Chemioantibioticoterapia - le formiche sono il futuro???

Sezione dedicata allo studio scientifico delle formiche.

Chemioantibioticoterapia - le formiche sono il futuro???

Messaggioda winny88 » 28/12/2016, 1:42

E' noto anche al grande pubblico che uno dei problemi odierni della medicina è l'evoluzione costante che la chemioantibioticoterapia deve avere per stare al passo con l'incredibile capacità dei microrganismi patogeni di sviluppare nuove strategie di resistenza contro i farmaci in uso. Processo di selezione naturale che noi stessi esseri umani abbiamo accelerato in maniera vertiginosa negli ultimi 50 anni, con anche strategie sanitarie molto poco oculate (dimostrando ancora una volta di essere la nemesi di noi stessi).

Siamo quindi in continua ricerca di nuove classi di antibiotici per soppiantare quelle che ormai incontrano troppa resistenza. Li abbiamo cercati soprattutto tra gli stessi batteri, funghi e protozoi in passato. Era già da un po' che mi frullava in testa l'idea delle formiche... E' nota da tempo la loro capacità di secernere sostanze antibiotiche per difendersi nei microambienti in cui risiedono, ma dal punto di vista molecolare questo campo è rimasto tristemente inesplorato. Ci pensavo da un po', e a quanto pare anche qualcun altro sta iniziando ad accorgersene e a nutrire interesse.

Saranno le formiche il futuro della nostra chemioantibioticoterapia???

Mi rendo conto che questa conferenza all'Università dell' East Anglia può risultare molto pesante e scarsamente comprensibile per i più. Ma per chi fosse eventualmente interessato:

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Re: Chemioantibioticoterapia - le formiche sono il futuro???

Messaggioda dada » 28/12/2016, 2:53

Bello! Le cose più interessanti:
- usano Acromyrmex invece di Atta perché Acromyrmex, essendo meno evoluta, possiede ancora una simbiosi esterna con il batterio e il fungo: grazie ai "pori" che punteggiano il suo corpo, Acromyrmex permette agli scienziati di estrarre più facilmente lo Streptomyces formica. Atta è invece liscia e il suo corpo non appare "infarinato" come le Acromyrmex perché possiede ghiandole interne specifiche per secernere batteri a comando. Inoltre è più aggressiva di Acromyrmex e affetta inesorabilmente le guantate dita degli scienziati che tentano di prelevare campioni.
- l'intervento del signore che si lamenta della breve durata dei brevetti delle medicine, comparandole ai più lunghi copyright delle canzonette o dei romanzi rosa e facendo finta di non conoscere il motivo di tale diversa durata (= il valore della vita umana)
- le ovvie implicazioni sulla diffusa e istintiva abitudine infantile di mangiare formiche

http://www.uea.ac.uk/leafcutter-ants
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Re: Chemioantibioticoterapia - le formiche sono il futuro???

Messaggioda winny88 » 28/12/2016, 4:12

Ciao, Diana!

Sapevo che la cosa ti sarebbe interessata.

Mi tenevo i contenuti per quando qualcuno li avesse gentilmente richiesti, ma a questo punto (forse più giustamente), approfondiamo un pochino...

Personalmente sono rimasto fortemente abbagliato dalle enormi prospettive che questo signore pone all'orizzonte. Prospettive più ampie di quanto io immaginassi. E probabilmente solo un mirmecologo che contemporaneamente abbia qualche interesse in medicina riesce a rendersi conto di quanto siano effettivamente vaste.

Gli attinomiceti sono stati una miniera d'oro in passato. Ci abbiamo ottenuto la streptomicina e di conseguenza gli amminoglicosidi, alcuni tra gli antibiotici migliori di cui abbiamo disposto e disponiamo. Il Dr. Hutchings ci ha proposto non solo che queste formiche hanno come simbionti alcuni attinomiceti molto "promettenti" che si tramandano per via verticale, ma soprattutto che sono capaci di "reclutare" dall'ambiente esterno sempre nuove specie, in base anche al luogo in cui si trovano, che siano utili alla loro causa. Si cercano cioè continuamente nuovi simbionti.

Ora mi è balenato in mente che lessi una volta che proprio in Acromyrmex erano state trovate grosse differenze, anche all'interno della stessa specie, per quanto riguarda la flora di batteri simbionti che dipendevano dalla provenienza geografica della colonia.

La prospettiva enorme quindi non è solo che le formiche ci "regalano" il batterio che quasi certamente ci è utile (ricordo che i batteri si fanno una spietatissima guerra chimica dato che nessuno, più di un batterio, ha interesse a contrastare un altro batterio dato che con lui deve competere per la stessa nicchia biologica), ma che costantemente possono compiere per noi il lavoro di cercare e selezionare sempre nuovi batteri utili. Ce li possono mettere costantemente su un piatto d'argento!

Se pensi che esistono già quasi 14.000 specie conosciute di formiche (e chissà quante altre) e che queste ricoprono praticamente quasi tutto il globo e praticamente qualunque tipo di habitat e microhabitat... immagina che enorme potenzialità come procuratori di chissà quanti batteri utili hanno! E a lungo termine! Perché ovviamente, dato che anche i loro simbionti si evolvono per "aggiornare" le loro difese chimiche (anche i loro bersagli svilupperanno resistenza), ci sarà sempre da sperare nel reclutamento o nell'evoluzione di nuovi microrganismi utili.

Personalmente sono convinto che la ricerca in questo campo avrà davvero seguito e con favolosi profitti.
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