La plastica per alimenti le avvelena?
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Re: La plastica per alimenti le avvelena?
Si pure io ho ormai da 3 mesi 2 coloniette dentro i barattoli ikea e non ho notato alcun problema, anzi mi sembra ci stiano bene
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Good Metal - Messaggi: 67
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Re: La plastica per alimenti le avvelena?
dada ha scritto:Alcuni di questi prodotti in plastica sono notoriamente tossici se non lavati e areati bene prima dell'uso.
Quelli tossici è facile riconoscerli a causa dell'odore di formaldeide che emanano appena comprati o appena si scarta la plastica protettiva che li avvolge(in realtà non si tratta di formaldeide ma spesso di formammide e sue varianti: monometilformammide, dimetilformammide etc etc).
Questo può essere vero per alcune plastiche (in genere le resine fenoliche) e in altri casi ci sono reagenti anche più tossici e pericolosi (resine poliuretaniche, epossidiche), però queste non si usano per scopi alimentari.
In genere le plastiche per uso alimentare devono rispondere a dei requisiti abbastanza stringenti: praticamente non devono contenere additivi (esempio: il PVC che viene reso morbido con ftalati non lo si userebbe assolutamente per confezioni alimentari, ma per i fustini del detersivo sì) e utilizzare processi che riducano al minimo la possibile presenza di precursori tossici (esempio: il PET delle bottiglie è prodotto con un catalizzatore a base di antimonio, ma nel processo ne viene usato pochissimo e in linea di principio nell'acqua ci dovrebbe finire al limite in tracce e ben al di sotto dei limiti stabiliti).
Che io sappia quelle solitamente usate in campo alimentare sono PE (polietilene), PP (polipropilene) e PS (polistirene) oltre al già nominato PET (polietilene tereftalato) che non è prettamente utilizzato per i contenitori alimentari, ma solo per le bottiglie.
Quindi nel peggiore dei casi i contenitori nuovi possono rilasciare principalmente tracce di monomero non reagito (quelli dei link), che per quelli nominati sono sostanze abbastanza volatili e relativamente poco pericolose soprattutto viste le concentrazioni trascurabili nel prodotto finito e che evacuano rapidamente. Quindi come fa notare dada il problema non si pone se si rispettano le condizioni d'uso riportate sugli stessi contenitori, cioè che vanno lavati e areati prima dell'uso (io comunque preferirei comprare contenitori non incelofanati ed esposti aperti che sono già areati in pratica mentre aspettano di essere acquistati

Tra l'altro in genere i contenitori che usiamo noi sono nel 80% dei casi fatti di polistirene (PS) che si usa per tutte le scatole sottili e trasparenti (tipo quelle classiche dei cioccolatini o dei contenitori alimentari, se ci fate caso c'è la sigla PS o 6 ed è lo stesso polimero dei portauova e del "polistirolo" espanso). Il polistirene è la versione povera e fragile del comunemente noto plexiglass (PMMA) che invece è tutt'altra plastica dalle proprietà meccaniche e di trasparenza molto superiori (si riga molto meno facilmente e non ingiallisce affatto nel tempo; ha molti vantaggi sul vetro: più leggero, resistente, trasparente, isolante, anche se tutti lo snobbano

rmontaruli ha scritto:Per altro quel barattolo, prima di usarlo per il formicaio lo usavo come contenitore da cucina dove per parecchio tempo ci ho conservato pasta, riso, cose del genere...
Quindi o quella particolare plastica morbida di quel barattolo ikea ha qualcosa che disturba le formiche, oppure ci sono altre cause.
Nel dubbio evitero' anche io di usare quei barattoli ikea in futuro
Io assolverei pienamente il contenitore soprattutto visto che non era nuovo ma già usato!

Piuttosto ho visto nell'altra discussione che hai usato un colorante che non mi sembrava per nulla un ossido e io prima di pensare a eventuali tracce di reagenti nella plastica, mi preoccuperei invece dei solventi o altri composti organici sicuramente presenti in massa nel colorante, quelli sì che possono essere in dosi non trascurabili soprattutto se non asciugano bene dal gesso.
Poi dipende anche lì, se sono acrilici in pratica la matrice che fissa il colorante è qualcosa di simile al già citato PMMA (resina acrilica) e quindi puoi stare abbastanza tranquillo perché in genere il solvente principale è l'acqua, ma nel dubbio può finirci roba meno inerte e in linea di principio io preferirei in generale ossidi o coloranti naturali. Personalmente ho già sperimentato il carbone vegetale per il grigio e funziona senza problemi col gesso, a breve proverò coi tannini (ottenuti dalla polvere di galla che qualcuno ha già utilizzato con successo) per il marrone.
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entoK - Messaggi: 2109
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Re: La plastica per alimenti le avvelena?
entoK ha scritto:Io assolverei pienamente il contenitore soprattutto visto che non era nuovo ma già usato!![]()
Piuttosto ho visto nell'altra discussione che hai usato un colorante che non mi sembrava per nulla un ossido e io prima di pensare a eventuali tracce di reagenti nella plastica, mi preoccuperei invece dei solventi o altri composti organici sicuramente presenti in massa nel colorante, quelli sì che possono essere in dosi non trascurabili soprattutto se non asciugano bene dal gesso.
Poi dipende anche lì, se sono acrilici in pratica la matrice che fissa il colorante è qualcosa di simile al già citato PMMA (resina acrilica) e quindi puoi stare abbastanza tranquillo perché in genere il solvente principale è l'acqua, ma nel dubbio può finirci roba meno inerte e in linea di principio io preferirei in generale ossidi o coloranti naturali. Personalmente ho già sperimentato il carbone vegetale per il grigio e funziona senza problemi col gesso, a breve proverò coi tannini (ottenuti dalla polvere di galla che qualcuno ha già utilizzato con successo) per il marrone.
Avevo usato dei colori acrilici, di quelli per bambini.
Avro' versato un quantitativo di colorante corrispondente all'incirca ad un cucchiaio da minestra nell'acqua dove poi ho messo il gesso in polvere.
Avevo quel colore li' in casa.
Per l'estate prossima mi informero' meglio sui coloranti, comunque.
Quest'anno ero alla mia prima esperienza sia come regine che come formicai. Adesso qualcosa ho imparato.
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rmontaruli - Messaggi: 840
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