[Diario] Pheidole pallidula (melanica)
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Io in genere preferisco fare i trasferimenti forzati, sopratutto per specie "robuste" come questa...
Sì comunque tendono a sporcare, ma è conseguenza del fatto che consumano molte prede e i resti sminuzzati li lasciano all'imboccatura del nido.
Sì comunque tendono a sporcare, ma è conseguenza del fatto che consumano molte prede e i resti sminuzzati li lasciano all'imboccatura del nido.
Demografia delle colonie - Temnothorax nylanderi (uova di operaie) - T. affinis - Tetramorium caespitum - Lasius emarginatus - L. platythorax - L. paralienus - Camponotus lateralis - Pheidole pallidula - Allevare Formicaleoni!
Camponotus aethiops - C. ligniperda - C. vagus - Crematogaster scutellaris - Temnothorax sp. - Myrmica sp. - Messor capitatus
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entoK - Messaggi: 2109
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Scrivo perché ho aggiornato un po' di osservazioni arretrate nel diario e ho messo un grafico coi dati demografici fino a quest'estate, ma troncato all'ultima conta degli stadi che ero riuscito a tenere in maniera completa.
Lo commento perché trovo sia esemplare per alcune osservazioni che chi ha colonie mature tende a riportare dopo la fondazione.
Premetto che la caduta demografica intorno al giorno 200 è un evento di moria totale delle operaie per disidratazione a febbraio scorso, spiegato nel diario. Nonostante questo evento traumatico, ricordo che nell'estate appena passata questa colonia è arrivata a superare il migliaio d'individui: per tale ragione, infatti, alla fine del grafico che la curva delle operaie continua a impennare. Ricordo anche che la colonia è stata mantenuta sempre a temperature domestiche, anche se come si nota da metà dicembre a fine febbraio (dal 135° al 200° giorno) le deposizioni sono praticamente assenti e leggendo dal diario descrivo condizioni di scarsa attività (tra l'altro analoghe a quanto osservato nelle stesse condizioni anche quest'anno negli ultimi tre mesi).
Premesso ciò, invece, quanto volevo fare notare è che la regina il secondo anno depone in quantità molto maggiori e si ha in media costantemente una presenza molto maggiore di uova rispetto alla stagione precedente (fondazione).
Il picco del primo mese dopo l'evento traumatico, si può supporre subisca l'effetto di quella necessità improvvisa ma la deposizione cala a livelli più normali (intorno al giorno 240) appena cominciano ad accumularsi nuove pupe e quindi a crescere di più il numero di nuove operaie, tuttavia l'impennata che si vede circa due mesi e mezzo dopo (intorno al giorno 285), invece, è il chiaro preludio all'esplosione demografica che inizia a fine primavera.
Si tenga presente che la schiusa in questa specie avviene in circa una settimana e lo sviluppo totale può arrivare ad essere inferiore al mese, quindi se si assume che in ogni settimana di un mese esaminato in media ci siano state 50 uova, ciò significa che il mese dopo si avrebbero più di 200 nuove operaie!
A riprova si faccia caso che lo stadio larvale, che richiede un periodo almeno doppio di tempo rispetto agli altri due, tende ad accumulare costantemente nell'ultimo mese del grafico (luglio) circa 200 unità e una tendenza di crescita analoga vi è anche per le pupe. Queste ovviamente stanno su numeri più bassi, dato che lo stadio non tende ad avere ritardi di sviluppo come il precedente e anche perché con l'aumento di temperature la permanenza allo stadio pupale si riduce. Al riguardo, si noti la temperatura riportata in crescita a metà giugno (intorno al giorno 315) e la chiara caduta relativa nel numero di pupe in corrispondenza del picco di temperatura.
In quei due ultimi mesi il numero di pupe e operaie non è troppo diverso da quante ce ne erano 6 mesi prima a fine autunno, ma a differenza di allora la regina non deponeva a ritmi così alti e non si stavano accumulando così tante larve. Questa è la differenza notevole che spiega perché nei due mesi successivi (non mostrati nel grafico) si tocchi il massimo demografico già citato del migliaio di operaie.
Crescita massima quindi favorita dalla stagione: temperature alte e abbondanza di prede, ma probabilmente è questione anche dell'attività elevata e della maggiore aggressività generale che nei mesi invernali, invece, non sono mai riuscito a stimolare seppure evitando il calo stagionale di temperatura.
Altro fattore importante già ipotizzato, l'esplosione è accelerata dal numero di operaie: il contrario avviene se vado a esaminare da vicino il periodo dei giorni fra 200-285, in cui ci sono poche operaie. Infatti, i fronti d'impennata fra le curve successive in quei due mesi e mezzo, descrivono uno sviluppo larvale che scala fra le 2, 3 e quasi 4 settimane fra le prime e le ultime. Le ultime sono accudite da un numero di operaie circa triplo rispetto alle prime, accudite solo da 5 operaie (7 elementi fra cui 2 soldati che tolgo). Non a caso, l'ultimo "gruppo" di larve portate a impuparsi sembra essere il più consistente rispetto alle avanguardiste, dato che si riscontra a fine periodo la presenza simultanea di molte pupe tutte assieme e sarà questa stessa impennata a ripercuotersi circa una settimana dopo sul numero delle operaie, che grazie a questo evento supererà quota 100.
Lo commento perché trovo sia esemplare per alcune osservazioni che chi ha colonie mature tende a riportare dopo la fondazione.
Premetto che la caduta demografica intorno al giorno 200 è un evento di moria totale delle operaie per disidratazione a febbraio scorso, spiegato nel diario. Nonostante questo evento traumatico, ricordo che nell'estate appena passata questa colonia è arrivata a superare il migliaio d'individui: per tale ragione, infatti, alla fine del grafico che la curva delle operaie continua a impennare. Ricordo anche che la colonia è stata mantenuta sempre a temperature domestiche, anche se come si nota da metà dicembre a fine febbraio (dal 135° al 200° giorno) le deposizioni sono praticamente assenti e leggendo dal diario descrivo condizioni di scarsa attività (tra l'altro analoghe a quanto osservato nelle stesse condizioni anche quest'anno negli ultimi tre mesi).
Premesso ciò, invece, quanto volevo fare notare è che la regina il secondo anno depone in quantità molto maggiori e si ha in media costantemente una presenza molto maggiore di uova rispetto alla stagione precedente (fondazione).
Il picco del primo mese dopo l'evento traumatico, si può supporre subisca l'effetto di quella necessità improvvisa ma la deposizione cala a livelli più normali (intorno al giorno 240) appena cominciano ad accumularsi nuove pupe e quindi a crescere di più il numero di nuove operaie, tuttavia l'impennata che si vede circa due mesi e mezzo dopo (intorno al giorno 285), invece, è il chiaro preludio all'esplosione demografica che inizia a fine primavera.
Si tenga presente che la schiusa in questa specie avviene in circa una settimana e lo sviluppo totale può arrivare ad essere inferiore al mese, quindi se si assume che in ogni settimana di un mese esaminato in media ci siano state 50 uova, ciò significa che il mese dopo si avrebbero più di 200 nuove operaie!
A riprova si faccia caso che lo stadio larvale, che richiede un periodo almeno doppio di tempo rispetto agli altri due, tende ad accumulare costantemente nell'ultimo mese del grafico (luglio) circa 200 unità e una tendenza di crescita analoga vi è anche per le pupe. Queste ovviamente stanno su numeri più bassi, dato che lo stadio non tende ad avere ritardi di sviluppo come il precedente e anche perché con l'aumento di temperature la permanenza allo stadio pupale si riduce. Al riguardo, si noti la temperatura riportata in crescita a metà giugno (intorno al giorno 315) e la chiara caduta relativa nel numero di pupe in corrispondenza del picco di temperatura.
In quei due ultimi mesi il numero di pupe e operaie non è troppo diverso da quante ce ne erano 6 mesi prima a fine autunno, ma a differenza di allora la regina non deponeva a ritmi così alti e non si stavano accumulando così tante larve. Questa è la differenza notevole che spiega perché nei due mesi successivi (non mostrati nel grafico) si tocchi il massimo demografico già citato del migliaio di operaie.
Crescita massima quindi favorita dalla stagione: temperature alte e abbondanza di prede, ma probabilmente è questione anche dell'attività elevata e della maggiore aggressività generale che nei mesi invernali, invece, non sono mai riuscito a stimolare seppure evitando il calo stagionale di temperatura.
Altro fattore importante già ipotizzato, l'esplosione è accelerata dal numero di operaie: il contrario avviene se vado a esaminare da vicino il periodo dei giorni fra 200-285, in cui ci sono poche operaie. Infatti, i fronti d'impennata fra le curve successive in quei due mesi e mezzo, descrivono uno sviluppo larvale che scala fra le 2, 3 e quasi 4 settimane fra le prime e le ultime. Le ultime sono accudite da un numero di operaie circa triplo rispetto alle prime, accudite solo da 5 operaie (7 elementi fra cui 2 soldati che tolgo). Non a caso, l'ultimo "gruppo" di larve portate a impuparsi sembra essere il più consistente rispetto alle avanguardiste, dato che si riscontra a fine periodo la presenza simultanea di molte pupe tutte assieme e sarà questa stessa impennata a ripercuotersi circa una settimana dopo sul numero delle operaie, che grazie a questo evento supererà quota 100.
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entoK - Messaggi: 2109
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Ciao. Veramente un bellissimo diario sono affascinato dalla crescita demografica di questa specie e la loro diversità di pigmentazione da collina a pianura!
Comunque 3 giorni fá mi sono imbattuto in una regina di questa specie, era fuori dalla tana lontano dalle operaie, sotto il sole rovente delle 11 e 30, poverina cercava ombra tra uno scalino è l'altro molto freneticamente!
Non mi sono fatto scappare l'occasione e l'ho catturata! Dopo nemmeno 1 giorno aveva già deposto 8 uova e ho voluto mettere una puntina di miele! Come mi devo comportare con l'alimentazione? Quando devo dare proteine? Visto che sicuramente faceva parte di una colonia funzionale ed ora deve rifondare!
Sta sera posteró una foto per la identificazione! Ma ne sono più che certo che sia una Pheidole pallidula, per via della presenza del formicaio ,uno scalino più in basso dal ritrovamento, dove già da tempo avevo notato dei soldati aggirarsi con le operaie! Propio nel cortile di casa mia
sono estasiato da questa specie! Non vedo l'ora che si sviluppi questa colonia ci tengo parecchio!
Ciao e buona colonizzazione
Comunque 3 giorni fá mi sono imbattuto in una regina di questa specie, era fuori dalla tana lontano dalle operaie, sotto il sole rovente delle 11 e 30, poverina cercava ombra tra uno scalino è l'altro molto freneticamente!
Non mi sono fatto scappare l'occasione e l'ho catturata! Dopo nemmeno 1 giorno aveva già deposto 8 uova e ho voluto mettere una puntina di miele! Come mi devo comportare con l'alimentazione? Quando devo dare proteine? Visto che sicuramente faceva parte di una colonia funzionale ed ora deve rifondare!
Sta sera posteró una foto per la identificazione! Ma ne sono più che certo che sia una Pheidole pallidula, per via della presenza del formicaio ,uno scalino più in basso dal ritrovamento, dove già da tempo avevo notato dei soldati aggirarsi con le operaie! Propio nel cortile di casa mia
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Messor barbarus in colonizzazione: 1 regina con circa 60 operaie+pupe+Larve+Uova
Pheidole pallidula in colonizzazione 1 regina circa 45 operaie 5 soldati+molte pupe+10larve+covata invisibile
Aggiornato al 23/09/2015
Buona colonizzazione a tutti
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Aggiornato al 23/09/2015
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Simo_Roma - Messaggi: 154
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Non penso fosse la regina di una colonia, più probabile fosse una regina di quest'anno appena dealata visto che stanno cominciando a sciamare proprio in questo periodo: perciò è superfluo alimentarla e sporcare la provetta già ora.
In ogni caso queste sono regine piuttosto resistenti, la mia colonia perde moltissime operaie tutti gli inverni (infatti credo che al prossimo giro le farò fare l'ibernazione per vedere se evito questi cali demografici dovuti al fatto che nonostante le si mantenga al caldo le operaie riducono molto l'attività di foraggiamento e perciò il ricambio generazionale non compensa più il ridotto ciclo vitale causato del metabolismo elevato), ma a primavera il numero di covata è sempre impressionante e la crescita esplosiva.
Ci tengo a precisare che il discorso della differente tendenza alla colorazione più scura in collina rispetto alle più pallide in pianura è solo un osservazione che ho notato io e confermato qualche altro utente, quindi le considerazioni fatte sono solo ipotetiche e non certo avvalorate da studi comprovati, almeno che io sappia.
In ogni caso queste sono regine piuttosto resistenti, la mia colonia perde moltissime operaie tutti gli inverni (infatti credo che al prossimo giro le farò fare l'ibernazione per vedere se evito questi cali demografici dovuti al fatto che nonostante le si mantenga al caldo le operaie riducono molto l'attività di foraggiamento e perciò il ricambio generazionale non compensa più il ridotto ciclo vitale causato del metabolismo elevato), ma a primavera il numero di covata è sempre impressionante e la crescita esplosiva.
Ci tengo a precisare che il discorso della differente tendenza alla colorazione più scura in collina rispetto alle più pallide in pianura è solo un osservazione che ho notato io e confermato qualche altro utente, quindi le considerazioni fatte sono solo ipotetiche e non certo avvalorate da studi comprovati, almeno che io sappia.
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entoK - Messaggi: 2109
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Vedere scorazzare una regina fuori dal formicaio gia avviato in natura è insolito, a meno che non stia avvenendo una gemmazione, cosa non tipica di Pheidole pallidula. Secondo me è una regina neosciamata(il comportamento che descrivi è solito delle neosciamate) e penso proprio che inizi ora il periodo di sciamatura di Pheidole pallidula.
Hai notato se per caso le operaie del nido le stavano attaccate?
Hai notato se per caso le operaie del nido le stavano attaccate?
Le mie colonie:
Spoiler: mostra
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vale - Messaggi: 310
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Grazie mille per la precisazione! Quindi sono stato fortunato e mi è capitata una regina dealata!sapevo che sciamassero in agosto!
Quindi l'alimentazione mi devo limitare ad una zanzara tra 10 o 15 giorni? O devo aspettare la nascita delle prime operaie?
Per quanto riguarda il letargo avevo letto che non influiscono solo le temperature! Ma alcune specie di formiche percepiscono il campo magnetico terrestre, insomma riescono a sapere in che stagione si trovano e si regolano di conseguenza per la deposizione! La temperatura però gioca sicuramente un ruolo importante per il metabolismo! È giusto?
Quindi l'alimentazione mi devo limitare ad una zanzara tra 10 o 15 giorni? O devo aspettare la nascita delle prime operaie?
Per quanto riguarda il letargo avevo letto che non influiscono solo le temperature! Ma alcune specie di formiche percepiscono il campo magnetico terrestre, insomma riescono a sapere in che stagione si trovano e si regolano di conseguenza per la deposizione! La temperatura però gioca sicuramente un ruolo importante per il metabolismo! È giusto?
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Simo_Roma - Messaggi: 154
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Sciamano un po' per tutta l'estate luglio/agosto è generalmente il momento di picco, ma le puoi trovare saltuariamente anche poco prima o poco dopo: anche a seconda delle condizioni climatiche e della parte d'Italia in cui ti trovi.
Cosa che vale in generale per tutti i periodi di sciamatura.
Molte volte le formiche sembra che si regolino semplicemente su variazioni stagionali cicliche: ad esempio anche se è vero che molte specie a sciamatura autunnale non fondano pure se le si tiene al caldo, ho notato qualche volta che basta fare anche pochi mesi di freddo e poi riportarle al caldo per ingannarle e farle fondare anche in pieno inverno, da cui deduco che la temperatura sia il principale fattore che ne stimola l'attività.
Il campo magnetico terrestre dubito vari ciclicamente durante l'anno, però sicuramente la maggior parte delle formiche adattate ai climi temperati sono abituate ad avere una certa ciclicità anche a prescindere dalle condizioni ambientali di temperatura. Tuttavia questo ti aspetti sia una necessità più importante per specie adattate a microclimi freddi e con grosse differenze stagionali (specie montane nostrane che necessitano molto rigidamente dell'ibernazione ne abbiamo varie), meno te lo aspetti per una specie xerofila e ben distribuita sulle rive desertiche del mediterraneo (la tribù dei Pheidolini è quanto mai tropicale e in Europa è presente solo una specie nel genere Pheidole).
In tal senso Pheidole pallidula è una specie fra le nostrane che dovrebbe avere meno problemi a restare attiva tutto l'anno, ma può benissimo essere che la mia esperienza rientri nella casistica di variabilità locale delle popolazioni di questa specie. Detto in altre parole queste che ho, potrebbero, oltre ad aver ben selezionato il fenotipo scuro, avere anche degli adattamenti specifici più legati all'ambiente collinare in cui le ho rinvenute. Ovviamente solo solo supposizioni legate ad un caso particolare e quindi lasciano un po' il tempo che trovano.
Cosa che vale in generale per tutti i periodi di sciamatura.
Molte volte le formiche sembra che si regolino semplicemente su variazioni stagionali cicliche: ad esempio anche se è vero che molte specie a sciamatura autunnale non fondano pure se le si tiene al caldo, ho notato qualche volta che basta fare anche pochi mesi di freddo e poi riportarle al caldo per ingannarle e farle fondare anche in pieno inverno, da cui deduco che la temperatura sia il principale fattore che ne stimola l'attività.
Il campo magnetico terrestre dubito vari ciclicamente durante l'anno, però sicuramente la maggior parte delle formiche adattate ai climi temperati sono abituate ad avere una certa ciclicità anche a prescindere dalle condizioni ambientali di temperatura. Tuttavia questo ti aspetti sia una necessità più importante per specie adattate a microclimi freddi e con grosse differenze stagionali (specie montane nostrane che necessitano molto rigidamente dell'ibernazione ne abbiamo varie), meno te lo aspetti per una specie xerofila e ben distribuita sulle rive desertiche del mediterraneo (la tribù dei Pheidolini è quanto mai tropicale e in Europa è presente solo una specie nel genere Pheidole).
In tal senso Pheidole pallidula è una specie fra le nostrane che dovrebbe avere meno problemi a restare attiva tutto l'anno, ma può benissimo essere che la mia esperienza rientri nella casistica di variabilità locale delle popolazioni di questa specie. Detto in altre parole queste che ho, potrebbero, oltre ad aver ben selezionato il fenotipo scuro, avere anche degli adattamenti specifici più legati all'ambiente collinare in cui le ho rinvenute. Ovviamente solo solo supposizioni legate ad un caso particolare e quindi lasciano un po' il tempo che trovano.
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entoK - Messaggi: 2109
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Che essereri affascinanti. Hanno capacità spettacolari! Saranno solo supposizioni le tue ma la probabilità che siano veritiere c'è! Infatti dalle foto si vede che hanno pigmenti più scuri! Molto interessante e sicuramente da approfondire la ricerca!
Quindi non l'alimento fino alla comparsa delle prime operaie? Che da come ho letto qui(il loro ciclo di sviluppo è breve) dovrebbe avvenire tra circa un mesetto, poi con queste temperature calde 28º dovrebbe essere tutto più rapido!non vedo l'ora di vedere la schiusa delle prime larve! Sta sera farò una bella foto e aprirò un diario anche io!
Quindi non l'alimento fino alla comparsa delle prime operaie? Che da come ho letto qui(il loro ciclo di sviluppo è breve) dovrebbe avvenire tra circa un mesetto, poi con queste temperature calde 28º dovrebbe essere tutto più rapido!non vedo l'ora di vedere la schiusa delle prime larve! Sta sera farò una bella foto e aprirò un diario anche io!
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Simo_Roma - Messaggi: 154
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Ciao, diario bellissimo, volevo avvicinarmi anch'io a questa bellissima specie, ma quindi per il formicaio in gesso, è necessario un certo tasso di umidità per questa specie? o si potrebbe lasciare il formicaio all'asciutto con una provetta serbatoio in arena? Ho letto riguardo alle terribili perdite dovute alla mancanza di liquidi, ma non ho capito se è stato perchè sono rimaste totalmente prive di acqua o se è stato per la mancanza di umidità nel formicaio
Una delle cose che mi ha fatto appassionare alla mirmecofilia è il film "Alien" :_:
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Alex Alex - Messaggi: 983
- Iscritto il: 23 mag '14
Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Quando sono avvenute le morie avevano sempre una provetta con acqua zuccherata in arena, quindi direi che per quanto siano xerofile un minimo di umidità nel nido la devi assicurare sempre. Il modo migliore per farlo è avere un ampia riserva, con volume grande perché il gesso altrimenti la consuma tutta in una volta e per la stessa ragione eviterei piedi che pescano nel serbatoio, in tal modo la riserva dura a lungo evaporando lentamente e tiene così un minimo umidificato il nido senza renderlo imbibito. Comunque anche umidificando troppo non si sbaglia, meglio avere il rischio di scavi o il gesso ammuffito che rischiare di perdere tutte le operaie per una disattenzione.
Questo sistema ad evaporazione va bene per questa specie ma altre potrebbero richiedere più umidità, quindi non lo consiglio in generale.
Questo sistema ad evaporazione va bene per questa specie ma altre potrebbero richiedere più umidità, quindi non lo consiglio in generale.
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entoK - Messaggi: 2109
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- Località: Val Parma - Emilia
Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
allora l'ideale è creare un serbatoio al di sotto del formicaio che sia distaccato dal gesso e che umidifichi la struttura pian piano per evaporazione e non per contatto?
Una delle cose che mi ha fatto appassionare alla mirmecofilia è il film "Alien" :_:
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Alex Alex - Messaggi: 983
- Iscritto il: 23 mag '14
Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Sviluppi Molto interessanti, devo dire.
Purtroppo la mia colonia (melaniche? Boh! Sono marroncine ) ha patito molto la mancata diapausa perdendo molte operaie e facendo sparire la covata.
Le sto riprendendo lentamente bombardandole di proteine, hanno già una covata più che rispettabile. La moria di operaie ha lasciato sbilanciato il numero di soldati, ma non credo sia grave.
Per quanto riguarda le sciamature, vi assicuro che almeno qui a CZ iniziano piuttosto presto: Ho visto "fermento" nelle colonie già dal 1 giugno, le prime sciamature "ufficiali" risalgono al 4 giugno ed è da allora che buttano fuori alati in quantità industriali, praticamente ogni giorno.
Infatti a metà agosto esauriscono gli alati e smettono del tutto
Ho anche avuto modo di osservare molte volte la sciamatura di una colonia colossale sotto casa mia. Nei pomeriggi favorevoli, cioè in questo periodo praticamente ogni giorno, una chiazza di individui si espande per oltre un metro e mezzo di marciapiede. Da quella chiazza si involano poi decine di individui.
Breve OT
Ho notato, però, un certo ordine e complessità nelle sciamature. Non è un'espulsione di alati casuale e grezza, anzi vi sono meccanismi particolari (che non descriverò per non andare ulteriormente off topic).
Purtroppo la mia colonia (melaniche? Boh! Sono marroncine ) ha patito molto la mancata diapausa perdendo molte operaie e facendo sparire la covata.
Le sto riprendendo lentamente bombardandole di proteine, hanno già una covata più che rispettabile. La moria di operaie ha lasciato sbilanciato il numero di soldati, ma non credo sia grave.
Per quanto riguarda le sciamature, vi assicuro che almeno qui a CZ iniziano piuttosto presto: Ho visto "fermento" nelle colonie già dal 1 giugno, le prime sciamature "ufficiali" risalgono al 4 giugno ed è da allora che buttano fuori alati in quantità industriali, praticamente ogni giorno.
Infatti a metà agosto esauriscono gli alati e smettono del tutto
Ho anche avuto modo di osservare molte volte la sciamatura di una colonia colossale sotto casa mia. Nei pomeriggi favorevoli, cioè in questo periodo praticamente ogni giorno, una chiazza di individui si espande per oltre un metro e mezzo di marciapiede. Da quella chiazza si involano poi decine di individui.
Breve OT
Ho notato, però, un certo ordine e complessità nelle sciamature. Non è un'espulsione di alati casuale e grezza, anzi vi sono meccanismi particolari (che non descriverò per non andare ulteriormente off topic).
Spoiler: mostra
- Robybar
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- Iscritto il: 16 set '11
- Località: Catanzaro lido
Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Beh apri un topic apposito
sono stato scomunicato da TheGrammarNazi: http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=51&t=4639&start=15#p58033
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feyd - Messaggi: 5748
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Riporto l'attenzione qui per un'interessante osservazione che ho fatto quest'estate nella mia colonia melanica che improvvisamente mi sono ritrovato quasi interamente pallida, per poi adesso a ottobre rivederla tornare in buona parte scura.
Ho già fatto qualche ipotesi con alcuni utenti con cui abbiamo parlato e mi è sembrato giusto condividerle anche con il resto della comunità. Al momento ignoro se siano descritti in letteratura cambiamenti di pigmentazione simili innescati dalla stagionalità che è quanto mi sembra sia questo fenomeno.
In pratica ho il sospetto che le operaie nate quest'estate avessero pigmentato molto di meno rispetto a quelle che stanno nascendo ora e che avevo sempre visto in collina. Il fatto è che per la seconda volta nel passaggio di stagione vedo sempre chiaramente nei soldati sia individui con la colorazione vecchia che nuovi di colore diverso. Ciò mi farebbe ipotizzare che la colorazione non cambi una volta che l'individuo sia effettivamente pigmentato, ma a seguito del ricambio generazionale (che in questa specie mi è sempre parso veloce e condizionato da una breve vita per le operaie). Non sono comunque così certo di questa ipotesi, perché dovrei provarla segnando le operaie e raccogliendo i cadaveri in stagioni diverse, ma purtroppo ho a malapena il tempo di osservarle saltuariamente.
Cito comunque l'osservazione registrata nel diario, ora che l'ho aggiornato:
Ho già fatto qualche ipotesi con alcuni utenti con cui abbiamo parlato e mi è sembrato giusto condividerle anche con il resto della comunità. Al momento ignoro se siano descritti in letteratura cambiamenti di pigmentazione simili innescati dalla stagionalità che è quanto mi sembra sia questo fenomeno.
In pratica ho il sospetto che le operaie nate quest'estate avessero pigmentato molto di meno rispetto a quelle che stanno nascendo ora e che avevo sempre visto in collina. Il fatto è che per la seconda volta nel passaggio di stagione vedo sempre chiaramente nei soldati sia individui con la colorazione vecchia che nuovi di colore diverso. Ciò mi farebbe ipotizzare che la colorazione non cambi una volta che l'individuo sia effettivamente pigmentato, ma a seguito del ricambio generazionale (che in questa specie mi è sempre parso veloce e condizionato da una breve vita per le operaie). Non sono comunque così certo di questa ipotesi, perché dovrei provarla segnando le operaie e raccogliendo i cadaveri in stagioni diverse, ma purtroppo ho a malapena il tempo di osservarle saltuariamente.
Cito comunque l'osservazione registrata nel diario, ora che l'ho aggiornato:
anche se le immagini non sono nitidissime perché la plastica trasparente è ormai abbastanza sporca, si nota chiaramente la differente colorazione fra il primo e il secondo soldato, inoltre nell'ultima foto si può vedere fra le operaie una tinta via via più crescente nonostante queste siano comunque ben più scure di quei due soldati che presumo siano sviluppati questa estate.Spoiler: mostra
Demografia delle colonie - Temnothorax nylanderi (uova di operaie) - T. affinis - Tetramorium caespitum - Lasius emarginatus - L. platythorax - L. paralienus - Camponotus lateralis - Pheidole pallidula - Allevare Formicaleoni!
Camponotus aethiops - C. ligniperda - C. vagus - Crematogaster scutellaris - Temnothorax sp. - Myrmica sp. - Messor capitatus
Camponotus aethiops - C. ligniperda - C. vagus - Crematogaster scutellaris - Temnothorax sp. - Myrmica sp. - Messor capitatus
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entoK - Messaggi: 2109
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)
Stupefacente! Sapevo che c'era qualche studio approfondito da fare su questa pigmentazione che adesso ti varia in base alla stagione.
Io sono ignorante in materia ma siccome questa variazione cromatica avviene in estate ed in iverno potrebbe centrare la temperatura che in estate accelera il metabolismo della colonia e lo sviluppo di operaie, mentre in inverno rallenta per via della temperature più rigide!
Da non sottovalutare anche l'alimentazione in correlazione sempre con il metabolismo, si nutrono più freneticamente in estate mentre in inverno accade tutto l'opposto.
Aspetto foto migliori anche se si nota la variazione cromatica!
Buona colonizzazione e bel diario
Io sono ignorante in materia ma siccome questa variazione cromatica avviene in estate ed in iverno potrebbe centrare la temperatura che in estate accelera il metabolismo della colonia e lo sviluppo di operaie, mentre in inverno rallenta per via della temperature più rigide!
Da non sottovalutare anche l'alimentazione in correlazione sempre con il metabolismo, si nutrono più freneticamente in estate mentre in inverno accade tutto l'opposto.
Aspetto foto migliori anche se si nota la variazione cromatica!
Buona colonizzazione e bel diario
Messor barbarus in colonizzazione: 1 regina con circa 60 operaie+pupe+Larve+Uova
Pheidole pallidula in colonizzazione 1 regina circa 45 operaie 5 soldati+molte pupe+10larve+covata invisibile
Aggiornato al 23/09/2015
Buona colonizzazione a tutti
Pheidole pallidula in colonizzazione 1 regina circa 45 operaie 5 soldati+molte pupe+10larve+covata invisibile
Aggiornato al 23/09/2015
Buona colonizzazione a tutti
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Simo_Roma - Messaggi: 154
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