Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
e perchè non lo hai chiesto????
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quercia - Messaggi: 3605
- Iscritto il: 8 mag '11
- Località: matera
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
E' passato parecchio tempo dal mio ultimo aggiornamento, e se è successo è perché non avevo grandi cose da raccontare.
La colonia ha continuato a crescere; alcune Polyergus sono morte, e forse sono delle amazzoni nate l'anno scorso, di fatto sono state portate fuori.
E' difficile contarle, perché anche se stanno spesso immobili, sono appese ai soffitti, ammucchiate e in posizioni scomode alla vista, ma non possono essere più di un centinaio.
Circa 20 giorni fa ho fornito a più riprese un buon numero di bozzoli dalla colonia di F. cunicularia, e alla schiusa molte cose sembrano essere cambiate in fase di alimentazione e comportamento, come avrete potuto leggere nel mio articolo sull'alimentazione variabile delle Serviformica.
Da almeno un mese, alcune amazzoni escono in arena e sembrano cercare qualcosa, ma ogni tentativo di collegare la loro arena a quella di Serviformica non ha dato esiti: forse il tubo di collegamento era troppo lungo? 5 metri? Mi sembra impossibile.
Forse semplicemente la colonia è ancora troppo piccola perché si abbia un qualche comportamento predatorio, o forse avvertono la presenza di un nido troppo grande per essere predato con qualche successo.
Allora ho prelevato una sezione di tubo contenente bozzoli (circa 120) e operaie, e l'ho messo nella loro arena. Anche qui il riscontro è stato deludente: si sono avuti comportamenti aggressivi, e le Polyergus che entravano in contatto con la preda manifestavano movimenti frenetici, molto veloci, ma più che entrare in contatto col nemico, e magari ucciderlo, non ho visto fare.
Quasi tutti i bozzoli sono stati poi presi dalle ausiliarie precedenti, che sembravano interessate al bottino più delle vere predatrici.
Solo qualche modesto trasporto da parte di Polyergus isolate, ma nessun reclutamento o reazione da parte di un gruppo organizzato.
Forse per osservare un reale atto predatorio servono altre condizioni, e forse la colonia manifesta i limiti di reazione di tutte le colonie piccole, con un coraggio e una organizzazione ancora da venire.
Da un po' di tempo sembra calata anche la deposizione di uova. Forse il caldo eccessivo di casa pone un limite anche a queste formiche di pianura?
La colonia ha continuato a crescere; alcune Polyergus sono morte, e forse sono delle amazzoni nate l'anno scorso, di fatto sono state portate fuori.
E' difficile contarle, perché anche se stanno spesso immobili, sono appese ai soffitti, ammucchiate e in posizioni scomode alla vista, ma non possono essere più di un centinaio.
Circa 20 giorni fa ho fornito a più riprese un buon numero di bozzoli dalla colonia di F. cunicularia, e alla schiusa molte cose sembrano essere cambiate in fase di alimentazione e comportamento, come avrete potuto leggere nel mio articolo sull'alimentazione variabile delle Serviformica.
Da almeno un mese, alcune amazzoni escono in arena e sembrano cercare qualcosa, ma ogni tentativo di collegare la loro arena a quella di Serviformica non ha dato esiti: forse il tubo di collegamento era troppo lungo? 5 metri? Mi sembra impossibile.
Forse semplicemente la colonia è ancora troppo piccola perché si abbia un qualche comportamento predatorio, o forse avvertono la presenza di un nido troppo grande per essere predato con qualche successo.
Allora ho prelevato una sezione di tubo contenente bozzoli (circa 120) e operaie, e l'ho messo nella loro arena. Anche qui il riscontro è stato deludente: si sono avuti comportamenti aggressivi, e le Polyergus che entravano in contatto con la preda manifestavano movimenti frenetici, molto veloci, ma più che entrare in contatto col nemico, e magari ucciderlo, non ho visto fare.
Quasi tutti i bozzoli sono stati poi presi dalle ausiliarie precedenti, che sembravano interessate al bottino più delle vere predatrici.
Solo qualche modesto trasporto da parte di Polyergus isolate, ma nessun reclutamento o reazione da parte di un gruppo organizzato.
Forse per osservare un reale atto predatorio servono altre condizioni, e forse la colonia manifesta i limiti di reazione di tutte le colonie piccole, con un coraggio e una organizzazione ancora da venire.
Da un po' di tempo sembra calata anche la deposizione di uova. Forse il caldo eccessivo di casa pone un limite anche a queste formiche di pianura?
Spoiler: mostra
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Ci sono tre diverse fasi in questo filmato, che sarà bene illustrare:
Le prime ad accorgersi della sezione di tubo contenente circa 200 bozzoli e una trentina di F. cunicularia, sono le altre ausiliarie.
Sono loro le prime a entrare in contatto col nemico e ad ingaggiare degli scontri.
Le formiche che difendono il tubo cercano di salvare i bozzoli anche portandoli all'esterno.
Appena Polyergus si accorge del bottino, alterna comportamenti frenetici come si vede nella “danza sul tubo” di una delle guerriere, che si ripete in diversi punti dell'arena.
Non si capisce se questa danza fa parte di un rituale o è solo una frenesia dovuta al contatto con eventuali nemici. Questa danza si verifica anche in occasione dello scontro con diverse ausiliarie del tubo rapito, ma non sembra sortire qualche effetto sulle altre Polyergus, né sul nemico, che però anche cercando di attaccare le amazzoni sembra non riuscire nell'intento, queste sono troppo veloci e vibranti e mancano la presa.
In seguito anche alcune Polyergus sono attive nella cattura dei bozzoli, ed entrano apertamente nel tubo, ma la cosa non sembra in alcun modo organizzata o frutto di una cooperazione o reclutamento avanzato.
Si scorge una Polyergus che, preso il bottino, trova non troppo velocemente la strada di casa.
Quando i bozzoli cominciano ad entrare nel nido, molte Polyergus iniziano a manifestare interesse per il movimento all'esterno, ma non escono in massa, né sembrano in altro modo coinvolte nella manovra.
In totale solo una dozzina di amazzoni partecipa all'azione.
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
In questi giorni stanno sfarfallando in massa le nuove operaie Polyergus.
Se tutto va bene in una o due settimane dovrei avere circa 2-300 nuove guerriere in giro per l'arena.
Per ora ogni tentativo di collegare l'arena delle amazzoni a quella di un nido bersaglio non ha dato esiti positivi: le uniche formiche che si azzardano a esplorare il collegamento sono le ausiliarie, che vengono subito intercettate dalle esploratrici nemiche, quando si azzardano a entrare nella loro arena.
Eppure l'arena delle amazzoni è costantemente pattugliata da una ventina di soldati che si arrampicano dappertutto...
Come mai non scatta nessun istinto predatorio in queste formiche?
C'è sempre una sentinella a presidiare il collegamento con il nemico.
Se tutto va bene in una o due settimane dovrei avere circa 2-300 nuove guerriere in giro per l'arena.
Per ora ogni tentativo di collegare l'arena delle amazzoni a quella di un nido bersaglio non ha dato esiti positivi: le uniche formiche che si azzardano a esplorare il collegamento sono le ausiliarie, che vengono subito intercettate dalle esploratrici nemiche, quando si azzardano a entrare nella loro arena.
Eppure l'arena delle amazzoni è costantemente pattugliata da una ventina di soldati che si arrampicano dappertutto...
Come mai non scatta nessun istinto predatorio in queste formiche?
C'è sempre una sentinella a presidiare il collegamento con il nemico.
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Non so se è fattibile, ma...e se provassi a portare il nido artificiale in prossimità di un formicaio naturale di Serviformica?
Si potrebbe lasciare le amazzoni libere di entrare e uscire dall'arena e documentare un eventuale attacco? Non ho idea del tempo necessario a tutta la razzia, compreso il pattugliamento delle scout, però sarebbe possibile?
Si potrebbe lasciare le amazzoni libere di entrare e uscire dall'arena e documentare un eventuale attacco? Non ho idea del tempo necessario a tutta la razzia, compreso il pattugliamento delle scout, però sarebbe possibile?
„L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.“ _Charles Darwin.
http://pikaia.eu/
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Sara75 - Messaggi: 2218
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- Località: Genova
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
L'idea non mi piace troppo. E' più probabile che in quell'arco di tempo la colonia si trasferisca da qualche parte anziché organizzi un raid...
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winny88 - Messaggi: 9044
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- Località: Napoli Vesuvio
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
No che non è fattibile, non per me almeno.
Sono anche d'accordo con Winny.
Così come non "esplorano” il tubo, non so se esplorerebbero la campagna circostante; il problema non sembra quello di avere a disposizione un nido di serviformica.
Io sto in città, dovrei portare la colonia in periferia, aprirla e aspettare ore o giorni che le formiche facciano qualcosa (ipoteticamente), senza neanche conoscere la reale consistenza dei nidi che ci sono in zona.
Sulle basi delle mie esperienze, ogni nido è potenzialmente enorme rispetto a quello che si vede da fuori! E' solo in caso di emergenza che tutte le operaie si attivano ed escono...
Io credo che la mia colonia sia in effetti ancora molto piccola e le amazzoni non siano abbastanza stimolate a cercare ausiliarie. Con Luca ipotizzavamo diversi scenari, tra cui quello che una regina neoimpiantata sfrutti le migliaia di operaie ausiliarie presenti per far crescere 1-2 estati un esercito prima di compiere una spedizione. Sappiamo che le operaie vivono 2-3 anni quindi ha tutto il tempo di deporre centinaia di uova accudite da una popolazione già numerosa di ausiliarie.
Ma per i nidi parassitati da piccoli? Forse non hanno un vero futuro, oppure sono capaci di scegliere e attaccare solo nidi ausiliari altrettanto piccoli...
Sono tutte congetture.
Vedremo cosa succederà prossimamente con l'aumento della popolazione.
Sono anche d'accordo con Winny.
Così come non "esplorano” il tubo, non so se esplorerebbero la campagna circostante; il problema non sembra quello di avere a disposizione un nido di serviformica.
Io sto in città, dovrei portare la colonia in periferia, aprirla e aspettare ore o giorni che le formiche facciano qualcosa (ipoteticamente), senza neanche conoscere la reale consistenza dei nidi che ci sono in zona.
Sulle basi delle mie esperienze, ogni nido è potenzialmente enorme rispetto a quello che si vede da fuori! E' solo in caso di emergenza che tutte le operaie si attivano ed escono...
Io credo che la mia colonia sia in effetti ancora molto piccola e le amazzoni non siano abbastanza stimolate a cercare ausiliarie. Con Luca ipotizzavamo diversi scenari, tra cui quello che una regina neoimpiantata sfrutti le migliaia di operaie ausiliarie presenti per far crescere 1-2 estati un esercito prima di compiere una spedizione. Sappiamo che le operaie vivono 2-3 anni quindi ha tutto il tempo di deporre centinaia di uova accudite da una popolazione già numerosa di ausiliarie.
Ma per i nidi parassitati da piccoli? Forse non hanno un vero futuro, oppure sono capaci di scegliere e attaccare solo nidi ausiliari altrettanto piccoli...
Sono tutte congetture.
Vedremo cosa succederà prossimamente con l'aumento della popolazione.
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Si, avete ragione. Il tempo e la logistica della cosa la rendono impossibile realizzare.
Mi chiedevo anche io come sopravviva una neocolonia con poche ausiliarie, vista l'assoluta necessità di aiuto da parte delle amazzoni. Forse è come dice GianniBert, solo regine che si insinuano in formicai enormi, se gli riesce il colpo, sono destinate a prosperare, mentre quelle che parassitano nidi più contenuti, sono destinate ad adattarsi e ad avere meno successo.
Ci vorrebbero più osservazioni sia sul campo che in cattività. Vedremo in futuri gli sviluppi di questa colonia.
Mi chiedevo anche io come sopravviva una neocolonia con poche ausiliarie, vista l'assoluta necessità di aiuto da parte delle amazzoni. Forse è come dice GianniBert, solo regine che si insinuano in formicai enormi, se gli riesce il colpo, sono destinate a prosperare, mentre quelle che parassitano nidi più contenuti, sono destinate ad adattarsi e ad avere meno successo.
Ci vorrebbero più osservazioni sia sul campo che in cattività. Vedremo in futuri gli sviluppi di questa colonia.
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Sara75 - Messaggi: 2218
- Iscritto il: 12 ott '13
- Località: Genova
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Ma io posso dire per quello che ho visto che anche colonie piccole attaccano in natura dei formicai.
Vicino a casa mia c'è un nido di Polyergus sicuramente molto piccolo diciamo un centinaio di ausiliarie e una trentina di amazzoni , queste ultime fanno periodicamente dei raid nei nidi vicini prendendo le pupe sotto ai sassi messe a scaldare senza probabilmente spingersi nei cuniuli , non credo sia un nido enorme altrimenti manderebbero molte più operaie all'attacco invece di 15-20 striminzite e piccole operaie .
Probabilmente in natura scatta qualche meccanismo ormonale che non avviene in cattività , o forse è come dici Gianni hanno troppe ausiliarie e tanto cibo che non sentono la necessità di andare a razziare .
In ogni caso quest'anno voglio riprovarci anche io con questa specie data la mia disponibilità di pupe di Formica cinerea e fusca
Vicino a casa mia c'è un nido di Polyergus sicuramente molto piccolo diciamo un centinaio di ausiliarie e una trentina di amazzoni , queste ultime fanno periodicamente dei raid nei nidi vicini prendendo le pupe sotto ai sassi messe a scaldare senza probabilmente spingersi nei cuniuli , non credo sia un nido enorme altrimenti manderebbero molte più operaie all'attacco invece di 15-20 striminzite e piccole operaie .
Probabilmente in natura scatta qualche meccanismo ormonale che non avviene in cattività , o forse è come dici Gianni hanno troppe ausiliarie e tanto cibo che non sentono la necessità di andare a razziare .
In ogni caso quest'anno voglio riprovarci anche io con questa specie data la mia disponibilità di pupe di Formica cinerea e fusca
In allevamento : Camponotus ligniperda, C. cruentatus, C. nylanderi, Formica cunicularia, F. fusca,F. lemani, Polyergus rufescens, Lasius platythorax, Lasius paralienus, Tetramorium caespitum, Temnothorax alienus, T. exilis, T. recedens, Pheidole pallidula
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Dorylus - Messaggi: 5128
- Iscritto il: 11 ott '11
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Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Donato Grasso (che le ha studiate) mi diceva che in realtà bastano anche poche amazzoni a compiere la rapina, e anche tu, Dorylus, lo confermi!
Loro usano i loro feromoni di propaganda, quindi hanno un effetto circoscritto sicuramente rispetto a un grosso esercito, ma sufficiente a razziare quel che serve loro.
La possibilità che "stiano troppo bene” e non sentano bisogno di razziare, sembra andare per la maggiore...
Ma in cattività non dobbiamo escludere le difficili condizioni ambientali.
Loro usano i loro feromoni di propaganda, quindi hanno un effetto circoscritto sicuramente rispetto a un grosso esercito, ma sufficiente a razziare quel che serve loro.
La possibilità che "stiano troppo bene” e non sentano bisogno di razziare, sembra andare per la maggiore...
Ma in cattività non dobbiamo escludere le difficili condizioni ambientali.
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Quando avevo la mia piccola colonia ricordo che le schiaviste erano in grado di bere autonomamente acqua e zucchero di canna , non so se lo fanno anche le tue ma forse anche la presenza di cibi facili da assumere anche per loro inibisce il bisogno di ausiliarie .
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Dorylus - Messaggi: 5128
- Iscritto il: 11 ott '11
- Località: Seveso (MB)
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Queste sono osservazioni molto interessanti. Quindi anche colonie piccole riescono a sopravvivere razziando nidi periferici facili da raggiungere. Un buon compromesso adattativo! Sono formiche estremamente affascinanti queste, hanno una plasticità comportamentale notevole. Forse in cattività l'abbondanza di risorse e di bozzoli forniti artificialmente impedisce davvero il manifestarsi di comportamenti predatori.
„L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.“ _Charles Darwin.
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Sara75 - Messaggi: 2218
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Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
le ho sempre viste attaccare in giornate di sole molto calde. Magari anche questo può influire sulle razie come influisce sulle scaimature
"L'ultimo passo della ragione, è il riconoscere che ci sono un'infinità di cose che la sorpassano."
Blaise Pascal
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PomAnt - Messaggi: 2785
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Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Penso che la temperatura sia una cosa fondamentale, nelle scorribande che ho potuto vedere era una costante la temperatura alta e il poco vento..
Purtroppo ho dovuto interrompere le mie osservazioni su questa specie in cattività, causa morte regina. Ho avuto seri problemi con le neosfarfallate/pupe nello stadio finale, che venivano fatte a pezzi dalle formiche "balie". Che specie sono state usate per questa colonia? C'è qualcuno che potrebbe procurarmi una nuova regina fecondata?
Purtroppo ho dovuto interrompere le mie osservazioni su questa specie in cattività, causa morte regina. Ho avuto seri problemi con le neosfarfallate/pupe nello stadio finale, che venivano fatte a pezzi dalle formiche "balie". Che specie sono state usate per questa colonia? C'è qualcuno che potrebbe procurarmi una nuova regina fecondata?
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angelo.cardillo - Messaggi: 393
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- Località: Missaglia (LC)
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Posso finalmente aggiornare il diario con un successo dal punto di vista delle operazioni militari della colonia, anche se ci sono ancora molti punti oscuri e ora vedrete quali!
Come ormai saprete, esperimenti di scorrerie in laboratorio sono stati già eseguiti. In generale però si è sempre trattato di colonie adulte catturate in natura, poste all'interno di stanzoni per simulare ambiente e distanza che rendessero i raid studiabili dal punto di vista del reclutamento.
Quindi adunata, marcia verso il nido bersaglio in colonna e rientro alla base. Non ho notizie di registrazioni di quanto avvenuto "dentro” il nido. Anche due settimane fa ho tenuto le due colonie collegate per 4-5 giorni, ma l'esito non è stato quello che speravo.
Un certo numero di Polyergus hanno effettivamente compiuto una scorreria all'interno del nido di Formica cunicularia, ma la cosa si è risolta in una specie di battaglia, in cui i comportamenti non erano nemmeno lontanamente confrontabili con quello che si vede in natura. E' certo che l'ambiente e gli spazi stessi dei nidi artificiali non si adattano allo studio del comportamento di questa specie.
Dopo che alcune esploratrici Polyergus sono state intercettate dalle sentinelle delle formiche nere, c'è stata una parvenza di richiamo e 30-40 amazzoni hanno invaso parecchie gallerie di superficie del nido, senza rubare nessun bozzolo, e perdendo tempo scorrazzando qua e là. Il risultato è stato un massacro da ambo i lati: se le amazzoni hanno ucciso circa 200 operaie di serviformica, hanno anche lasciato sul campo quasi tutte le loro esploratrici.
La scorreria è stata compiuta da formiche isolate, il reclutamento non è stato efficace, nell'arena di Polyergus restavano quasi inattive 2-300 soldati che non sono mai entrati in arena del nemico.
Perché non c'è stato reclutamento e un'azione collettiva?
Perché nessuna delle amazzoni ha nemmeno tentato di rubare un bozzolo?
Le temperature non erano ideali?
Non scattava lo stimolo, non c'è stata cooperazione, non andava bene il tipo di collegamento?
Eppure ho potuto osservare a più riprese, e senza ombra di dubbio, la "danza” in cui Polyergus sembra strofinare il gastro e pettinare il corpo come per spargere l'odore della ghiandola di Doufur, segno inequivocabile che ogni operaia sapeva bene a cosa andava incontro...
Dal punto di vista delle temperature, ho anche tentato di alzare quella dell'arena con un tappetino riscaldante! Niente.
Ho fatto almeno 3 tentativi di collegamento, sempre quando potevo tenere d'occhio le colonie, senza successo, fino ad oggi, 15 luglio.
Ho collegato i nidi con un tubo più corto del solito, ma non credo sia quello ad aver influenzato il risultato. Grasso mi diceva che per vedere "generare” la colonna classica d'attacco, Polyergus ha bisogno di almeno 5 metri di distanza dal nido bersaglio, altrimenti la scorreria avviene lo stesso, ma in maniera meno organizzata.
Quindi ricadiamo sotto questa eventualità; ma veniamo ai fatti!
La prima cosa insolita che ho notato verso le 16, era che il tubo d'ingresso del nido di serviformica era completamente occultato!
Perché?
In 4 anni circa che la allevo, Formica cunicularia non ha mai compiuto questa operazione, il tubo d'ingresso al nido è stato barricato alcune volte, ma mai "occultato”. Io sapevo bene dov'era, ma era assolutamente invisibile.
Tutto attorno, diverse aperture tappezzavano la montagnola che caratterizza l'entrata del nido, ma non sembrava possibile che queste tane potessero essere in qualche modo collegate all'entrata principale, che è sporgente dal terreno circa 1,5 cm, anche se di fatto, alcune serviformica entravano e uscivano da queste aperture.
Verso le 17,30, noto alcune Polyergus scorrazzare nell'arena nemica; fatto ancor più sorprendente, una comincia a scavare forsennatamente nella montagnetta di sabbia. Il nido vero però è un paio di cm più a sinistra.
Perché serviformica ha messo in atto questa sorta di mascheramento? Ma soprattutto, perché non l'ha mai fatto prima?
Sembra che tutta la colonia sia rifugiata nelle gallerie.
Prima di oggi, c'erano sempre esploratrici e cacciatrici all'esterno durante il giorno, e spesso anche di notte.
5 o 6 Polyergus si intrufolano di tanto in tanto nelle gallerie fasulle, ma non assisto alle scaramucce a cui mi sono già abituato. A un certo punto, 2 amazzoni scavano velocemente nel punto giusto e la prima si precipita nel buio del nido. Cosa può fare però una sola formica? La aspetta la stessa sorte di quelle della settimana scorsa: sola contro 3-4000 serviformica non avrà scampo!
Ma intanto altre Polyergus entrano dietro di lei; è un gruppo sparuto, entra alla spicciolata. Mi aspetto che vengano inchiodate nelle prime stanze, invece, appena cambio visuale e illumino l'interno del nido, assisto a uno spettacolo diverso dai precedenti! Sembra che TUTTE le serviformica siano precipitate sul fondo del nido, mentre ci sono ancora dei drappelli che vagano nelle stanze alte, ma con pochi bozzoli qua e là.
Polyergus, per quanto in forze ridotte, scorrazza per le gallerie, e ogni tanto si scontra con serviformica solitarie in singoli duelli, che la vede sempre frenetica, come se all'improvviso le due formiche si trasformassero in una trottola di zampe e antenne... Dopo la trottola le formiche si separano, spesso senza esito, ma l'amazzone sembra sempre illesa, o tutt'al più viene afferrata per una zampa o un'antenna, ma senza apparente pericolo per lei.
L'incursione è iniziata.
Dopo parecchio girovagare, finalmente una Polyergus emerge con un bozzolo, ma sembra non avere ben chiaro dove deve fuggire per tornare al nido. Forse l'arena è così ricca di tracce da confonderla: in effetti prima di penetrare nel nido le esploratrici hanno girato parecchio indisturbate.
E' solo dopo parecchi minuti che la prima predona riesce a ritrovare il tubo di collegamento e a rientrare al nido.
Da questo momento le operazioni sembrano più mirate.
Diverse Polyergus finalmente trovano il bersaglio, e sempre nuove guerriere partono alla spicciolata. L'esercito non si muove in massa: sembra che manchi un richiamo generale, ma questo non limita l'esito delle operazioni. Nel nido ora ci sono 30-50 amazzoni, che si spingono anche in profondità. Anche F. cunicularia sembra non reagire di concerto: la colonia rimane ammassato con gran parte della covata nelle gallerie più basse, come si osserva quando la colonia va in letargo. Però Polyergus ha facile accesso alle periferie di queste stanze, perché le gallerie superiori sembrano quasi sgombre di difensori, e quelli che restano vengono facilmente superati o uccisi.
Questo permette a tutte le guerriere che stanno arrivando di risolvere con calma il loro lavoro: non è una incursione veloce, efficiente e con poche vittime: serviformica ha il tempo di reagire, ma semplicemente non ce la fa. Questa volta non sembrano esserci molte perdite nelle file delle amazzoni, mentre serviformica viene travolta nel semplice corpo a corpo.
Che la sua inefficienza alla difesa sia dovuta anche ai feromoni inbitori delle amazzoni, io questo non posso valutarlo. Certamente la difesa è molto disorganizzata. Perché serviformica non reagisce come ha fatto in precedenza? Anche se il risultato è stato comunque la perdita di alcune centinaia di individui, almeno il bottino non è stato conquistato e la covata si è salvata.
Cosa è cambiato in questa incursione?
Verso le 24, mentre vi scrivo, la scorreria non è ancora ufficialmente terminata.
Finalmente però la strada verso casa sembra ormai una certezza per le amazzoni: posso vederle a drappelli che rientrano col loro tesoro nel tubo di collegamento, e infilarsi nel nido. Credo che toglierò il collegamento durante la notte per evitare che la razzia non si trasformi in qualcosa di non controllabile, come è il rischio che succeda alle colonie al chiuso. Certo è che stavolta le predone hanno riportato il loro bottino, quindi è possibile ricreare queste scorrerie anche in cattività e in ambienti non del tutto favorevoli.
Io credo però che fermerò qui il mio esperimento di osservazione. Non mi interessa mantenere una colonia alle spalle di un'altra, né passare le mie estati foraggiando di bozzoli rubati una colonia di parassiti, volevo vedere se era possibile riprendere e osservare il comportamento di questi predoni, vedere come ho già scritto, “cosa succede sotto” e fare le mie valutazioni.
E' chiaro ad esempio come l'invasione di centinaia di soldati Polyergus possa risolversi facilmente in una razzia senza grandi perdite, perché se poche amazzoni alla volta sono riuscite a tenere soggiogate e terrorizzate alcune migliaia di serviformica sul fondo del nido, 1000 e più di loro sono una forza devastante anche solo dal punto di vista chimico, e non c'è esercito di serviformica che al chiuso delle gallerie sotterranee possa opporvisi.
Non è chiaro perché questa volta il comportamento delle cunicularia sia stato così sottomesso, mentre le altre volte non lo è stato.
Perché ha mascherato l'entrata del nido, come se sapesse quello che stava per succedere, e volesse offrire solo una resistenza passiva.
Restano ancora parecchie domande a cui trovare risposta, ma questo per me è già un buon inizio.
Che ne pensate?
Come ormai saprete, esperimenti di scorrerie in laboratorio sono stati già eseguiti. In generale però si è sempre trattato di colonie adulte catturate in natura, poste all'interno di stanzoni per simulare ambiente e distanza che rendessero i raid studiabili dal punto di vista del reclutamento.
Quindi adunata, marcia verso il nido bersaglio in colonna e rientro alla base. Non ho notizie di registrazioni di quanto avvenuto "dentro” il nido. Anche due settimane fa ho tenuto le due colonie collegate per 4-5 giorni, ma l'esito non è stato quello che speravo.
Un certo numero di Polyergus hanno effettivamente compiuto una scorreria all'interno del nido di Formica cunicularia, ma la cosa si è risolta in una specie di battaglia, in cui i comportamenti non erano nemmeno lontanamente confrontabili con quello che si vede in natura. E' certo che l'ambiente e gli spazi stessi dei nidi artificiali non si adattano allo studio del comportamento di questa specie.
Dopo che alcune esploratrici Polyergus sono state intercettate dalle sentinelle delle formiche nere, c'è stata una parvenza di richiamo e 30-40 amazzoni hanno invaso parecchie gallerie di superficie del nido, senza rubare nessun bozzolo, e perdendo tempo scorrazzando qua e là. Il risultato è stato un massacro da ambo i lati: se le amazzoni hanno ucciso circa 200 operaie di serviformica, hanno anche lasciato sul campo quasi tutte le loro esploratrici.
La scorreria è stata compiuta da formiche isolate, il reclutamento non è stato efficace, nell'arena di Polyergus restavano quasi inattive 2-300 soldati che non sono mai entrati in arena del nemico.
Perché non c'è stato reclutamento e un'azione collettiva?
Perché nessuna delle amazzoni ha nemmeno tentato di rubare un bozzolo?
Le temperature non erano ideali?
Non scattava lo stimolo, non c'è stata cooperazione, non andava bene il tipo di collegamento?
Eppure ho potuto osservare a più riprese, e senza ombra di dubbio, la "danza” in cui Polyergus sembra strofinare il gastro e pettinare il corpo come per spargere l'odore della ghiandola di Doufur, segno inequivocabile che ogni operaia sapeva bene a cosa andava incontro...
Dal punto di vista delle temperature, ho anche tentato di alzare quella dell'arena con un tappetino riscaldante! Niente.
Ho fatto almeno 3 tentativi di collegamento, sempre quando potevo tenere d'occhio le colonie, senza successo, fino ad oggi, 15 luglio.
Ho collegato i nidi con un tubo più corto del solito, ma non credo sia quello ad aver influenzato il risultato. Grasso mi diceva che per vedere "generare” la colonna classica d'attacco, Polyergus ha bisogno di almeno 5 metri di distanza dal nido bersaglio, altrimenti la scorreria avviene lo stesso, ma in maniera meno organizzata.
Quindi ricadiamo sotto questa eventualità; ma veniamo ai fatti!
La prima cosa insolita che ho notato verso le 16, era che il tubo d'ingresso del nido di serviformica era completamente occultato!
Perché?
In 4 anni circa che la allevo, Formica cunicularia non ha mai compiuto questa operazione, il tubo d'ingresso al nido è stato barricato alcune volte, ma mai "occultato”. Io sapevo bene dov'era, ma era assolutamente invisibile.
Tutto attorno, diverse aperture tappezzavano la montagnola che caratterizza l'entrata del nido, ma non sembrava possibile che queste tane potessero essere in qualche modo collegate all'entrata principale, che è sporgente dal terreno circa 1,5 cm, anche se di fatto, alcune serviformica entravano e uscivano da queste aperture.
Verso le 17,30, noto alcune Polyergus scorrazzare nell'arena nemica; fatto ancor più sorprendente, una comincia a scavare forsennatamente nella montagnetta di sabbia. Il nido vero però è un paio di cm più a sinistra.
Perché serviformica ha messo in atto questa sorta di mascheramento? Ma soprattutto, perché non l'ha mai fatto prima?
Sembra che tutta la colonia sia rifugiata nelle gallerie.
Prima di oggi, c'erano sempre esploratrici e cacciatrici all'esterno durante il giorno, e spesso anche di notte.
5 o 6 Polyergus si intrufolano di tanto in tanto nelle gallerie fasulle, ma non assisto alle scaramucce a cui mi sono già abituato. A un certo punto, 2 amazzoni scavano velocemente nel punto giusto e la prima si precipita nel buio del nido. Cosa può fare però una sola formica? La aspetta la stessa sorte di quelle della settimana scorsa: sola contro 3-4000 serviformica non avrà scampo!
Ma intanto altre Polyergus entrano dietro di lei; è un gruppo sparuto, entra alla spicciolata. Mi aspetto che vengano inchiodate nelle prime stanze, invece, appena cambio visuale e illumino l'interno del nido, assisto a uno spettacolo diverso dai precedenti! Sembra che TUTTE le serviformica siano precipitate sul fondo del nido, mentre ci sono ancora dei drappelli che vagano nelle stanze alte, ma con pochi bozzoli qua e là.
Polyergus, per quanto in forze ridotte, scorrazza per le gallerie, e ogni tanto si scontra con serviformica solitarie in singoli duelli, che la vede sempre frenetica, come se all'improvviso le due formiche si trasformassero in una trottola di zampe e antenne... Dopo la trottola le formiche si separano, spesso senza esito, ma l'amazzone sembra sempre illesa, o tutt'al più viene afferrata per una zampa o un'antenna, ma senza apparente pericolo per lei.
L'incursione è iniziata.
Dopo parecchio girovagare, finalmente una Polyergus emerge con un bozzolo, ma sembra non avere ben chiaro dove deve fuggire per tornare al nido. Forse l'arena è così ricca di tracce da confonderla: in effetti prima di penetrare nel nido le esploratrici hanno girato parecchio indisturbate.
E' solo dopo parecchi minuti che la prima predona riesce a ritrovare il tubo di collegamento e a rientrare al nido.
Da questo momento le operazioni sembrano più mirate.
Diverse Polyergus finalmente trovano il bersaglio, e sempre nuove guerriere partono alla spicciolata. L'esercito non si muove in massa: sembra che manchi un richiamo generale, ma questo non limita l'esito delle operazioni. Nel nido ora ci sono 30-50 amazzoni, che si spingono anche in profondità. Anche F. cunicularia sembra non reagire di concerto: la colonia rimane ammassato con gran parte della covata nelle gallerie più basse, come si osserva quando la colonia va in letargo. Però Polyergus ha facile accesso alle periferie di queste stanze, perché le gallerie superiori sembrano quasi sgombre di difensori, e quelli che restano vengono facilmente superati o uccisi.
Questo permette a tutte le guerriere che stanno arrivando di risolvere con calma il loro lavoro: non è una incursione veloce, efficiente e con poche vittime: serviformica ha il tempo di reagire, ma semplicemente non ce la fa. Questa volta non sembrano esserci molte perdite nelle file delle amazzoni, mentre serviformica viene travolta nel semplice corpo a corpo.
Che la sua inefficienza alla difesa sia dovuta anche ai feromoni inbitori delle amazzoni, io questo non posso valutarlo. Certamente la difesa è molto disorganizzata. Perché serviformica non reagisce come ha fatto in precedenza? Anche se il risultato è stato comunque la perdita di alcune centinaia di individui, almeno il bottino non è stato conquistato e la covata si è salvata.
Cosa è cambiato in questa incursione?
Verso le 24, mentre vi scrivo, la scorreria non è ancora ufficialmente terminata.
Finalmente però la strada verso casa sembra ormai una certezza per le amazzoni: posso vederle a drappelli che rientrano col loro tesoro nel tubo di collegamento, e infilarsi nel nido. Credo che toglierò il collegamento durante la notte per evitare che la razzia non si trasformi in qualcosa di non controllabile, come è il rischio che succeda alle colonie al chiuso. Certo è che stavolta le predone hanno riportato il loro bottino, quindi è possibile ricreare queste scorrerie anche in cattività e in ambienti non del tutto favorevoli.
Io credo però che fermerò qui il mio esperimento di osservazione. Non mi interessa mantenere una colonia alle spalle di un'altra, né passare le mie estati foraggiando di bozzoli rubati una colonia di parassiti, volevo vedere se era possibile riprendere e osservare il comportamento di questi predoni, vedere come ho già scritto, “cosa succede sotto” e fare le mie valutazioni.
E' chiaro ad esempio come l'invasione di centinaia di soldati Polyergus possa risolversi facilmente in una razzia senza grandi perdite, perché se poche amazzoni alla volta sono riuscite a tenere soggiogate e terrorizzate alcune migliaia di serviformica sul fondo del nido, 1000 e più di loro sono una forza devastante anche solo dal punto di vista chimico, e non c'è esercito di serviformica che al chiuso delle gallerie sotterranee possa opporvisi.
Non è chiaro perché questa volta il comportamento delle cunicularia sia stato così sottomesso, mentre le altre volte non lo è stato.
Perché ha mascherato l'entrata del nido, come se sapesse quello che stava per succedere, e volesse offrire solo una resistenza passiva.
Restano ancora parecchie domande a cui trovare risposta, ma questo per me è già un buon inizio.
Che ne pensate?
Spoiler: mostra
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GianniBert - Messaggi: 4499
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