Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Apro un breve diario per unirmi e confrontarmi con tutti quelli che stanno allevando Camponotus nylanderi, e che qui ringrazio per i racconti già pubblicati.
Questa formica fino a poco fa era stata ingiustamente poco considerata, anche per l’assenza di risultati positivi di chi aveva già tentato.
Uno dei motivi che ha scoraggiato molti è che come tutte le nostre specie maggiori che sciamano in autunno, il primo anno utile registra una crescita lentissima, da paragonare quasi alle famigerate C. herculeanus e ligniperda. Qui però ci troviamo di fronte a una specie dai climi caldi, non si capisce perciò perché non sia più simile alla prolifica e rapida C. vagus, alla quale geograficamente sembra più vicina.
Di fatto il primo anno tutti registrano nascite scarse, e tempi lunghissimi di sviluppo.
La distribuzione della specie, limitata alle regioni del sud, non ha permesso a un gran numero di utenti di confrontarsi coi pochi che hanno accesso alle sciamature autunnali, e sono passati alcuni anni senza che avessimo risultati dettagliati e incoraggianti.
Finalmente alcuni di noi hanno cominciato ad avere dei successi: pazienza, attenzione, coincidenze fortuite e regine collaborative… tutti particolari indispensabili per chi vuole accostarsi a questa che è una delle nostre specie più grandi come dimensioni.
Adesso abbiamo una quantità di informazioni sufficienti a compilare una scheda di massima abbastanza buona e a poter confrontare metodi, scelte e situazioni diverse, e così anche cominciare ad avere delle certezze in merito. Vi racconto quindi le mie esperienze dirette con Camponotus nylanderi, così che anche gli altri allevatori possano fare confronti, muovere critiche, esprimere dubbi.
Ho ricevuto questa regina da Sacrista nel settembre 2013, provenienza Agrigento, sciamatura autunno 2012; non so altro su di lei. Qui si vede che è già intercorso quasi un anno dalla sciamatura, e ancora la regina non ha operaie. Eppure ha alcune larve e almeno 3 bozzoli, quindi potrebbe essere solo in FORTE ritardo!
E' già stata alimentata con miele diluito, ma forse si è anche mangiata larve o bozzoli prima di arrivare a me.
La tengo sotto osservazione, e vedo che almeno uno dei bozzoli è molto scuro, come se dentro ci fosse già la formica matura, ma al regina non sembra voler agire; nel timore di perdere un’occasione importante e su suggerimento di Luca, che ha già optato in altri casi per questa scelta, decido di “operare” il bozzolo incriminato.
Con pinzette, microscopio usb e bisturi, incido la seta del bozzolo nel punto meno rischioso, e con non poca fatica, estraggo una formica viva, che sta accennando i primi movimenti. Non ho molte speranze che sopravviva, perché mi sembra di aver bistrattato parecchio il bozzolo prima di riuscire ad aprirlo, invece il giorno dopo la piccola è sveglia e attiva, e ha i primi scambi con la madre degenerata.
Da questo momento le cose diventano più facili.
Sembra che la regina non avesse l’iniziativa o le capacità di fare la cosa giusta al momento giusto, ma la prima operaia sa bene quale sia il suo compito: il 21 ottobre ci sono ben tre operaie attive nella provetta, e finalmente sembrano esserci braccia capaci per mandare avanti la colonia e accudire la covata. Lascio che la famigliola passi l’inverno in provetta a temperatura costante, intorno ai 15-20 gradi, e non ci sono altre nascite, anzi, due operaie muoiono senza motivi comprensibili.
Il 2 marzo 2014 la regina depone due uova, e il 13 maggio schiude il primo bozzolo dell’anno. Ora ci sono due operaie, più qualche larva e uovo, e nutro migliori speranze. Per favorire le deposizioni e dare un po’ di sprint alla famiglia, ho fornito una piccola blatta che è stata gradita e divorata; come anche altri hanno osservato, la regina ha sempre un addome voluminoso, e gradisce appendersi a testa in giù, quando le è possibile.
15 maggio: nasce la terza operaia e ci sono ben 5 bozzoli pronti a schiudere… Intravedo un piccolo salto di qualità nella colonia, che ora comincia ad attirare la mia attenzione.
Il 16 giugno siamo a 10 operaie, qualche bozzolo e alcune uova. Preparo un piccolo nido in gasbeton, perché l’acqua dell’anno scorso è quasi finita e penso che la provetta sia molto limitante per queste formiche; il gasbeton presenta rugosità che forse ricorderanno loro che sono formiche sotterranee, e la regina si appenderà molto meglio al soffitto…
Quando opera il trasferimento l’8 luglio 2014, la colonia conta 15 operaie e una piccola covata.
Le formiche sono molto timide, poco attive, sembrano dedicarsi interamente alla covata, eppure è certo che si alimentino, perché i loro addomi sono sempre dilatati.
Il trasferimento è facilissimo: essendo in provetta, è bastato collegare questa a un tubo di accesso all’interno del nido e ci si sono fondate subito; occuperanno solo due piccole stanze superiori, ignorando quasi le altre più basse, dove però accatasteranno rifiuti per tutta l’estate…
Questa colonia sembra avere più problemi alimentari di quel che mi aspettavo: benché sia ormai presente una discreta covata e la popolazione a settembre sia salita a circa 25 operaie, non manifesta interesse per le camole (nemmeno ferite o spezzate), dimostrando di accettare solo farfalline o ragnetti, oltre al miele, ovviamente.
Per fortuna in questo periodo, a Entomodena, Asiletto mi regala un barattolo di Drosophila hydei, e appena le metto a disposizione delle mie Camponotus nylanderi, queste impazziscono, attaccandole e masticandole a lungo. E’ possibile che a questo stadio della colonia le formiche siano schizzinose e rifiutino una gran varietà di cibi che sembrano non riconoscere, l’ho già osservato anche in altri casi, queste però sembrano particolarmente selettive…
Decido comunque di somministrare una volta al settimana Drosofile alla colonia e per la prima volta vedo lo sviluppo di una larva ben oltre le dimensioni che finora sono state tipiche per loro; non sono sicuro che solo un poco di alimentazione proteica abbia portato immediatamente a questo risultato, forse le formiche erano pronte comunque a far nascere una media-quasi-major, ma è molto probabile che un po’ di cibo più ricco abbia aiutato.
Agli inizi di settembre, intanto, avevo cominciato ad esporre il nido a un riscaldamento forzato. L’estate 2014 è stata fredda e piovosa, almeno qui al nord.
Così ho cominciato a pensare che in Sicilia, forse queste formiche non hanno spesso estati a 18-20 gradi. Essendo notturne, trascorrono gran parte della giornata sottoterra; è un sistema per essere al sicuro da predatori, data la loro colorazione appariscente, oppure un modo per sfuggire alla calura estiva?
E sotto terra, a che profondità staranno realmente durante il giorno?
Non saranno forse abituate a incubare in terreni molto caldi per gran parte delle 24 ore? Certo il tappetino non supera i 32 gradi… Così ho voluto vedere se la covata venisse sottratta alle temperature eccessive oppure accostata ai vetri e… il risultato è stato il raddoppio della covata nel giro di un mese, e lo sviluppo delle larve in bozzolo in tempi ridotti.
Il 17 ottobre ci sono 22 bozzoli, 15-20 larve e almeno una cinquantina di uova fresche.
Decido allora di prolungare ancora l’esposizione al tappetino, almeno fino a fine novembre. In fondo in Sicilia l’inverno dovrebbe essere mite e breve, e forse queste formiche di lontane origini africane, sopporteranno meglio di altre un letargo breve. Nella peggiore delle ipotesi posso aspettare la schiusa di tutti i bozzoli presenti e poi interrompere il caldo forzato, e l’11 novembre ho la soddisfazione di vedere nascere la prima major, che, se non ha dimensioni davvero ragguardevoli, presenta tutte le caratteristiche somatiche strutturali del soldato.
La colorazione è bellissima: dapprima un giallo sfumato fino al nero opaco del nastro, poi, dopo alcuni giorni di maturazione, un rosso mattone più scuro sul capo…
Ora decido l’azzardo, dopo essermi consultato con Fabrizio Rigato: non indurrò nessuna fase di ibernazione e starò a vedere come si comportano: fino a qui hanno superato brillantemente tutte le prove, perché anche le più solari Camponotus vagus, nonostante si sottopongano ad alte temperature, rallentano la loro attività. Queste qui invece hanno accelerato, come farebbero Pheidole, Messor o Tetramorium, tutte formiche di forte impronta temofila, capaci di saltare il letargo se se ne dà loro l’occasione.
Il 23 dicembre ci sono più di 50 operaie e il mese dopo, il 23 gennaio 2015, superano il centinaio, con 20-30 bozzoli.
Ormai il nido provvisorio sta diventando piccolo e sporco, ne preparo uno nuovo dove le trasferirò alla prima occasione.
Quello che è certo è che queste formiche hanno bisogno… No. “Gradiscono”, le alte temperature.
Non metto in dubbio che si possa considerare una forzatura far saltare l’ibernazione alla colonia, ma forse non ne sappiamo ancora abbastanza.
Ricordate che i nostri sono esperimenti, e che pochi risultati non danno delle certezze. Di sicuro, sottoposta a calore abbastanza elevato per lungo periodo, la colonia non deperisce ma accelera. E’ molto probabile che essendo una formica terrestre, il caldo suolo siciliano mantenga una buona temperatura anche in profondità e forse qui, le nostre Camponotus nylanderi si ritirano non per ibernarsi, ma solo per allevare anche in inverno al propria covata, con lievi punte di rallentamento.
Potrebbe essere il motivo per cui sono predisposte ad accumulare più cibo di altre formiche nell'addome (ricordate il gastro sempre dilatato della regina), se vanno in profondità e non escono ma conducono una vita attiva, seppur rallentata per uno-due mesi. Ci sta che possano anche saltare l’ibernazione vera e propria.
Ultimamente la colonia accetta anche blatte e sto iniziando a svezzarle con gli adulti di Tenebrio molitor.
Come faccio a farle passare da cibi morbidi a cibi duri?
Ho preso un adulto di Tenebrio appena sfarfallato e depigmentato e l’ho inserito nel nido mentre è ancora tenero: le formiche l’hanno ucciso velocemente e lo hanno assaggiato trovandolo… appetibile. Chi sa che non riesca a far gradire loro anche le larve… è solo questione di tempi e modi!
Per ora ho finito.
Mi piacerebbe sentire adesso gli altri allevatori per vedere cosa ne pensano e sentire se hanno riscontrato anche loro le mie difficoltà alimentari, oppure se si ritrovano con le mie osservazioni.
A presto!
Questa formica fino a poco fa era stata ingiustamente poco considerata, anche per l’assenza di risultati positivi di chi aveva già tentato.
Uno dei motivi che ha scoraggiato molti è che come tutte le nostre specie maggiori che sciamano in autunno, il primo anno utile registra una crescita lentissima, da paragonare quasi alle famigerate C. herculeanus e ligniperda. Qui però ci troviamo di fronte a una specie dai climi caldi, non si capisce perciò perché non sia più simile alla prolifica e rapida C. vagus, alla quale geograficamente sembra più vicina.
Di fatto il primo anno tutti registrano nascite scarse, e tempi lunghissimi di sviluppo.
La distribuzione della specie, limitata alle regioni del sud, non ha permesso a un gran numero di utenti di confrontarsi coi pochi che hanno accesso alle sciamature autunnali, e sono passati alcuni anni senza che avessimo risultati dettagliati e incoraggianti.
Finalmente alcuni di noi hanno cominciato ad avere dei successi: pazienza, attenzione, coincidenze fortuite e regine collaborative… tutti particolari indispensabili per chi vuole accostarsi a questa che è una delle nostre specie più grandi come dimensioni.
Adesso abbiamo una quantità di informazioni sufficienti a compilare una scheda di massima abbastanza buona e a poter confrontare metodi, scelte e situazioni diverse, e così anche cominciare ad avere delle certezze in merito. Vi racconto quindi le mie esperienze dirette con Camponotus nylanderi, così che anche gli altri allevatori possano fare confronti, muovere critiche, esprimere dubbi.
Ho ricevuto questa regina da Sacrista nel settembre 2013, provenienza Agrigento, sciamatura autunno 2012; non so altro su di lei. Qui si vede che è già intercorso quasi un anno dalla sciamatura, e ancora la regina non ha operaie. Eppure ha alcune larve e almeno 3 bozzoli, quindi potrebbe essere solo in FORTE ritardo!
E' già stata alimentata con miele diluito, ma forse si è anche mangiata larve o bozzoli prima di arrivare a me.
La tengo sotto osservazione, e vedo che almeno uno dei bozzoli è molto scuro, come se dentro ci fosse già la formica matura, ma al regina non sembra voler agire; nel timore di perdere un’occasione importante e su suggerimento di Luca, che ha già optato in altri casi per questa scelta, decido di “operare” il bozzolo incriminato.
Con pinzette, microscopio usb e bisturi, incido la seta del bozzolo nel punto meno rischioso, e con non poca fatica, estraggo una formica viva, che sta accennando i primi movimenti. Non ho molte speranze che sopravviva, perché mi sembra di aver bistrattato parecchio il bozzolo prima di riuscire ad aprirlo, invece il giorno dopo la piccola è sveglia e attiva, e ha i primi scambi con la madre degenerata.
Spoiler: mostra
Da questo momento le cose diventano più facili.
Sembra che la regina non avesse l’iniziativa o le capacità di fare la cosa giusta al momento giusto, ma la prima operaia sa bene quale sia il suo compito: il 21 ottobre ci sono ben tre operaie attive nella provetta, e finalmente sembrano esserci braccia capaci per mandare avanti la colonia e accudire la covata. Lascio che la famigliola passi l’inverno in provetta a temperatura costante, intorno ai 15-20 gradi, e non ci sono altre nascite, anzi, due operaie muoiono senza motivi comprensibili.
Il 2 marzo 2014 la regina depone due uova, e il 13 maggio schiude il primo bozzolo dell’anno. Ora ci sono due operaie, più qualche larva e uovo, e nutro migliori speranze. Per favorire le deposizioni e dare un po’ di sprint alla famiglia, ho fornito una piccola blatta che è stata gradita e divorata; come anche altri hanno osservato, la regina ha sempre un addome voluminoso, e gradisce appendersi a testa in giù, quando le è possibile.
15 maggio: nasce la terza operaia e ci sono ben 5 bozzoli pronti a schiudere… Intravedo un piccolo salto di qualità nella colonia, che ora comincia ad attirare la mia attenzione.
Il 16 giugno siamo a 10 operaie, qualche bozzolo e alcune uova. Preparo un piccolo nido in gasbeton, perché l’acqua dell’anno scorso è quasi finita e penso che la provetta sia molto limitante per queste formiche; il gasbeton presenta rugosità che forse ricorderanno loro che sono formiche sotterranee, e la regina si appenderà molto meglio al soffitto…
Quando opera il trasferimento l’8 luglio 2014, la colonia conta 15 operaie e una piccola covata.
Le formiche sono molto timide, poco attive, sembrano dedicarsi interamente alla covata, eppure è certo che si alimentino, perché i loro addomi sono sempre dilatati.
Il trasferimento è facilissimo: essendo in provetta, è bastato collegare questa a un tubo di accesso all’interno del nido e ci si sono fondate subito; occuperanno solo due piccole stanze superiori, ignorando quasi le altre più basse, dove però accatasteranno rifiuti per tutta l’estate…
Questa colonia sembra avere più problemi alimentari di quel che mi aspettavo: benché sia ormai presente una discreta covata e la popolazione a settembre sia salita a circa 25 operaie, non manifesta interesse per le camole (nemmeno ferite o spezzate), dimostrando di accettare solo farfalline o ragnetti, oltre al miele, ovviamente.
Per fortuna in questo periodo, a Entomodena, Asiletto mi regala un barattolo di Drosophila hydei, e appena le metto a disposizione delle mie Camponotus nylanderi, queste impazziscono, attaccandole e masticandole a lungo. E’ possibile che a questo stadio della colonia le formiche siano schizzinose e rifiutino una gran varietà di cibi che sembrano non riconoscere, l’ho già osservato anche in altri casi, queste però sembrano particolarmente selettive…
Decido comunque di somministrare una volta al settimana Drosofile alla colonia e per la prima volta vedo lo sviluppo di una larva ben oltre le dimensioni che finora sono state tipiche per loro; non sono sicuro che solo un poco di alimentazione proteica abbia portato immediatamente a questo risultato, forse le formiche erano pronte comunque a far nascere una media-quasi-major, ma è molto probabile che un po’ di cibo più ricco abbia aiutato.
Spoiler: mostra
Agli inizi di settembre, intanto, avevo cominciato ad esporre il nido a un riscaldamento forzato. L’estate 2014 è stata fredda e piovosa, almeno qui al nord.
Così ho cominciato a pensare che in Sicilia, forse queste formiche non hanno spesso estati a 18-20 gradi. Essendo notturne, trascorrono gran parte della giornata sottoterra; è un sistema per essere al sicuro da predatori, data la loro colorazione appariscente, oppure un modo per sfuggire alla calura estiva?
E sotto terra, a che profondità staranno realmente durante il giorno?
Non saranno forse abituate a incubare in terreni molto caldi per gran parte delle 24 ore? Certo il tappetino non supera i 32 gradi… Così ho voluto vedere se la covata venisse sottratta alle temperature eccessive oppure accostata ai vetri e… il risultato è stato il raddoppio della covata nel giro di un mese, e lo sviluppo delle larve in bozzolo in tempi ridotti.
Il 17 ottobre ci sono 22 bozzoli, 15-20 larve e almeno una cinquantina di uova fresche.
Decido allora di prolungare ancora l’esposizione al tappetino, almeno fino a fine novembre. In fondo in Sicilia l’inverno dovrebbe essere mite e breve, e forse queste formiche di lontane origini africane, sopporteranno meglio di altre un letargo breve. Nella peggiore delle ipotesi posso aspettare la schiusa di tutti i bozzoli presenti e poi interrompere il caldo forzato, e l’11 novembre ho la soddisfazione di vedere nascere la prima major, che, se non ha dimensioni davvero ragguardevoli, presenta tutte le caratteristiche somatiche strutturali del soldato.
La colorazione è bellissima: dapprima un giallo sfumato fino al nero opaco del nastro, poi, dopo alcuni giorni di maturazione, un rosso mattone più scuro sul capo…
Ora decido l’azzardo, dopo essermi consultato con Fabrizio Rigato: non indurrò nessuna fase di ibernazione e starò a vedere come si comportano: fino a qui hanno superato brillantemente tutte le prove, perché anche le più solari Camponotus vagus, nonostante si sottopongano ad alte temperature, rallentano la loro attività. Queste qui invece hanno accelerato, come farebbero Pheidole, Messor o Tetramorium, tutte formiche di forte impronta temofila, capaci di saltare il letargo se se ne dà loro l’occasione.
Spoiler: mostra
Il 23 dicembre ci sono più di 50 operaie e il mese dopo, il 23 gennaio 2015, superano il centinaio, con 20-30 bozzoli.
Ormai il nido provvisorio sta diventando piccolo e sporco, ne preparo uno nuovo dove le trasferirò alla prima occasione.
Quello che è certo è che queste formiche hanno bisogno… No. “Gradiscono”, le alte temperature.
Non metto in dubbio che si possa considerare una forzatura far saltare l’ibernazione alla colonia, ma forse non ne sappiamo ancora abbastanza.
Ricordate che i nostri sono esperimenti, e che pochi risultati non danno delle certezze. Di sicuro, sottoposta a calore abbastanza elevato per lungo periodo, la colonia non deperisce ma accelera. E’ molto probabile che essendo una formica terrestre, il caldo suolo siciliano mantenga una buona temperatura anche in profondità e forse qui, le nostre Camponotus nylanderi si ritirano non per ibernarsi, ma solo per allevare anche in inverno al propria covata, con lievi punte di rallentamento.
Potrebbe essere il motivo per cui sono predisposte ad accumulare più cibo di altre formiche nell'addome (ricordate il gastro sempre dilatato della regina), se vanno in profondità e non escono ma conducono una vita attiva, seppur rallentata per uno-due mesi. Ci sta che possano anche saltare l’ibernazione vera e propria.
Ultimamente la colonia accetta anche blatte e sto iniziando a svezzarle con gli adulti di Tenebrio molitor.
Come faccio a farle passare da cibi morbidi a cibi duri?
Ho preso un adulto di Tenebrio appena sfarfallato e depigmentato e l’ho inserito nel nido mentre è ancora tenero: le formiche l’hanno ucciso velocemente e lo hanno assaggiato trovandolo… appetibile. Chi sa che non riesca a far gradire loro anche le larve… è solo questione di tempi e modi!
Per ora ho finito.
Mi piacerebbe sentire adesso gli altri allevatori per vedere cosa ne pensano e sentire se hanno riscontrato anche loro le mie difficoltà alimentari, oppure se si ritrovano con le mie osservazioni.
A presto!
Spoiler: mostra
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Mi hai fatto venir voglia di togliere il tappetino dalla Grammostola e metterlo sotto la mia regina pigra ......lentona la chiamo io. Solo che io la ho trovata a Matera non in Sicilia.....dovrebbe essere abituata ad i nostri climi quindi...non capisco cosa sbaglio
Le mie disdegnano tutto, a volte anche il miele e tenere zanzare, anche se maschi
La domanda è : cosa possono foraggiare in natura dopo il crepuscolo???? Cosa fanno in natura?
Le mie disdegnano tutto, a volte anche il miele e tenere zanzare, anche se maschi
La domanda è : cosa possono foraggiare in natura dopo il crepuscolo???? Cosa fanno in natura?
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quercia - Messaggi: 3605
- Iscritto il: 8 mag '11
- Località: matera
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Da marzo non ho più aggiornato le mie osservazioni perché non c'erano grandi cose da segnalare.
In realtà ho dovuto trasferire la colonia in un nido molto più grande perché il vecchio era troppo stretto, così ho riciclato un vecchio nido di Formica cunicularia e le formiche si sono trasferite in pochi giorni: è bastato riscaldare il nido nuovo!
Ormai non ho dubbi che queste formiche siano molto amanti delle alte temperature, e la prova sono i lunghi tempi di sviluppo quando il nido non viene riscaldato, inoltre è sufficiente che vadano sotto ai 24° che anche l'attività nelle gallerie si riduce sensibilmente.
La capacità di immagazzinare cibo nel gastro è già stata riferita e confermata da tutti gli allevatori, tanto che ho persino dubbi sullo scopo finale dei soldati. In effetti a tutt'ora non ho mai visto soldati maggiori in arena, mentre si aggirano con addomi spropositati nelle stanze più basse del nido, ma il compito da "replete” lo abbiamo già visto assolvere dai soldati giovani anche in specie molto diverse tra loro!
Dopo il mio ultimo racconto, ho sempre mantenuto riscaldato il nido interno, sospendendo solo quest'estate, con temperature prossime ai 36-38 gradi (a Milano nel garage sotto il sole la temperatura anche notturna rimaneva elevata fino al mattino successivo).
Dopo il trasferimento la popolazione andava ad occupare sempre le stanze più profonde e umide, mentre solo un piccolo contingente di operaie minor stanziava nelle stanze presso l'uscita.
In pochi mesi la popolazione è cresciuta e raddoppiata, ci sono molte uova fresche anche in questi giorni e una grande quantità di bozzoli e larve.
L'alimentazione si è diversificata. Come già ero riuscito a far accettare prede di una certa dimensioni ai primi di marzo, ora le operaie attaccano anche camole ferite, bruchi, blatte, anche se la loro predilezione va alle mosche e alle farfalle.
Sono però stato costretto a mettere queste prede direttamente all'imbocco del nido: se posizionavo, che so, una cavalletta morta in arena, sembravano ignorarla del tutto, lasciando seccare. Se invece la mettevo nel tubo di ingresso le operaie si affrettavano a trascinarla nelle stanze e a sembrarla.
Che questo comportamento si da imputare alla scarsa intraprendenza delle fraseggiatrici, mentre quando la vittima è alla portata di più formiche la risposta è più varia?
Non so dare altre spiegazioni.
Con tutto le operaie sembrano avere un lentissimo metabolismo: consumano pochissimo e immagazzinano tantissimo nei gastri delle major e delle nutrici normali.
Suppongo siano reminiscenze delle loro origini di zone desertiche, dove lunghi periodi di siccità e carestia devono essere comuni.
La colonia quindi è cresciuta.
Ci sono un piccolo numero di soldati dai colori bellissimi. Non so ancora dire se il giallo caldo di alcuni di loro si trasformerà nel rosso mattone di altri soldati maturi presenti nella colonia o se rimarranno così: quest'estate le osservazioni sono state saltuarie proprio perché queste formiche non necessitavano di grandi cure.
E' stato sufficiente mantenere sempre acqua nella bacinella sotto il gasbeton e mettere miele in arena anche solo ogni due settimane!
Come vedete la covata è in salute e abbondante.
Non so valutare e per ora non mi interessa l'entità della popolazione, penso siano 250-300 circa, ma forse meno, ma la regina depone ancora e le larve sono tante, solo che crescono molto più lentamente di quelle delle vagus, ad esempio.
Guardate che belli questi soldati.
Spero presto o tardi di vederli scorrazzare in arena, ma per ora, come dicevo, non ne sono mai usciti dal nido. Rispetto ai primi mesi dell'anno le operaie foraggiatrici sono molto più attive ed escono spesso e numerose (ma mai più di una quindicina).
Niente a che vedere con l'opera foraggiatrice delle altre specie che sto osservando come F. sanguinea o Camponotus vagus.
Da alcuni giorni, con l'abbassarsi delle temperature e le prime piogge ho ricominciato a riscaldare artificialmente il nido. E' mia intenzione tenere sotto osservazione la colonia durante l'inverno prossimo e annotare i tempi di sviluppo sia con nido riscaldato, che senza riscaldamento diretto, anche se ora, con la folla presente, la cosa sarà un po' più difficile. Devo dire però che la presenza di numerose nutrici assicura una più assidua cura della covata rispetto ai primi tempi di crescita.
Così se lo sviluppo dei bozzoli potrebbe rimanere non sensibilmente variato perché dipende solo dalle temperature, la cura e la pulizia dello stadio di larva potrebbe avere un incremento maggiore rispetto ai primi tempi della colonia.
In realtà ho dovuto trasferire la colonia in un nido molto più grande perché il vecchio era troppo stretto, così ho riciclato un vecchio nido di Formica cunicularia e le formiche si sono trasferite in pochi giorni: è bastato riscaldare il nido nuovo!
Ormai non ho dubbi che queste formiche siano molto amanti delle alte temperature, e la prova sono i lunghi tempi di sviluppo quando il nido non viene riscaldato, inoltre è sufficiente che vadano sotto ai 24° che anche l'attività nelle gallerie si riduce sensibilmente.
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La capacità di immagazzinare cibo nel gastro è già stata riferita e confermata da tutti gli allevatori, tanto che ho persino dubbi sullo scopo finale dei soldati. In effetti a tutt'ora non ho mai visto soldati maggiori in arena, mentre si aggirano con addomi spropositati nelle stanze più basse del nido, ma il compito da "replete” lo abbiamo già visto assolvere dai soldati giovani anche in specie molto diverse tra loro!
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Dopo il mio ultimo racconto, ho sempre mantenuto riscaldato il nido interno, sospendendo solo quest'estate, con temperature prossime ai 36-38 gradi (a Milano nel garage sotto il sole la temperatura anche notturna rimaneva elevata fino al mattino successivo).
Dopo il trasferimento la popolazione andava ad occupare sempre le stanze più profonde e umide, mentre solo un piccolo contingente di operaie minor stanziava nelle stanze presso l'uscita.
In pochi mesi la popolazione è cresciuta e raddoppiata, ci sono molte uova fresche anche in questi giorni e una grande quantità di bozzoli e larve.
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L'alimentazione si è diversificata. Come già ero riuscito a far accettare prede di una certa dimensioni ai primi di marzo, ora le operaie attaccano anche camole ferite, bruchi, blatte, anche se la loro predilezione va alle mosche e alle farfalle.
Sono però stato costretto a mettere queste prede direttamente all'imbocco del nido: se posizionavo, che so, una cavalletta morta in arena, sembravano ignorarla del tutto, lasciando seccare. Se invece la mettevo nel tubo di ingresso le operaie si affrettavano a trascinarla nelle stanze e a sembrarla.
Che questo comportamento si da imputare alla scarsa intraprendenza delle fraseggiatrici, mentre quando la vittima è alla portata di più formiche la risposta è più varia?
Non so dare altre spiegazioni.
Con tutto le operaie sembrano avere un lentissimo metabolismo: consumano pochissimo e immagazzinano tantissimo nei gastri delle major e delle nutrici normali.
Suppongo siano reminiscenze delle loro origini di zone desertiche, dove lunghi periodi di siccità e carestia devono essere comuni.
La colonia quindi è cresciuta.
Ci sono un piccolo numero di soldati dai colori bellissimi. Non so ancora dire se il giallo caldo di alcuni di loro si trasformerà nel rosso mattone di altri soldati maturi presenti nella colonia o se rimarranno così: quest'estate le osservazioni sono state saltuarie proprio perché queste formiche non necessitavano di grandi cure.
E' stato sufficiente mantenere sempre acqua nella bacinella sotto il gasbeton e mettere miele in arena anche solo ogni due settimane!
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Come vedete la covata è in salute e abbondante.
Non so valutare e per ora non mi interessa l'entità della popolazione, penso siano 250-300 circa, ma forse meno, ma la regina depone ancora e le larve sono tante, solo che crescono molto più lentamente di quelle delle vagus, ad esempio.
Guardate che belli questi soldati.
Spero presto o tardi di vederli scorrazzare in arena, ma per ora, come dicevo, non ne sono mai usciti dal nido. Rispetto ai primi mesi dell'anno le operaie foraggiatrici sono molto più attive ed escono spesso e numerose (ma mai più di una quindicina).
Niente a che vedere con l'opera foraggiatrice delle altre specie che sto osservando come F. sanguinea o Camponotus vagus.
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Da alcuni giorni, con l'abbassarsi delle temperature e le prime piogge ho ricominciato a riscaldare artificialmente il nido. E' mia intenzione tenere sotto osservazione la colonia durante l'inverno prossimo e annotare i tempi di sviluppo sia con nido riscaldato, che senza riscaldamento diretto, anche se ora, con la folla presente, la cosa sarà un po' più difficile. Devo dire però che la presenza di numerose nutrici assicura una più assidua cura della covata rispetto ai primi tempi di crescita.
Così se lo sviluppo dei bozzoli potrebbe rimanere non sensibilmente variato perché dipende solo dalle temperature, la cura e la pulizia dello stadio di larva potrebbe avere un incremento maggiore rispetto ai primi tempi della colonia.
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Complimenti per la colonia
In natura noto che ci sono molte mayor che foraggiano, quasi in rapporto 1/1 con le minor! In ogni caso le operaie le ho sempre viste foraggiare da sole, evitando ogni tipo di scontro con altre formiche grazie alla loro velocità, ed attraversando con successo, ripetutamente e molto velocemente file enormi di fameliche Tapinoma sp. .
Ne approfitto del tuo diario per riportare alcune osservazioni spero gradite!
In generale ho visto che i grandi nidi nel terreno della zona sono occupati da loro o da Messor capitatus(c'è anche qualche Camponotus aethiops, ma in misura minore e nella stessa zona delle C. nylanderi), ma dove è presente una specie non è presente l'altra.
Bensì ci sono nidi che sembrano enormi per il cumulo di terra(si chiamano acervi in questo caso?) di questa specie molto ravvicinati tra loro.
Un'ultima osservazione sul foraggiamento che ormai credo sia assodata ma ripeto: queste formiche non sono prettamente notturne, evitano le ore più calde della giornata, ma gia per le 16-17 si iniziano a notare!
GianniBert ha scritto:La capacità di immagazzinare cibo nel gastro è già stata riferita e confermata da tutti gli allevatori, tanto che ho persino dubbi sullo scopo finale dei soldati. In effetti a tutt'ora non ho mai visto soldati maggiori in arena, mentre si aggirano con addomi spropositati nelle stanze più basse del nido, ma il compito da "replete” lo abbiamo già visto assolvere dai soldati giovani anche in specie molto diverse tra loro!
In natura noto che ci sono molte mayor che foraggiano, quasi in rapporto 1/1 con le minor! In ogni caso le operaie le ho sempre viste foraggiare da sole, evitando ogni tipo di scontro con altre formiche grazie alla loro velocità, ed attraversando con successo, ripetutamente e molto velocemente file enormi di fameliche Tapinoma sp. .
Ne approfitto del tuo diario per riportare alcune osservazioni spero gradite!
In generale ho visto che i grandi nidi nel terreno della zona sono occupati da loro o da Messor capitatus(c'è anche qualche Camponotus aethiops, ma in misura minore e nella stessa zona delle C. nylanderi), ma dove è presente una specie non è presente l'altra.
Bensì ci sono nidi che sembrano enormi per il cumulo di terra(si chiamano acervi in questo caso?) di questa specie molto ravvicinati tra loro.
Un'ultima osservazione sul foraggiamento che ormai credo sia assodata ma ripeto: queste formiche non sono prettamente notturne, evitano le ore più calde della giornata, ma gia per le 16-17 si iniziano a notare!
Le mie colonie:
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vale - Messaggi: 310
- Iscritto il: 13 set '14
- Località: messina, padova
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Queste tue osservazioni sono per me utili e interessanti.
Io non ho mai avuto la possibilità di osservare queste formiche in natura, mai viste!
Quindi mi manca proprio la parte naturale del loro comportamento. L'utilità delle osservazioni in cattività è volta soprattutto alo studio di quello che succede SOTTO, che in natura ci perdiamo, e che non sarebbe possibile attuare su formicai maturi!
Il comportamento che descrivi è molto simile a quello delle altre Camponotus maggiori, come alcuni avevano già raccontato.
Da qualche mese, vedendo la mole di uova e larve svilupparsi, mi ero già convinto che queste formiche creassero colonie popolose come quelle delle altre sorelle, e solo il fatto che foraggiano sole e sono schive rende difficile valutare quanto siano grandi in realtà quelle mature...
Io non ho mai avuto la possibilità di osservare queste formiche in natura, mai viste!
Quindi mi manca proprio la parte naturale del loro comportamento. L'utilità delle osservazioni in cattività è volta soprattutto alo studio di quello che succede SOTTO, che in natura ci perdiamo, e che non sarebbe possibile attuare su formicai maturi!
Il comportamento che descrivi è molto simile a quello delle altre Camponotus maggiori, come alcuni avevano già raccontato.
Da qualche mese, vedendo la mole di uova e larve svilupparsi, mi ero già convinto che queste formiche creassero colonie popolose come quelle delle altre sorelle, e solo il fatto che foraggiano sole e sono schive rende difficile valutare quanto siano grandi in realtà quelle mature...
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Gianni ma ora che la tua colonia è ben sviluppata le vedi foraggiare anche durante il giorno? Era proprio la questione delle abitudini notturne a cui stavo pensando quando poi Vale ha dato una risposta. Anche in cattività poi escono maggiormente?
Per il riscaldamento del nido, lo tieni scaldato 24h su 24 o di notte spegni e lasci un escursione termica per qualche ora?
Per il riscaldamento del nido, lo tieni scaldato 24h su 24 o di notte spegni e lasci un escursione termica per qualche ora?
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yurj - Messaggi: 2077
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- Località: Piacenza
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Per il riscaldamento uso un tappetino piccolo, che non copre l'intera superficie delle gallerie.
Lo appoggio al vetro in modo che sia in parte staccato (nella parte bassa) così non aderisce totalmente e il calore trasmesso ha punte notevolmente differenti, ma solo in una fascia centrale di pochi centimetri raggiunge il massimo possibile.
Le formiche hanno diviso la covata in due: bozzoli in alto con una piccola parte di larve grandi e uova e larve più piccole in basso, dove è molto umido.
In questo modo scelgono loro dove vogliono stare a seconda della temperatura percepita. In questo momento quindi non sfruttano il massimo della temperatura fornita dal tappetino... ma ne siamo sicuri? Il calore non sale verso l'alto? Dentro il nido quindi non so quale sia la temperatura percepita ai vari livelli.
Siccome la temperatura esterna di notte scende generalmente (più o meno sui 20°) non stacco il tappetino.
Il motivo è che noi in realtà non sappiamo quanto il terreno accumuli calore e lo rilasci durante la notte: quanto salgono o scendono le formiche in natura? Quanto fa caldo di notte in Sicilia a un metro di profondità, su un terreno assolato durante il giorno?
Non lo sappiamo, ma soprattutto non sappiamo dove loro posizionano la covata.
Così preferisco mantenere una temperatura costante. Trovo sia più corretto per lo sviluppo complessivo della covata di questa specie. D'altra parte ho visto in anni di esperienza che è la temperatura costante che influenza il comportamento depositino e lo sviluppo corrispettivo della covata, e non gli sbalzi di temperatura scostanti.
Vale: i monticelli di terra non credo si possano definire acervi. Il termine si riferisce ad "AMMASSO” ma nei libri sulle formiche viene usato sempre in riferimento alla coesione di materiale misto dei nidi di Formica rufa e non alle semplici collinette di terra delle altre specie.
Chiederemo conferma al primo illustre entomologo che incontreremo...
Lo appoggio al vetro in modo che sia in parte staccato (nella parte bassa) così non aderisce totalmente e il calore trasmesso ha punte notevolmente differenti, ma solo in una fascia centrale di pochi centimetri raggiunge il massimo possibile.
Le formiche hanno diviso la covata in due: bozzoli in alto con una piccola parte di larve grandi e uova e larve più piccole in basso, dove è molto umido.
In questo modo scelgono loro dove vogliono stare a seconda della temperatura percepita. In questo momento quindi non sfruttano il massimo della temperatura fornita dal tappetino... ma ne siamo sicuri? Il calore non sale verso l'alto? Dentro il nido quindi non so quale sia la temperatura percepita ai vari livelli.
Siccome la temperatura esterna di notte scende generalmente (più o meno sui 20°) non stacco il tappetino.
Il motivo è che noi in realtà non sappiamo quanto il terreno accumuli calore e lo rilasci durante la notte: quanto salgono o scendono le formiche in natura? Quanto fa caldo di notte in Sicilia a un metro di profondità, su un terreno assolato durante il giorno?
Non lo sappiamo, ma soprattutto non sappiamo dove loro posizionano la covata.
Così preferisco mantenere una temperatura costante. Trovo sia più corretto per lo sviluppo complessivo della covata di questa specie. D'altra parte ho visto in anni di esperienza che è la temperatura costante che influenza il comportamento depositino e lo sviluppo corrispettivo della covata, e non gli sbalzi di temperatura scostanti.
Vale: i monticelli di terra non credo si possano definire acervi. Il termine si riferisce ad "AMMASSO” ma nei libri sulle formiche viene usato sempre in riferimento alla coesione di materiale misto dei nidi di Formica rufa e non alle semplici collinette di terra delle altre specie.
Chiederemo conferma al primo illustre entomologo che incontreremo...
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
...E... sì, foraggiano anche durante il giorno!
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Grazie Gianni! Risposte sempre esaurienti in ogni singolo aspetto!
Non si potrebbero fare dei piccoli fori a varie altezze nella parete laterale del nido, gasbeton o gesso che sia, quanto basta per inserire la sonda di un termometro per qualche centimetro in corrispondenza dei piani delle camere in modo da avere un'idea un po' più precisa delle temperature alle quali vengono posizionati i vari stadi covata?
Non si potrebbero fare dei piccoli fori a varie altezze nella parete laterale del nido, gasbeton o gesso che sia, quanto basta per inserire la sonda di un termometro per qualche centimetro in corrispondenza dei piani delle camere in modo da avere un'idea un po' più precisa delle temperature alle quali vengono posizionati i vari stadi covata?
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yurj - Messaggi: 2077
- Iscritto il: 4 mar '15
- Località: Piacenza
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
La mia il primo anno ha fatto 7 operaie!
Comunque la mia città è piena di queste formiche eppure sto a 500 m.s.l.m. ed è mediamente fredda anche l'estate!
Riguardo il foraggiamento anche io ho notato che soldati e operaie escono in egual misura, anzi aggiungerei tutte e 3 le caste! Altra cosa che ho notato che è più facile incontrarle sotto pini o abeti, sotto il manto di foglie al suolo, lì sono veramente tante anche di giorno! La notte però diventano moltissime!
Comunque la mia città è piena di queste formiche eppure sto a 500 m.s.l.m. ed è mediamente fredda anche l'estate!
Riguardo il foraggiamento anche io ho notato che soldati e operaie escono in egual misura, anzi aggiungerei tutte e 3 le caste! Altra cosa che ho notato che è più facile incontrarle sotto pini o abeti, sotto il manto di foglie al suolo, lì sono veramente tante anche di giorno! La notte però diventano moltissime!
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GiuseppeA - Messaggi: 411
- Iscritto il: 9 apr '14
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Sapreste dirmi come si comportano in generale?
Quale tipo di cibo preferiscono in natura?
E se le operaie di nidi adulti sono appena appena un po' più intraprendenti di quanto osservato finora?
Adesso sono ancora timide e disdegnano gli insetti a meno che non siano direttamente dentro il nido... Foraggiano anche grossi insetti (tipo coleotteri, farfalle o cicale) o si limitano a comportarsi da raccoglitrici di nettare e piccoli insetti morti?
Sementi? Mai viste?
Frutta matura?
Vorrei capire come variare la loro dieta man mano che la colonia cresce.
So che i gusti alimentari sono davvero personali per le formiche, ma le colonie grandi hanno sempre una varietà alimentare più sviluppata che nelle colonie giovani...
Quale tipo di cibo preferiscono in natura?
E se le operaie di nidi adulti sono appena appena un po' più intraprendenti di quanto osservato finora?
Adesso sono ancora timide e disdegnano gli insetti a meno che non siano direttamente dentro il nido... Foraggiano anche grossi insetti (tipo coleotteri, farfalle o cicale) o si limitano a comportarsi da raccoglitrici di nettare e piccoli insetti morti?
Sementi? Mai viste?
Frutta matura?
Vorrei capire come variare la loro dieta man mano che la colonia cresce.
So che i gusti alimentari sono davvero personali per le formiche, ma le colonie grandi hanno sempre una varietà alimentare più sviluppata che nelle colonie giovani...
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Io non ti saprei dire! Non sono mai riuscito a vedere cosa raccolgono, però quando decidono di uscire invadono la zona, ho notato che spesso dividono la zona con le vagus, le dimensioni sono molto simili, anche se i soldati più grossi sono più massicci dei soldati delle vagus, sono carri armati! Avvertono subito la presenza di mammiferi, credo del nostro fiato, e si nascondono immediatamente!
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GiuseppeA - Messaggi: 411
- Iscritto il: 9 apr '14
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Gianni, porterai questa tua colonia a Entomodena?
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yurj - Messaggi: 2077
- Iscritto il: 4 mar '15
- Località: Piacenza
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Non abbiamo mai avuto queste formiche a Entomodena, quindi credo sia venuto il momento di portarle, sempre che la macchina non sia troppo piena!
Porterà le solite Messor, le vagus che sono esplose numericamente quest'estate e sono sempre d'effetto, e per contrasto porterei anche le nylanderi. Il nido non è intensamente popolato, ma vale la pena.
Spero che le vibrazioni non le terrorizzino troppo.
Qual'è il comportamento di queste formiche in rapporto con le vagus? Si tollerano passivamente?
Non mi sembra una convivenza facile con formiche così aggressive, a meno che la competitività si stemperi grazie a un diverso comportamento ambientale (ad esempio se bottinano in orari diversi e cercano alimenti differenti!).
Porterà le solite Messor, le vagus che sono esplose numericamente quest'estate e sono sempre d'effetto, e per contrasto porterei anche le nylanderi. Il nido non è intensamente popolato, ma vale la pena.
Spero che le vibrazioni non le terrorizzino troppo.
Qual'è il comportamento di queste formiche in rapporto con le vagus? Si tollerano passivamente?
Non mi sembra una convivenza facile con formiche così aggressive, a meno che la competitività si stemperi grazie a un diverso comportamento ambientale (ad esempio se bottinano in orari diversi e cercano alimenti differenti!).
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Camponotus nylanderi, osservazioni personali
Gianni dalle poche osservazioni che ho potuto fare io su suolo siculo:
1) escono di giorno, ma l'attività vera la si nota solo di notte.
2) il nido ha un bell'accumulo di terra subito sopra l'ingresso con vari slarghi, credo sia il solarium per incubare i bozzoli al caldo.
3) la maggior parte della colonia è ben in profondità e non hanno molta attività all'ingresso del nido.
4) foragiano in solitaria cercando nettare e liquidi zuccherini o piccoli insetti, non le ho mai viste trasportare qualcosa in gruppo.
5) formano però delle file di foragiamento molto lunghe, molto larghe e rade, nelle quali si muovono molto velocemente verso la fonte di cibo designata, spesso afidi o alberi
6) se le illumini di notte si fermano
7) le major le ho viste spesso fuori anche trasportare cibo, e si sono veramente dei carri armati, saranno anche piu corte delle vagus, ma sono molto piu tozze e "cattive".
1) escono di giorno, ma l'attività vera la si nota solo di notte.
2) il nido ha un bell'accumulo di terra subito sopra l'ingresso con vari slarghi, credo sia il solarium per incubare i bozzoli al caldo.
3) la maggior parte della colonia è ben in profondità e non hanno molta attività all'ingresso del nido.
4) foragiano in solitaria cercando nettare e liquidi zuccherini o piccoli insetti, non le ho mai viste trasportare qualcosa in gruppo.
5) formano però delle file di foragiamento molto lunghe, molto larghe e rade, nelle quali si muovono molto velocemente verso la fonte di cibo designata, spesso afidi o alberi
6) se le illumini di notte si fermano
7) le major le ho viste spesso fuori anche trasportare cibo, e si sono veramente dei carri armati, saranno anche piu corte delle vagus, ma sono molto piu tozze e "cattive".
sono stato scomunicato da TheGrammarNazi: http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=51&t=4639&start=15#p58033
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feyd - Messaggi: 5748
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