Linepithema humile in Oceania
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Re: Linepithema humile in Oceania
Sì, sicuramente il Tapinoma nigerrimum in Italia è il peggior ostacolo per Linepithema humile, ma credo che a Roma la presenza non sia ancora forte per un semplice motivo: probabilmente la colonizzazione è molto recente.
Qui da me, nonostante la forte presenza anche del Tapinoma nigerrimum, Linepithema humile è esploso. Credo che la costa campana tra Napoli e la penisola sorrentina possa essere il posto più infestato d'Italia. Casa mia è fatta di mattoni foratini e praticamente sono arrivato alla conclusione che i muri sono completamente pieni, uno strato isolante di Linepithema humile. Di notte adesso ad agosto camminano a tutta forza sui letti, si dorme con loro che ti camminano addosso e sono più fastidiosi delle zanzare.
Credo che a Roma un focolaio (forse però non l'unico) di partenza sia il Bioparco. Lì è pieno e lo è nonostante ci sia anche il Tapinoma nigerrimum. Io direi di aspettarvi nel prossimo decennio un'esplosione anche da voi.
Qui da me, nonostante la forte presenza anche del Tapinoma nigerrimum, Linepithema humile è esploso. Credo che la costa campana tra Napoli e la penisola sorrentina possa essere il posto più infestato d'Italia. Casa mia è fatta di mattoni foratini e praticamente sono arrivato alla conclusione che i muri sono completamente pieni, uno strato isolante di Linepithema humile. Di notte adesso ad agosto camminano a tutta forza sui letti, si dorme con loro che ti camminano addosso e sono più fastidiosi delle zanzare.
Credo che a Roma un focolaio (forse però non l'unico) di partenza sia il Bioparco. Lì è pieno e lo è nonostante ci sia anche il Tapinoma nigerrimum. Io direi di aspettarvi nel prossimo decennio un'esplosione anche da voi.
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winny88 - Messaggi: 9040
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- Località: Napoli Vesuvio
Re: Linepithema humile in Oceania
Ciao Vincenzo ed Elena,
questo richiede un post lunghetto ...
La Linepithema humile e' solo una delle specie invasive presenti in Australia e forse nemmeno la peggiore. Qui a Perth dove sono io ho finora visto:
Linepithema humile
Pheidole megacephala
Pheidole fervens or P. indica (non ho il microscopio e devi vedere la grandezza dell'occhio dell'operaia)
Tetramorium bicarinatum
Tetramorium simillimum (o T. caldarium, anche qui mi servirebbe un microscopio)
Cardiocondyla sp
Ochetellus sp (potrebbe essere nativa o no)
Monomorium destructor
Paratrechina longicornis
Mi sorprenderebbe se non ci fossero in qualche edificio Monomorium pharaonis, forse M. floricola in qualche serra o parco, era stata trovata in passato una piccola infestazione di Solenopsis geminata che avevano eradicato, ma io sul successo delle eradicazioni ho sempre dei dubbi.
Torniamo alle Linepithema umile ...
A perth sono un problema secondario alle Pheidole megacephala ... perche'?
Perche la differenza tra Pheidole megacephala e L. humile e' il metodo di nidificazione, o meglio il fatto che durante l'inverno le L. humile si concentrano in cosidetti nidi invernali, mentre a quanto pare le P. megacephala no.
Ho visto le Linepithema sconfiggere in campo aperto le Pheidole molte volte, ma ricontrollando l'area l'anno successivo trovavo solo le Pheidole. Inolte dove ci sono le P. megacephala non rimane assolutamente null'altro, mentre dove ci sono le Linepithema si trovano Cardiocondyla sp., piccoli Monomorium sp., qualche Paratrechina spp., e raramente dei Camponotus sp.
Le Linepithema humile e le P. megacephala non hanno problemi ad eliminare la fauna locale, quando scrivero' l'articolo che sto progettando saprete perche' ;P ... Tornando alle letteratura citata vi devo raccontare la storia del perche' non finii il mio PhD ...
Allora, gli Australiani essendo isolani ed anglosassoni hanno un senso delirante della loro importanza, e tendono a trasferirlo alla loro fauna che e' "migliore" per tutta una serie di motivi di quella degli altri continenti ...
Il mio capo Alan Andersen aveva classificato la fauna australiana in gruppi funzionali dal punto di vista ecologico in modo da poter usare le formiche in modo pratico come indicatori di biodiversita'. Questo metodo di classificazione pratica funzione molto bene almeno per la parte tropicale dell'Australia, forse per l'intero continebnte con qualche limitazione.
Quando stavo scrivendo il mio annual review del PhD (che era puramente un lavoro ecologico di biodiversita' in base a fattori abiotici)) mi era stato chiesto di non solo classificare le formiche secondo i suoi gruppi funzionali ma di alzare il tiro, e dichiare che i gruppi erano validi a livello mondiale, cosa che io non condividevo assolutamente. Inoltre volevano che scrivessi che gli incendi annuali portavano ad un aumento della biodiversita' (altra cosa su cui avevo dei dubbi). Mi fermo qui ... ma voi vi starete scervellando del perche' vi ho detto tutto questo ... beh e' che la chiave di volta tutto il sistema dei gruppi funzionali sono i "dolicoderini dominanti" ... e se sono dominanti com'e' che la Linepithema humile gli fa il mazzo? Allora bisogna ideare esperimenti ad hoc che fanno vedere che gli Iridomyrmex perdono quando le invasive barano come tutti gli atleti stranieri che battono quelli australiani alle olimpiadi.
Ricordatevi che in questo sistema dei gruppi funzionali ci sono molti molti soldi in ballo in quanto sono la chiave per fare consulenze d'impatto ambientale senza arrivare alla specie, il gruppo funzionale e basta ... come si dice in Inglese: "quick and dirty" ...
Se vi leggete bene gli articoli vedrete che sono fattori abiotici come la temperatura di foraggiamento troppo alta e la presenza/assenza di irrigazione che determinano chi vince ...
Per quanto riguarda l'Italia vi voglio gia' scoraggiare, i poveri Tapinoma nigerrimum non hanno scampo, potranno forse metterci un po' di piu' a venire eliminati .... Gia' osservato in Toscana ed in Liguria lungo punti di contatto tra le due specie, i Tapinoma perdono per due motivi, uno le Linepithema sono piu' efficienti nella guerra chimica e due sone piu' efficienti nel collaborare durante gli incontri aggressivi. Terzo motivo, inutile dirlo, sono i numeri ...
Lo stesso vale per Lasius neglectus ...
A presto
Andrea
P.S.: nel lontano 1997 dopo essere stato a Bali nel 1995, Giava e Bali nel 1996, Bali e Timor/Flores/Sumbawa nel 1997 ed aver visto cosa le Anoplolepis gracilipes facevano alle faune locali, avevo detto ad Alan Andersen che la piccola infestazione di A. gracilipes trovata a Nhulumbuy nelle terra di Arnhem andava eliminata immediatamente finche era possibile, mi rise dietro dicendomi che tanto c'erano gli Iridomyrmex e non c'era assolutamente nulla di cui preoccuparsi, quando insistei mi disse che non aveva tempo per simili stupidaggini.
Guardatevi cosa e' successo nel frattempo ... :/
questo richiede un post lunghetto ...
La Linepithema humile e' solo una delle specie invasive presenti in Australia e forse nemmeno la peggiore. Qui a Perth dove sono io ho finora visto:
Linepithema humile
Pheidole megacephala
Pheidole fervens or P. indica (non ho il microscopio e devi vedere la grandezza dell'occhio dell'operaia)
Tetramorium bicarinatum
Tetramorium simillimum (o T. caldarium, anche qui mi servirebbe un microscopio)
Cardiocondyla sp
Ochetellus sp (potrebbe essere nativa o no)
Monomorium destructor
Paratrechina longicornis
Mi sorprenderebbe se non ci fossero in qualche edificio Monomorium pharaonis, forse M. floricola in qualche serra o parco, era stata trovata in passato una piccola infestazione di Solenopsis geminata che avevano eradicato, ma io sul successo delle eradicazioni ho sempre dei dubbi.
Torniamo alle Linepithema umile ...
A perth sono un problema secondario alle Pheidole megacephala ... perche'?
Perche la differenza tra Pheidole megacephala e L. humile e' il metodo di nidificazione, o meglio il fatto che durante l'inverno le L. humile si concentrano in cosidetti nidi invernali, mentre a quanto pare le P. megacephala no.
Ho visto le Linepithema sconfiggere in campo aperto le Pheidole molte volte, ma ricontrollando l'area l'anno successivo trovavo solo le Pheidole. Inolte dove ci sono le P. megacephala non rimane assolutamente null'altro, mentre dove ci sono le Linepithema si trovano Cardiocondyla sp., piccoli Monomorium sp., qualche Paratrechina spp., e raramente dei Camponotus sp.
Le Linepithema humile e le P. megacephala non hanno problemi ad eliminare la fauna locale, quando scrivero' l'articolo che sto progettando saprete perche' ;P ... Tornando alle letteratura citata vi devo raccontare la storia del perche' non finii il mio PhD ...
Allora, gli Australiani essendo isolani ed anglosassoni hanno un senso delirante della loro importanza, e tendono a trasferirlo alla loro fauna che e' "migliore" per tutta una serie di motivi di quella degli altri continenti ...
Il mio capo Alan Andersen aveva classificato la fauna australiana in gruppi funzionali dal punto di vista ecologico in modo da poter usare le formiche in modo pratico come indicatori di biodiversita'. Questo metodo di classificazione pratica funzione molto bene almeno per la parte tropicale dell'Australia, forse per l'intero continebnte con qualche limitazione.
Quando stavo scrivendo il mio annual review del PhD (che era puramente un lavoro ecologico di biodiversita' in base a fattori abiotici)) mi era stato chiesto di non solo classificare le formiche secondo i suoi gruppi funzionali ma di alzare il tiro, e dichiare che i gruppi erano validi a livello mondiale, cosa che io non condividevo assolutamente. Inoltre volevano che scrivessi che gli incendi annuali portavano ad un aumento della biodiversita' (altra cosa su cui avevo dei dubbi). Mi fermo qui ... ma voi vi starete scervellando del perche' vi ho detto tutto questo ... beh e' che la chiave di volta tutto il sistema dei gruppi funzionali sono i "dolicoderini dominanti" ... e se sono dominanti com'e' che la Linepithema humile gli fa il mazzo? Allora bisogna ideare esperimenti ad hoc che fanno vedere che gli Iridomyrmex perdono quando le invasive barano come tutti gli atleti stranieri che battono quelli australiani alle olimpiadi.
Ricordatevi che in questo sistema dei gruppi funzionali ci sono molti molti soldi in ballo in quanto sono la chiave per fare consulenze d'impatto ambientale senza arrivare alla specie, il gruppo funzionale e basta ... come si dice in Inglese: "quick and dirty" ...
Se vi leggete bene gli articoli vedrete che sono fattori abiotici come la temperatura di foraggiamento troppo alta e la presenza/assenza di irrigazione che determinano chi vince ...
Per quanto riguarda l'Italia vi voglio gia' scoraggiare, i poveri Tapinoma nigerrimum non hanno scampo, potranno forse metterci un po' di piu' a venire eliminati .... Gia' osservato in Toscana ed in Liguria lungo punti di contatto tra le due specie, i Tapinoma perdono per due motivi, uno le Linepithema sono piu' efficienti nella guerra chimica e due sone piu' efficienti nel collaborare durante gli incontri aggressivi. Terzo motivo, inutile dirlo, sono i numeri ...
Lo stesso vale per Lasius neglectus ...
A presto
Andrea
P.S.: nel lontano 1997 dopo essere stato a Bali nel 1995, Giava e Bali nel 1996, Bali e Timor/Flores/Sumbawa nel 1997 ed aver visto cosa le Anoplolepis gracilipes facevano alle faune locali, avevo detto ad Alan Andersen che la piccola infestazione di A. gracilipes trovata a Nhulumbuy nelle terra di Arnhem andava eliminata immediatamente finche era possibile, mi rise dietro dicendomi che tanto c'erano gli Iridomyrmex e non c'era assolutamente nulla di cui preoccuparsi, quando insistei mi disse che non aveva tempo per simili stupidaggini.
Guardatevi cosa e' successo nel frattempo ... :/
Ultima modifica di Antipodean il 24/08/2016, 7:51, modificato 1 volta in totale.
- Antipodean
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- Iscritto il: 17 lug '16
Re: Linepithema humile in Oceania
Elena,
concordo in toto sulle zanzare ...
esseri ignobili ed inutili se non come punizione per l'umanita' ...
concordo in toto sulle zanzare ...
esseri ignobili ed inutili se non come punizione per l'umanita' ...
- Antipodean
- Messaggi: 299
- Iscritto il: 17 lug '16
Re: Linepithema humile in Oceania
Molto interessante la tua testimonianza Andrea... purtroppo non si sa mai matematicamente quale sarà la combinazione vincente quando due popolazioni invasive si scontrano. E' facile per quelli del posto pensare che una specie radicata sia più forte dell'altra per fattori campo, numero e armi, ma sono poi le formiche che danno le risposte.
Io credo che il fattore ambientale sia quello che determina alla fine quale delle specie dominanti la spunta, mi chiedo ad esempio: L. humile è sul nostro territorio da quanto? Trent'anni? Di più?
In molte regioni di riviera ha soppiantato le popolazioni locali, eppure, ad esempio, non è ancora affermata in pianura Padana, eppure non è che il clima di Milano sia molto differente da quello ligure, salvo gli inverni... che però stanno diventando troppo miti anche da noi!
Allora perché non ha ancora invaso un ambiente favorevole come quello milanese? Cosa le manca? Non sono certo mancate le occasioni in trent'anni di venire importata casualmente anche qui!
Ho già riportato questo caso: nel 1987 ero in Corsica, e non c'era un metro quadrato di costa dove non fosse presente una colonna di queste formiche, eppure ci sono tornato pochi anni fa e non ce n'era più nemmeno una a popolare i campeggi. Dove sono finite?
Ho trovato Tapinoma, Messor, Lasius, Tetramorium, Crematogaster ma basta Argentine! Cosa è successo???
L'isola è abbastanza grande, o lo è troppo, per rappresentare un ambiente ideale ad osservare la reazione delle popolazioni locali rispetto a uno sbarco nemico di simile portata?
Forse c'è stata una lotta a livello di disinfestazione degli abitanti stessi, poi, acquietatesi le acque, le specie autoctone hanno ripreso possesso dei vecchi territori, bisognerebbe indagare...
Voglio solo dire che è possibile che certi squilibri si possano creare come disfare e che l'ambiente il tempo o il caso a volte possono determinare l'andamento delle invasioni che a prima vista ci sembrano catastrofiche, ma che poi è possibile che la natura in un ambiente dai climi più variegati favorisca più o meno certe specie rispetto ad altre...
PS: anche io ODIO le zanzare!
Io credo che il fattore ambientale sia quello che determina alla fine quale delle specie dominanti la spunta, mi chiedo ad esempio: L. humile è sul nostro territorio da quanto? Trent'anni? Di più?
In molte regioni di riviera ha soppiantato le popolazioni locali, eppure, ad esempio, non è ancora affermata in pianura Padana, eppure non è che il clima di Milano sia molto differente da quello ligure, salvo gli inverni... che però stanno diventando troppo miti anche da noi!
Allora perché non ha ancora invaso un ambiente favorevole come quello milanese? Cosa le manca? Non sono certo mancate le occasioni in trent'anni di venire importata casualmente anche qui!
Ho già riportato questo caso: nel 1987 ero in Corsica, e non c'era un metro quadrato di costa dove non fosse presente una colonna di queste formiche, eppure ci sono tornato pochi anni fa e non ce n'era più nemmeno una a popolare i campeggi. Dove sono finite?
Ho trovato Tapinoma, Messor, Lasius, Tetramorium, Crematogaster ma basta Argentine! Cosa è successo???
L'isola è abbastanza grande, o lo è troppo, per rappresentare un ambiente ideale ad osservare la reazione delle popolazioni locali rispetto a uno sbarco nemico di simile portata?
Forse c'è stata una lotta a livello di disinfestazione degli abitanti stessi, poi, acquietatesi le acque, le specie autoctone hanno ripreso possesso dei vecchi territori, bisognerebbe indagare...
Voglio solo dire che è possibile che certi squilibri si possano creare come disfare e che l'ambiente il tempo o il caso a volte possono determinare l'andamento delle invasioni che a prima vista ci sembrano catastrofiche, ma che poi è possibile che la natura in un ambiente dai climi più variegati favorisca più o meno certe specie rispetto ad altre...
PS: anche io ODIO le zanzare!
Spoiler: mostra
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GianniBert - Messaggi: 4494
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Linepithema humile in Oceania
Sembra che sia un fenomeno abbastanza comune,
A Venezia per esempio l'area dove il Lasius neglectus aveva conquistato tutto in pochi anni e' ora colonizzata dalle stesse a densita' molto piu' basse e le prime specie colonizzatrici autoctone stanno facendo ritorno. Ho portato l'anno scorso i campioni a Fabrizio, ma erano bestiacce come Lasius spp., Formica cunicularia, Temnothorax unifasciatus, Crematogaster scutellaris, Camponotus lateralis, Tetramorium sp. Lui mi diceva che lo stesso fenomeno stava avvenendo al Parco di Monza dove anche li l'infestazione stava diventando meno virulenta.
Questo ci da speranza che una volta passata la fase di colonizzazione iniziale le esotiche diventino meno efficienti (o sensibili a qualche patogeno, chi lo sa) e che lentamente si formi un mosaico comprendente specie autoctone. L'importanza e' avere zone naturali non antropizzate, che fungano da serbatoio di ripopolamento.
E' interessante un articolo scritto da Wetterer su Madeira, scusate non ce l'ho sotto mano, ma e' su researchgate ...
Basta mettere ants, Wetterer e Madeira sulla ricerca.
A Venezia per esempio l'area dove il Lasius neglectus aveva conquistato tutto in pochi anni e' ora colonizzata dalle stesse a densita' molto piu' basse e le prime specie colonizzatrici autoctone stanno facendo ritorno. Ho portato l'anno scorso i campioni a Fabrizio, ma erano bestiacce come Lasius spp., Formica cunicularia, Temnothorax unifasciatus, Crematogaster scutellaris, Camponotus lateralis, Tetramorium sp. Lui mi diceva che lo stesso fenomeno stava avvenendo al Parco di Monza dove anche li l'infestazione stava diventando meno virulenta.
Questo ci da speranza che una volta passata la fase di colonizzazione iniziale le esotiche diventino meno efficienti (o sensibili a qualche patogeno, chi lo sa) e che lentamente si formi un mosaico comprendente specie autoctone. L'importanza e' avere zone naturali non antropizzate, che fungano da serbatoio di ripopolamento.
E' interessante un articolo scritto da Wetterer su Madeira, scusate non ce l'ho sotto mano, ma e' su researchgate ...
Basta mettere ants, Wetterer e Madeira sulla ricerca.
- Antipodean
- Messaggi: 299
- Iscritto il: 17 lug '16
Re: Linepithema humile in Oceania
WoW quante belle informazioni grazie mille
La dinamica delle popolazioni è un sistema molto complesso e complicato legato ad un'infinità di fattori, nel campo mirmecologico poi con decine di specie competitor in un unico ecosistema le cose diventano estremamente più complicate.
sicuramente umidità e temperature giocano un ruolo fondamentale, lo osservo a casa mia dove da quest'anno si è installata una colonia di Tapinoma nigerrimum le cui file incrociano una fila perenne di Crematogaster scutellaris che sta la da sempre, le due colonie si spartiscono l'attività nell'arco della giornata cosi da incrociarci poco e solo al cambio della guardia con sporadiche scaramucce.
La dinamica delle popolazioni è un sistema molto complesso e complicato legato ad un'infinità di fattori, nel campo mirmecologico poi con decine di specie competitor in un unico ecosistema le cose diventano estremamente più complicate.
sicuramente umidità e temperature giocano un ruolo fondamentale, lo osservo a casa mia dove da quest'anno si è installata una colonia di Tapinoma nigerrimum le cui file incrociano una fila perenne di Crematogaster scutellaris che sta la da sempre, le due colonie si spartiscono l'attività nell'arco della giornata cosi da incrociarci poco e solo al cambio della guardia con sporadiche scaramucce.
sono stato scomunicato da TheGrammarNazi: http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=51&t=4639&start=15#p58033
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feyd - Messaggi: 5748
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Re: Linepithema humile in Oceania
Più vado avanti e più mi sorprendo di quante osservazioni vengano svolte da Andrea. Già solo le riprese che mi mostrasti nell'ufficio di Fabrizio mi sbalordirono, figurarsi tutte queste informazioni.
Quando Elia non c'è, le formiche ballano
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Mirme - Messaggi: 474
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