Diario di Aphaenogaster spinosa
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Diario di Aphaenogaster spinosa
Fine luglio 2019, mentre mi dirigo a scuola guida per le ultime lezioni di teoria incrocio una gemmazione, essendo però in ritardo riesco a prelevare solo regina e un'operaia
Dopo un giorno vengono deposte le prime uova (bel gruzzolo) dopo più di un mese sfarfallano due operaie che però muoiono invischiate nel miele
Vanno in diapausa ad ottobre con alcune larve belle grosse e qualche larvetta.
Il risveglio avviene insieme alle altre colonie a marzo
Le larve sviluppano e le trasferisco in un formicaio a compartimenti dove dopo 3 settimane sfarfallano le prime 8 operaie (temperature di 20/22 gradi costanti)
La regina inizia a deporre in abbondanza e la colonia aumenta di numero producendo operaie di piccole, medie e grandi dimensioni in modo alternato
La colonia supera le 100 unità a fine luglio con abbondante covata e la regina che continua a deporre
Il formicaio si sporca e le ritrasferisco in provetta con l'idea di riportarle all'interno del formicaio l'anno successivo.
Vista la deposizione di nuove uova e l'imminente aumento demografico decido trasferirle nuovamente in un formicaio per far passare loro lì l'ibernazione, il trasferimento va a buon finee in breve tempo tutte le larve e le pupe vengono portate nella camera umidificata. Noto che il livello di umidità richiesto è molto basso e basta poca acqua in più per farle trasferire tutte nel tubo di connessione. Le operaie stanno aumentando ulteriormente le loro dimensioni e vengono prodotte quasi esclusivamente operaie "maggiori" di quasi 1 cm. Fornisco insetti sia vivi che morti proveniente dal mio allevamento di fasmidi, Sungaya inexpectata, i quali vengono subito attaccati e uccisi in breve tempo. Il reclutamento 3 veramente rapido e, anche se il veleno che possiedono si dimostra poco potente, non hanno problemi a sopraffare prede anche di discrete dimensioni. Fornisco anche Gambusia affinis, pezzi di affettati e altro, tutto viene accettato. Solo il miele, come tipico di molte specie che fanno poca trofallassi, viene poco accettato e spesso ricoperto di rifiuti.
La specie sporca veramente molto e mi trovo costretto a dover pulire l'arena scollegandola e lavandola anche più di una volta a settimana.
L'alimentazione è sempre stata ricca di proteine e zuccheri, le larve nutrite con abbondanza di proteine in un breve lasso di tempo risultano di una dimensione inferiore rispetto a quelle nutrite con lo stesso quantitativo di cibo spalmato in 7-8 giorni di più. Spero di trovare ulteriori riscontri riguardo questa mia osservazione.
Dopo un giorno vengono deposte le prime uova (bel gruzzolo) dopo più di un mese sfarfallano due operaie che però muoiono invischiate nel miele
Vanno in diapausa ad ottobre con alcune larve belle grosse e qualche larvetta.
Il risveglio avviene insieme alle altre colonie a marzo
Le larve sviluppano e le trasferisco in un formicaio a compartimenti dove dopo 3 settimane sfarfallano le prime 8 operaie (temperature di 20/22 gradi costanti)
La regina inizia a deporre in abbondanza e la colonia aumenta di numero producendo operaie di piccole, medie e grandi dimensioni in modo alternato
La colonia supera le 100 unità a fine luglio con abbondante covata e la regina che continua a deporre
Il formicaio si sporca e le ritrasferisco in provetta con l'idea di riportarle all'interno del formicaio l'anno successivo.
Vista la deposizione di nuove uova e l'imminente aumento demografico decido trasferirle nuovamente in un formicaio per far passare loro lì l'ibernazione, il trasferimento va a buon finee in breve tempo tutte le larve e le pupe vengono portate nella camera umidificata. Noto che il livello di umidità richiesto è molto basso e basta poca acqua in più per farle trasferire tutte nel tubo di connessione. Le operaie stanno aumentando ulteriormente le loro dimensioni e vengono prodotte quasi esclusivamente operaie "maggiori" di quasi 1 cm. Fornisco insetti sia vivi che morti proveniente dal mio allevamento di fasmidi, Sungaya inexpectata, i quali vengono subito attaccati e uccisi in breve tempo. Il reclutamento 3 veramente rapido e, anche se il veleno che possiedono si dimostra poco potente, non hanno problemi a sopraffare prede anche di discrete dimensioni. Fornisco anche Gambusia affinis, pezzi di affettati e altro, tutto viene accettato. Solo il miele, come tipico di molte specie che fanno poca trofallassi, viene poco accettato e spesso ricoperto di rifiuti.
La specie sporca veramente molto e mi trovo costretto a dover pulire l'arena scollegandola e lavandola anche più di una volta a settimana.
L'alimentazione è sempre stata ricca di proteine e zuccheri, le larve nutrite con abbondanza di proteine in un breve lasso di tempo risultano di una dimensione inferiore rispetto a quelle nutrite con lo stesso quantitativo di cibo spalmato in 7-8 giorni di più. Spero di trovare ulteriori riscontri riguardo questa mia osservazione.
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Re: Diario di Aphaenogaster spinosa
Bello! Peccato tu non possa allegare qualche reperto fotografico, renderebbe il diario più interessante e ricco!
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Diario di Aphaenogaster spinosa
Ora ho un po' da fare con gli esami, ma non appena possibile metterò anche delle foto dei vari set-up.
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Re: Diario di Aphaenogaster spinosa
Allego prima qualche foto del set-up
ecco qualche foto (brutta) delle larve, delle uova e delle operaie
Qui invece il loro ultimo pasto, una lucertola trovata morta sul piazzale di casa
(probabilmente colpa di qualche gatto) la stanno piano piano spolpando
scusate se si vede male ma la luce è poca e meglio di cos' non riesco a fare
ecco qualche foto (brutta) delle larve, delle uova e delle operaie
Qui invece il loro ultimo pasto, una lucertola trovata morta sul piazzale di casa
(probabilmente colpa di qualche gatto) la stanno piano piano spolpando
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Re: Diario di Aphaenogaster spinosa
Complimenti, sono bellissime.
Ormai 10 anni assieme alle Formiche :
Messor barbarus
Specie delle colonie in allevamento:
Messor barbarus
Specie delle colonie in allevamento:
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Filippo - Messaggi: 114
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Re: Diario di Aphaenogaster spinosa
Ringrazio entrambe spero continui a procedere bene questa fantastica specie! Terrò comunque aggiornato il diario.
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Re: Diario di Aphaenogaster spinosa
La colonia cresce a ritmi veramente allucinanti! In poco più di un anno è arrivata a circa 300/350 operaie, conto anche una cinquantina di pupe e altrettante grosse larve, la regina continua a deporre a più non posso e nel nido sono presenti un centinaio di uova e piccole larve. La temperatura si aggira sui 22 gradi di giorno e i 18 di notte, quindi presumo che entro il prossimo anno la colonia possa arrivare tranquillamente al migliaio di operaie con (forse) la produzione dei primi maschi. La loro dieta varia fra ortotteri vari, mosche, zanzare, uova di Sungaya inexpectata e neanidi L1/L2/L3 della stessa specie, talvolta somministrate vive. Infatti, contro ogni mia aspettativa, si sono rivelate anche abili cacciatrici e in poco meno di un minuto riescono ad uccidere e a trasportare nel nido tutte le prede che fornisco. Incredibile anche la velocità di reclutamento delle operaie, l'arena sarà anche piccola, ma bastano pochi secondi per individuare ed assalire qualsiasi preda cada al suo interno. Ho notato peraltro un discreto polimorfismo tra le operaie con minor molto piccole ed esili e major molto più grosse e veloci (a differenza di Camponotus le proporzioni rimangono comunque abbastanza simili fra le varie misure).
Narro ora di un esperimento mal riuscito che tentai pochi giorni fa: avendo notato una buona presenza di Tricholepisma aurea nei nidi di Aphaenogaster spinosa nel mio giardino ho deciso di prelevarne qualcuno, 4 per la precisione, e di inserirli nella colonia sperando che iniziassero a riprodursi e convivere con essa. Gli individui inseriti in arena sono stati sin da subito accettati all'interno della colonia dalle operaie che permettevano loro di spostarsi fra larve, uova e pupe senza alcun tipo di ritegno, disinteressandosi totalmente della loro presenza. Dentro di me tutto contento ho pensato "Evvai! Commensalismo riuscito in cattività!", purtroppo da un paio di giorni non vedo neanche uno dei tre tisanuri inseriti, né all'interno del formicaio, né in arena (neanche fatto a pezzi). Presumo quindi siano morti e le larve se ne siano cibate... comunque non demordo , voglio infatti ritentare sia con questo set-up, sia con quello che ho in mente per quando la colonia sarà ormai adulta (una sorta di vivaio con tanto di tisanuri, collomboli, piante e altri artropodi per creare un vero e proprio ecosistema in miniatura).
Detto ciò allego qualche scatto delle uova (anche se si vedono malissimo) e delle larve attaccate ad una neanide L1 di Sungaya.
Narro ora di un esperimento mal riuscito che tentai pochi giorni fa: avendo notato una buona presenza di Tricholepisma aurea nei nidi di Aphaenogaster spinosa nel mio giardino ho deciso di prelevarne qualcuno, 4 per la precisione, e di inserirli nella colonia sperando che iniziassero a riprodursi e convivere con essa. Gli individui inseriti in arena sono stati sin da subito accettati all'interno della colonia dalle operaie che permettevano loro di spostarsi fra larve, uova e pupe senza alcun tipo di ritegno, disinteressandosi totalmente della loro presenza. Dentro di me tutto contento ho pensato "Evvai! Commensalismo riuscito in cattività!", purtroppo da un paio di giorni non vedo neanche uno dei tre tisanuri inseriti, né all'interno del formicaio, né in arena (neanche fatto a pezzi). Presumo quindi siano morti e le larve se ne siano cibate... comunque non demordo , voglio infatti ritentare sia con questo set-up, sia con quello che ho in mente per quando la colonia sarà ormai adulta (una sorta di vivaio con tanto di tisanuri, collomboli, piante e altri artropodi per creare un vero e proprio ecosistema in miniatura).
Detto ciò allego qualche scatto delle uova (anche se si vedono malissimo) e delle larve attaccate ad una neanide L1 di Sungaya.
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Re: Diario di Aphaenogaster spinosa
Da circa due settimane la colonia è stata messa in ibernazione all'esterno, seguendo quindi il lento abbassarsi delle temperature. Purtroppo le circa 40 pupe presenti non sono sfarfallate e le operaie le hanno portate in arena ormai morte, regina, larve e uova invece stanno benone, aspetto quindi marzo per riportarle in casa e riniziare a nutrirle e curarle al maglio! Mi aspetto molto da questa colonia, chissà non dovesse riservare belle sorprese il prossimo anno
Da Roma è tutto, ci si rivede nel 2021!
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Re: Diario di Aphaenogaster spinosa
Aggiorno con alcune novità
10/11/2020
Approfittando della bassa attività della colonia decido di riprovare ad inserire in arena degli esemplari di Tricholepisma aurea, 8 per la precisione. Gli individui sono stati prelevati da un formicaio sotto una pietra di Aphaenogaster spinosa (non a caso ho scelto quel masso), poco distante dal luogo in cui rinvenni la gemmazione l'anno prima. Non potendo inserirli direttamente nel formicaio decisi di lasciare che, dall'arena, fossero loro stessi a trovare l'entrata e farsi strada fra le operaie. Per il primo giorno nessuno riuscì ad entrare, il secondo giorno, invece, trovai il primo nella stanza di gesso e poco dopo anche gli altri trovarono l'ingresso. Continuai a monitorare la situazione notando il completo disinteresse delle operaie nei confronti dei tisanuri e dei tisanuri nei confronti della covata. Questo mi fece ben sperare per la riuscita dell'esperimento, continuai a controllare per circa una settimana e tutto procedette bene fino a che al sesto giorno, durante il controllo, non trovai più nessun Tricholepisma. Escludo la fuga (li ho visti arrampicarsi e scivolare per più volte), anche la loro morte a causa dell'attacco delle operaie mi sembra impossibile, questi insetti sono troppo veloci e "lisci" per essere afferrati e uccisi dalle relativamente lente e poco coordinate Aphaenogaster. L'unica opzione plausibile è che siano morti di fame e solo successivamente siano stati consumati o fatti a pezzzi dalle operaie.
Forse ripetendo l'esperimento in primavera con cibo sempre disponibile si potrà creare una minipopolazione stabile di questi bellissimi tisanuri commensali.
Durante l'inverno ho maturato anche altre idee riguardo commensali da unire alla colonia oltre ad un simpatico esperimento da attuare con Extatosoma tiaratum, avrete già capito ma non voglio anticipare nulla.
Adesso riprendo con la crescita della colonia
30/01/2021
Dopo un mese dall'inizio del nuovo anno le temperature sono già salite a dismisura, oramai si registrano circa 20/22 gradi nei momenti più caldi della giornata e sono non poche le operaie che continuamente foraggiano, decido quindi di riportare al caldo la colonia (temperatura del luogo di ibernazione intorno ai 15 gradi). In casa ho circa 18 gradi costanti, perciò salto la fase intermedia poggiando direttamente il formicaio sulla scrivania e iniziando a pulire l'arena. Noto una grossa presenza di larve di discrete dimensioni e un ingente numero di uova, non so se trofiche o fecondate, scoprirò successivamente essere tutte della regina, quindi prevedo un bel po' di nuove lavoratrici. Inizio a somministrare acqua e zucchero (ho abbandonato acqua e miele per ragioni che poi spiegherò) e insetti vari, in particolare ho usato moltissime mosche avanzate dall'allevamento delle mantidi, alcune uova di Sungaya, alcune neanidi mal mutate di Sipyloidea sipylus, Pycnoscellus surinamensis, qualche bozzolo di Galleria mellonella e dei pezzi di noce (molto apprezzati). La dieta molto varia ha dato i suoi frutti, infatti nonostante le temperature costantemente basse ad oggi (01/03/2021) si sono impupate le prime larve, che probabilmente erano a metà dello sviluppo.
Ho intenzione di cambiare il set-up fra uno o due mesi con un formicaio in gasbeton più grande, collegato alla stessa arena, questa volta dotato di camere. Ciò per due motivi: 1) per compensare la crescita della colonia con nuovi spazi 2) per creare un gradiente di temperatura e umidità per poter attuare gli esperimenti sopracitati.
10/11/2020
Approfittando della bassa attività della colonia decido di riprovare ad inserire in arena degli esemplari di Tricholepisma aurea, 8 per la precisione. Gli individui sono stati prelevati da un formicaio sotto una pietra di Aphaenogaster spinosa (non a caso ho scelto quel masso), poco distante dal luogo in cui rinvenni la gemmazione l'anno prima. Non potendo inserirli direttamente nel formicaio decisi di lasciare che, dall'arena, fossero loro stessi a trovare l'entrata e farsi strada fra le operaie. Per il primo giorno nessuno riuscì ad entrare, il secondo giorno, invece, trovai il primo nella stanza di gesso e poco dopo anche gli altri trovarono l'ingresso. Continuai a monitorare la situazione notando il completo disinteresse delle operaie nei confronti dei tisanuri e dei tisanuri nei confronti della covata. Questo mi fece ben sperare per la riuscita dell'esperimento, continuai a controllare per circa una settimana e tutto procedette bene fino a che al sesto giorno, durante il controllo, non trovai più nessun Tricholepisma. Escludo la fuga (li ho visti arrampicarsi e scivolare per più volte), anche la loro morte a causa dell'attacco delle operaie mi sembra impossibile, questi insetti sono troppo veloci e "lisci" per essere afferrati e uccisi dalle relativamente lente e poco coordinate Aphaenogaster. L'unica opzione plausibile è che siano morti di fame e solo successivamente siano stati consumati o fatti a pezzzi dalle operaie.
Forse ripetendo l'esperimento in primavera con cibo sempre disponibile si potrà creare una minipopolazione stabile di questi bellissimi tisanuri commensali.
Durante l'inverno ho maturato anche altre idee riguardo commensali da unire alla colonia oltre ad un simpatico esperimento da attuare con Extatosoma tiaratum, avrete già capito ma non voglio anticipare nulla.
Adesso riprendo con la crescita della colonia
30/01/2021
Dopo un mese dall'inizio del nuovo anno le temperature sono già salite a dismisura, oramai si registrano circa 20/22 gradi nei momenti più caldi della giornata e sono non poche le operaie che continuamente foraggiano, decido quindi di riportare al caldo la colonia (temperatura del luogo di ibernazione intorno ai 15 gradi). In casa ho circa 18 gradi costanti, perciò salto la fase intermedia poggiando direttamente il formicaio sulla scrivania e iniziando a pulire l'arena. Noto una grossa presenza di larve di discrete dimensioni e un ingente numero di uova, non so se trofiche o fecondate, scoprirò successivamente essere tutte della regina, quindi prevedo un bel po' di nuove lavoratrici. Inizio a somministrare acqua e zucchero (ho abbandonato acqua e miele per ragioni che poi spiegherò) e insetti vari, in particolare ho usato moltissime mosche avanzate dall'allevamento delle mantidi, alcune uova di Sungaya, alcune neanidi mal mutate di Sipyloidea sipylus, Pycnoscellus surinamensis, qualche bozzolo di Galleria mellonella e dei pezzi di noce (molto apprezzati). La dieta molto varia ha dato i suoi frutti, infatti nonostante le temperature costantemente basse ad oggi (01/03/2021) si sono impupate le prime larve, che probabilmente erano a metà dello sviluppo.
Ho intenzione di cambiare il set-up fra uno o due mesi con un formicaio in gasbeton più grande, collegato alla stessa arena, questa volta dotato di camere. Ciò per due motivi: 1) per compensare la crescita della colonia con nuovi spazi 2) per creare un gradiente di temperatura e umidità per poter attuare gli esperimenti sopracitati.
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Re: Diario di Aphaenogaster spinosa
Ottimo! Sempre interessante questa specie!
Quando farai il trasloco fai foto! Non dovrebbe essere difficile farle trasferire...
Quando farai il trasloco fai foto! Non dovrebbe essere difficile farle trasferire...
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GianniBert - Messaggi: 4499
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