Storia di una colonia di Messor capitatus

Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Davrin » 24/01/2020, 21:48

Non ho parole per descrivere il lavoro e le osservazioni che hai fatto, davvero stupefacente! È difficile nel forum trovare queste perle, davvero complimenti Gianni!
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Colonietta Camponotus lateralis;
Colonietta Camponotus vagus;
Colonietta Colobopsis truncata;
Regina Crematogaster scutellaris;
Colonietta Formica sp.;
Colonietta Lasius brunneus;
Colonietta Lasius emarginatus;
Colonietta Lasius niger;
Colonietta Lasius paralienus;
Colonietta Lasius sp.;
Colonietta Messor capitatus;
Poliginia 4x regine Myrmica rubra;
Colonietta Pheidole pallidula;
Regina Ponera/Hypoponera sp.;
Regina Solenopsis fugax;
Colonietta Tapinoma sp..

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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 30/01/2020, 19:57

Grazie Davrin! E' stimolante ripartire con una così bella colonia, soprattutto adesso che riesco a controllarla!!!

Finalmente sono riuscito a vedere la regina che sembra in gran forma, ma la foto non le rende giustizia! Non sono ancora riuscito a farle una foto decente...

Mbarbarus 27.jpg
Presa di sfuggita, è sempre nelle stanze più basse, ma almeno potete vedere che i colori sono molto belli!


Per quanto abbia cercato di sviare la loro attenzione e indirizzarle verso la parete di gasbeton, le operaie continuano a seguire la traccia sul vetro e a faticare per portare le provviste nel nido...

Mbarbarus 18.jpg
Non gli viene proprio di seguire la via più comoda e più corta...

Mbarbarus 24.jpg


Il rialzo delle temperature ha risvegliato anche il loro appetito, così hanno festeggiato con un candito da panettone e qualche camola, oltre ai soliti semi.

Mbarbarus 19.jpg

Mbarbarus 21.jpg


Qui sono evidenti i colori spenti di molte delle operaie: non sono depigmentate perché sono giovani (le ultime sfarfallate sono di ottobre/novembre), ma proprio perché una buona parte di popolazione ha questo color cioccolato al latte!
Devo chiedere a Leo e ad altri se riscontrano anche nelle loro colonie questa colorazione.

Mbarbarus 28.jpg
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 01/02/2020, 17:17

SergioC ha scritto:Ciao a tutti,
stavo riflettendo sulle Messor di GianniBert, sulla loro testardaggine nel voler scalare il vetro per entrare nel nido invece dei più comodi bordi laterali scoperti... Avevo pensato magari mettendo una barriera di antifuga, ma forse sarebbe un po' troppo invasiva.

Poi mi sono chiesto che se avessero un ingresso sotto non sarebbe molto più comodo? Come si comporterebbero delle terricole con un nido che va....all'insù invece che all'ingiù? Penso che per delle arboricole sarebbe più "naturale" un nido che si estenda sia sopra che sotto l'entrata, ma per le terricole direi proprio di no.

Ricordo di aver letto che l'ingresso in basso faciliterebbe anche la pulizia del nido, visto che non devono sollevare i rifiuti, ma buttarli giù e trascinarli fuori.

Qualcuno ha un allestimento con l'ingresso alla base invece che dalla cima?



Un ingresso sotto non creerebbe nessun problema, non ragionano, in senso stretto, come noi; ho già osservato situazioni in cui l'entrata sia "illogica” dal nostro punto di vista, ma per le formiche è solo l'ingresso, poi se sale, scende, o va di lato, poco conta.
Ti dico che già stanno scavando in basso, ai limiti delle gallerie inferiori, perché il loro istinto è di scavare verso il basso, quindi può darsi che fra qualche mese avranno aperto una uscita al piano terra e a quel punto forse abbandoneranno quelle superiori per i lavori principali, ma qualcuna sopra uscirà sempre comunque.

La situazione nel nido doppio che avevo rinchiuso in un contenitore si era sviluppata così: le formiche uscivano da sotto e di fianco, e passeggiavano nel contenitore, ma l'arena sopra il primo nido c'era ancora, e quindi uscivano anche di lì.
Se io mettevo cibo in arena ci andavano, se lo mettevo a terra nel contenitore andavano lì. Era tutto "terra di conquista”. Qualche esploratrice che segue sempre le vecchie tracce o qualche giovane intraprendente ci sarà sempre, quindi dovunque ci siano uscite, quando servono, ci andranno!
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 03/02/2020, 17:29

Allego per chi fosse curioso e mai volesse sperimentarlo, la bozza del mio progetto per il nido interno all'arena per come lo volevo realizzare.

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Progetto nido Messor.jpg


Sto già pensando a come adattare questa soluzione anche per altre formiche, chi avesse consigli su come migliorarlo è benvenuto...
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 24/02/2020, 23:10

Per la gioia di tutti, vi comunico che finalmente le formiche hanno costituito una nuova colonna di accesso all'arena, stavolta sulla superficie ruvida! Hanno mantenuto ancora attiva la prima autostrada, ma stanno attivamente frequentando anche la seconda; vediamo se i vantaggi di questa manderanno in disuso la più scomoda, e quanto ci metteranno ad abbandonarla, se lo faranno... :-D
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 27/02/2020, 22:53

Finalmente, dopo un paio di settimane di riscaldamento, sono apparse le prime pupe e delle larve belle grosse. E' necessario per le mie lezioni scolastiche poter presentare tutte le fasi di sviluppo della metamorfosi, sempre che si riesca a fare le lezioni, visto il blocco delle scuole di questo periodo di pestilenza! :lol:

Qualche foto di cronaca:
Le stanze strapiene di provviste danno sicurezza alla colonia...

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Mbarbarus 33.jpg


E' interessante vedere che presso le uscite le formiche hanno portato una buona quantità di sassolini, forse per raccogliere l'umidità? Forse un ricordo ancestrale della loro vita libera in cui i sassi bianchi riflettono meglio la luce del sole?

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Mbarbarus 37.jpg

L'interno di una stanza dove finalmente si vede una pupa ancora depigmentata...

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Mbarbarus 35.jpg

Mbarbarus 30.jpg
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda sidaf » 28/02/2020, 11:25

GianniBert ha scritto:E' interessante vedere che presso le uscite le formiche hanno portato una buona quantità di sassolini, forse per raccogliere l'umidità? Forse un ricordo ancestrale della loro vita libera in cui i sassi bianchi riflettono meglio la luce del sole?

Dici che abbiano codificato a livello istintivo l'accumolo di sassi bianchi (invece che di altri colori) per ridurre la temperatura?
potrebbe essere in estate ma in questo periodo dell'anno sarebbe controproducente
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- Lasius emarginatus affidatomi da "lorenzoc" il 23/6/19 (regina sciamata nel 2016) Diario
- Messor capitatus in affido da entomodena, settembre 2020
- Messor capitatus donato da "messor", 5 giugno 2020
- Camponotus vagus donato da "messor", agosto 2020
- Tetramorium sp. (sciamata giugno 2019) in affido da entomodena, settembre 2019
In fonazione:
- Lasius sp. trovata a Bassano, giugno 2020
- Lasius sp. donata da "Ruth", settembre 2020

Anche una formica si pone al centro del suo mondo e secondo la propria prospettiva lo misura.
Ma come si può ritenere una delle due prospettive, quella dell’uomo o quella dell’insetto, più vera dell’altra?
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 28/02/2020, 13:37

La mia è solo una supposizione, basata su quello che ho letto in giro in proposito, non so altrimenti spiegarmi perché abbiano trascinato questi sassolini bianchi prima dentro il nido, e poi li abbiano sparsi proprio attorno alle entrate!
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 14/03/2020, 13:08

Piano piano comincio a vedere i pregi e i limiti (o difetti) del nuovo prototipo di nido che ho realizzato.

I pregi sono che anche se le formiche stanno scavando ovunque, non me ne preoccupo più.
Gli spazi sono ben gestiti, e come ho già detto, eviterei solo di mettere il nido decentrato, per il resto va tutto bene.

Ho fatto l'errore di andare troppo in profondità con il tubo di carico per l'acqua inserito nel nido dall'alto: le formiche hanno scavato subito dove il gasbeton era più umido, e così ora se verso acqua lì, questa entra direttamente nelle gallerie, cosa che non avrei voluto.
Così mi sono trovato con il problema di come umidificare il nido senza bagnare i semi. So che Leo risolve essenzialmente con beveroni in provetta, ma io vorrei assicurarmi anche la possibilità di rendere umido il materiale stesso che lo compone, così ho optato per una nuova colata di gesso, fatta alla meglio, ma che va a creare una vasca-canale presso la parete verticale del nido.
Mi basta versare acqua lì, e per osmosi l'umidità si trasmette al materiale dietro il vetro. Non è venuto come avrei voluto, ma non è facile mettere del gesso ad arte in arena quando è piena di formiche intente ad aggredirti.
Io non volevo seppellirne troppe, così mi sono accontentato di creare due vasche davanti e una lunga dietro.

Spoiler: mostra
Mbarbarus 38.jpg
Ho formato un paio di crateri davanti e una specie di "catino” dietro...

Mbarbarus 40.jpg


Sembra che l'aggiunta fatta assolva al suo compito. E' abbastanza agevole mettere acqua ogni tanto e questa sparisce presto senza inumidire troppo o troppo poco il gasbeton.
Col tempo il gesso tende a diventare poroso, ma questo non è un problema, credo. Le formiche possono scavarlo quanto vogliono, che sotto c'è la lastra di plexiglas.

Spoiler: mostra
Mbarbarus 43.jpg
Non si capisce perché, queste due minor si sono intestardite a voler trascinare ovunque questa scheggia di roccia...


In questo momento sto fornendo alla colonia soprattutto cibo animale, voglio vedere se la quantità di "soldati” aumenta. I semi non mancano, ma ho visto che in presenza di carne le formiche impazziscono e non mobilitano subito la popolazione per portare il bottino nel nido.
Non è una cosa nuova; anche con capitatus era normale vedere che le proteine animali erano davvero gradite, qui è la stessa cosa, che non ci fa intendere però se in natura Messor barbarus e capitatus riescono ad approvvigionare a sufficienza con insetti morti i fabbisogni di una grossa colonia.
Certo che suppliscono con le grosse scorte di semi, ma in che percentuale in realtà integreranno con prede raccolte in giro?
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 02/04/2020, 15:51

Questa colonia sta rispettando rigorosamente i momenti di ricerca cibo. Durante il giorno c'è poca o nulla ricerca, con le uscite sguarnite e pochissime operaie su tutto il territorio disponibile.

La sera (per ora verso le 6-7 del pomeriggio) si registra un aumento sostanziale delle uscite, ma è solo in presenza di una fonte di nutrimento che vengono reclutate il maggior numero di operaie. Sono riuscito però a registrare una pronta risposta in presenza di acqua.
Se cospargo acqua appena fuori dal nido (ho cominciato a inumidire periodicamente la cupola di gesso sopra le uscite dal gasbeton), oppure se bagno abbondantemente la base del nido dove ho creato gli argini apposta, le formiche escono a frotte e vanno a bere.

Ho trovato operaie a leccare il gesso anche ore dopo che l'acqua era stata assorbita, cosa che non avevo osservato con M. capitatus. Almeno non in questa misura.

Questa cosa è interessante, sembra che questo bisogno di acqua superi la normale ricerca della colonia precedente. Mi domando se sia una caratteristica della specie, piuttosto che un fattore dovuto al fatto che il nido non è alloggiato in una bacinella come negli altri miei modelli.
Forse il bisogno di umidità del terreno, che qui è in resa minore, va compensato sia per la rottura dei semi, che per mantenere un certo tasso di umidità anche nelle stanze della covata.

Devo provare a vedere se una fornitura di acqua più regolare ed abbondante influisce su questo comportamento oppure se le formiche sono comunque attirate fuori se bagno semplicemente il terreno. Potrebbe essere uno degli stimoli esterni che regola anche le fasi di sciamatura autunnale, muovendo verso l'esterno grandi masse di formiche, ma questo varrebbe anche per Messor capitatus, no?
Forse sono io che non ho mai registrato a dovere questi stimoli, perché i vecchi nidi non inducevano le stesse condizioni...
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Rizzaculo » 03/04/2020, 0:01

Grazie mille del racconto, interessante e esaustivo! complimenti ;)
Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata. (A. Einstein)
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 04/04/2020, 13:09

Contento che ti sia piaciuto... mi aggancio per comunicarvi che in tempi brevissimi, le formiche hanno creato una uscita alla base del nido!
Hanno forato gasbeton e gesso per uno spessore di almeno 4 centimetri, quindi dalla fine di Gennaio a ieri ci hanno messo circa due mesi.
Le uscite superiori non sono state del tutto abbandonate.
Voglio vedere se saranno ancora utilizzate per trasportare cibo, ma sarebbe veramente una cosa stupida a questo punto! Calcoliamo quanto sono stupide/furbe... per ora i vecchi semi mangiati vengono ancora espulsi anche dall'alto, ma ci sta, perché molte stanze sono usate nella parte superiore per spaccare i semi.
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 21/04/2020, 14:39

Ecco, posso dichiarare ufficialmente che queste Messor sono stupide! :lol:

Mentre distribuivo la razione giornaliera di provviste in arena, ho pensato di mettere qualche blatta surgelata in posti diversi dal solito. Normalmente metto semi e proteine nel punto più lontano possibile dalle entrate del nido, da quando le formiche hanno aperto una uscita sul lato destro estremo del gasbeton, metto tutto a sinistra...
Vi ricordate che all'inizio scendevano dal vetro passando dalla sommità?
E che trovavo stupido che passassero dal vetro invece che dalla parte ruvida e meglio arrampicatile del gasbeton?

Allora... metto una blatta sulla parte superiore del nido, lato estremo sinistro...
Le entrate superiori (3) sono al centro del blocco.
Bene! Operaia trova blatta - operaia raccoglie blatta - operaia scende dal nido con la preda per immettersi nella colonna che dal lato sinistro dell'arena, porta attraverso tutta la superficie, all'estremo opposto del blocco. :shock:

Non la sfiora nemmeno la possibilità spostarsi di 10 cm ed entrare dalle comode fessure superiori, no, rifà tutta la strada che probabilmente ha percorso arrivando fin lì, e ignora la scorciatoia.
Ora, questa cosa l'abbiamo già vista altre volte.
Sono sicuro che se continuo a mettere blatte lì, altre formiche non faranno lo stesso percorso controproducente, ma vedete come il singolo individuo non agisce secondo la logica umana, bensì a un puro stimolo olfattivo è un po' disarmante. Eppure tracce che portavano alle entrate ce ne dovevano per forza essere!!!
Cosa farebbe una Formica rufa? O una sanguinea?

Prima o poi farò lo stesso esperimento dopo aver attirato fuori le formiche dalla sommità con un po' d'acqua e vi terrò aggiornati... spero di non restare troppo deluso! :roll:

Mbarbarus 48.jpg
Intanto uno scatto di un gruppo di formiche alle prese con la delicata apertura di un bel seme di girasole...
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda sidaf » 21/04/2020, 18:12

Diario molto interessante
oltre a dedicarti tanto alle tue formiche apprezzo molto che condividi con noi le tue scoperte e le tue avventure

Volevo chiederti come hai implementato il nuovo sistema per idratare il formicaio, ho letto ma non sono sicuro di aver capito
Hai fatto una colata di gesso lungo la parete del formicaio?
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 21/04/2020, 19:28

Grazie per l'incoraggiamento!
Per me è importante e utile che tutti condividiamo i nostri piccoli esperimenti.
Qualche idea buona ogni tanto salta fuori, e siamo sempre in evoluzione!
Guarda come sono cambiati i miei nidi dal 2005...

Quando ho visto che era difficile tenere inumidito il gasbeton (diversamente da quando lo tenevo immerso in acqua nel sottovaso) ho scelto una soluzione più "rustica”, ma che sembra risolvere temporaneamente il problema.

Mbarbarus 40.jpg
Questa è la trincea sul retro. Quando verso l'acqua, vi si ferma abbastanza da trasmettere al gasbeton stesso abbastanza umidità. Certo non è come tenerlo costantemente immerso in acqua!
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