a livello del mare (area rossa). Se ci fai caso di UVC non arriva praticamente nulla, perché la finestra si apre giusto a 280nm, ma persino di UVB e UVA arriva molto poco: perché buona parte di quelle radiazioni sono assorbite dall'ozono (come indicato in figura dal simbolo chimico; puoi notare che altre sostanze nell'atmosfera assorbono parecchie parti di spettro IR sono i gas serra naturali: acqua e anidride carbonica).
Quindi se 2+2 fa 4

Ultima modifica di entoK il 16/07/2012, 12:30, modificato 1 volta in totale.
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entoK - Messaggi: 2109
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Re: Formiche e raggi UV-C
EntoK, bellissimo post, grazie! 

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Quaxo76 - Messaggi: 1168
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Re: Formiche e raggi UV-C
Mi fa piacere sia stato apprezzato! 
Comunque visto che mi ero dimenticato di dirlo l'immagine dello spettro viene dalla wikipedia ovviamente.

Comunque visto che mi ero dimenticato di dirlo l'immagine dello spettro viene dalla wikipedia ovviamente.
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entoK - Messaggi: 2109
- Iscritto il: 26 set '11
- Località: Val Parma - Emilia
Re: Formiche e raggi UV-C
Grazie per le delucidazioni, entoK, e...nessun problema per le "esclamazioni". Non ho per nulla frainteso
Sono al corrente dei danni provocati all'uomo e ai microrganismi dalle radiazioni UV-C (anche se sugli acari ho trovato pareri discordanti circa la loro uccisione o la loro inattivazione a livello riproduttivo provocata dalle radiazioni ionizzanti), ma mi chiedevo se le formiche avessero qualche resistenza o quali fossero le conseguenze fisiologiche di una loro esposizione a UV-C. Ripeto, nessuna intenzione di fare esperimenti pericolosi

Sono al corrente dei danni provocati all'uomo e ai microrganismi dalle radiazioni UV-C (anche se sugli acari ho trovato pareri discordanti circa la loro uccisione o la loro inattivazione a livello riproduttivo provocata dalle radiazioni ionizzanti), ma mi chiedevo se le formiche avessero qualche resistenza o quali fossero le conseguenze fisiologiche di una loro esposizione a UV-C. Ripeto, nessuna intenzione di fare esperimenti pericolosi

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LUomoNero - Messaggi: 711
- Iscritto il: 17 ago '11
- Località: Cosenza
Re: Formiche e raggi UV-C
Tranquillo l'avevo capito dopo che eri responsabile e solo curioso.
Sicuramente può anche essere che a seconda dell'intensità di esposizione del trattamento, si riesca anche a evitare di ucciderli e l'effetto collaterale sia solo la sterilizzazione per i danni alle cellule riproduttive che sono generalmente più suscettibili:
non sono un biologo quindi sono ignorante sul fatto che possa esserci qualche studio in merito sugli acari e può benissimo essere che la cosa sia vera: anche negli esseri umani l'esposizione a radiazioni ionizzanti (non tanto UVC, ma quelle ancora più energetiche) aumenta il rischio di sterilità (tra le varie) e infatti i medici ci stanno bene attenti quando fanno RX o simili in certe zone ai pazienti.
Quello di cui sono certo è che non faccia tanto bene a priori un trattamento del genere alla maggior parte dei viventi, se li si vuol vedere sopravvivere
e che esporsi agli UVC sia ben peggio che ricevere una scottatura al mare o in alta quota, soprattutto per come avviene con le lampade sterilizzatrici: molta intensità di continuo in uno spazio ridotto e chiuso.

Sicuramente può anche essere che a seconda dell'intensità di esposizione del trattamento, si riesca anche a evitare di ucciderli e l'effetto collaterale sia solo la sterilizzazione per i danni alle cellule riproduttive che sono generalmente più suscettibili:

Quello di cui sono certo è che non faccia tanto bene a priori un trattamento del genere alla maggior parte dei viventi, se li si vuol vedere sopravvivere

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entoK - Messaggi: 2109
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Re: Formiche e raggi UV-C
Neanche io so se esista una documentazione scientifica circa l'effetto degli UV-C sugli acari, ma credo di sì (e in questo caso sono stato io a non trovarla) in quanto lampade a radiazioni ionizzanti germicide a basso wattaggio (da 1,5W a 4W, e pubblicizzate in quanto "eliminano" anche gli acari) sono facilmente reperibili in rete.
Dagli studi di biologia molecolare ricordo che questo tipo di radiazioni funziona creando dei dimeri di timina nel DNA dei soggetti esposti. Tuttavia, il DNA è in grado di riparare questi "errori" tramite meccanismi di "riparazione diretta" ad opera di un enzima, la DNA fotoliasi, che utilizza la stessa energia derivata dalla luce assorbita grazie alla presenza di due cofattori (i cromofori FADH- e l'MTHF). Certo, la possibilità di riparazione dipende sicuramente anche dal tempo di esposizione e dalla percentuale di dimeri di timina presenti nella doppia elica.
Non conoscendo, però, la biologia della formica, avevo chiesto a riguardo
Dagli studi di biologia molecolare ricordo che questo tipo di radiazioni funziona creando dei dimeri di timina nel DNA dei soggetti esposti. Tuttavia, il DNA è in grado di riparare questi "errori" tramite meccanismi di "riparazione diretta" ad opera di un enzima, la DNA fotoliasi, che utilizza la stessa energia derivata dalla luce assorbita grazie alla presenza di due cofattori (i cromofori FADH- e l'MTHF). Certo, la possibilità di riparazione dipende sicuramente anche dal tempo di esposizione e dalla percentuale di dimeri di timina presenti nella doppia elica.
Non conoscendo, però, la biologia della formica, avevo chiesto a riguardo

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LUomoNero - Messaggi: 711
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