Colonia di Camponotus vagus by Giannibert
Re: Scheda di allevamento di Camponotus vagus
Sì, l'ideale sarebbe fornire a colonie numerose, il maggior spazio possibile. Io con la megacolonia di Messor, d'estate lascio libero accesso al davanzale della finestra, come già descritto, ma per Camponotus vagus, ci vorrebbe un giardino apposta! Come faccio?
Così per ora devono accontentarsi. Spero in futuro di poter allargare almeno l'arena di queste!
Così per ora devono accontentarsi. Spero in futuro di poter allargare almeno l'arena di queste!
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Scheda di allevamento di Camponotus vagus
Ma non avendo arene sufficientemente grandi, non rischi che le formiche (specialmente Camponotus vagus) tentino la fuga a tutti i costi? O le tieni a bada con quantità spropositate di cibo?
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ParroccheTTo - Messaggi: 1247
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Re: Scheda di allevamento di Camponotus vagus
Forse possiamo dividere il problema fra lo spazio vivibile del nido, che deve sempre essere ampio e accogliente, (nonché solido) e l'arena, che se dotata di buon antifuga, è solo lo spazio di azione delle esploratrici.
In effetti le tengo sempre abbastanza impegnate. Il cibo non deve mancare, anche se non si deve esagerare per non rischiare muffe e marciumi...
Più le formiche sono grandi e intraprendenti, più il problema si pone.
Ma con formiche che andrebbero a decine di metri dal nido, come le Formica, o Camponotus, il problema si pone da subito, quando la colonia supera le centinaia di unità.
Resta non risolvibile, se non con camminamenti, collegamenti, e un buon parco giochi in arena...
In effetti le tengo sempre abbastanza impegnate. Il cibo non deve mancare, anche se non si deve esagerare per non rischiare muffe e marciumi...
Più le formiche sono grandi e intraprendenti, più il problema si pone.
Ma con formiche che andrebbero a decine di metri dal nido, come le Formica, o Camponotus, il problema si pone da subito, quando la colonia supera le centinaia di unità.
Resta non risolvibile, se non con camminamenti, collegamenti, e un buon parco giochi in arena...
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Scheda di allevamento di Camponotus vagus
Le mie vagus si sono svegliate tra ieri ed oggi, ovviamente l'attivita è ancora bassa.
Per il momento 0 decessi e proprio poco fa ho fornito un pezzetto di camola, solo che sono fifone e stanno lottando contro la capoccia che ancora si muove, prima della diapausa la avrebbero assalita in 1secondo
Ancora non so se la covata si sia ripresa a sviluppare ma prevedo un boom demografico folle, solo con le larve che vi sono adesso arrivo a sfiorare le 200unita......
Per il momento 0 decessi e proprio poco fa ho fornito un pezzetto di camola, solo che sono fifone e stanno lottando contro la capoccia che ancora si muove, prima della diapausa la avrebbero assalita in 1secondo
Ancora non so se la covata si sia ripresa a sviluppare ma prevedo un boom demografico folle, solo con le larve che vi sono adesso arrivo a sfiorare le 200unita......
sono stato scomunicato da TheGrammarNazi: http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=51&t=4639&start=15#p58033
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feyd - Messaggi: 5748
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Re: Scheda di allevamento di Camponotus vagus
Mi sembra interessante postare qui alcune osservazioni sul comportamento al risveglio della mia colonia.
Una delle cose che mi ha incuriosito è stata la reazione assetata delle operaie: in una decina di giorni, o anche meno, svuotavano una provetta d'acqua.
Al primo momento ho pensato al normale reintegro di liquidi, anche perché il legno asciutto, poteva aver lasciato la colonia in uno stato di disidratazione! Premesso che l'entità di morti portati fuori dal nido nei primi 10 giorni è stato di un centinaio circa su una popolazione di più di 1200 formiche, la colonia si allinea sui dati che sta riscontrando anche Diana con la sua gemella.
Un'altra osservazione è venuta dal fatto che in alcuni punti del nido, le operaie ammassate per l'inverno avevano abbondantemente defecato (normale, direi) ma che proprio in questi punti, il legno era stato intaccato in maniera netta.
In breve, allo spostamento della popolazione qua e là nel nuovo nido, si sono rivelati ampi spazi di osservazione libera, così ho potuto constatare che effettivamente degli scavi nel legno erano stati fatti.
Le formiche hanno sempre bucato nel settore centrale del legno, senza mai minare le pareti periferiche esterne, ma apparentemente cercando di collegare le due facciate opposte del nido 1. Uno scavo si è svolto a ridosso di un ripiano, collegando in questo modo due piani differenti.
La mia interpretazione a questo punto è che le formiche non abbiano affatto sete (possibile che a un mese dal risveglio continuino a bere come ossesse?), ma che possano semplicemente usare l'acqua per ammorbidire il legno e scavarlo meglio (per via fecale o direttamente versandolo sulla parete?).
Inoltre, aprendo la vista sulla faccia B del nido 1,ieri ho scoperto un notevole cumulo di detriti legnosi che al risveglio dal letargo certo non c'erano, e che potete vedere nella foto. Segnalo queste manovre anche perché tutti i possessori di Camponotus vagus si rendano ben conto delle effettive capacità di queste carpentiere.
Se non avessi ricavato il nido su due facce, potenzialmente ora le formiche passerebbero agevolmente all'esterno sul retro del nido (ovviamente sarebbe bastato al primo segnale, foderare la parete posteriore con plexiglas).
Forse il loro intento è solo quello di avere un numero maggiore di gallerie di passaggio fra le due facciate, e questo non deve allarmare, ma è bene tenere presente come possibilità.
Aggiungo un altro particolare: in arena io tengo solitamente un substrato di ghiaietto e sabbia, oltre a rami su cui le bottinatrici si arrampicano volentieri. Soprattutto quest'anno, almeno 100-150 operaie sono sempre in fervente attività nello scavare, spostare, edificare gallerie in questo materiale.
Sembra che il bisogno di scavare in una colonia quasi matura, vada doverosamente garantito a buona parte della popolazione (minima, se guardiamo i numeri effettivi e le operaie che stanno semplicemente oziose all'interno).
Io bagno saltuariamente la ghiaia quando secca e crolla, assecondando le operazioni infinite delle costruttrici. Forse questo permette loro di scaricare buona parte della tensione e del desiderio lavorativo. In 20 giorni non si sono fermate un momento dallo scavare.
Intanto la colonia sta già sviluppando una covata attiva di circa 100-150 larve e un buon numero di uova fresche (circa 50-100).
Da notare che non sto minimamente riscaldando il nido, e anzi, a volte lo lascio fuori a temperature sotto i 20 gradi, e che in ogni caso lo spazio interno vivibile è ancora ampio, con l'aggiunta del 3° settore di nido.
Una delle cose che mi ha incuriosito è stata la reazione assetata delle operaie: in una decina di giorni, o anche meno, svuotavano una provetta d'acqua.
Al primo momento ho pensato al normale reintegro di liquidi, anche perché il legno asciutto, poteva aver lasciato la colonia in uno stato di disidratazione! Premesso che l'entità di morti portati fuori dal nido nei primi 10 giorni è stato di un centinaio circa su una popolazione di più di 1200 formiche, la colonia si allinea sui dati che sta riscontrando anche Diana con la sua gemella.
Un'altra osservazione è venuta dal fatto che in alcuni punti del nido, le operaie ammassate per l'inverno avevano abbondantemente defecato (normale, direi) ma che proprio in questi punti, il legno era stato intaccato in maniera netta.
In breve, allo spostamento della popolazione qua e là nel nuovo nido, si sono rivelati ampi spazi di osservazione libera, così ho potuto constatare che effettivamente degli scavi nel legno erano stati fatti.
Le formiche hanno sempre bucato nel settore centrale del legno, senza mai minare le pareti periferiche esterne, ma apparentemente cercando di collegare le due facciate opposte del nido 1. Uno scavo si è svolto a ridosso di un ripiano, collegando in questo modo due piani differenti.
La mia interpretazione a questo punto è che le formiche non abbiano affatto sete (possibile che a un mese dal risveglio continuino a bere come ossesse?), ma che possano semplicemente usare l'acqua per ammorbidire il legno e scavarlo meglio (per via fecale o direttamente versandolo sulla parete?).
Inoltre, aprendo la vista sulla faccia B del nido 1,ieri ho scoperto un notevole cumulo di detriti legnosi che al risveglio dal letargo certo non c'erano, e che potete vedere nella foto. Segnalo queste manovre anche perché tutti i possessori di Camponotus vagus si rendano ben conto delle effettive capacità di queste carpentiere.
Se non avessi ricavato il nido su due facce, potenzialmente ora le formiche passerebbero agevolmente all'esterno sul retro del nido (ovviamente sarebbe bastato al primo segnale, foderare la parete posteriore con plexiglas).
Forse il loro intento è solo quello di avere un numero maggiore di gallerie di passaggio fra le due facciate, e questo non deve allarmare, ma è bene tenere presente come possibilità.
Aggiungo un altro particolare: in arena io tengo solitamente un substrato di ghiaietto e sabbia, oltre a rami su cui le bottinatrici si arrampicano volentieri. Soprattutto quest'anno, almeno 100-150 operaie sono sempre in fervente attività nello scavare, spostare, edificare gallerie in questo materiale.
Sembra che il bisogno di scavare in una colonia quasi matura, vada doverosamente garantito a buona parte della popolazione (minima, se guardiamo i numeri effettivi e le operaie che stanno semplicemente oziose all'interno).
Io bagno saltuariamente la ghiaia quando secca e crolla, assecondando le operazioni infinite delle costruttrici. Forse questo permette loro di scaricare buona parte della tensione e del desiderio lavorativo. In 20 giorni non si sono fermate un momento dallo scavare.
Intanto la colonia sta già sviluppando una covata attiva di circa 100-150 larve e un buon numero di uova fresche (circa 50-100).
Da notare che non sto minimamente riscaldando il nido, e anzi, a volte lo lascio fuori a temperature sotto i 20 gradi, e che in ogni caso lo spazio interno vivibile è ancora ampio, con l'aggiunta del 3° settore di nido.
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Scheda di allevamento di Camponotus vagus
complimenti per le osservazioni, effettivamente potrebbe essere che usino l'acqua per ammorbidire il legno ha un suo senso
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feyd - Messaggi: 5748
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Re: Colonia di Camponotus vagus by Giannibert
A 4 mesi dal risveglio, posso informarvi che la colonia sta aggredendo violentemente ogni superficie legnosa su cui riesce a mettere le mandibole.
Per ora non è compromessa la difesa periferica, ma ci sono evidenti segni di scavo fra le due facce interne del nido e persino attraverso il pavimento massiccio dei ripiani. senza contare il danneggiamento di spigoli, angoli e vicinanze dei raccordi.
Le operaie hanno danneggiato anche un pezzo di tubo di plastica massiccia, e si concentrano in punti specifici, apparentemente a caso.
Per fortuna gli spessori periferici sono ben spessi, ma chi voglia progettare un nido di legno come il mio, si premuri di prevedere le barriere esterne di spesso anche superiore ai 3 cm.
Se ce la faccio, terrò questo nido fino all'autunno, in modo che vadano al riposo invernale ancora nella struttura vecchia, ma sarà indispensabile preparare un nido ancor più robusto e ampio, per far fronte a un risveglio nel 2013 ancora più aggressivo, a cui questo non potrebbe resistere a lungo.
Per ora non è compromessa la difesa periferica, ma ci sono evidenti segni di scavo fra le due facce interne del nido e persino attraverso il pavimento massiccio dei ripiani. senza contare il danneggiamento di spigoli, angoli e vicinanze dei raccordi.
Le operaie hanno danneggiato anche un pezzo di tubo di plastica massiccia, e si concentrano in punti specifici, apparentemente a caso.
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Per fortuna gli spessori periferici sono ben spessi, ma chi voglia progettare un nido di legno come il mio, si premuri di prevedere le barriere esterne di spesso anche superiore ai 3 cm.
Se ce la faccio, terrò questo nido fino all'autunno, in modo che vadano al riposo invernale ancora nella struttura vecchia, ma sarà indispensabile preparare un nido ancor più robusto e ampio, per far fronte a un risveglio nel 2013 ancora più aggressivo, a cui questo non potrebbe resistere a lungo.
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Colonia di Camponotus vagus by Giannibert
gianni l'unico nido che penso possa reggere questa specie è un nido interno all'arena.
costruisci il nido su una o più facciate di un grande acquario ed il resto è arena, più o meno come sta facendo dada, anche se io non lo farei in gasbeton ma in legno.
bellissima colonia in goni caso
costruisci il nido su una o più facciate di un grande acquario ed il resto è arena, più o meno come sta facendo dada, anche se io non lo farei in gasbeton ma in legno.
bellissima colonia in goni caso
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feyd - Messaggi: 5748
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Re: Colonia di Camponotus vagus by Giannibert
A questo punto devo aggiornare il diario con le ultime malefatte delle mie vagus...
Quanto prima aggiungerò un avvertimento sulla scheda di allevamento, ma per ora accontentatevi di sentire la cronaca degli ultimi 15 giorni di terrore.
La colonia è cresciuta di numero e di potenza durante gli ultimi mesi estivi. Come già detto, le formiche hanno messo in atto grandi scavi all'interno del nido, ma visto che tutti i tentativi sono stati fatti all'interno del perimetro protettivo, mi sono accontentato di mettere delle lastre di plexiglaas esterne dove temevo si verificassero delle fughe.
Intanto non è possibile calcolare quanto fosse cresciuta la popolazione, ma sicuramente era oltre le 2500 operaie; nell'ultimo mese si sono schiuse (luglio) operaie di dimensione eccezionali, massicce e dalle mandibole potenti.
Verificate le condizioni esterne del nido e ripassato l'antifuga, ho affidato a mia sorella il compito di controllare di tanto in tanto i rifornimenti di cibo, preparando in frigorifero razioni di grilli e camole da somministrare nei 15 giorni in cui sarei stato assente.
Ho pensato che fin quando le formiche erano ben nutrite, dovevano mancare gli stimoli a cercare altrove alimenti. Purtroppo non ho tenuto conto della tenacia di questa specie.
Dopo soli 3 giorni dalla mia partenza mia sorella mi avvisa che le vagus stanno uscendo dal nido, non si sa da dove. Inutile darle consigli su come operare, tappare eventuali buchi o altro; avrei dovuto dirle di prendere tutto il nido e metterlo in una scatola ermetica, ma non credevo che la situazione degenerasse fino a questo punto.
Ma come? Hanno aspettato giusto che non ci fossi più io? Il nido era così minato dall'interno da non far presagire falle?
Al mio ritorno troverò che in primis, le formiche hanno rosicchiato (!) il bordo di un tubo di collegamento in plastica dura, fino ad assottigliarlo verso il raccordo con una provetta di acqua di riserva. Poi hanno cominciato a lavorare dall'esterno.
Mia sorella mette il nido sul davanzale della finestra, per evitare che le formiche possano evadere in massa e infilarsi in qualche fessura dietro a mobili che non si possono rimuovere, ma loro risolveranno anche questo problema: truppe consistenti di guerriere si sono trasferite negli interstizi di alluminio dei serramenti della finestra!
Ma non basta, individuato il nido delle Messor capitatus sulla finestra vicina, iniziano un sistematico assalto alle bottinatrici, impedendo così alla colonia di approvvigionarsi all'esterno (per fortuna le Messor, come da manuale, hanno ingenti scorte di cibo accumulato). Poi iniziano un attacco diretto all'entrata del nido, ma siccome non sono organizzate come Polyergus, ma solo delle teppiste prepotenti, non riescono a penetrare all'interno, difeso comunque da migliaia di operaie.
Mia sorella tappa con cotone pressato l'entrata del nido per esser sicuri, ma deve farlo due volte: la prima volta le Camponotus vagus insistono fino a rimuovere il tappo!
Ormai è disperata, spera solo nel mio ritorno, perché le esploratrici hanno preso possesso del bagno e scorrazzano sui pavimenti.
Finalmente rientro a casa e posso verificare che i suoi racconti telefonici, che mi sembravano fin troppo coloriti, corrispondono in parte alla verità: parte della colonia è uscita dal nido, mentre alcune centinaia stazionano ancora nel nido originale con la covata, cosa che mi fa pensare che almeno la regina e la covata siano ancora ben protetti dentro il nido artificiale!
La prima operazione consiste nell'individuare le falle nel nido: trovo il raccordo rosicchiato e una fessura fra le due facciate di legno incollate fronte-retro, da cui possono uscire ancora formiche. Rimuovo le sezioni danneggiate, applico tappi di cotone pressato e avvito una lastra di plexi a fissare il tutto.
Ora il nido è tornato ermetico, almeno dovrebbe reggere fino all'autunno ( ).
Adesso recupero le operaie che sono andate in trasferta ... Non è facile, se nonché, le abitudini notturno-predatorie della specie hanno dei ritmi precisi: ore 21, escono dalle fessure per attaccare le Messor (che intanto hanno ripreso a circolare liberamente, dato il calo di pressione degli attacchi nemici) e per abbeverarsi ai tappi di miele posti a trappola sui davanzali.
La sera, per due sere, ho recuperato alcune centinaia di operaie davvero enormi, molte (almeno 200) sono state uccise a ciabattate da mia sorella (aveva il mio permesso, quando la circondavano e cercavano di trascinarla verso la cucina doveva pur difendersi).
Ora so per certo che vi sono ancora operaie nascoste dentro le finestre di alluminio: la mattina trovo mucchietti di rifiuti e pezzi di Messor che vengono espulsi in punti precisi sotto le fessure di entrata. Ma il numero delle evase sembra drasticamente calato. Stasera ne ho catturate solo una cinquantina.
Non ho trovato mai larve o bozzoli trasportati in giro, quindi suppongo che la covata sia rimasta tutta lì, anche perché ormai quando me ne sono andato gran parte erano in schiusa.
Lascerò ancora una settimana di tempo alle evase, poi dovrò eliminarle con armi chimiche, o spingerle a uscire col fumo, per evitare che svernino in casa e a primavera mi facciano delle sorprese.
Invito tutti a non sottovalutare le capacità di perforazione di queste formiche quando la colonia raggiunge fasi di crescita allarmanti, cioè nel giro di 3-4 anni dalla fondazione.
Non confidate, come ho fatto io, nello spessore del legno e nella durezza della plastica. Feyd ha detto bene, bisogna prevedere rinforzi esterni sicuri, o mettere l'intera struttura all'interno di una teca ermetica.
Quanto prima aggiungerò un avvertimento sulla scheda di allevamento, ma per ora accontentatevi di sentire la cronaca degli ultimi 15 giorni di terrore.
La colonia è cresciuta di numero e di potenza durante gli ultimi mesi estivi. Come già detto, le formiche hanno messo in atto grandi scavi all'interno del nido, ma visto che tutti i tentativi sono stati fatti all'interno del perimetro protettivo, mi sono accontentato di mettere delle lastre di plexiglaas esterne dove temevo si verificassero delle fughe.
Intanto non è possibile calcolare quanto fosse cresciuta la popolazione, ma sicuramente era oltre le 2500 operaie; nell'ultimo mese si sono schiuse (luglio) operaie di dimensione eccezionali, massicce e dalle mandibole potenti.
Verificate le condizioni esterne del nido e ripassato l'antifuga, ho affidato a mia sorella il compito di controllare di tanto in tanto i rifornimenti di cibo, preparando in frigorifero razioni di grilli e camole da somministrare nei 15 giorni in cui sarei stato assente.
Ho pensato che fin quando le formiche erano ben nutrite, dovevano mancare gli stimoli a cercare altrove alimenti. Purtroppo non ho tenuto conto della tenacia di questa specie.
Dopo soli 3 giorni dalla mia partenza mia sorella mi avvisa che le vagus stanno uscendo dal nido, non si sa da dove. Inutile darle consigli su come operare, tappare eventuali buchi o altro; avrei dovuto dirle di prendere tutto il nido e metterlo in una scatola ermetica, ma non credevo che la situazione degenerasse fino a questo punto.
Ma come? Hanno aspettato giusto che non ci fossi più io? Il nido era così minato dall'interno da non far presagire falle?
Al mio ritorno troverò che in primis, le formiche hanno rosicchiato (!) il bordo di un tubo di collegamento in plastica dura, fino ad assottigliarlo verso il raccordo con una provetta di acqua di riserva. Poi hanno cominciato a lavorare dall'esterno.
Mia sorella mette il nido sul davanzale della finestra, per evitare che le formiche possano evadere in massa e infilarsi in qualche fessura dietro a mobili che non si possono rimuovere, ma loro risolveranno anche questo problema: truppe consistenti di guerriere si sono trasferite negli interstizi di alluminio dei serramenti della finestra!
Ma non basta, individuato il nido delle Messor capitatus sulla finestra vicina, iniziano un sistematico assalto alle bottinatrici, impedendo così alla colonia di approvvigionarsi all'esterno (per fortuna le Messor, come da manuale, hanno ingenti scorte di cibo accumulato). Poi iniziano un attacco diretto all'entrata del nido, ma siccome non sono organizzate come Polyergus, ma solo delle teppiste prepotenti, non riescono a penetrare all'interno, difeso comunque da migliaia di operaie.
Mia sorella tappa con cotone pressato l'entrata del nido per esser sicuri, ma deve farlo due volte: la prima volta le Camponotus vagus insistono fino a rimuovere il tappo!
Ormai è disperata, spera solo nel mio ritorno, perché le esploratrici hanno preso possesso del bagno e scorrazzano sui pavimenti.
Finalmente rientro a casa e posso verificare che i suoi racconti telefonici, che mi sembravano fin troppo coloriti, corrispondono in parte alla verità: parte della colonia è uscita dal nido, mentre alcune centinaia stazionano ancora nel nido originale con la covata, cosa che mi fa pensare che almeno la regina e la covata siano ancora ben protetti dentro il nido artificiale!
La prima operazione consiste nell'individuare le falle nel nido: trovo il raccordo rosicchiato e una fessura fra le due facciate di legno incollate fronte-retro, da cui possono uscire ancora formiche. Rimuovo le sezioni danneggiate, applico tappi di cotone pressato e avvito una lastra di plexi a fissare il tutto.
Ora il nido è tornato ermetico, almeno dovrebbe reggere fino all'autunno ( ).
Adesso recupero le operaie che sono andate in trasferta ... Non è facile, se nonché, le abitudini notturno-predatorie della specie hanno dei ritmi precisi: ore 21, escono dalle fessure per attaccare le Messor (che intanto hanno ripreso a circolare liberamente, dato il calo di pressione degli attacchi nemici) e per abbeverarsi ai tappi di miele posti a trappola sui davanzali.
La sera, per due sere, ho recuperato alcune centinaia di operaie davvero enormi, molte (almeno 200) sono state uccise a ciabattate da mia sorella (aveva il mio permesso, quando la circondavano e cercavano di trascinarla verso la cucina doveva pur difendersi).
Ora so per certo che vi sono ancora operaie nascoste dentro le finestre di alluminio: la mattina trovo mucchietti di rifiuti e pezzi di Messor che vengono espulsi in punti precisi sotto le fessure di entrata. Ma il numero delle evase sembra drasticamente calato. Stasera ne ho catturate solo una cinquantina.
Non ho trovato mai larve o bozzoli trasportati in giro, quindi suppongo che la covata sia rimasta tutta lì, anche perché ormai quando me ne sono andato gran parte erano in schiusa.
Lascerò ancora una settimana di tempo alle evase, poi dovrò eliminarle con armi chimiche, o spingerle a uscire col fumo, per evitare che svernino in casa e a primavera mi facciano delle sorprese.
Invito tutti a non sottovalutare le capacità di perforazione di queste formiche quando la colonia raggiunge fasi di crescita allarmanti, cioè nel giro di 3-4 anni dalla fondazione.
Non confidate, come ho fatto io, nello spessore del legno e nella durezza della plastica. Feyd ha detto bene, bisogna prevedere rinforzi esterni sicuri, o mettere l'intera struttura all'interno di una teca ermetica.
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Colonia di Camponotus vagus by Giannibert
azz gianni mi dispiace per la colonia ridotta e per le povere Messor che nulla di male hanno fatto
le vagus sono terribili e come prevedevo ingestibili in grandi numeri, quindi dopo i primi 2 anni al massimo 3 diventano un serio problema di gestione, proprio per questo credo che l'unico sistema sia quello ad acquario, molto grosso ovviamente, che contiene all'interno arena e nido in legno, prevedendo che la colonia matura lo scavi a suo piacimento anche sparendo alla vista.
gianni ma la regina la hai vista? la parte fondamentale è lei
le vagus sono terribili e come prevedevo ingestibili in grandi numeri, quindi dopo i primi 2 anni al massimo 3 diventano un serio problema di gestione, proprio per questo credo che l'unico sistema sia quello ad acquario, molto grosso ovviamente, che contiene all'interno arena e nido in legno, prevedendo che la colonia matura lo scavi a suo piacimento anche sparendo alla vista.
gianni ma la regina la hai vista? la parte fondamentale è lei
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feyd - Messaggi: 5748
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Re: Colonia di Camponotus vagus by Giannibert
Wow io pensavo fossero le Crematogaster scutellaris a far diventare uno scolapasta il nido non credevo proprio che le C.vagus potessero creare questa specie di groviera e pensare che il mio nido ha uno spessore di sicurezza di meno di un cm.
Quanto è grosso il nido?anche io ho una colonia di C. vagus e voglio capire per quanto tempo ancora posso tenere quei diavoli con le antenne nel loro nido il mio più o meno è 30 x 25 fatto molto simile al tuo
Quanto è grosso il nido?anche io ho una colonia di C. vagus e voglio capire per quanto tempo ancora posso tenere quei diavoli con le antenne nel loro nido il mio più o meno è 30 x 25 fatto molto simile al tuo
Fondazione
1 regine da far identificare con covata
Colonie
Camponotus vagus con covata e 50 operaie
Lasius niger circa sessanta operaie e grossa covata
C.scutellaris regina e più di 10 operaie x 2
P. pallidula 20 operaie e circa 50 tra larve e pupe
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Camponotus vagus con covata e 50 operaie
Lasius niger circa sessanta operaie e grossa covata
C.scutellaris regina e più di 10 operaie x 2
P. pallidula 20 operaie e circa 50 tra larve e pupe
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Cloud - Messaggi: 795
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Re: Colonia di Camponotus vagus by Giannibert
GIanniBert ha scritto:Poi iniziano un attacco diretto all'entrata del nido, ma siccome non sono organizzate come Polyergus, ma solo delle teppiste prepotenti, non riescono a penetrare all'interno, difeso comunque da migliaia di operaie.
Quoto col sangue!!! Teppiste prepotenti, non saprei descriverle meglio
feyd ha scritto:le vagus sono terribili e come prevedevo ingestibili in grandi numeri, quindi dopo i primi 2 anni al massimo 3 diventano un serio problema di gestione, proprio per questo credo che l'unico sistema sia quello ad acquario, molto grosso ovviamente, che contiene all'interno arena e nido in legno, prevedendo che la colonia matura lo scavi a suo piacimento anche sparendo alla vista.
La mia colonia ("sorella" di quella di Gianni, ovvero sono regine catturate durante la stessa sciamatura) non ha neanche la metà degli esemplari. Questo perché, non riuscendo a finire in modo convincente il nuovo formicaio, dall'anno scorso sottraggo pupe alla colonia, creando punti caldi e invogliando le nutrici a portarle a prendere il caldo dentro ai tubi trasparenti (facilmente staccabili e svuotabili) oppure in arena (dove sono facilmente prelevabili con pinze entomologiche). Metto le pupe in frigo per un pomeriggio e poi in freezer a tempo indeterminato.
In questa maniera controllo un po' la crescita della colonia, che quando è a pieno regime costruisce piramidi di pupe alte fino al cielo
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dada - Messaggi: 2575
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Re: Colonia di Camponotus vagus by Giannibert
Chissà quante maledizioni ti avrà mandato tua sorella mi sono immaginato scene apocalittiche tipo quelle della pubblicità del regno forzuto
L'aggressività aumenta esponenzialmente con il crescere della dimensione della colonia oppure è un fatto caratteristico della specie? Se dipende dalla dimensione, uno sfoltimento progressivo della colonia (come fa dada per intenderci ) può essere utile a tenerne sotto controllo il carattere?
L'aggressività aumenta esponenzialmente con il crescere della dimensione della colonia oppure è un fatto caratteristico della specie? Se dipende dalla dimensione, uno sfoltimento progressivo della colonia (come fa dada per intenderci ) può essere utile a tenerne sotto controllo il carattere?
In allevamento:
- Cornelia (Crematogaster scutellaris) con oltre 100 operaie e covata abbondante Diario
- Trilly (Lasius flavus) con oltre 300 operaie e covata
- Mafalda (Camponotus ligniperda) Diario
- Jessica (Lasius emarginatus) con 150 operaie
- Lina (Camponotus herculeanus) con 50 operaie
- Alice (Manica rubida) con 8 operaie
- Ittica (Formica sp.) con 150 operaie
- Cornelia (Crematogaster scutellaris) con oltre 100 operaie e covata abbondante Diario
- Trilly (Lasius flavus) con oltre 300 operaie e covata
- Mafalda (Camponotus ligniperda) Diario
- Jessica (Lasius emarginatus) con 150 operaie
- Lina (Camponotus herculeanus) con 50 operaie
- Alice (Manica rubida) con 8 operaie
- Ittica (Formica sp.) con 150 operaie
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tulindo - Messaggi: 651
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Re: Colonia di Camponotus vagus by Giannibert
Cronaca veramente affascinante, e gustosa..meglio di un romanzo d'avventura!
Un pensiero alla povera sorella, che certo non si aspettava un tale coinvolgimento (non so quanto sia entomofila, ma credo che si aspettasse di andare solo qualche volta a casa e far cadere qualche insettino, svogliatamente....e invece!!)
Parlavo giusto ieri con tulindo, in via privata, della mia minicolonia, che è già arrivata a una ventina di operaie..non mi aspettavo una crescita tanto veloce..dovrò iniziare a pensare anche io a dei nidi a prova di fuga, anche se non ci fosse un aumento esponenziale, ma regolare (per ora sta ancora nella "camera di fondazione" in sughero)!
Un pensiero alla povera sorella, che certo non si aspettava un tale coinvolgimento (non so quanto sia entomofila, ma credo che si aspettasse di andare solo qualche volta a casa e far cadere qualche insettino, svogliatamente....e invece!!)
Parlavo giusto ieri con tulindo, in via privata, della mia minicolonia, che è già arrivata a una ventina di operaie..non mi aspettavo una crescita tanto veloce..dovrò iniziare a pensare anche io a dei nidi a prova di fuga, anche se non ci fosse un aumento esponenziale, ma regolare (per ora sta ancora nella "camera di fondazione" in sughero)!
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baroque85 - Messaggi: 1614
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Re: Colonia di Camponotus vagus by Giannibert
Da quanto leggo nei diari, per i primi due anni non sembra diano grossi problemi di fuga. Gianni, dada confermate?
Penso che fare ora un nido che sarà usabile ancora tra 3-4 o più anni sia uno spreco di energie inutile. Ad ogni fase di evoluzione della colonia il suo nido
Penso che fare ora un nido che sarà usabile ancora tra 3-4 o più anni sia uno spreco di energie inutile. Ad ogni fase di evoluzione della colonia il suo nido
In allevamento:
- Cornelia (Crematogaster scutellaris) con oltre 100 operaie e covata abbondante Diario
- Trilly (Lasius flavus) con oltre 300 operaie e covata
- Mafalda (Camponotus ligniperda) Diario
- Jessica (Lasius emarginatus) con 150 operaie
- Lina (Camponotus herculeanus) con 50 operaie
- Alice (Manica rubida) con 8 operaie
- Ittica (Formica sp.) con 150 operaie
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tulindo - Messaggi: 651
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