Diario di Camponous cruentatus
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Diario di Camponous cruentatus
La piccola colonia di cui sono in possesso mi è stata ceduta da un utente del forum che doveva disfarsene a causa di alcuni problemi di gestione che avrebbe altrimenti comportato mantenerle, quindi mi sono proposto di adottarle e fortunatamente ci sono riuscito . L' alternativa sarebbe stata la soppressione, trattandosi di una specie alloctona.
5-05-2019- Leggendo un post nella sezione "scambi" del forum, ho letto il messaggio di Yama che annunciava di voler cedere 2 regine e la colonietta in questione, quindi l' ho contattato e 3 giorni dopo sono riuscito ad aggiudicarmi sia le regine che le Camponotus e non potevo che esserne felicissimo.
13-05-2019- la colonia è arrivata di lunedì. Ho aperto la scatola e ho sistemato le regine in un cassetto, poi ho visto il nido delle Camponotus capovolto. Panico! Le ho rimesse dritte ma alla fine stavano bene, la situazione era la seguente: 22 operaie, 7 pupe, 8 larve, una decina di uova e ovviamente la regina.
Questo è l' aspetto del nido:
Yama, l' utente che me le ha cedute, aveva fornito mezza camola prima di spedirle e loro l' avevano completamente divorata, quindi ho fornito loro due bigattini e un pezzetto di mela: inizialmente hanno ucciso uno dei due e lo hanno portato all' interno del nido per poi mangiarlo (ho immaginato) ma in realtà lo hanno riportato fuori qualche ora dopo senza nemmeno averlo toccato.
Hanno lasciato invece stare fin da subito l' altro bigattino e gradito molto la mela, tanto che le operaie si alternavano per nutrirsene.
Volendo aprire questo diario, mi sono fatto raccontare la storia della colonia: come molti di voi avranno immaginato, il formicaio in plastica è stato ordinato nel luglio del 2018 dal sito spagnolo AntHouse, che fornisce insieme ai nidi anche formiche in modo gratuito, quindi il nostro Yama si è fatto aggiungere una regina di questa specie insieme a covata e qualche nanitica, che ha tenuto in provetta per due mesi.
In questo periodo, essendo avvenuti diversi sfarfallamenti di operaie, lo spazio a disposizione ha iniziato a diminuire e quindi sono state spostate nel formicaio, al cui interno i numeri della colonia hanno continuato a crescere fino al periodo dell' ibernazione iniziato a dicembre e terminato a febbraio.
Putroppo non ho scattato foto per mostrare quale era la situazione della colonia appena arrivata ma come ho detto erano presenti diverse pupe (3 delle quali sembravano pronte a sfarfallare) oltre che operaie in piena attività.
15-05-2019- è sfarfallata la prima pupa ma il modo in cui è successo mi ha lasciato abbastanza perplesso: la giovane operaia minor non era ancora in grado di camminare e si muoveva appena, infatti la posizione in cui si trovava era la stessa in cui si trovano le formiche ancora dentro ai bozzoli e in più non era del tutto pigmentata.
17-05-2019- ho trovato una operia morta in arena, di più piccole dimensioni rispetto alle altre, quindi penso si trattasse di una nanitica nata l' anno precedente.
Nei giorni successivi sono morte altre 2 operaie e altrettante 2 sono sfarfallate, a questa volta seppur non completamente pigmentate, erano già in grado di muoversi da sole abbastanza bene.
Ho notato che necessitano di almeno 3 giorni, dal momento in cui escono dal bozzolo,per cominciare a muoveresi abbastanza autonomamente, sebbene la pigmentazione completa si ha dopo altri 3-4 giorni.
Ad oggi la regina ha deposto altre 15 uova circa e altre 4 pupe sono quasi pronte allo sfarfallamento ma mi ha colpito in particolare una tra queste perché è stata tolta dal bozzolo nonostante sia ancora bianca e immobile e quindi in tardivo stadio di sviluppo.
Nel frattempo ho dato loro un pezzetto di ciliegia che hanno apprezzato, una piccola mosca (scartata), una piccola farfalla (apprezzata immagino perché sono rimaste solo le ali) e del burro di arachidi (scartato).
Devo quindi trovare una fonte proteica stabile che sia di loro gradimento, Yama mi ha detto che apprezzano anche le blatte per esempio.
Per concludere, sto pensando di collegare una arena più grande al nido, facendo passare un tubicino attraverso un foro all' interno del nido, in quanto l' arena presente al momento presente è molto piccola, l' antifuga sta perdendo efficacia e questo rende difficile le operazioni di pulizia.
5-05-2019- Leggendo un post nella sezione "scambi" del forum, ho letto il messaggio di Yama che annunciava di voler cedere 2 regine e la colonietta in questione, quindi l' ho contattato e 3 giorni dopo sono riuscito ad aggiudicarmi sia le regine che le Camponotus e non potevo che esserne felicissimo.
13-05-2019- la colonia è arrivata di lunedì. Ho aperto la scatola e ho sistemato le regine in un cassetto, poi ho visto il nido delle Camponotus capovolto. Panico! Le ho rimesse dritte ma alla fine stavano bene, la situazione era la seguente: 22 operaie, 7 pupe, 8 larve, una decina di uova e ovviamente la regina.
Questo è l' aspetto del nido:
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Yama, l' utente che me le ha cedute, aveva fornito mezza camola prima di spedirle e loro l' avevano completamente divorata, quindi ho fornito loro due bigattini e un pezzetto di mela: inizialmente hanno ucciso uno dei due e lo hanno portato all' interno del nido per poi mangiarlo (ho immaginato) ma in realtà lo hanno riportato fuori qualche ora dopo senza nemmeno averlo toccato.
Hanno lasciato invece stare fin da subito l' altro bigattino e gradito molto la mela, tanto che le operaie si alternavano per nutrirsene.
Volendo aprire questo diario, mi sono fatto raccontare la storia della colonia: come molti di voi avranno immaginato, il formicaio in plastica è stato ordinato nel luglio del 2018 dal sito spagnolo AntHouse, che fornisce insieme ai nidi anche formiche in modo gratuito, quindi il nostro Yama si è fatto aggiungere una regina di questa specie insieme a covata e qualche nanitica, che ha tenuto in provetta per due mesi.
In questo periodo, essendo avvenuti diversi sfarfallamenti di operaie, lo spazio a disposizione ha iniziato a diminuire e quindi sono state spostate nel formicaio, al cui interno i numeri della colonia hanno continuato a crescere fino al periodo dell' ibernazione iniziato a dicembre e terminato a febbraio.
Putroppo non ho scattato foto per mostrare quale era la situazione della colonia appena arrivata ma come ho detto erano presenti diverse pupe (3 delle quali sembravano pronte a sfarfallare) oltre che operaie in piena attività.
15-05-2019- è sfarfallata la prima pupa ma il modo in cui è successo mi ha lasciato abbastanza perplesso: la giovane operaia minor non era ancora in grado di camminare e si muoveva appena, infatti la posizione in cui si trovava era la stessa in cui si trovano le formiche ancora dentro ai bozzoli e in più non era del tutto pigmentata.
17-05-2019- ho trovato una operia morta in arena, di più piccole dimensioni rispetto alle altre, quindi penso si trattasse di una nanitica nata l' anno precedente.
Nei giorni successivi sono morte altre 2 operaie e altrettante 2 sono sfarfallate, a questa volta seppur non completamente pigmentate, erano già in grado di muoversi da sole abbastanza bene.
Ho notato che necessitano di almeno 3 giorni, dal momento in cui escono dal bozzolo,per cominciare a muoveresi abbastanza autonomamente, sebbene la pigmentazione completa si ha dopo altri 3-4 giorni.
Ad oggi la regina ha deposto altre 15 uova circa e altre 4 pupe sono quasi pronte allo sfarfallamento ma mi ha colpito in particolare una tra queste perché è stata tolta dal bozzolo nonostante sia ancora bianca e immobile e quindi in tardivo stadio di sviluppo.
Nel frattempo ho dato loro un pezzetto di ciliegia che hanno apprezzato, una piccola mosca (scartata), una piccola farfalla (apprezzata immagino perché sono rimaste solo le ali) e del burro di arachidi (scartato).
Devo quindi trovare una fonte proteica stabile che sia di loro gradimento, Yama mi ha detto che apprezzano anche le blatte per esempio.
Spoiler: mostra
Per concludere, sto pensando di collegare una arena più grande al nido, facendo passare un tubicino attraverso un foro all' interno del nido, in quanto l' arena presente al momento presente è molto piccola, l' antifuga sta perdendo efficacia e questo rende difficile le operazioni di pulizia.
- Nic
- Messaggi: 25
- Iscritto il: 11 feb '19
Re: Diario di Camponous cruentatus
E' passato molto tempo da quando ho scritto l' ultima volta di questa colonia, che tra l' altro è la mia preferita nonché la più numerosa e sviluppata. Dopotutto è da meno di un anno che allevo formiche e le altre 12 colonie che tengo in provetta sono ancora agli stadi iniziali, ma spero di poterne parlare in uno dei diari sul forum, un giorno.
Iniziamo: considerando che l' ultimo aggiornamento risale al 17 Maggio, inizio col dire che tutte le larve visibili nell' ultima foto che ho allegato al diario sono diventate pupe e sono sfarfallate, ma la regina, da allora, ha deposto almeno una ventina di uova che ora sono diventate larve.
“Quindi se le larve si imbozzolano e poi sfarfallano, la colonia cresce e i numeri aumentano" verrebbe da pensare. Purtroppo non è così perché per ogni operaia che nasce ne muore un' altra, ma ho provato ad attribuire il fenomeno ad una sorta di "ricambio generazionale" in cui le nanitiche muoiono (perché come sappiamo vivono poco, qualche mese al massimo) e vengono sostituite da operaie più grandi della seconda generazione e a mio parere, dato che la colonia ha circa un anno di vita, è un ragionamento che può filare.
Solo mi aspettavo di vedere più operaie nascere rispetto alle nanitiche che muoiono.
Nel suo diario sulla medesima specie, GianniBert, annota una mortalità maggiore tra le operaie dopo averle prese in mano per reinserirle in arena, ma nel mio caso sono scettico riguardo al fatto che sia questa la causa in quanto essendo l' arena integrata al nido molto ristretta, mi ritrovo spesso a prenderle con le mani per rimetterle all' interno e se così fosse, mi sarei ritrovato le operaie decimate già da tempo.
Per il resto è andato quasi tutto bene: appena metto della frutta in arena, 10 o più operaie alla volta si precipitano a nutrirsene e i loro gastri si gonfiano in maniera impressionante, salvo poi tornare alle dimensioni iniziali in circa 3 giorni.
Allego di seguito le foto che le rappresentano in questi mesi nutrirsi di frutta di vario genere e come si vede il risultato è sempre lo stesso: la accerchiano e se ne nutrono per ore, talvolta tornando a mangiarla anche il giorno dopo.
Come ho detto, quasi tutto bene perché ho ancora difficoltà con le proteine: infatti non accettano camole della farina (Tenebrio molitor) che sto allevando proprio per nutrirle.
A dire il vero non capisco ancora se questa fonte proteica viene accettata o no anche dalle colonie in provetta perchè stando al chiuso e in tranquillità non vedo se mangiano i piccoli pezzetti che fornisco loro; mi limito a ritrovarli secchi e asciutti il giorno dopo e a rimuoverli.
Faccio questo paragone per capire se il problema potrebbe essere dovuto a preferenze alimentari della colonia di Camponotus cruentatus o al sapore che i Tenebrio hanno e che potrebbe renderli inappetibili alle giovani colonie.
Per ovviare al problema fornisco il più spesso possibile farfalle e falene, perché vengono molto apprezzate da questa colonia; il problema è che sono difficili da trovare e da catturare.
Fornendo carne cotta (avanzata dai pasti) o tonno in scatola, per esempio, i risultati sono pressappoco gli stessi che con i Tenebrio.
Ho fatto delle osservazioni sulla modalità di predazione quando fornisco insetti vivi: inizialmente in arena si scatena il panico, con le formiche che corrono dietro alle prede finché queste vengono prese, uccise, portate all' interno del nido e trascinate avanti e indietro e mangiucchiate per un paio di giorni, poi i resti vengono espulsi e messi tra i rifiuti. Inizialmente le formiche si rivelano timide e impaurite al contatto con le prede ma dopo poco, questo atteggiamento lascia spazio all' aggressività, consentendone l' uccisione in breve tempo.
Salita, calo e risalita: come ho precedentemente scritto, il problema che più mi preoccupa è lo stallo demografico che si è evoluto in questo modo durante il tempo: al loro arrivo, a maggio, la colonia contava 22 individui, salvo poi perdere 4 operaie nel giro di due settimane, evento con il quale coincide la nascita di un paio di operaie circa nello stesso periodo.
Tra i mesi di giugno e luglio, la colonia è cresciuta fino a 24 individui ma senza escludere altri decessi avvenuti sia contemporaneamente che dopo le nascite, con le operaie morte che venivano messe nell' angolo dei rifiuti in arena e talvolta fatte a pezzi.
Quando il 22 luglio sono partito per le vacanze, ho lasciato alle bestiole una pupa morta di Tenebrio e un pezzetto di frutta, il tutto rimosso al mio ritorno, ovvero il 30 luglio.
Credo che la frutta sia stata gradita come al solito, mentre la pupa no.
Ho quindi fornito una farfallina trovata la sera stessa e un pezzetto di cocomero: la prima è stata trasportata nel nido e poi mangiata mentre il secondo è stato aggredito come al solito con il conseguente rigonfiamento dei gastri.
Il problema è stato che, aprendo il nido per la prima volta dopo una settimana, ho notato la presenza di 3 operaie morte, a cui se ne è aggiunta un' altra la mattina dopo e una ulteriore il giorno seguente.
Questa serie di decessi mi ha dato da pensare che magari la farfallina poteva essere entrata in contatto con dei pesticidi, ma questo avrebbe comportato l' estinsione di tutta la colonia a quest' ora immagino.
In ogni caso oggi, 2 agosto 2019, mi sono finalmente deciso a collegare un' arena più grande al nido (eccola, la vedete in foto) anche se ad ora sembra essere poco frequentata.
Ne ho approfittato per sbirciare all' interno del nido ed ho contato dei bozzoli in meno e operaie in più, con la colonia che si attesta a 21 esemplari, più una ventina di larvette e altri 8 bozzoli.
Spero che questa sia davvero la volta buona che la colonia inizi a crescere e che i bozzoli rimanenti diventino operaie adulte entro un paio di settimane al massimo.
Spero anche che le larvette presenti riescano a svilupparsi entro metà ottobre, periodo in cui tutte le mie colonie inizieranno l' ibernazione.
Iniziamo: considerando che l' ultimo aggiornamento risale al 17 Maggio, inizio col dire che tutte le larve visibili nell' ultima foto che ho allegato al diario sono diventate pupe e sono sfarfallate, ma la regina, da allora, ha deposto almeno una ventina di uova che ora sono diventate larve.
“Quindi se le larve si imbozzolano e poi sfarfallano, la colonia cresce e i numeri aumentano" verrebbe da pensare. Purtroppo non è così perché per ogni operaia che nasce ne muore un' altra, ma ho provato ad attribuire il fenomeno ad una sorta di "ricambio generazionale" in cui le nanitiche muoiono (perché come sappiamo vivono poco, qualche mese al massimo) e vengono sostituite da operaie più grandi della seconda generazione e a mio parere, dato che la colonia ha circa un anno di vita, è un ragionamento che può filare.
Solo mi aspettavo di vedere più operaie nascere rispetto alle nanitiche che muoiono.
Nel suo diario sulla medesima specie, GianniBert, annota una mortalità maggiore tra le operaie dopo averle prese in mano per reinserirle in arena, ma nel mio caso sono scettico riguardo al fatto che sia questa la causa in quanto essendo l' arena integrata al nido molto ristretta, mi ritrovo spesso a prenderle con le mani per rimetterle all' interno e se così fosse, mi sarei ritrovato le operaie decimate già da tempo.
Per il resto è andato quasi tutto bene: appena metto della frutta in arena, 10 o più operaie alla volta si precipitano a nutrirsene e i loro gastri si gonfiano in maniera impressionante, salvo poi tornare alle dimensioni iniziali in circa 3 giorni.
Allego di seguito le foto che le rappresentano in questi mesi nutrirsi di frutta di vario genere e come si vede il risultato è sempre lo stesso: la accerchiano e se ne nutrono per ore, talvolta tornando a mangiarla anche il giorno dopo.
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
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Come ho detto, quasi tutto bene perché ho ancora difficoltà con le proteine: infatti non accettano camole della farina (Tenebrio molitor) che sto allevando proprio per nutrirle.
A dire il vero non capisco ancora se questa fonte proteica viene accettata o no anche dalle colonie in provetta perchè stando al chiuso e in tranquillità non vedo se mangiano i piccoli pezzetti che fornisco loro; mi limito a ritrovarli secchi e asciutti il giorno dopo e a rimuoverli.
Faccio questo paragone per capire se il problema potrebbe essere dovuto a preferenze alimentari della colonia di Camponotus cruentatus o al sapore che i Tenebrio hanno e che potrebbe renderli inappetibili alle giovani colonie.
Per ovviare al problema fornisco il più spesso possibile farfalle e falene, perché vengono molto apprezzate da questa colonia; il problema è che sono difficili da trovare e da catturare.
Fornendo carne cotta (avanzata dai pasti) o tonno in scatola, per esempio, i risultati sono pressappoco gli stessi che con i Tenebrio.
Ho fatto delle osservazioni sulla modalità di predazione quando fornisco insetti vivi: inizialmente in arena si scatena il panico, con le formiche che corrono dietro alle prede finché queste vengono prese, uccise, portate all' interno del nido e trascinate avanti e indietro e mangiucchiate per un paio di giorni, poi i resti vengono espulsi e messi tra i rifiuti. Inizialmente le formiche si rivelano timide e impaurite al contatto con le prede ma dopo poco, questo atteggiamento lascia spazio all' aggressività, consentendone l' uccisione in breve tempo.
Salita, calo e risalita: come ho precedentemente scritto, il problema che più mi preoccupa è lo stallo demografico che si è evoluto in questo modo durante il tempo: al loro arrivo, a maggio, la colonia contava 22 individui, salvo poi perdere 4 operaie nel giro di due settimane, evento con il quale coincide la nascita di un paio di operaie circa nello stesso periodo.
Tra i mesi di giugno e luglio, la colonia è cresciuta fino a 24 individui ma senza escludere altri decessi avvenuti sia contemporaneamente che dopo le nascite, con le operaie morte che venivano messe nell' angolo dei rifiuti in arena e talvolta fatte a pezzi.
Quando il 22 luglio sono partito per le vacanze, ho lasciato alle bestiole una pupa morta di Tenebrio e un pezzetto di frutta, il tutto rimosso al mio ritorno, ovvero il 30 luglio.
Credo che la frutta sia stata gradita come al solito, mentre la pupa no.
Ho quindi fornito una farfallina trovata la sera stessa e un pezzetto di cocomero: la prima è stata trasportata nel nido e poi mangiata mentre il secondo è stato aggredito come al solito con il conseguente rigonfiamento dei gastri.
Il problema è stato che, aprendo il nido per la prima volta dopo una settimana, ho notato la presenza di 3 operaie morte, a cui se ne è aggiunta un' altra la mattina dopo e una ulteriore il giorno seguente.
Questa serie di decessi mi ha dato da pensare che magari la farfallina poteva essere entrata in contatto con dei pesticidi, ma questo avrebbe comportato l' estinsione di tutta la colonia a quest' ora immagino.
In ogni caso oggi, 2 agosto 2019, mi sono finalmente deciso a collegare un' arena più grande al nido (eccola, la vedete in foto) anche se ad ora sembra essere poco frequentata.
Ne ho approfittato per sbirciare all' interno del nido ed ho contato dei bozzoli in meno e operaie in più, con la colonia che si attesta a 21 esemplari, più una ventina di larvette e altri 8 bozzoli.
Spero che questa sia davvero la volta buona che la colonia inizi a crescere e che i bozzoli rimanenti diventino operaie adulte entro un paio di settimane al massimo.
Spero anche che le larvette presenti riescano a svilupparsi entro metà ottobre, periodo in cui tutte le mie colonie inizieranno l' ibernazione.
- Nic
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- Iscritto il: 11 feb '19
Aggiornamento Diario
Ad un mese di distanza dall' ultimo aggiornamento, torno di nuovo a parlare di questa fantastica specie, portando aggiornamenti sugli ultimi sviluppi.
Tornato dal mare ho subito preparato la colonia ad un' altra settimana di mia assenza (dall' 11 al 15 Agosto), in quanto sarei andato in campeggio per appunto quasi una settimana (durante la quale ho raccolto 4 regine del genere Lasius, fantastico!).
Ho quindi fornito loro un pezzo di grillo e un pezzetto di frutta che sono stati molto graditi ma ecco che alzando il coperchio per valutare la situazione ho trovato l' ennesima brutta sorpresa: la conta delle formiche si assestava ancora una volta al ribasso, con 17 operaie; e se rileggete bene le pagine precedenti vi accorgerete che ne avevo contate 21.
La cosa più strana però è stata di non aver trovato cadaveri in giro, eppure 4 cadaveri si notano. Ho quindi creduto che fossero scappate attraverso il foro di collegamento tra il nido e l' arena grande ma questo sembrava essere ancora chiuso al meglio nelle zone di possibili fughe, inoltre tutti i coperchi erano chiusi.
Mi sono quindi messo a cercare le fuggitive in tutta la camera ma senza successo.
Ad oggi non so se queste formiche siano scappate, morte e i loro corpi scomparsi o se semplicemente io abbia sbagliato a contarle l' ultima volta sovrastimandone il numero, ma sono partito con una grande preoccupazione sulla possibilità di sopravvivenza della colonia dati gli ultimi avvenimenti: ho pensato che il problema potesse anche essere dovuto al materiale di cui il nido è costituito, che non permette loro una vivibilità adatta e mi ero per questo ripromesso che ne avrei costruito uno nuovo in gesso al mio ritorno.
16 Agosto 2019- al mio rientro a casa ho ripulito l' arena e ho dato una controllata alla colonia, che era tornata ad essestarsi sopra la ventina di individui, senza registrare uleriori morti.
La sera stessa ho fornito altra frutta e una falena ancora viva: vi direi che l' ho fatto per allenare il loro istinto predatorio, perchè essendo in cattività non hanno la possibilità di esercitarlo, ma la relatà è che sono abbastanza sadico e volevo vedere come sarebbe stata uccisa la povera bestiola: questa inizialmente svolazzava in modo frenetico per tutta l' arena, con le formiche spaventate quanto lei che correvano a loro volta ovunque, cercando di fermarla.
Quando la falena ha iniziato a calmarsi, le operaie si sono avvicinate con cautela per cercare di colpirla, ma finivano per ritirarsi spaventate ad ogni contatto.
Dopo un pò, qualche operaia più temeraria è riuscita a mordere la preda, uccidendola in pochi secondi mordendo il corpo o la testa; l' hanno quindi trascinata all' interno del nido dove è stata mangiata.
La sera stessa sono ripartito per l' ultima vacanza dell' anno, a Gallipoli, ma ormai avevo lasciato ben nutrite la colonia.
24 agosto 2019- tornando dall' ultima vacanza, ho ripulito l' arena e contando i numeri raggiunti dalla colonia, ho constatato un ulteriore aumento a quota 27 individui 4 bozzoli pronti a schiudersi, 7 bozzoli bianchi e una ventina di piccole larve. Un risultato davvero incredibile per me se penso che ho passato tutta l' estate a constatare numeri in aumento e in discesa continua tra preoccupazioni e paure di portare la colonia all' estinzione.
Ad oggi il numero di individui è salito ulteriormente a 32 individui ed è stata registrata una sola morte, inoltre sono presenti anche 7 bozzoli e numerose larvette e la regina ha deposto altre 5 uova.
Gli ultimi dati registrati fanno ben sperare e la crisi demografica sembrerebbe ormai superata. Spero che gli ultimi 7 bozzoli riescano a sfarfallare prima dell' inizio del letargo.
Per quanto riguarda le larve... si vedrà.
P.S. avrei voluto caricare la foto della situazione della colonia ma un errore del server me lo impedisce da ieri, sarà per il prossimo aggiornamento pre-diapausa.
Tornato dal mare ho subito preparato la colonia ad un' altra settimana di mia assenza (dall' 11 al 15 Agosto), in quanto sarei andato in campeggio per appunto quasi una settimana (durante la quale ho raccolto 4 regine del genere Lasius, fantastico!).
Ho quindi fornito loro un pezzo di grillo e un pezzetto di frutta che sono stati molto graditi ma ecco che alzando il coperchio per valutare la situazione ho trovato l' ennesima brutta sorpresa: la conta delle formiche si assestava ancora una volta al ribasso, con 17 operaie; e se rileggete bene le pagine precedenti vi accorgerete che ne avevo contate 21.
La cosa più strana però è stata di non aver trovato cadaveri in giro, eppure 4 cadaveri si notano. Ho quindi creduto che fossero scappate attraverso il foro di collegamento tra il nido e l' arena grande ma questo sembrava essere ancora chiuso al meglio nelle zone di possibili fughe, inoltre tutti i coperchi erano chiusi.
Mi sono quindi messo a cercare le fuggitive in tutta la camera ma senza successo.
Ad oggi non so se queste formiche siano scappate, morte e i loro corpi scomparsi o se semplicemente io abbia sbagliato a contarle l' ultima volta sovrastimandone il numero, ma sono partito con una grande preoccupazione sulla possibilità di sopravvivenza della colonia dati gli ultimi avvenimenti: ho pensato che il problema potesse anche essere dovuto al materiale di cui il nido è costituito, che non permette loro una vivibilità adatta e mi ero per questo ripromesso che ne avrei costruito uno nuovo in gesso al mio ritorno.
16 Agosto 2019- al mio rientro a casa ho ripulito l' arena e ho dato una controllata alla colonia, che era tornata ad essestarsi sopra la ventina di individui, senza registrare uleriori morti.
La sera stessa ho fornito altra frutta e una falena ancora viva: vi direi che l' ho fatto per allenare il loro istinto predatorio, perchè essendo in cattività non hanno la possibilità di esercitarlo, ma la relatà è che sono abbastanza sadico e volevo vedere come sarebbe stata uccisa la povera bestiola: questa inizialmente svolazzava in modo frenetico per tutta l' arena, con le formiche spaventate quanto lei che correvano a loro volta ovunque, cercando di fermarla.
Quando la falena ha iniziato a calmarsi, le operaie si sono avvicinate con cautela per cercare di colpirla, ma finivano per ritirarsi spaventate ad ogni contatto.
Dopo un pò, qualche operaia più temeraria è riuscita a mordere la preda, uccidendola in pochi secondi mordendo il corpo o la testa; l' hanno quindi trascinata all' interno del nido dove è stata mangiata.
La sera stessa sono ripartito per l' ultima vacanza dell' anno, a Gallipoli, ma ormai avevo lasciato ben nutrite la colonia.
24 agosto 2019- tornando dall' ultima vacanza, ho ripulito l' arena e contando i numeri raggiunti dalla colonia, ho constatato un ulteriore aumento a quota 27 individui 4 bozzoli pronti a schiudersi, 7 bozzoli bianchi e una ventina di piccole larve. Un risultato davvero incredibile per me se penso che ho passato tutta l' estate a constatare numeri in aumento e in discesa continua tra preoccupazioni e paure di portare la colonia all' estinzione.
Ad oggi il numero di individui è salito ulteriormente a 32 individui ed è stata registrata una sola morte, inoltre sono presenti anche 7 bozzoli e numerose larvette e la regina ha deposto altre 5 uova.
Gli ultimi dati registrati fanno ben sperare e la crisi demografica sembrerebbe ormai superata. Spero che gli ultimi 7 bozzoli riescano a sfarfallare prima dell' inizio del letargo.
Per quanto riguarda le larve... si vedrà.
P.S. avrei voluto caricare la foto della situazione della colonia ma un errore del server me lo impedisce da ieri, sarà per il prossimo aggiornamento pre-diapausa.
- Nic
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- Iscritto il: 11 feb '19
Re: Aggiornamento Diario
Torno ad aggiornare il diario della colonia dopo diversi mesi in modo da avere una panoramica sul lungo periodo, comprese ultime fasi dell' inverno e diapausa invernale.
Durante questo periodo ho annotato gli eventi a mio avviso più interessanti per poi riportarli in una sola volta prima che ricominciasse la stagione calda e questo è ciò che è accaduto.
3 settembre 2019- alcune tra le 7 pupe presenti hanno iniziato a sfarfallare e di questo passo riusciranno ad uscire prima dell' inizio della diapausa.
29 settembre 2019- le pupe si sono ormai tutte sviluppate eccetto che una, ma una cosa mi ha incuriosito: l' ultima formica sfarfallata era stata abbandonata tra i rifiuti (nell' arena grande) e presentava dei problemi motori, ovvero aveva 4 delle 6 zampe come legate da una tela bianca da cui non riusciva a liberarsi; inoltre si dimenava senza riuscire a muoversi.
Ho voluto dare una possibilità a questa piccolina, così l' ho prelevata dall' arena per posizionarla sopra la scrivania e ho tolto questa tela dalle sue zampe utilizzando un bastoncino di legno e delle pinzette sperando di farle così recuperare le normali funzioni motorie ma non ha funzionato, la formica continuava a dimenarsi come impazzita: l'ho anche filmata e sarebbe stato interessante mostrare i suoi movimenti ma purtroppo il video è andato perduto in seguito ad un back-up male eseguito.
A questo punto ho lasciato alla sua colonia decidere per lei: l'ho reinserita in arena con la speranza che le altre l'accettassero e che in qualche modo si sarebbe potuta riprendere e dopo averla vista portare all' interno ho pensato che tutto fosse andato per il meglio, salvo ritrovarla il giorno immediatamente successivo nello stesso punto in cui l' avevo trovata il giorno precedente (ovvero tra la spazzatura).
A questo punto ho deciso di prelevarla e mettere fine alle sue sofferenze, per pietà.
In questo periodo le formiche hanno continuato a mangiare sia cibo proteico che zuccherino (principalmente farfalle, qualche blatta selvatica, una cavalletta e frutta).
2 ottobre 2019- nella notte è sfarfallata l' ultima operaia imbozzolata ma anche lei nata con gli stessi problemi dell' ultima operaia e per questo è stata abbandonata tra la spazzatura. Ho così adoperato la stessa procedura della precedente operaia ma questa volta ho ottenuto risultati migliori, tanto che la piccolina ha quasi del tutto recuperato le funzionalità motorie, fatta eccezione per una delle due zampe posteriori che rimaneva costantemente alzata.
Ho reimmesso l' operaia in arena, visibilmente disorientata, ma alla fine sembra sia riuscita a rientrare nel nido ed essere magari anche accettata.
28 ottobre 2019- sembra che in questi giorni la colonia si stia preparando alla diapausa invernale. Come lo capisco? Hanno iniziato a riempire il foro di accesso al formicaio con del terriccio, fino a coprirlo del tutto, inoltre in questo periodo non hanno mangiato cibo proteico (perché non si trovano più insetti in giro) e la regina sembrerebbe aver deposto un ultimo gruzzolo di uova prima di prendersi il suo meritato periodo di riposo.
Ho preferito lasciare decidere a loro il momento in cui iniziare la diapausa, in base alle ore di luce e alla temperatura, senza sottoporle a periodi di temperature mano a mano più basse.
Nel frattempo ho registrato anche la morte di una delle operaie, probabilmente si trattava di quella problematica ma non ho avuto modo di accurarmene, in quanto non c'era modo di riconoscerla. Nei giorni precedenti avevo guardato all' interno del formicaio ma non mi è sembrato di vederla: magari si era ripresa completamente e non sono riuscito a distinguerla o magari sono stato io a non averla semplicemente vista.
17 dicembre 2019- durante questo periodo la colonia ha ridotto di molto la sua attività all' esterno e le operaie escono sporadicamente, restando in arena al massimo per qualche ora, per bere dalla provetta contenente acqua o per mangiare della frutta che fornisco loro circa una volta ogni 10 giorni e che viene consumata regolarmente. Certo, non ci sono più gli stessi assalti al cibo dell' estate durante i quali si riversavano in arena 12 operaie, ora sono circa la metà ogni volta, ma se non altro sembrano rimanere comunque affamate.
Ogni tanto ho registrato anche la morte di alcune operaie, circa 3 in tutto e ora i numeri della colonia si attestano a 34 individui più larve e uova.
12 gennaio 2019- le formiche hanno rimosso il terriccio che copriva l' entrata del nido e non so che cosa questo voglia significare. La ripresa delle attività e fine della diapausa? Assolutamente no, è ancora troppo presto e le temperature sono troppo basse, magari una semplice scelta di comodità e gestione degli spazi.
La colonia continua a nutrirsi con regolarità di frutta e zuccheri ma lo stesso non si può dire con il cibo proteico: in inverno gli insetti non si trovano più e l' unica cosa che mi resta da offrire loro è della fesa di tacchino, uova o frittata, prosciutto cotto o altra carne, pesce o tonno in scatola(beh, mica male come varietà di menù per essere formiche!).
E' vero che in inverno la richiesta di proteine è minore se non addirittura nulla perché covata e larve non crescono ma preferisco sempre provare a fornire loro qualcosa anziché rischiare che ne abbiano bisogno e poi non fornirglielo, nella peggiore delle situazioni... lo ignoreranno.
Qualche giorno fa, ho fatto una prova fornendo della fesa di tacchino: inizialmente ne hanno mangiata un pochino, ma già dopo qualche minuto è stata abbandonata.
Ho fatto un' altra prova due giorni fa, utilizzando un vermino trovato in una mela: le formiche lo hanno individuato poco dopo averlo messo in arena e come al solito c'è stato un primo momento di paura di cui il malcapitato ha approfittato per andare a nascondersi sotto la provetta dell' acqua.
Non ho fatto attenzione a cosa è successo dopo, ma passate alcune ore, sono andato a ricontrollare e del vermino non vi era più traccia né sotto la provetta, né all' interno del nido, né tra i rifiuti. Devo quindi presumere che sia stato mangiato e se così fosse, starebbe ad indicare che la colonia ha necessità di qualche proteina in più anche durante l' inverno.
1 febbraio 2019- ad oggi, la situazione è la seguente: i numeri della colonia si attestano a 31 individui, perché nel frattempo sono morte altre operaie (spero sempre che sia per vecchiaia) ma nel complesso la colonia è cresciuta un po'.
Sono presenti 10 larve, di cui 3 abbastanza grandicelle e tutte con lo stomaco visibilmente pieno, segno che sono ben nutrite.
Guardando le vecchie foto, ho potuto notare come la dimensione media delle operaie sia aumentata rispetto all' anno scorso, in quanto appaiono più robuste, con gastri e toraci più grossi e mediamente più lunghe.
Nei precedenti giorni ho potuto notare sempre 4 operaie fisse fuori, nell' arena.
Credo sia dovuto al fatto che questi sono stati giorni con temperature praticamente primaverili e le bestiole già fiutavano l' aria di primavera, salvo poi rientrare nei nidi già da ieri a causa del ritorno del freddo.
Previsioni future? Intanto posso dire che non so quando sarà per loro il momento giusto per uscire dalla diapausa a causa delle temperature incerte che ci saranno dai prossimi mesi: come ho detto non applico controlli della temperatura e il mese di marzo è caratterizzato da temperature primaverili, ma mi aspetto, come ormai accade ogni anno, che da aprile le temperature tornino ad abbassarsi, per poi tornare ad alzarsi stabilmente verso inizio giugno.
Ovviamente in casa mia sarà più caldo che all' esterno, quindi mi aspetto che da circa aprile/maggio tutte le mie colonie possano uscire definitivamente dalla stasi invernale (Camponotus cruentatus compresa) e spero davvero di riuscire ad assistere alla crescita di queste larve rimaste e all' aumento dei numeri della colonia in modo decisivo, senza troppe morti come l' anno scorso, che hanno minato in modo decisivo l' aumento di individui della colonia, anche perché non sono riuscito a capire se questo sia stato un evento normale o qualcosa dovuto ad una cattiva gestione della colonia (magari quantità di cibo o umidità).
Se i numeri dovessero iniziare ad essere consistenti, adopererò un trasloco in un eventuale nido di dimensioni maggiori realizzato in gabeston.
Durante questo periodo ho annotato gli eventi a mio avviso più interessanti per poi riportarli in una sola volta prima che ricominciasse la stagione calda e questo è ciò che è accaduto.
3 settembre 2019- alcune tra le 7 pupe presenti hanno iniziato a sfarfallare e di questo passo riusciranno ad uscire prima dell' inizio della diapausa.
29 settembre 2019- le pupe si sono ormai tutte sviluppate eccetto che una, ma una cosa mi ha incuriosito: l' ultima formica sfarfallata era stata abbandonata tra i rifiuti (nell' arena grande) e presentava dei problemi motori, ovvero aveva 4 delle 6 zampe come legate da una tela bianca da cui non riusciva a liberarsi; inoltre si dimenava senza riuscire a muoversi.
Ho voluto dare una possibilità a questa piccolina, così l' ho prelevata dall' arena per posizionarla sopra la scrivania e ho tolto questa tela dalle sue zampe utilizzando un bastoncino di legno e delle pinzette sperando di farle così recuperare le normali funzioni motorie ma non ha funzionato, la formica continuava a dimenarsi come impazzita: l'ho anche filmata e sarebbe stato interessante mostrare i suoi movimenti ma purtroppo il video è andato perduto in seguito ad un back-up male eseguito.
A questo punto ho lasciato alla sua colonia decidere per lei: l'ho reinserita in arena con la speranza che le altre l'accettassero e che in qualche modo si sarebbe potuta riprendere e dopo averla vista portare all' interno ho pensato che tutto fosse andato per il meglio, salvo ritrovarla il giorno immediatamente successivo nello stesso punto in cui l' avevo trovata il giorno precedente (ovvero tra la spazzatura).
A questo punto ho deciso di prelevarla e mettere fine alle sue sofferenze, per pietà.
In questo periodo le formiche hanno continuato a mangiare sia cibo proteico che zuccherino (principalmente farfalle, qualche blatta selvatica, una cavalletta e frutta).
2 ottobre 2019- nella notte è sfarfallata l' ultima operaia imbozzolata ma anche lei nata con gli stessi problemi dell' ultima operaia e per questo è stata abbandonata tra la spazzatura. Ho così adoperato la stessa procedura della precedente operaia ma questa volta ho ottenuto risultati migliori, tanto che la piccolina ha quasi del tutto recuperato le funzionalità motorie, fatta eccezione per una delle due zampe posteriori che rimaneva costantemente alzata.
Ho reimmesso l' operaia in arena, visibilmente disorientata, ma alla fine sembra sia riuscita a rientrare nel nido ed essere magari anche accettata.
28 ottobre 2019- sembra che in questi giorni la colonia si stia preparando alla diapausa invernale. Come lo capisco? Hanno iniziato a riempire il foro di accesso al formicaio con del terriccio, fino a coprirlo del tutto, inoltre in questo periodo non hanno mangiato cibo proteico (perché non si trovano più insetti in giro) e la regina sembrerebbe aver deposto un ultimo gruzzolo di uova prima di prendersi il suo meritato periodo di riposo.
Ho preferito lasciare decidere a loro il momento in cui iniziare la diapausa, in base alle ore di luce e alla temperatura, senza sottoporle a periodi di temperature mano a mano più basse.
Nel frattempo ho registrato anche la morte di una delle operaie, probabilmente si trattava di quella problematica ma non ho avuto modo di accurarmene, in quanto non c'era modo di riconoscerla. Nei giorni precedenti avevo guardato all' interno del formicaio ma non mi è sembrato di vederla: magari si era ripresa completamente e non sono riuscito a distinguerla o magari sono stato io a non averla semplicemente vista.
17 dicembre 2019- durante questo periodo la colonia ha ridotto di molto la sua attività all' esterno e le operaie escono sporadicamente, restando in arena al massimo per qualche ora, per bere dalla provetta contenente acqua o per mangiare della frutta che fornisco loro circa una volta ogni 10 giorni e che viene consumata regolarmente. Certo, non ci sono più gli stessi assalti al cibo dell' estate durante i quali si riversavano in arena 12 operaie, ora sono circa la metà ogni volta, ma se non altro sembrano rimanere comunque affamate.
Ogni tanto ho registrato anche la morte di alcune operaie, circa 3 in tutto e ora i numeri della colonia si attestano a 34 individui più larve e uova.
12 gennaio 2019- le formiche hanno rimosso il terriccio che copriva l' entrata del nido e non so che cosa questo voglia significare. La ripresa delle attività e fine della diapausa? Assolutamente no, è ancora troppo presto e le temperature sono troppo basse, magari una semplice scelta di comodità e gestione degli spazi.
La colonia continua a nutrirsi con regolarità di frutta e zuccheri ma lo stesso non si può dire con il cibo proteico: in inverno gli insetti non si trovano più e l' unica cosa che mi resta da offrire loro è della fesa di tacchino, uova o frittata, prosciutto cotto o altra carne, pesce o tonno in scatola(beh, mica male come varietà di menù per essere formiche!).
E' vero che in inverno la richiesta di proteine è minore se non addirittura nulla perché covata e larve non crescono ma preferisco sempre provare a fornire loro qualcosa anziché rischiare che ne abbiano bisogno e poi non fornirglielo, nella peggiore delle situazioni... lo ignoreranno.
Qualche giorno fa, ho fatto una prova fornendo della fesa di tacchino: inizialmente ne hanno mangiata un pochino, ma già dopo qualche minuto è stata abbandonata.
Ho fatto un' altra prova due giorni fa, utilizzando un vermino trovato in una mela: le formiche lo hanno individuato poco dopo averlo messo in arena e come al solito c'è stato un primo momento di paura di cui il malcapitato ha approfittato per andare a nascondersi sotto la provetta dell' acqua.
Non ho fatto attenzione a cosa è successo dopo, ma passate alcune ore, sono andato a ricontrollare e del vermino non vi era più traccia né sotto la provetta, né all' interno del nido, né tra i rifiuti. Devo quindi presumere che sia stato mangiato e se così fosse, starebbe ad indicare che la colonia ha necessità di qualche proteina in più anche durante l' inverno.
1 febbraio 2019- ad oggi, la situazione è la seguente: i numeri della colonia si attestano a 31 individui, perché nel frattempo sono morte altre operaie (spero sempre che sia per vecchiaia) ma nel complesso la colonia è cresciuta un po'.
Sono presenti 10 larve, di cui 3 abbastanza grandicelle e tutte con lo stomaco visibilmente pieno, segno che sono ben nutrite.
Guardando le vecchie foto, ho potuto notare come la dimensione media delle operaie sia aumentata rispetto all' anno scorso, in quanto appaiono più robuste, con gastri e toraci più grossi e mediamente più lunghe.
Nei precedenti giorni ho potuto notare sempre 4 operaie fisse fuori, nell' arena.
Credo sia dovuto al fatto che questi sono stati giorni con temperature praticamente primaverili e le bestiole già fiutavano l' aria di primavera, salvo poi rientrare nei nidi già da ieri a causa del ritorno del freddo.
Previsioni future? Intanto posso dire che non so quando sarà per loro il momento giusto per uscire dalla diapausa a causa delle temperature incerte che ci saranno dai prossimi mesi: come ho detto non applico controlli della temperatura e il mese di marzo è caratterizzato da temperature primaverili, ma mi aspetto, come ormai accade ogni anno, che da aprile le temperature tornino ad abbassarsi, per poi tornare ad alzarsi stabilmente verso inizio giugno.
Ovviamente in casa mia sarà più caldo che all' esterno, quindi mi aspetto che da circa aprile/maggio tutte le mie colonie possano uscire definitivamente dalla stasi invernale (Camponotus cruentatus compresa) e spero davvero di riuscire ad assistere alla crescita di queste larve rimaste e all' aumento dei numeri della colonia in modo decisivo, senza troppe morti come l' anno scorso, che hanno minato in modo decisivo l' aumento di individui della colonia, anche perché non sono riuscito a capire se questo sia stato un evento normale o qualcosa dovuto ad una cattiva gestione della colonia (magari quantità di cibo o umidità).
Se i numeri dovessero iniziare ad essere consistenti, adopererò un trasloco in un eventuale nido di dimensioni maggiori realizzato in gabeston.
Spoiler: mostra
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- Nic
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- Iscritto il: 11 feb '19
Re: Diario di Camponous cruentatus
Bellissimo diario, penso che hai sbagliato le ultime date sei passato da dicembre 2019 a gennaio e febbraio 2020.a parte questo davvero tutto interessante
- Daniel alessi
- Messaggi: 8
- Iscritto il: 14 feb '19
- Località: Guardella frazione di Borgosesia in provincia di vercelli
Aggiornamento al 23 agosto 2020
Torno ad aggiornare il diario con gli eventi che sono accaduti in questi due mesi.
Come mi faceva notare Daniel... sì, gli eventi di gennaio e febbraio descritti nel precedente post si sono svolti nel 2020 ma per un errore di battitura ho sbagliato data.
Dalla seconda metà del mese di febbraio, le temperature hanno cominciato a rialzarsi e con loro anche qualche insetto ha cominciato a fare capolino fuori, all' aria aperta.
24 febbraio 2020- In tarda mattinata sono uscito per rinvenire qualche insetto per le mie colonie nei campi vicino casa e ho trovato delle specie di moscerini non meglio identificabili, abbastanza grandi e difficili da raccogliere, simili agli zanzaroni ma più piccoli. Ne ho raccolti una decina e con loro un bombo.
Tornato a casa ho distribuito gli insetti raccolti alle mie neocolonie in provetta e alle Camponotus cruentatus, alle quali ho anche fornito il bombo.
Tutte le colonie hanno apprezzato questi insettini, compresa la colonia protagonista di questo diario, ma hanno calcolato davvero poco il bombo: accidenti, ho posto fine alla vita di un povero animaletto innocente per voi, potreste almeno dimostrare maggior gratitudine!
Purtroppo per me non è stata ovviamente colpa loro, volevo fare una prova e ho fallito.
In quanto anche il mese di marzo (quest' ultima settimana a parte) è stato bel tempo con temperature sopra la media, le Camponotus si sono fatte più attive e ci sono sempre state almeno una decina di formiche in arena, così ho continuato a fornire loro questo tipo di insetti e devo dire che li hanno sempre apprezzati, tanto che ad oggi vedo le larve meglio nutrite e anche un poco cresciute (sembrerebbe).
Volevo riportare una riflessione fatta durante questo periodo: se qualcuno ha letto il diario di GianniBert su questa stessa specie, magari ricorderà che aveva avanzato una osservazione sul fatto che sembrava che le sue formiche morissero qualche ora dopo essere state prese in mano per essere magari reinserite in arena.
Io leggendo il diario avevo smentito questa sua ipotesi, benché in realtà non ne fossi del tutto convinto, ma i dubbi in merito sono sempre rimasti: leggendo il mio diario potrete notare come nel corso del tempo la colonia non sia cresciuta probabilmente nel migliore dei modi e con un andamento poco costante e altalenante.
Aumentare la mortalità tra loro a causa di una sbagliata gestione della colonia da questo punto di vista è un rischio che va assolutamente eliminato.
Ultimamente, durante delle pulizie in arena, due formiche sono evase e per rimetterle all' interno le ho prese con le mani. Circa tre giorni dopo ho trovato due operaie morte. Non ho avuto modo di constatare con certezza che si trattasse di quelle due ma le coincidenze sono sufficienti per avanzare una tale supposizione.
Mi piacerebbe avere la certezza di questo fatto per togliermi ogni dubbio, ma di certo non posso mettermi a maneggiare tutte le formiche della colonia aspettandomi che muoiano.
17 marzo 2020- oggi ho dato alla colonia un adulto di Tenebrio molitor da poco uscito dallo stadio di pupa e tagliato in due e ho notato con una certa sorpresa che è stato apprezzato più di quanto immaginassi (anche se non di molto in realtà) tanto che è stato blandamente mordicchiato.
In questo periodo ho anche avuto modo di fare alcune osservazioni: durante l' inverno ho osservato le formiche morire con una frequenza di circa 1 al mese oppure ogni due settimane talvolta.
Leggendo il diario, noterete come anche l' anno scorso, con l' eccezione di agosto, i numeri della colonia non siano cresciuti a causa delle morti costantemente uguali alle nascite (eccetto che bel mese di agosto in cui diverse pupe sono sfarfallate).
Non sono mai riuscito a capire se il tasso di mortalità fosse normale ma il tasso delle nascite al di sotto della norma oppure se anche questo primo dato fosse anomalo, resta il fatto che questo è bastato per farmi sorgere dei dubbi.
Per aumentare le nascite, avrei dovuto fornire una maggiore quantità di insetti e per far sopravvivere più a lungo le operaie ho optato per una maggiore fornitura di carboidrati che oltre alla frutta potrebbero provenire dal miele, che non si degrada (a differenza della frutta, che dopo poche ore necessita di essere rimossa).
Ho posizionato il miele su della carta stagnola e l' ho inserita cautamente in "arena grande" e le formiche hanno apprezzato.
24 maggio 2020- ottime notizie in questo periodo, la colonia sta avendo un ottimo andamento: le nuove operaie adulte sono uscite dai bozzoli, i numeri sono in aumento e non sono stati registrati nuovi decessi.
Inoltre l'esperimento con il miele sta funzionando, tanto che ho cambiato la fornitura una sola volta e le operaie si recano frequentemente ad attingerne.
21 agosto 2020- dalle osservazioni effettuate in questo periodo, posso dire con grande soddisfazione che la regina ha deciso di cominciare a sfornare uova in gran quantità, le quali grazie alle temperature favorevoli crescono rapidamente, tanto che ora sono presenti decine di bozzoli, larve e sempre nuove uova.
Non ho registrato nuovi decessi questa estate (che sia merito della maggiore quantità di cibo dunque?) e la colonia ora conta circa una quarantina di individui e qualcosa di più, regina compresa.
Ultimamente ho avuto più facilità a reperire insetti per fornire le proteine e la colonia ne è molto ghiotta, non buttano più nulla.
Basti pensare che ieri ho dato loro due grilli e due falene e hanno fatto sparire tutto molto velocemente.
Non so come la penseranno i miei lettori, ma io preferisco fornire il cibo vivo al fine di stimolare il loro istinto predatorio.
Il problema dell' aumento del cibo è stato anche l' aumento della produzione di rifiuti che vengono principalmente buttati in arena piccola, che resta comunque estremamente frequentata e per questo difficile da pulire:se disturbate, le formiche corrono inarrestabili e velocissime e in più, a causa dell'aumentare dei numeri delle stesse, il problema si è ulteriormente aggravato.
Per questo motivo sto cercando di spostare l'attenzione in arena grande, meno frequentata, più pulita e molto più grande.
Il problema sorge quando anche queste poche formiche iniziano a correre ed uscire dall'area, rendendo necessario un reinserimento a mano.
Credo che risolverò il problema applicando dell'antifuga a base di vaselina appena ci sarà una minore frequentazione invernale, ma tenendo comunque il coperchio chiuso.
Per quanto riguarda la grande sensibilità di questa specie al maneggiamento manuale: fino ad ora, le formiche evase che hanno subito questo trattamento, non hanno subito danni né sono decedute.
Come mi faceva notare Daniel... sì, gli eventi di gennaio e febbraio descritti nel precedente post si sono svolti nel 2020 ma per un errore di battitura ho sbagliato data.
Dalla seconda metà del mese di febbraio, le temperature hanno cominciato a rialzarsi e con loro anche qualche insetto ha cominciato a fare capolino fuori, all' aria aperta.
24 febbraio 2020- In tarda mattinata sono uscito per rinvenire qualche insetto per le mie colonie nei campi vicino casa e ho trovato delle specie di moscerini non meglio identificabili, abbastanza grandi e difficili da raccogliere, simili agli zanzaroni ma più piccoli. Ne ho raccolti una decina e con loro un bombo.
Tornato a casa ho distribuito gli insetti raccolti alle mie neocolonie in provetta e alle Camponotus cruentatus, alle quali ho anche fornito il bombo.
Tutte le colonie hanno apprezzato questi insettini, compresa la colonia protagonista di questo diario, ma hanno calcolato davvero poco il bombo: accidenti, ho posto fine alla vita di un povero animaletto innocente per voi, potreste almeno dimostrare maggior gratitudine!
Purtroppo per me non è stata ovviamente colpa loro, volevo fare una prova e ho fallito.
In quanto anche il mese di marzo (quest' ultima settimana a parte) è stato bel tempo con temperature sopra la media, le Camponotus si sono fatte più attive e ci sono sempre state almeno una decina di formiche in arena, così ho continuato a fornire loro questo tipo di insetti e devo dire che li hanno sempre apprezzati, tanto che ad oggi vedo le larve meglio nutrite e anche un poco cresciute (sembrerebbe).
Volevo riportare una riflessione fatta durante questo periodo: se qualcuno ha letto il diario di GianniBert su questa stessa specie, magari ricorderà che aveva avanzato una osservazione sul fatto che sembrava che le sue formiche morissero qualche ora dopo essere state prese in mano per essere magari reinserite in arena.
Io leggendo il diario avevo smentito questa sua ipotesi, benché in realtà non ne fossi del tutto convinto, ma i dubbi in merito sono sempre rimasti: leggendo il mio diario potrete notare come nel corso del tempo la colonia non sia cresciuta probabilmente nel migliore dei modi e con un andamento poco costante e altalenante.
Aumentare la mortalità tra loro a causa di una sbagliata gestione della colonia da questo punto di vista è un rischio che va assolutamente eliminato.
Ultimamente, durante delle pulizie in arena, due formiche sono evase e per rimetterle all' interno le ho prese con le mani. Circa tre giorni dopo ho trovato due operaie morte. Non ho avuto modo di constatare con certezza che si trattasse di quelle due ma le coincidenze sono sufficienti per avanzare una tale supposizione.
Mi piacerebbe avere la certezza di questo fatto per togliermi ogni dubbio, ma di certo non posso mettermi a maneggiare tutte le formiche della colonia aspettandomi che muoiano.
17 marzo 2020- oggi ho dato alla colonia un adulto di Tenebrio molitor da poco uscito dallo stadio di pupa e tagliato in due e ho notato con una certa sorpresa che è stato apprezzato più di quanto immaginassi (anche se non di molto in realtà) tanto che è stato blandamente mordicchiato.
In questo periodo ho anche avuto modo di fare alcune osservazioni: durante l' inverno ho osservato le formiche morire con una frequenza di circa 1 al mese oppure ogni due settimane talvolta.
Leggendo il diario, noterete come anche l' anno scorso, con l' eccezione di agosto, i numeri della colonia non siano cresciuti a causa delle morti costantemente uguali alle nascite (eccetto che bel mese di agosto in cui diverse pupe sono sfarfallate).
Non sono mai riuscito a capire se il tasso di mortalità fosse normale ma il tasso delle nascite al di sotto della norma oppure se anche questo primo dato fosse anomalo, resta il fatto che questo è bastato per farmi sorgere dei dubbi.
Per aumentare le nascite, avrei dovuto fornire una maggiore quantità di insetti e per far sopravvivere più a lungo le operaie ho optato per una maggiore fornitura di carboidrati che oltre alla frutta potrebbero provenire dal miele, che non si degrada (a differenza della frutta, che dopo poche ore necessita di essere rimossa).
Ho posizionato il miele su della carta stagnola e l' ho inserita cautamente in "arena grande" e le formiche hanno apprezzato.
24 maggio 2020- ottime notizie in questo periodo, la colonia sta avendo un ottimo andamento: le nuove operaie adulte sono uscite dai bozzoli, i numeri sono in aumento e non sono stati registrati nuovi decessi.
Inoltre l'esperimento con il miele sta funzionando, tanto che ho cambiato la fornitura una sola volta e le operaie si recano frequentemente ad attingerne.
21 agosto 2020- dalle osservazioni effettuate in questo periodo, posso dire con grande soddisfazione che la regina ha deciso di cominciare a sfornare uova in gran quantità, le quali grazie alle temperature favorevoli crescono rapidamente, tanto che ora sono presenti decine di bozzoli, larve e sempre nuove uova.
Non ho registrato nuovi decessi questa estate (che sia merito della maggiore quantità di cibo dunque?) e la colonia ora conta circa una quarantina di individui e qualcosa di più, regina compresa.
Ultimamente ho avuto più facilità a reperire insetti per fornire le proteine e la colonia ne è molto ghiotta, non buttano più nulla.
Basti pensare che ieri ho dato loro due grilli e due falene e hanno fatto sparire tutto molto velocemente.
Non so come la penseranno i miei lettori, ma io preferisco fornire il cibo vivo al fine di stimolare il loro istinto predatorio.
Il problema dell' aumento del cibo è stato anche l' aumento della produzione di rifiuti che vengono principalmente buttati in arena piccola, che resta comunque estremamente frequentata e per questo difficile da pulire:se disturbate, le formiche corrono inarrestabili e velocissime e in più, a causa dell'aumentare dei numeri delle stesse, il problema si è ulteriormente aggravato.
Per questo motivo sto cercando di spostare l'attenzione in arena grande, meno frequentata, più pulita e molto più grande.
Il problema sorge quando anche queste poche formiche iniziano a correre ed uscire dall'area, rendendo necessario un reinserimento a mano.
Credo che risolverò il problema applicando dell'antifuga a base di vaselina appena ci sarà una minore frequentazione invernale, ma tenendo comunque il coperchio chiuso.
Per quanto riguarda la grande sensibilità di questa specie al maneggiamento manuale: fino ad ora, le formiche evase che hanno subito questo trattamento, non hanno subito danni né sono decedute.
Spoiler: mostra
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- Nic
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- Iscritto il: 11 feb '19
Re: Diario di Camponous cruentatus
Bella relazione!
Allora, quell'osservazione sulle formiche morte dopo essere state maneggiate può essere smentita, almeno, io non ho più notato queste morie, e sì che poi le ho maneggiate parecchio!!!
Però le morie iniziali ci sono state, proprio come hai annotato tu, e allora la causa va ricercata altrove, e non direi nell'età delle operaie. Che siano schizzinose quando sono poche, e poi, man mano che la colonia cresce comincino ad accettare di tutto, è un fatto ormai appurato, quindi non stupirti se ora accettano le camole che prima rifiutavano.
Una cosa non l'hai accennata: il fattore riscaldamento.
Le tieni a temperatura ambiente? E a che temperatura?
Tieni presente che il fattore calore per queste formiche è fortemente stimolante (meglio simulare la fase notte-giorno) sia per la deposizione che per lo sviluppo. Non vorrei che fosse importante anche per il benessere delle formiche stesse da adulte, visto che vivono spesso in zone secche e con forti sbalzi di temperatura...
Buon proseguimento!
Sono belle, eh!
Allora, quell'osservazione sulle formiche morte dopo essere state maneggiate può essere smentita, almeno, io non ho più notato queste morie, e sì che poi le ho maneggiate parecchio!!!
Però le morie iniziali ci sono state, proprio come hai annotato tu, e allora la causa va ricercata altrove, e non direi nell'età delle operaie. Che siano schizzinose quando sono poche, e poi, man mano che la colonia cresce comincino ad accettare di tutto, è un fatto ormai appurato, quindi non stupirti se ora accettano le camole che prima rifiutavano.
Una cosa non l'hai accennata: il fattore riscaldamento.
Le tieni a temperatura ambiente? E a che temperatura?
Tieni presente che il fattore calore per queste formiche è fortemente stimolante (meglio simulare la fase notte-giorno) sia per la deposizione che per lo sviluppo. Non vorrei che fosse importante anche per il benessere delle formiche stesse da adulte, visto che vivono spesso in zone secche e con forti sbalzi di temperatura...
Buon proseguimento!
Sono belle, eh!
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Aggiornamento diario
A distanza di qualche mese voglio tornare ad aggiornare questo diario, riportando le novità autunnali, prima che la colonia decida di passare completamente alla diapausa invernale.
Rispondendo a Gianni: a questo punto mi sento pure io di affermare che il maneggiamento non è la causa di morte delle formiche e che le cause vanno ricercate altrove ma in questi mesi sono molto più tranquillo al riguardo perché la colonia è finalmente cresciuta e non si sono più verificate tutte queste morti eccessive, ma ne parlerò nel corso di questi aggiornamenti.
In ogni caso le tengo a temperatura ambiente per quanto possibile, ma dentro casa, quindi le temperature potrebbero essere più alte che all'esterno ma c'è da dire che non soffro molto il freddo, quindi accendo poco i riscaldamenti (lo faccio anche per l'ambiente, no al riscaldamento globale!).
18 settembre 2020- siamo a metà settembre e notando il grande successo riscosso dal miele a livello culinario, ho deciso di riempire un tappo di bottiglia con questo alimento e di posizionarlo in arena grande, in modo da garantire un approvvigionamento più duraturo alla colonia.
Ho scoperto una certa simpatia per il miele perché da quando lo fornisco, le formiche non muoiono quasi più.
Che sia un caso oppure no, il miele sarà sempre presente in arena.
Ne approfitto per comunicare che lo spostamento delle attività dall'arena piccola a quella grande ha avuto successo, tanto che quest'ultima è molto più frequentata della prima negli ultimi tempi, allego alcune foto.
3 ottobre 2020- siamo ai primi di ottobre e le temperature tendono ad essere ancora abbastanza alte rispetto al periodo, tanto che nelle ore diurne sembra di essere ancora in primavera ed è ancora possibile rinvenire qualche insetto all'aperto.
Sono così riuscito a procurarmi una farfalla, l'ho fornita e le operaie se ne sono nutrite, anche se non come facevano nei mesi precedenti, tanto che ne hanno fatta avanzare una buona metà.
Poi ho osservato un fatto curioso quanto potenzialmente preoccupante: a distanza di pochi minuti, due operaie si sono dirette contemporaneamente verso l'angolo sinistro dell'arena che funge da discarica (da me pulito qualche tempo prima) e si sono accasciate, per poi morire.
A distanza di pochi minuti, anche un'altra operaia si è comportata allo stesso modo, anche se ha impiegato qualche minuto per morire, tempo durante il quale si muoveva lentamente e di malavoglia.
Non riesco a dare una spiegazione di questo fenomeno, escludo un avvelenamento della preda poiché tutte le altre formiche non hanno avuto problemi. Si è trattato di una coincidenza? O magari erano anziane operaie amiche di vecchia data che hanno deciso di morire assieme? Non avendo registrato altri eventi simili, non ho dati sufficienti per fornire una risposta.
26 ottobre 2020- le ultime operaie della stagione cominciano ad uscire dai bozzoli maturi, le larve continuano a crescere e la regina continua a deporre uova: la colonia sembra non volerne sapere di ritirarsi per l'inverno e come dargli torto? Le temperature sembrano ancora primaverili e se non ricorso male, anche l'anno scorso la colonia ha aspettato novembre per ritirarsi e anche l'anno scorso, in questo periodo, sono nate un paio di operaie storpie.
Una cosa prima di continuare: ve le ricordate queste due poverette? Ne avevo parlato nel diario: una di loro non è riuscita a riprendersi e l'ho soppressa per risparmiarle una morte lenta e solitaria, l'altra sembrava invece esserci riuscita, salvo poi averla data per morta qualche giorno dopo.
Invece quest'ultima è sopravvissuta, l'ho osservata spostarsi per il formicaio nei mesi successivi con la sua distintiva zampetta posteriore storpia perennemente alzata, come inutilizzabile, ma si muoveva molto bene senza difficoltà. E' morta alle porte dell'estate, ma non ne conosco le cause. Beh sono felice di averle dato la possibilità di fare la sua parte per questa colonia, in ogni caso.
Ora torniamo a noi: ebbene anche quest'anno è nata, in questo periodo, un' operaia storpia che non riusciva a muoversi adeguatamente una volta uscita dal bozzolo: l'ho trovata abbandonata in arena, nell'angolo della spazzatura e anch'essa presentava le zampe posteriori legate da un filo bianco, come se non fosse uscita adeguatamente dal bozzolo.
L'ho prelevata, ho rimosso il filo di seta e lei ha continuato a muoversi come in preda a convulsioni, ho quindi deciso di reinserirla in arena dove è stata prelevata dalle operaie e portata nel nido, salvo poi essere nuovamente espulsa qualche ora dopo.
E' durante questa operazione che ho registrato il video che allego al diario per rendere chiaro ciò di cui sto parlando.
Ho osservato alcune operaie avvicinarsi a lei mentre si trovava nell'angolo della discarica: esse si avvicinavano, la toccavano con le antenne, lei si dimenava talvolta, in altre occasioni restava più calma, poi le operaie si allontanavano con noncuranza.
A questo punto l'ho prelevata nuovamente per mettere fine alle sue sofferenze.
16 novembre 2020- le temperature stanno scendendo e anche le formiche continuano a rallentare la loro attività: durante questo periodo ho fornito del cibo, ma hanno dimostrato sempre meno interesse.
Da qualche giorno a questa parte, circa due terzi della colonia si è ritirata nel formicaio, le restanti operaie sono rimaste all'esterno in arena piccola, attorno all'ingresso del nido, muovendosi pochissimo e facendo praticamente nulla, ma questo rende comunque impossibili le pulizie, perché loro si agitano non appena sollevo il coperchio.
6 dicembre 2020- la maggior parte delle operaie che si trovavano all'esterno sono rientrate, lasciando soltanto un manipolo di poche temerarie al di fuori e così ora posso scattare una foto per mostrarvi l'attuale situazione del nido e mostrarvi quanto la colonia sia cresciuta in quest'ultimo anno. Non le conto da un po' poiché la suddivisione in formiche all'esterno, all' interno e talvolta pure nell'altra arena, unito al loro continuo movimento lo rendeva un'ardua impresa ma sono comunque contento di vedere finalmente numeri incoraggianti.
Noto con piacere che nella camera della regina sono presenti diverse piccole larve pronte a svilupparsi la prossima primavera e se la regina ha intenzione di continuare a deporre con questo ritmo, il prossimo anno sarà necessario un trasferimento.
Non vedo l'ora che anche le più ostinate formiche che si trovano all'esterno si decidano a rientrare, così potrò ripulire anche questa arena.
I prossimi aggiornamenti arriveranno con l'inizio della primavera immagino.
Rispondendo a Gianni: a questo punto mi sento pure io di affermare che il maneggiamento non è la causa di morte delle formiche e che le cause vanno ricercate altrove ma in questi mesi sono molto più tranquillo al riguardo perché la colonia è finalmente cresciuta e non si sono più verificate tutte queste morti eccessive, ma ne parlerò nel corso di questi aggiornamenti.
In ogni caso le tengo a temperatura ambiente per quanto possibile, ma dentro casa, quindi le temperature potrebbero essere più alte che all'esterno ma c'è da dire che non soffro molto il freddo, quindi accendo poco i riscaldamenti (lo faccio anche per l'ambiente, no al riscaldamento globale!).
18 settembre 2020- siamo a metà settembre e notando il grande successo riscosso dal miele a livello culinario, ho deciso di riempire un tappo di bottiglia con questo alimento e di posizionarlo in arena grande, in modo da garantire un approvvigionamento più duraturo alla colonia.
Ho scoperto una certa simpatia per il miele perché da quando lo fornisco, le formiche non muoiono quasi più.
Che sia un caso oppure no, il miele sarà sempre presente in arena.
Ne approfitto per comunicare che lo spostamento delle attività dall'arena piccola a quella grande ha avuto successo, tanto che quest'ultima è molto più frequentata della prima negli ultimi tempi, allego alcune foto.
Spoiler: mostra
3 ottobre 2020- siamo ai primi di ottobre e le temperature tendono ad essere ancora abbastanza alte rispetto al periodo, tanto che nelle ore diurne sembra di essere ancora in primavera ed è ancora possibile rinvenire qualche insetto all'aperto.
Sono così riuscito a procurarmi una farfalla, l'ho fornita e le operaie se ne sono nutrite, anche se non come facevano nei mesi precedenti, tanto che ne hanno fatta avanzare una buona metà.
Poi ho osservato un fatto curioso quanto potenzialmente preoccupante: a distanza di pochi minuti, due operaie si sono dirette contemporaneamente verso l'angolo sinistro dell'arena che funge da discarica (da me pulito qualche tempo prima) e si sono accasciate, per poi morire.
A distanza di pochi minuti, anche un'altra operaia si è comportata allo stesso modo, anche se ha impiegato qualche minuto per morire, tempo durante il quale si muoveva lentamente e di malavoglia.
Non riesco a dare una spiegazione di questo fenomeno, escludo un avvelenamento della preda poiché tutte le altre formiche non hanno avuto problemi. Si è trattato di una coincidenza? O magari erano anziane operaie amiche di vecchia data che hanno deciso di morire assieme? Non avendo registrato altri eventi simili, non ho dati sufficienti per fornire una risposta.
26 ottobre 2020- le ultime operaie della stagione cominciano ad uscire dai bozzoli maturi, le larve continuano a crescere e la regina continua a deporre uova: la colonia sembra non volerne sapere di ritirarsi per l'inverno e come dargli torto? Le temperature sembrano ancora primaverili e se non ricorso male, anche l'anno scorso la colonia ha aspettato novembre per ritirarsi e anche l'anno scorso, in questo periodo, sono nate un paio di operaie storpie.
Una cosa prima di continuare: ve le ricordate queste due poverette? Ne avevo parlato nel diario: una di loro non è riuscita a riprendersi e l'ho soppressa per risparmiarle una morte lenta e solitaria, l'altra sembrava invece esserci riuscita, salvo poi averla data per morta qualche giorno dopo.
Invece quest'ultima è sopravvissuta, l'ho osservata spostarsi per il formicaio nei mesi successivi con la sua distintiva zampetta posteriore storpia perennemente alzata, come inutilizzabile, ma si muoveva molto bene senza difficoltà. E' morta alle porte dell'estate, ma non ne conosco le cause. Beh sono felice di averle dato la possibilità di fare la sua parte per questa colonia, in ogni caso.
Ora torniamo a noi: ebbene anche quest'anno è nata, in questo periodo, un' operaia storpia che non riusciva a muoversi adeguatamente una volta uscita dal bozzolo: l'ho trovata abbandonata in arena, nell'angolo della spazzatura e anch'essa presentava le zampe posteriori legate da un filo bianco, come se non fosse uscita adeguatamente dal bozzolo.
L'ho prelevata, ho rimosso il filo di seta e lei ha continuato a muoversi come in preda a convulsioni, ho quindi deciso di reinserirla in arena dove è stata prelevata dalle operaie e portata nel nido, salvo poi essere nuovamente espulsa qualche ora dopo.
E' durante questa operazione che ho registrato il video che allego al diario per rendere chiaro ciò di cui sto parlando.
Spoiler: mostra
Ho osservato alcune operaie avvicinarsi a lei mentre si trovava nell'angolo della discarica: esse si avvicinavano, la toccavano con le antenne, lei si dimenava talvolta, in altre occasioni restava più calma, poi le operaie si allontanavano con noncuranza.
A questo punto l'ho prelevata nuovamente per mettere fine alle sue sofferenze.
16 novembre 2020- le temperature stanno scendendo e anche le formiche continuano a rallentare la loro attività: durante questo periodo ho fornito del cibo, ma hanno dimostrato sempre meno interesse.
Da qualche giorno a questa parte, circa due terzi della colonia si è ritirata nel formicaio, le restanti operaie sono rimaste all'esterno in arena piccola, attorno all'ingresso del nido, muovendosi pochissimo e facendo praticamente nulla, ma questo rende comunque impossibili le pulizie, perché loro si agitano non appena sollevo il coperchio.
6 dicembre 2020- la maggior parte delle operaie che si trovavano all'esterno sono rientrate, lasciando soltanto un manipolo di poche temerarie al di fuori e così ora posso scattare una foto per mostrarvi l'attuale situazione del nido e mostrarvi quanto la colonia sia cresciuta in quest'ultimo anno. Non le conto da un po' poiché la suddivisione in formiche all'esterno, all' interno e talvolta pure nell'altra arena, unito al loro continuo movimento lo rendeva un'ardua impresa ma sono comunque contento di vedere finalmente numeri incoraggianti.
Spoiler: mostra
Noto con piacere che nella camera della regina sono presenti diverse piccole larve pronte a svilupparsi la prossima primavera e se la regina ha intenzione di continuare a deporre con questo ritmo, il prossimo anno sarà necessario un trasferimento.
Non vedo l'ora che anche le più ostinate formiche che si trovano all'esterno si decidano a rientrare, così potrò ripulire anche questa arena.
I prossimi aggiornamenti arriveranno con l'inizio della primavera immagino.
- Nic
- Messaggi: 25
- Iscritto il: 11 feb '19
Re: Aggiornamento diario
Nic ha scritto: ho deciso di riempire un tappo di bottiglia con questo alimento e di posizionarlo in arena grande, in modo da garantire un approvvigionamento più duraturo alla colonia.
Ho scoperto una certa simpatia per il miele perché da quando lo fornisco, le formiche non muoiono quasi più.
Che sia un caso oppure no, il miele sarà sempre presente in arena...
Tieni presente che, a lungo andare, il miele puro abbandonato in arena tende ad asciugare e a fermentare.
A un certo punto le formiche lo ricoprono di scorie o lo ignorano del tutto. Ogni tanto va sostituito!
Miele diluito tende a fermentare ancora più in fretta, ma offre una migliore fonte di idratazione. Bisogna tenerne conto e valutare il giusto compromesso!
Spoiler: mostra
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Aggiornamento diario
A distanza di qualche mese torno a raccontarvi di questa piccola colonia di bellissime formiche, che nel frattempo hanno giustamente terminato la diapausa e mi hanno creato moltissime preoccupazioni durante l'estate, ora vi spiego il motivo, ma andiamo in ordine cominciando dal risveglio primaverile.
1 maggio 2021: dopo aver passato senza problemi l'inverno, la colonia ha ripreso l'attività, con le operaie che escono più spesso dal nido e in maggior quantità.
Oggi ho dato loro un pesciolino d'argento che ho trovato sul pavimento della camera e lo hanno gradito molto, sebbene piccolo.
Ho scoperto che apprezzano anche le mosche e più di quanto mi sarei aspettato, ma non credo che gliene fornirò ancora perché ho paura che possano infettarsi con qualche virus o batterio.
Scrutando nel formicaio, ho contato 15 pupe circa, 5 larve e un gruzzoletto di uova e una cinquantina di operaie, poche per essere una colonia che si affaccia al suo terzo anno di vita, chissà che quest'anno possano finalmente raggiungere numeri decenti; nel frattempo annoto con piacere che in tutto l'inverno ho annotato un paio di morti soltanto.
5 giugno 2021: fatto strano, curioso e alquanto preoccupante, è come con il ritorno delle temperature più alte torni a crescere anche la frequenza delle morti, perché in questo ultimo mese le operaie sono tornate a morire ad un ritmo preoccupante ed è vero che sono nate anche altre operaie, ma la conta totale è rimasta stabile a causa di questa moria, sembra quasi che tengano il conto anche loro e si adattino di conseguenza per non crescere.
Ci si potrebbe dopotutto aspettarlo: aumentano le temperature, la colonia esce dalla diapausa, il metabolismo è più veloce... e questo può spiegare questo evento? Non ho ancora la risposta, ma ho notato lo stesso l'anno scorso, anche se morivano con più frequenza anche in inverno.
26 giugno 2021: in queste due settimane circa, ho continuato a fornire con regolarità insetti e una fornitura sempre costante di miele: le formiche mangiano di buon gusto gli insetti ma sembrano meno interessate del solito al miele, così ho provato a fornire della frutta ma il risultato è stato lo stesso, così le operie più giovani (nonché le più grosse, noto con piacere) sono quelle che escono di meno ma che al contempo presentano i gastri più pieni rispetto alle sorelle più vecchie, che escono con maggiore frequenza ma che presentano gastri pressoché vuoti.
Quasi tutti i bozzoli si sono aperti e la regina ha deposto una modesta quantità di uova, il numero delle operaie è cresciuto di poco.
19 luglio 2021: in questo lasso di tempo ho continuato a nutrire regolarmente la colonia con pesciolini d'argento, farfalle e una cavalletta, il loro cibo preferito.
Hanno mangiato tutto di buon gusto, eccetto il tonno in scatole e un pezzetto di carne cotta che ho provato a dar loro per sperimentare.
Aimé nonostante questo, un gran numero di corpi di operaie morte è stato ammassato nell'arena piccola e la colonia ora conta poco più di quaranta di operaie, preoccupante se si pensa che una colonia di questa età dovrebbe contare centinaia, se non forse un migliaio di esemplari e che grazie alle nuove nate il numero sarebbe dovuto quasi raddoppiare e non diminuire.
14 agosto 2021: altre operaie sono morte e le uova sembrano non aumentare di numero, forse le operaie o la regina le stanno mangiando o forse quest'ultima ha smesso di deporre nonostante la fornitura costante di zuccheri e insetti, hanno mangiato anche due piccole cavallette negli ultimi giorni, fatto sta che dopo la schiusa di tutti i bozzoli ora restano due larve di modeste dimensioni e una manciata di uova, oltre che quaranta operaie (unica nota positiva è che la dimensione media di queste è aumentata).
Sto riflettendo se il problema possa essere legato al materiale del formicaio (plastica) in cui la colonia non si trova a proprio agio e questo si riflette in modo negativo sull'aspettativa di vita delle operaie, senza considerare che se il numero dovesse continuare a diminuire, anche le dimensioni del formicaio si rivelerebbero presto inadatte e la colonia necessiterebbe di un trasferimento in provetta, aspetto alquanto negativo.
Ordunque cari lettori, se siete arrivati fino a questo punto del diario dell'orrore, fatemi sapere se avete qualche consiglio per me che possa permettermi di salvare questa colonia da una lenta ed inesorabile crisi demografica, è la colonia più longeva di cui sono in possesso, nonché la più bella e quella a cui sono maggiormente affezionato, non vorrei che facessero una brutta fine e ogni tanto mi piacerebbe anche portarvi delle buone notizie! Quindi se avete qualche soluzione da consigliarmi o critica da pormi, sarò lieto di ascoltare.
E finendo di rispondere a Gianni visto che non ho ripassato il tutorial del forum e non ricordo come citare l'ultimo messaggio da lui scritto: ho preso in considerazione il tuo consiglio e cambio il miele ogni due giorni.
1 maggio 2021: dopo aver passato senza problemi l'inverno, la colonia ha ripreso l'attività, con le operaie che escono più spesso dal nido e in maggior quantità.
Oggi ho dato loro un pesciolino d'argento che ho trovato sul pavimento della camera e lo hanno gradito molto, sebbene piccolo.
Ho scoperto che apprezzano anche le mosche e più di quanto mi sarei aspettato, ma non credo che gliene fornirò ancora perché ho paura che possano infettarsi con qualche virus o batterio.
Scrutando nel formicaio, ho contato 15 pupe circa, 5 larve e un gruzzoletto di uova e una cinquantina di operaie, poche per essere una colonia che si affaccia al suo terzo anno di vita, chissà che quest'anno possano finalmente raggiungere numeri decenti; nel frattempo annoto con piacere che in tutto l'inverno ho annotato un paio di morti soltanto.
5 giugno 2021: fatto strano, curioso e alquanto preoccupante, è come con il ritorno delle temperature più alte torni a crescere anche la frequenza delle morti, perché in questo ultimo mese le operaie sono tornate a morire ad un ritmo preoccupante ed è vero che sono nate anche altre operaie, ma la conta totale è rimasta stabile a causa di questa moria, sembra quasi che tengano il conto anche loro e si adattino di conseguenza per non crescere.
Ci si potrebbe dopotutto aspettarlo: aumentano le temperature, la colonia esce dalla diapausa, il metabolismo è più veloce... e questo può spiegare questo evento? Non ho ancora la risposta, ma ho notato lo stesso l'anno scorso, anche se morivano con più frequenza anche in inverno.
26 giugno 2021: in queste due settimane circa, ho continuato a fornire con regolarità insetti e una fornitura sempre costante di miele: le formiche mangiano di buon gusto gli insetti ma sembrano meno interessate del solito al miele, così ho provato a fornire della frutta ma il risultato è stato lo stesso, così le operie più giovani (nonché le più grosse, noto con piacere) sono quelle che escono di meno ma che al contempo presentano i gastri più pieni rispetto alle sorelle più vecchie, che escono con maggiore frequenza ma che presentano gastri pressoché vuoti.
Quasi tutti i bozzoli si sono aperti e la regina ha deposto una modesta quantità di uova, il numero delle operaie è cresciuto di poco.
19 luglio 2021: in questo lasso di tempo ho continuato a nutrire regolarmente la colonia con pesciolini d'argento, farfalle e una cavalletta, il loro cibo preferito.
Hanno mangiato tutto di buon gusto, eccetto il tonno in scatole e un pezzetto di carne cotta che ho provato a dar loro per sperimentare.
Aimé nonostante questo, un gran numero di corpi di operaie morte è stato ammassato nell'arena piccola e la colonia ora conta poco più di quaranta di operaie, preoccupante se si pensa che una colonia di questa età dovrebbe contare centinaia, se non forse un migliaio di esemplari e che grazie alle nuove nate il numero sarebbe dovuto quasi raddoppiare e non diminuire.
14 agosto 2021: altre operaie sono morte e le uova sembrano non aumentare di numero, forse le operaie o la regina le stanno mangiando o forse quest'ultima ha smesso di deporre nonostante la fornitura costante di zuccheri e insetti, hanno mangiato anche due piccole cavallette negli ultimi giorni, fatto sta che dopo la schiusa di tutti i bozzoli ora restano due larve di modeste dimensioni e una manciata di uova, oltre che quaranta operaie (unica nota positiva è che la dimensione media di queste è aumentata).
Sto riflettendo se il problema possa essere legato al materiale del formicaio (plastica) in cui la colonia non si trova a proprio agio e questo si riflette in modo negativo sull'aspettativa di vita delle operaie, senza considerare che se il numero dovesse continuare a diminuire, anche le dimensioni del formicaio si rivelerebbero presto inadatte e la colonia necessiterebbe di un trasferimento in provetta, aspetto alquanto negativo.
Ordunque cari lettori, se siete arrivati fino a questo punto del diario dell'orrore, fatemi sapere se avete qualche consiglio per me che possa permettermi di salvare questa colonia da una lenta ed inesorabile crisi demografica, è la colonia più longeva di cui sono in possesso, nonché la più bella e quella a cui sono maggiormente affezionato, non vorrei che facessero una brutta fine e ogni tanto mi piacerebbe anche portarvi delle buone notizie! Quindi se avete qualche soluzione da consigliarmi o critica da pormi, sarò lieto di ascoltare.
E finendo di rispondere a Gianni visto che non ho ripassato il tutorial del forum e non ricordo come citare l'ultimo messaggio da lui scritto: ho preso in considerazione il tuo consiglio e cambio il miele ogni due giorni.
- Nic
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