Solenopsis latro ssp. sicula Emery, 1915

Sezione dedicata allo studio scientifico delle formiche.

Solenopsis latro ssp. sicula Emery, 1915

Messaggioda enrico » 01/04/2016, 19:09

Oggi nonostante lo scirocco estenuante mi sono fatto una lunga camminata al ritorno dall'università, lungo il Parco della Favorita, un'area verde alle pendici di Monte Pellegrino (Palermo), contigua con la città e riserva naturale.. seppur in buona parte abbastanza abbandonata, purtroppo non esente dalle immondizie lasciate un po' in giro e soprattutto dalla presenza di vaste aree monopolizzate da vegetazione alloctona piantata (Pino, Eucalipto, Fico d'India) o sfuggita di mano (Penniseto, Acetosella Gialla), alcune delle quale (essenzialmente la parte di Pino ed Eucalipto) interessate da una forte presenza di Linepithema humile.

e come spesso succede queste idee pagano :-D

In verità visto che era da qualche anno che non sbirciavo assiduamente sotto le pietre non posso nemmeno dire quanto possa essere un incontro raro o meno..però ecco a voi alcune brutte foto delle belle operaiette di Solenopsis latro sicula :win: !

Spoiler: mostra
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Purtroppo in questa passeggiata non programmata non avevo con me la macchina fotografica, così ho portato qualche operaietta per fotografarla. Come potete vedere con il riferimento della carta millimetrata, si tratta di formiche davvero piccolissime e non sono riuscito a fotografarle meglio.

E' ben distinguibile da S. fugax per le dimensioni inferiori, la colorazione più pallida e gli occhi molto molto piccoli e poco evidenti (ma ci sono!). Quando l'ho trovata ci avevo visto giusto, ma mentre la fotografavo a casa mi è venuta la strana idea si potesse trattare di Leptanilla essendo così piccola e chiara...e nell'incertezza ho considerato seriamente che se lo fosse stata sarebbe valsa veramente la pena di andare a prendere tutta la colonia (rifacendo un bel po' di strada magari anche di fretta)..dunque da questa confusione mi ha provvidenzialmente salvato il buon Winny88 (prego comunque guardare fra le altre cose la clava antennale di due articoli caratteristica del genere Solenopsis..ad occhio lucido e ragionando un po' non è affatto difficile distinguere!).


La zona del ritrovamento è una zona marginale estremamente arida, priva di vegetazione arborea come arbustiva, dove la "Disa" (Ampelodesmos mauritanicus) è ormai quasi completamente sostituito dall'alloctono Penniseto (Pennisetum setaceum) e proprio nel punto anche questo manca in gran parte lasciando il posto ad una vegetazione erbacea legata al pascolo caprino che vi viene praticato.

Del nido, trovato sotto una roccia, era visibile un'unica camera tondeggiante (che in realtà mi è sembrata l'unica, anche se non ho visto la regina, ma c'erano tante operaie aggregate e altre che sparivano negli anfratti della terra, insomma poco chiaro e non l'ho cercata!), collegata da una lunga galleria che sembrava dovesse arrivare sino alla superfice. Non c'erano altre specie lì sotto, se non una singola operaia di Crematogaster sordidula dall'altro lato. Le specie più abbondanti nella zona sono senza alcun dubbio di gran lunga Aphaenogaster semipolita e Camponotus micans.
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Re: Solenopsis latro ssp. sicula Emery, 1915

Messaggioda winny88 » 01/04/2016, 19:42

Bellissime!

Solo due parole aggiuntive che mi erano venute in mente: la classifichiamo come Solenopsis latro ssp. sicula fino a prova contraria dato che la tassonomia di questo gruppo di Solenopsis è certamente da rivedere. La situazione delle Solenopsis europee è già molto discussa e si suggerisce oculatamente di separare le specie solo attraverso l'analisi dei genitali maschili. Questa è la prassi oramai adottata all'interno del gruppo fugax e direi che sia ancor più a ragione applicabile a queste, dato che si tratta di bestioline minuscole sparse intorno al Mediterraneo per cui le differenze morfologiche sono troppo lievi (proprio per una questione di dimensioni e di semplicità anatomica della formica, che non ha troppi punti topici da guardare). E probabilmente il criptismo delle specie (se ne parla già molto anche per la fugax) sfugge anche alla morfologia dei genitali maschili, per cui secondo il parere di alcuni ci sarebbero ancora molte specie da descrivere nel bacino del Mediterraneo. Anche il gruppo specie latro è quindi sicuramente da rivedere, ma per il momento il nome con cui è classificata questa bestia siciliana è Solenopsis latro sicula Emery.

Per le differenze con le specie del gruppo fugax, sono appunto sensibilmente più piccole (in effetti davvero paragonabili a Leptanilla), più pallide/trasparenti, la testa è più tubulare (ricordo che è la tubularità della testa a dare il nome a "Solenopsis") e gli occhi hanno uno sviluppo palesemente inferiore.

Per la questione degli occhi: la descrizione di Emery non è disponibile e l'unico tipo di antweb lo hanno molto strategicamente fotografato con gli scapi a coprire la regione oftalmica! I tipi della Solenopsis latro s.str. (parlo solo dei tipi proprio per le difficoltà tassonomiche/biogeografiche di cui sopra) sono effettivamente microftalmi con non più di 1-2 ommatidi per occhio. Quindi mi era venuto il dubbio se queste bestiole siciliane fossero completamente anoftalme o anche loro microftalme con un esiguissimo numero di ommatidi. Ringrazio Enrico per aver controllato e sciolto il dubbio! :smile:
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