Formica sanguinea in Lombardia
Re: Formica sanguinea in Lombardia
Lo studio sul comportamento di questa specie è arrivato a un punto cruciale.
Non ho colonie vicino a me per poter osservare i movimenti in natura, così tutto quello che posso vedere è ciò che succede nel mio nido artificiale, e non mi basta.
Se avete seguito il diario sapete che già l'anno scorso avevo cercato di ricreare una situazione di razzia delle schiaviste, ma questo è fallito risolvendosi in una semplice e dispendiosa battaglia, tanto che avevo avuto dei dubbi sul normale comportamento di questa colonia.
Non mi piace dover sacrificare inutilmente molte operaie senza avere davvero la possibilità di studiare il comportamento completo delle loro razzie; le battaglie quando ci sono devono essere un effetto secondario, e devono evitare il più possibile le controindicazioni date dagli spazi ristretti delle colonie in cattività.
Parlando con Paolo (PomAnt) che aveva già condotto qualcosa di simile, avevo raccolto le sue considerazioni accurate e le sue teorie mi erano sembrate convincenti, ma siccome ho letto anche molte altre interpretazioni sul comportamento delle specie dulotiche, e soprattutto su F. sanguinea, ora posso affermare che le sue idee hanno trovato conferma nella mia esperienza.
So che pochissimi sul nostro forum hanno a disposizione colonie mature di formiche schiaviste, ma invito chi mai dovesse riuscirci e tentare un esperimento simile al mio, ad essere cauto e premurarsi di tenere sotto controllo costantemente le proprie colonie, non abbandonandole a sé stesse durante tutto il tempo necessario all'osservazione. Il prezzo da pagare altrimenti potrebbe essere alto.
Riassumendo, i miei sospetti erano che se, negli esperimenti di predazione precedenti, F. sanguinea non aveva portato a termine i suoi attacchi entrando nel nido nemico e rapendo bozzoli, la colpa era nella struttura del nido, che non riproduceva l'architettura naturale di un tipico nido di Serviformica: alcuni cunicoli brevi di accesso a stanze sotterranee dove viene tenuta a incubare la covata di bozzoli.
Il nuovo nido di F. cunicularia ha un accesso diretto alle stanze del formicaio, e non più un lungo tubo da percorrere prima di arrivarci. Una situazione che ricalca abbastanza fedelmente quello che si trova sul campo.
Nei giorni passati entrambe le colonie avevano raggiunto uno stadio di sviluppo impressionante, soprattutto F. sanguinea aveva una enorme covata a tutti gli stadi, e già qualche bozzolo stava schiudendo; avevo notato che da una decina di giorni gran parte delle operaie stavano in arena, apparentemente in attesa. Forse un sovraffollamento del nido? Ma ci sono ancora parecchie stanze abbastanza libere!
La popolazione si aggirava sulle 1000-1500 formiche, ma come sapete è difficile valutarle quando sono così tante, a volte si stima al ribasso, perché molte stanno nascoste o appese ai soffitti... Dopo il trasloco F. cunicularia contava non meno di 2000-2500 operaie e al momento della prova c'erano non meno di 300 bozzoli nel nido.
Ho deciso così che i tempi erano maturi ed era il momento di ritentare l'esperimento fallito dello scorso anno: collegate le due arene con un tubo di circa un metro, ho lasciato che le due colonie entrassero in contatto.
All'inizio sembrava che nessuna delle due parti volesse esplorare il nuovo collegamento, così mi sono rimesso a lavorare poco distante dai nidi.
Sono passati più di 30 minuti ed ho notato che un paio di sanguinea erano già andate a curiosare nell'arena avversaria. Questa è nettamente più grande della loro e avevano la possibilità di scorrazzare senza incontrare nemici perché a quell'ora (3 del pomeriggio) c'erano pochissime esploratrici in giro, essendoci poche risorse quel giorno all'esterno. Ho capito che erano entrate in collisione perché c'erano due masse di formiche brulicanti su qualcosa, ed erano due sanguinea, ma un altro paio si aggiravano indisturbate nell'arena.
Dopo circa 15 minuti le esploratrici sanguinea erano almeno 10, e le scaramucce erano relativamente limitate: una guerriera trascinava una serviformica attaccata a una zampa; un'altra si teneva per le mandibole col nemico, un'altra ancora girava ben lontano dall'entrata del nido. Un paio sembravano non saper rientrare dal collegamento comune... Così ho soprasseduto, anche perché nel metro di tubo non c'erano praticamente altre formiche.
Avrei dovuto fare caso all'agitazione presente nell'arena di sanguinea, che invece della solita immobilità delle truppe sembrava in fermento, con operaie arrampicate su tutti i vetri...
Ho ripreso a lavorare, e mezz'ora dopo sono andato a dare un'occhiata e... l'intera arena di F. cunicularia brulicava di sanguinea, mentre già alcune operaie uscivano dal nido sotterraneo con i bozzoli fra le mandibole! Ho subito illuminato la colonia sottostante e il panico era generale: centinaia di formiche fuggivano all'impazzata attraverso le gallerie, molte portando bozzoli e larve adulte; tutte le gallerie dei primi livelli erano invasi da sanguinea, che sembrava seguire i flussi delle formiche aggredite.
Qua e là scaramucce accese, cadaveri sparsi, raptiformica con i bozzoli in bocca che cercavano l'uscita. Il panico si spingeva fino ai piani più bassi, dove sembrava che il grosso della colonia cercasse di rifugiarsi in massa portando la covata...
Ho cercato di riprendere quello che potevo, e nel frattempo (con la mia macchinetta non si fa granché, ma spero che le immagini rendano il casino successo) cercavo di interpretare i vari comportamenti dei due eserciti.
L'impressione era che F. cunicularia non cercasse lo scontro diretto, ma solo di mettere in salvo la covata; a un certo punto centinaia di operaie hanno imboccato un tubo esterno che portava a gallerie che non avevano ancora usate per la covata e si sono rifugiate lì quasi in caduta libera portandosi dietro più bozzoli che potevano: in pochi minuti le stanze erano stipate di bozzoli.
Sopra erano evidenti gli scontri armati che sembravano dare i primi devastanti risultati: morti dappertutto, ammucchiati, sparsi, trascinati qua e là. Quasi sicuramente vittime dell'acido formico che sanguinea sembra usare in grande quantità. Dentro le gallerie è possibile che il panico fosse generato anche dagli speciali feromoni che sanguinea sembra avere (secondo alcuni) e che hanno quasi lo stesso effetto di quello di Polyergus, ma io non ho la possibilità di affermarlo o di misurarlo, quindi devo solo supporlo, perché F. cunicularia era ancora in numero schiacciante, ma non sembrava assolutamente in grado di organizzare una difesa coordinata, anche se qua e là molte formiche erano impegnate in duelli.
Così ho intuito che stavo assistendo a quello che Paolo mi aveva dato come sua interpretazione: sanguinea usa la pura forza fisica per sbaragliare le difese nemiche, penetra nel nido e crea il panico, ma diversamente da Polyergus non prende i bozzoli e fugge; come una donnola in un pollaio attacca tutto quello che trova, anche se una parte delle ladre si affretta a portare via i bozzoli, le altre restano sul terreno e combattono, ed è la fuga di Serviformica con la covata all'esterno che salva la colonia dalla possibile distruzione.
In natura è possibile che l'esercito si disperda: parte rientra al nido con il bottino, e allora le sue file si assottigliano e perde di aggressività; Serviformica è spesso 20 o 30 volte più numerosa e allora quelle che restano devono ritirarsi o rimanere e alla fine farsi uccidere, ma si fa plausibile anche un testo che diceva; "F. sanguinea rapisce la covata di Serviformica e ne distrugge il nido”. Se la colonia è piccola e non riesce a disperdersi non ha scampo. F. sanguinea è troppo forte e resistente nel corpo a corpo.
Durante tutta la predazione l'odore di acido formico era fortissimo e quando ho messo le mani nell'arena le formiche si attaccavano alle dita rilasciando gocce di acido in quantità maggiore anche di quando maneggio C. vagus, il che è tutto dire!!!!
A questo punto erano almeno 15 minuti che F. sanguinea imperversava nel nido, e alcune operaie erano giunte anche nelle gallerie più basse. Ai piani alti si stavano accumulando strati di cadaveri, ma all'esterno l'esercito aggressore era ancora sul piede di guerra e non sembrava intenzionato a ritirarsi. Avrebbe invaso fino all'ultima galleria e rubato sicuramente ogni bozzolo o larva che avesse trovato dopo aver sterminato la popolazione: ormai non avevo dubbi che ci sarebbe riuscito facilmente.
PomAnt aveva fatto lo stesso errore lasciando collegati i due nidi quando credeva che sanguinea si sarebbe accontentata di rubare un po' della covata nemica.
Ma in una situazione ristretta di cattività F. cunicularia non ha la possibilità di trovare scampo nella fuga.
Avevo visto abbastanza.
Ho chiuso così l'entrata diretta al nido in arena, intrappolando parecchie sanguinea di sotto, ma limitando l'accesso alle altre. Poi ho iniziato a "raccogliere con un pennello prima, con le mani poi, tutte le formiche che si arrampicavano sui vetri della teca. Quando raccogli in questo modo le formiche che salgono sui vetri, probabilmente si scatenano dei feromoni di reclutamento che richiamano sempre nuove formiche sul posto. In questo modo con veloci passate a dita aperte ho raccolto alcune centinaia di guerriere (non era difficile convincerle ad attaccarsi alle mie dita, attaccavano e mordevano tutto ciò che avevano a portata di mandibola), così ho sguarnito l'arena, poi ho bloccato l'accesso al tubo di collegamento, per non rischiare che oltre a quelle in ritirata coi bozzoli, altre ne rientrassero, e ho lavorato di fino per togliere più formiche possibile.
Alla fine ho tolto il tappo di accesso al nido.
Le sanguinea di sotto, senza la pressione dell'esercito alle spalle, hanno cominciato ad uscire e ritirarsi. Sembrava avessero meno velleità guerriere, trovandosi in numero nettamente inferiore, e hanno iniziato a disperdersi in arena, o ad accamparsi presso l'entrata del tubo da cui erano venute (sapevano bene da dove erano arrivate!). Ho sgomberato più formiche che potevo, lasciando a F. cunicularia il compito di fare piazza pulita. Per circa 24 ore la colonia è rimasta barricata nelle stanze dove era fuggita, poi, piano piano, ha ricominciato a trasportare la covata nelle vecchie stanze, ad accudirla, e a uscire all'esterno rassettando la ghiaia che sta intorno all'entrata.
La pace sembra ritornata. Mi aspetto che a breve inizi il trasporto dei cadaveri all'esterno (di solito ci mettono un paio di giorni a fare pulizia). F. sanguinea ha ripreso ad accudire la covata e a pattugliare l'arena. Credo che quelle bestie sanguinarie si siano divertite parecchio, io un po' meno. Credo che limiterò qualsiasi altro contatto tra le due specie a zero, e se avrò bisogno di bozzoli per le schiaviste cercherò di prelevarli io stesso dalla colonia.
Ho già visto tutto quello che dovevo vedere, e ho trovato conferma dei racconti di PomAnt. Sanguinea rimane una formica interessante, forte e laboriosa, ma è davvero spaventosamente aggressiva, e in cattività bisogna stare attenti con questi esperimenti. Il rischio è quello di perdere la colonia bersaglio. Resta da vedere il comportamento della seconda specie schiavista, Polyergus rufescens, ma per quanto possa essere una formica letale, credo che davvero la grande guerriera amazzone sia ben più capace di fare meno danni e limitarsi al furto e alla fuga. Chi glielo fa fare di distruggere il nido che dovrà ancora rapinare un domani?
Dovrò comunque aspettare l'estate piena, e che la colonia si riprenda dalla battaglia, prima di sottoporre ancora a simile stress la regina e le operaie. Ma non dubito che in un mese o due si riprenderà completamente: ho già visto di quanta prolificità ed efficienza lavorativa è capace F. cunicularia!
Ma ora so anche perché nelle zone dove ho rintracciato F. sanguinea, i suoi nidi sono enormi e non sembrano esserci colonie di serviformica vicine: queste formiche sono davvero spaventosamente battagliere, e sicuramente dominanti sul loro territorio, arrivando al punto di scacciare o distruggere tutte le formiche concorrenti!
Non ho colonie vicino a me per poter osservare i movimenti in natura, così tutto quello che posso vedere è ciò che succede nel mio nido artificiale, e non mi basta.
Se avete seguito il diario sapete che già l'anno scorso avevo cercato di ricreare una situazione di razzia delle schiaviste, ma questo è fallito risolvendosi in una semplice e dispendiosa battaglia, tanto che avevo avuto dei dubbi sul normale comportamento di questa colonia.
Non mi piace dover sacrificare inutilmente molte operaie senza avere davvero la possibilità di studiare il comportamento completo delle loro razzie; le battaglie quando ci sono devono essere un effetto secondario, e devono evitare il più possibile le controindicazioni date dagli spazi ristretti delle colonie in cattività.
Parlando con Paolo (PomAnt) che aveva già condotto qualcosa di simile, avevo raccolto le sue considerazioni accurate e le sue teorie mi erano sembrate convincenti, ma siccome ho letto anche molte altre interpretazioni sul comportamento delle specie dulotiche, e soprattutto su F. sanguinea, ora posso affermare che le sue idee hanno trovato conferma nella mia esperienza.
So che pochissimi sul nostro forum hanno a disposizione colonie mature di formiche schiaviste, ma invito chi mai dovesse riuscirci e tentare un esperimento simile al mio, ad essere cauto e premurarsi di tenere sotto controllo costantemente le proprie colonie, non abbandonandole a sé stesse durante tutto il tempo necessario all'osservazione. Il prezzo da pagare altrimenti potrebbe essere alto.
Riassumendo, i miei sospetti erano che se, negli esperimenti di predazione precedenti, F. sanguinea non aveva portato a termine i suoi attacchi entrando nel nido nemico e rapendo bozzoli, la colpa era nella struttura del nido, che non riproduceva l'architettura naturale di un tipico nido di Serviformica: alcuni cunicoli brevi di accesso a stanze sotterranee dove viene tenuta a incubare la covata di bozzoli.
Il nuovo nido di F. cunicularia ha un accesso diretto alle stanze del formicaio, e non più un lungo tubo da percorrere prima di arrivarci. Una situazione che ricalca abbastanza fedelmente quello che si trova sul campo.
Nei giorni passati entrambe le colonie avevano raggiunto uno stadio di sviluppo impressionante, soprattutto F. sanguinea aveva una enorme covata a tutti gli stadi, e già qualche bozzolo stava schiudendo; avevo notato che da una decina di giorni gran parte delle operaie stavano in arena, apparentemente in attesa. Forse un sovraffollamento del nido? Ma ci sono ancora parecchie stanze abbastanza libere!
La popolazione si aggirava sulle 1000-1500 formiche, ma come sapete è difficile valutarle quando sono così tante, a volte si stima al ribasso, perché molte stanno nascoste o appese ai soffitti... Dopo il trasloco F. cunicularia contava non meno di 2000-2500 operaie e al momento della prova c'erano non meno di 300 bozzoli nel nido.
Ho deciso così che i tempi erano maturi ed era il momento di ritentare l'esperimento fallito dello scorso anno: collegate le due arene con un tubo di circa un metro, ho lasciato che le due colonie entrassero in contatto.
All'inizio sembrava che nessuna delle due parti volesse esplorare il nuovo collegamento, così mi sono rimesso a lavorare poco distante dai nidi.
Sono passati più di 30 minuti ed ho notato che un paio di sanguinea erano già andate a curiosare nell'arena avversaria. Questa è nettamente più grande della loro e avevano la possibilità di scorrazzare senza incontrare nemici perché a quell'ora (3 del pomeriggio) c'erano pochissime esploratrici in giro, essendoci poche risorse quel giorno all'esterno. Ho capito che erano entrate in collisione perché c'erano due masse di formiche brulicanti su qualcosa, ed erano due sanguinea, ma un altro paio si aggiravano indisturbate nell'arena.
Dopo circa 15 minuti le esploratrici sanguinea erano almeno 10, e le scaramucce erano relativamente limitate: una guerriera trascinava una serviformica attaccata a una zampa; un'altra si teneva per le mandibole col nemico, un'altra ancora girava ben lontano dall'entrata del nido. Un paio sembravano non saper rientrare dal collegamento comune... Così ho soprasseduto, anche perché nel metro di tubo non c'erano praticamente altre formiche.
Avrei dovuto fare caso all'agitazione presente nell'arena di sanguinea, che invece della solita immobilità delle truppe sembrava in fermento, con operaie arrampicate su tutti i vetri...
Ho ripreso a lavorare, e mezz'ora dopo sono andato a dare un'occhiata e... l'intera arena di F. cunicularia brulicava di sanguinea, mentre già alcune operaie uscivano dal nido sotterraneo con i bozzoli fra le mandibole! Ho subito illuminato la colonia sottostante e il panico era generale: centinaia di formiche fuggivano all'impazzata attraverso le gallerie, molte portando bozzoli e larve adulte; tutte le gallerie dei primi livelli erano invasi da sanguinea, che sembrava seguire i flussi delle formiche aggredite.
Qua e là scaramucce accese, cadaveri sparsi, raptiformica con i bozzoli in bocca che cercavano l'uscita. Il panico si spingeva fino ai piani più bassi, dove sembrava che il grosso della colonia cercasse di rifugiarsi in massa portando la covata...
Ho cercato di riprendere quello che potevo, e nel frattempo (con la mia macchinetta non si fa granché, ma spero che le immagini rendano il casino successo) cercavo di interpretare i vari comportamenti dei due eserciti.
L'impressione era che F. cunicularia non cercasse lo scontro diretto, ma solo di mettere in salvo la covata; a un certo punto centinaia di operaie hanno imboccato un tubo esterno che portava a gallerie che non avevano ancora usate per la covata e si sono rifugiate lì quasi in caduta libera portandosi dietro più bozzoli che potevano: in pochi minuti le stanze erano stipate di bozzoli.
Sopra erano evidenti gli scontri armati che sembravano dare i primi devastanti risultati: morti dappertutto, ammucchiati, sparsi, trascinati qua e là. Quasi sicuramente vittime dell'acido formico che sanguinea sembra usare in grande quantità. Dentro le gallerie è possibile che il panico fosse generato anche dagli speciali feromoni che sanguinea sembra avere (secondo alcuni) e che hanno quasi lo stesso effetto di quello di Polyergus, ma io non ho la possibilità di affermarlo o di misurarlo, quindi devo solo supporlo, perché F. cunicularia era ancora in numero schiacciante, ma non sembrava assolutamente in grado di organizzare una difesa coordinata, anche se qua e là molte formiche erano impegnate in duelli.
Così ho intuito che stavo assistendo a quello che Paolo mi aveva dato come sua interpretazione: sanguinea usa la pura forza fisica per sbaragliare le difese nemiche, penetra nel nido e crea il panico, ma diversamente da Polyergus non prende i bozzoli e fugge; come una donnola in un pollaio attacca tutto quello che trova, anche se una parte delle ladre si affretta a portare via i bozzoli, le altre restano sul terreno e combattono, ed è la fuga di Serviformica con la covata all'esterno che salva la colonia dalla possibile distruzione.
In natura è possibile che l'esercito si disperda: parte rientra al nido con il bottino, e allora le sue file si assottigliano e perde di aggressività; Serviformica è spesso 20 o 30 volte più numerosa e allora quelle che restano devono ritirarsi o rimanere e alla fine farsi uccidere, ma si fa plausibile anche un testo che diceva; "F. sanguinea rapisce la covata di Serviformica e ne distrugge il nido”. Se la colonia è piccola e non riesce a disperdersi non ha scampo. F. sanguinea è troppo forte e resistente nel corpo a corpo.
Durante tutta la predazione l'odore di acido formico era fortissimo e quando ho messo le mani nell'arena le formiche si attaccavano alle dita rilasciando gocce di acido in quantità maggiore anche di quando maneggio C. vagus, il che è tutto dire!!!!
A questo punto erano almeno 15 minuti che F. sanguinea imperversava nel nido, e alcune operaie erano giunte anche nelle gallerie più basse. Ai piani alti si stavano accumulando strati di cadaveri, ma all'esterno l'esercito aggressore era ancora sul piede di guerra e non sembrava intenzionato a ritirarsi. Avrebbe invaso fino all'ultima galleria e rubato sicuramente ogni bozzolo o larva che avesse trovato dopo aver sterminato la popolazione: ormai non avevo dubbi che ci sarebbe riuscito facilmente.
PomAnt aveva fatto lo stesso errore lasciando collegati i due nidi quando credeva che sanguinea si sarebbe accontentata di rubare un po' della covata nemica.
Ma in una situazione ristretta di cattività F. cunicularia non ha la possibilità di trovare scampo nella fuga.
Avevo visto abbastanza.
Ho chiuso così l'entrata diretta al nido in arena, intrappolando parecchie sanguinea di sotto, ma limitando l'accesso alle altre. Poi ho iniziato a "raccogliere con un pennello prima, con le mani poi, tutte le formiche che si arrampicavano sui vetri della teca. Quando raccogli in questo modo le formiche che salgono sui vetri, probabilmente si scatenano dei feromoni di reclutamento che richiamano sempre nuove formiche sul posto. In questo modo con veloci passate a dita aperte ho raccolto alcune centinaia di guerriere (non era difficile convincerle ad attaccarsi alle mie dita, attaccavano e mordevano tutto ciò che avevano a portata di mandibola), così ho sguarnito l'arena, poi ho bloccato l'accesso al tubo di collegamento, per non rischiare che oltre a quelle in ritirata coi bozzoli, altre ne rientrassero, e ho lavorato di fino per togliere più formiche possibile.
Alla fine ho tolto il tappo di accesso al nido.
Le sanguinea di sotto, senza la pressione dell'esercito alle spalle, hanno cominciato ad uscire e ritirarsi. Sembrava avessero meno velleità guerriere, trovandosi in numero nettamente inferiore, e hanno iniziato a disperdersi in arena, o ad accamparsi presso l'entrata del tubo da cui erano venute (sapevano bene da dove erano arrivate!). Ho sgomberato più formiche che potevo, lasciando a F. cunicularia il compito di fare piazza pulita. Per circa 24 ore la colonia è rimasta barricata nelle stanze dove era fuggita, poi, piano piano, ha ricominciato a trasportare la covata nelle vecchie stanze, ad accudirla, e a uscire all'esterno rassettando la ghiaia che sta intorno all'entrata.
La pace sembra ritornata. Mi aspetto che a breve inizi il trasporto dei cadaveri all'esterno (di solito ci mettono un paio di giorni a fare pulizia). F. sanguinea ha ripreso ad accudire la covata e a pattugliare l'arena. Credo che quelle bestie sanguinarie si siano divertite parecchio, io un po' meno. Credo che limiterò qualsiasi altro contatto tra le due specie a zero, e se avrò bisogno di bozzoli per le schiaviste cercherò di prelevarli io stesso dalla colonia.
Ho già visto tutto quello che dovevo vedere, e ho trovato conferma dei racconti di PomAnt. Sanguinea rimane una formica interessante, forte e laboriosa, ma è davvero spaventosamente aggressiva, e in cattività bisogna stare attenti con questi esperimenti. Il rischio è quello di perdere la colonia bersaglio. Resta da vedere il comportamento della seconda specie schiavista, Polyergus rufescens, ma per quanto possa essere una formica letale, credo che davvero la grande guerriera amazzone sia ben più capace di fare meno danni e limitarsi al furto e alla fuga. Chi glielo fa fare di distruggere il nido che dovrà ancora rapinare un domani?
Dovrò comunque aspettare l'estate piena, e che la colonia si riprenda dalla battaglia, prima di sottoporre ancora a simile stress la regina e le operaie. Ma non dubito che in un mese o due si riprenderà completamente: ho già visto di quanta prolificità ed efficienza lavorativa è capace F. cunicularia!
Ma ora so anche perché nelle zone dove ho rintracciato F. sanguinea, i suoi nidi sono enormi e non sembrano esserci colonie di serviformica vicine: queste formiche sono davvero spaventosamente battagliere, e sicuramente dominanti sul loro territorio, arrivando al punto di scacciare o distruggere tutte le formiche concorrenti!
Spoiler: mostra
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Formica sanguinea in Lombardia
Sei sempre l'unico che fa storie grandi e emozionanti allo stesso tempo... A me dispiace per la colonia bersaglio ma si doveva provare per capire come si comporta la colonia in natura(e riprodurlo in cattività è davvero difficile), serve per il bene della scenza...
Ultima modifica di winny88 il 25/05/2014, 15:05, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: Male! Molto male per chi aspira al perdono di TheGrammarNazi!
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- Devid
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Re: Formica sanguinea in Lombardia
semplicemente grandioso
Piccole colonie
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erik il rosso - Messaggi: 518
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Re: Formica sanguinea in Lombardia
Devid ha scritto:Sei sempre l'unico che fa storie grandi e emozionanti allo stesso tempo... A me dispiace per la colonia bersaglio ma si doveva provare per capire come si comporta la colonia in natura(e riprodurlo in cattività è davvero difficile), serve per il bene della scenza...
Con un po' di sofferenza a leggere “scenza” senza la “i”, ringrazio, ma no, non sono l'unico, anche se cerco di rendere leggibile e godibile ogni mio post e articolo. E' importante invece che passi chiaro un messaggio: che non si allevano le formiche per “combinare le battaglie”.
In nome della scienza si scusano molte cose discutibili, e io non scopro l'acqua calda, queste cose le hanno già studiate altri prima di me, e l'unica marcia in più è stato poter vedere "dentro” il formicaio...
Anche se le singole formiche non sono che semplici cellule di un superorganismo, ogni cellula l'ho vista nascere, svilupparsi e lavorare dentro i miei formicai. Ogni mia colonia è preziosa e cresciuta negli anni, e scegliere di farle scontrare l'una con l'altra, oltre a una certa apprensione, mi dà ogni volta come la sensazione di graffiare un quadro di valore.
Credo che quasi tutti sul forum sappiano che le mie intenzioni sono di pura osservazione, ma bisogna ribadire che l'alibi dello studio, nell'organizzare questi scontri, è appena sufficiente a perdonare la loro realizzazione.
Non vorrei che con la scusa di "vedere come si comportano”, alcuni siano allettati e ricreare fronti di guerra per gioco. Ricordiamo sempre che stiamo trattando con animali vivi, e per quanto relativamente sacrificabili,meritano il giusto rispetto.
Se vogliamo vedere cosa succede tra le formiche guerriere, la cosa migliore è osservarle in natura, dove sono anche più spettacolari e spontanee, anche se certo non possiamo scegliere l'ora e il giorno in cui desideriamo osservarle...
Formica sanguinea vive così, razziando, come l'amazzone. Se le formiche sono carnivore, noi non possiamo dar loro da mangiare insalata, ma possiamo risparmiare il più possibile sofferenze al cibo che forniamo in forma di grilli, camole o altro.
Sia ben chiaro questo.
Spoiler: mostra
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Formica sanguinea in Lombardia
Interessantissimo e impressionante al tempo stesso! È sempre difficile sacrificare parte di colonie che si è allevato con cura.
Ho notato dai video che le Serviformica tendono a fuggire ammassandosi inevitabilmente nei punti ciechi delle camere. Forse realizzando un formicaio con più vie di fuga, con le stanze tutte intercomunicanti tra di loro e con diversi accessi in arena si potrebbe ricreare un "modus operandi" delle Raptiformica meno "sanguinario"!?
Ho notato dai video che le Serviformica tendono a fuggire ammassandosi inevitabilmente nei punti ciechi delle camere. Forse realizzando un formicaio con più vie di fuga, con le stanze tutte intercomunicanti tra di loro e con diversi accessi in arena si potrebbe ricreare un "modus operandi" delle Raptiformica meno "sanguinario"!?
„L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.“ _Charles Darwin.
http://pikaia.eu/
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Sara75 - Messaggi: 2218
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- Località: Genova
Re: Formica sanguinea in Lombardia
OK ma io lo sapevo che si scrive scIenza... Quando ho riletto il messaggio non devo averlo notato... perdonatemi... 5 frustate solo per questo
Si, anche a me è dispiaciuto molto sentire della colonia... Mi immagino cosa sia far crescere una colonia e poi vederla distruggere...
Si, anche a me è dispiaciuto molto sentire della colonia... Mi immagino cosa sia far crescere una colonia e poi vederla distruggere...
Ultima modifica di Devid il 25/05/2014, 22:55, modificato 1 volta in totale.
- Devid
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- Località: Quartu Sant'Elena,(CA)Sardegna
Re: Formica sanguinea in Lombardia
Rispondo a Sara.
Sì, Paolo sostiene proprio questo. E' logico che in natura le cunicularia cercherebbero la fuga dappertutto, mentre qui, con una sola uscita presidiata dal nemico, scappano cercando semplicemente di allontanarsi dove possono.
Quando un nido viene predato (io ho assistito solo a razzie da parte di Polyergus e mai di sanguinea) si osservano formiche nere in fuga arrampicarsi sui fili d'erba con i bozzoli, cercano freneticamente scampo attorno al nido, mentre le amazzoni si concentrano soprattutto all'interno.
Io sospetto che i feromoni di propaganda usati da queste formiche abbiano effetto solo o maggiormente nello spazio ristretto delle gallerie, mentre all'esterno si disperdono e questo permette a Serviformica una reazione militare degna di questo nome.
Ovviamente non so cosa succede all'interno del nido (ed è per questo che vorrò vedere la eventuale differenza di comportamento dei due eserciti), mentre fuori si assiste alla fuga precipitosa di Polyergus col bottino e alle famose manovre in cui riesce a "fulminare” le eventuali inseguitrici e a fuggire.
Se le serviformica fossero capaci di ingaggiare battaglia anche all'interno del nido forse le cose non andrebbero così lisce per le amazzoni, ma chi lo sa cosa succede davvero?
Ho cercato a lungo possibili riprese fatte da professionisti di una razzia di Polyergus, ma non ne ho mai trovate, se si escludono le manovre esterne, quelle, facili da seguire!
Ma nessuno ha mai seguito il loro comportamento con sonde o fibre ottiche mentre penetravano nei nidi-bersaglio.
Tutti i testi più moderni parlano di questi feromoni di propaganda, ma come li hanno misurati? Qualcuno ha mai visto davvero cosa succede?
Quanto a questo voglio scrivere a Donato Grasso, che so aver condotto studi approfonditi in materia. E' stato lui ad accennarmi ad esempio al fatto che "occorrono almeno 5 metri di distanza fra due nidi per vedersi formare la classica colonna delle amazzoni”.
Io so che loro hanno riprodotto in laboratorio diversi esperimenti di razzia, ma non è chiaro se lo hanno fatto con nidi visibili internamente come lo sono i nostri. So solo che ha sempre apprezzato i nostri modelli in gasbeton, quindi sospetto che anche loro non abbiano visto cosa succede dentro!
Sì, Paolo sostiene proprio questo. E' logico che in natura le cunicularia cercherebbero la fuga dappertutto, mentre qui, con una sola uscita presidiata dal nemico, scappano cercando semplicemente di allontanarsi dove possono.
Quando un nido viene predato (io ho assistito solo a razzie da parte di Polyergus e mai di sanguinea) si osservano formiche nere in fuga arrampicarsi sui fili d'erba con i bozzoli, cercano freneticamente scampo attorno al nido, mentre le amazzoni si concentrano soprattutto all'interno.
Io sospetto che i feromoni di propaganda usati da queste formiche abbiano effetto solo o maggiormente nello spazio ristretto delle gallerie, mentre all'esterno si disperdono e questo permette a Serviformica una reazione militare degna di questo nome.
Ovviamente non so cosa succede all'interno del nido (ed è per questo che vorrò vedere la eventuale differenza di comportamento dei due eserciti), mentre fuori si assiste alla fuga precipitosa di Polyergus col bottino e alle famose manovre in cui riesce a "fulminare” le eventuali inseguitrici e a fuggire.
Se le serviformica fossero capaci di ingaggiare battaglia anche all'interno del nido forse le cose non andrebbero così lisce per le amazzoni, ma chi lo sa cosa succede davvero?
Ho cercato a lungo possibili riprese fatte da professionisti di una razzia di Polyergus, ma non ne ho mai trovate, se si escludono le manovre esterne, quelle, facili da seguire!
Ma nessuno ha mai seguito il loro comportamento con sonde o fibre ottiche mentre penetravano nei nidi-bersaglio.
Tutti i testi più moderni parlano di questi feromoni di propaganda, ma come li hanno misurati? Qualcuno ha mai visto davvero cosa succede?
Quanto a questo voglio scrivere a Donato Grasso, che so aver condotto studi approfonditi in materia. E' stato lui ad accennarmi ad esempio al fatto che "occorrono almeno 5 metri di distanza fra due nidi per vedersi formare la classica colonna delle amazzoni”.
Io so che loro hanno riprodotto in laboratorio diversi esperimenti di razzia, ma non è chiaro se lo hanno fatto con nidi visibili internamente come lo sono i nostri. So solo che ha sempre apprezzato i nostri modelli in gasbeton, quindi sospetto che anche loro non abbiano visto cosa succede dentro!
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Formica sanguinea in Lombardia
Anche io ho assistito solo a razzie di Polyergus, sempre rapidissime, violente ed ordinate.
Sarebbe interessante "raccogliere" in qualche modo (strofinando una guerriera su una garza? Su del cotone?) i feromoni tipici emessi in queste azioni e inserire la garza impregnata in una seconda colonia di Serviformica per vedere se le operaie hanno reazioni anche senza la presenza fisica delle Raptiformica. Sarebbe fattibile?
Sarebbe interessante "raccogliere" in qualche modo (strofinando una guerriera su una garza? Su del cotone?) i feromoni tipici emessi in queste azioni e inserire la garza impregnata in una seconda colonia di Serviformica per vedere se le operaie hanno reazioni anche senza la presenza fisica delle Raptiformica. Sarebbe fattibile?
„L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.“ _Charles Darwin.
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Sara75 - Messaggi: 2218
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Re: Formica sanguinea in Lombardia
So che si fa e lo hanno fatto con le amazzoni.
La scienziata americana Mary Talbot ha utilizzato (non chiedermi come) le tracce odorose da corpi interi (!?) di amazzone e con un pennellino ha tracciato segnali sul terreno riuscendo a guidare delle scorrerie a nidi bersaglio da lei scelti.
E' probabile che questa stessa tecnica possa essere utilizzata anche con sanguinea.
Ma le scorrerie di amazzone sono meglio organizzate e precise, mentre qui io osservo le singole formiche dirigersi sul nemico quasi in modo disordinato, anche se prima di scatenare l'assalto si radunano in massa fuori dal nido di partenza.
Per questo sarebbe interessante poter vedere e riprendere un attacco in natura. Gli attacchi partono sicuramente dopo che delle esploratrici hanno individuato il nido nemico, poi rientrano e attivano le altre per reclutarle, infine partono in ordine sparso.
Ho già scritto a Grasso per sentire il suo parere, spero mi risponda presto!
Ma possibile che nessuno abbia assistito a una delle loro spedizioni? Forse si notano meno di Polyergus perché si muovono in modo meno organizzato...
La scienziata americana Mary Talbot ha utilizzato (non chiedermi come) le tracce odorose da corpi interi (!?) di amazzone e con un pennellino ha tracciato segnali sul terreno riuscendo a guidare delle scorrerie a nidi bersaglio da lei scelti.
E' probabile che questa stessa tecnica possa essere utilizzata anche con sanguinea.
Ma le scorrerie di amazzone sono meglio organizzate e precise, mentre qui io osservo le singole formiche dirigersi sul nemico quasi in modo disordinato, anche se prima di scatenare l'assalto si radunano in massa fuori dal nido di partenza.
Per questo sarebbe interessante poter vedere e riprendere un attacco in natura. Gli attacchi partono sicuramente dopo che delle esploratrici hanno individuato il nido nemico, poi rientrano e attivano le altre per reclutarle, infine partono in ordine sparso.
Ho già scritto a Grasso per sentire il suo parere, spero mi risponda presto!
Ma possibile che nessuno abbia assistito a una delle loro spedizioni? Forse si notano meno di Polyergus perché si muovono in modo meno organizzato...
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Formica sanguinea in Lombardia
Avevo letto dell'esperimento con cui si traccia la scia per le esploratrici, pensavo infatti ad una cosa simile.
Purtroppo neppure io ne ho mai viste in azione. Anzi, la specie, con sicurezza, forse l'ho vista solo un paio di volte. Sono sicuramente meno appariscenti delle Polyergus, poi il fatto che non siano schiaviste obbligate, forse, riduce la frequenza delle loro azioni e la possibilità di essere intercettate da un osservatore.
Purtroppo neppure io ne ho mai viste in azione. Anzi, la specie, con sicurezza, forse l'ho vista solo un paio di volte. Sono sicuramente meno appariscenti delle Polyergus, poi il fatto che non siano schiaviste obbligate, forse, riduce la frequenza delle loro azioni e la possibilità di essere intercettate da un osservatore.
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Sara75 - Messaggi: 2218
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Re: Formica sanguinea in Lombardia
Da un paio di settimane hanno cominciato a nascere maschi alati, e siccome dopo una paio di giorni dallo sfarfallamento insistevano ad aggirarsi in arena, li ho liberati, e loro si sono involati rapidamente.
Qui non possono fare danni, non ci sono colonie di questa specie per almeno 30 km in linea d'aria.
Saranno stati un centinaio, più piccoli di quelli di F. cunicularia ma altrettanto agili.
Quasi contemporaneamente alla nascita degli ultimi, e cioè da 3-4 giorni, hanno cominciato a schiudere anche i bozzoli delle prime operaie dell'anno; non ho notato individui particolarmente grandi, come invece al termine dell'estate scorsa, ma la media è abbastanza sviluppata, e la regina sta continuando a deporre.
Anche i bozzoli razziati precedentemente si sono già schiusi.
Il consumo di insetti è aumentato ancora!
Qui non possono fare danni, non ci sono colonie di questa specie per almeno 30 km in linea d'aria.
Saranno stati un centinaio, più piccoli di quelli di F. cunicularia ma altrettanto agili.
Quasi contemporaneamente alla nascita degli ultimi, e cioè da 3-4 giorni, hanno cominciato a schiudere anche i bozzoli delle prime operaie dell'anno; non ho notato individui particolarmente grandi, come invece al termine dell'estate scorsa, ma la media è abbastanza sviluppata, e la regina sta continuando a deporre.
Anche i bozzoli razziati precedentemente si sono già schiusi.
Il consumo di insetti è aumentato ancora!
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Formica sanguinea in Lombardia
Non date insetti morbidi alle vostre formiche!
Cioè, se avete a disposizione QUESTE fomiche!
Ho trovato questo coleottero morto e ho provato a darlo in pasto alla colonia. Si sa che gli insetti corazzati non sono graditi da molte formiche, che non riescono ad accedere all'interno (con le dovute eccezioni! Questa è una!).
Ebbene, in poche ore sanguinea non solo è riuscita a trascinare questo grosso coleottero dentro un tubo stretto, ma stamattina di lui restavano solo le elitre smontate!
Hanno mangiato (le larve, probabilmente, ma non ne sono più così sicuro) persino la chitina dei tergiti e stavano facendo scomparire le zampe.
Sembra che le operaie sgranocchino ogni piccola parte degli insetti più coriacei trasformandola in poltiglia... Impressionante!
Cioè, se avete a disposizione QUESTE fomiche!
Ho trovato questo coleottero morto e ho provato a darlo in pasto alla colonia. Si sa che gli insetti corazzati non sono graditi da molte formiche, che non riescono ad accedere all'interno (con le dovute eccezioni! Questa è una!).
Ebbene, in poche ore sanguinea non solo è riuscita a trascinare questo grosso coleottero dentro un tubo stretto, ma stamattina di lui restavano solo le elitre smontate!
Hanno mangiato (le larve, probabilmente, ma non ne sono più così sicuro) persino la chitina dei tergiti e stavano facendo scomparire le zampe.
Sembra che le operaie sgranocchino ogni piccola parte degli insetti più coriacei trasformandola in poltiglia... Impressionante!
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Formica sanguinea in Lombardia
Che spettacolo ! a me ricorda una Mimela il coleottero .
In allevamento : Camponotus ligniperda, C. cruentatus, C. nylanderi, Formica cunicularia, F. fusca,F. lemani, Polyergus rufescens, Lasius platythorax, Lasius paralienus, Tetramorium caespitum, Temnothorax alienus, T. exilis, T. recedens, Pheidole pallidula
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Dorylus - Messaggi: 5128
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Re: Formica sanguinea in Lombardia
Fantastiche! Io ho sempre osservato le F. rufa in azione e sono terribili! Divorano ogni cosa commestibile che incrociano, la smantellano meticolosamente e la portano al nido in pochissimo tempo. Da bambina pensavo fossero l'equivalente nostrano delle scacciatrici africane!!
„L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.“ _Charles Darwin.
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Sara75 - Messaggi: 2218
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Re: Formica sanguinea in Lombardia
Da ieri, 23 luglio, la colonia si è installata nel vecchio nido di Formica cunicularia.
Se leggete l'ultimo post di viewtop ... 8&start=75, capirete anche perché.
Il come è stato più facile del previsto.
E' bastato il vecchio sistema freddo-caldo; in questi giorni a Milano sembra autunno... Ho collegato il vecchio nido a quello nuovo con un tubo di circa 1 m, messo il nuovo nido in caldo con un tappetino riscaldante, e atteso una notte, in cui il 60% della popolazione ha trasferito gran parte della covata.
Dalla mattina del giorno dopo ho scollegato l'arena vecchia e le formiche non avevano più un secondo posto dove uscire.
Poi, dal pomeriggio successivo, ho iniziato a siringare acqua attraverso il vetro nel vecchio nido, bagnando la covata rimasta. Le formiche hanno iniziato subito un trasloco a rotta di collo; quando ho visto la regina trascinata attraverso il collegamento ho riscontrato già la possibilità di staccare i collegamenti, ma rimanevano circa 300 operaie. Così ho continuato a siringare acqua fino a che erano rimaste poco più di un centinaio.
A questo punto ho staccato il nido vecchio, l'ho aperto e recuperato le poche rimaste senza problemi.
La colonia è ben sistemata. Occupa poco meno di 2/3 del nido, così potrà ospitarle ancora per parecchio.
Questo mi fa valutare anche la quantità di serviformica che c'erano dentro, visto che quelle lo occupavano tutto, ed erano anche più piccole delle schiaviste. Dall'anno scorso le sanguinea nate sono enormi, massicce e veloci.
Una nota: nel nido che sanguinea ha per così dire “ripulito” dagli abitanti, erano presenti una trentina di amazzoni. Ero curioso, soprattutto dopo i racconti di Ruben, di vedere come avrebbero reagito all'attacco nemico; erano pur sempre letali guerriere...
Ebbene, le gigantesche sanguinea le inseguivano e placcavano con ferocia, quasi con un certo riguardo rispetto alle altre, e non sembravano esserci odori di propaganda in grado di farle mollare, le amazzoni non hanno fatto una grande resistenza. Forse colonie mature con guerriere più grandi e con mandibole sviluppate in grado di colpire anche nemici più grossi e la cooperazione di un migliaio di guerriere, assicurano risultati diversi, ma nell'uno-contro-uno, stavolta, non c'è stata storia.
Se le amazzoni non riescono ad agganciare il capo del nemico, a parità di forze, sembra che le mandibole seghetatte siano più efficaci di quelle a sciabola (una Polyergus ha afferrato una zampa di una sanguinea senza più mollarla, ma l'altra alla lunga, faticosamente, l'ha tagliata in due; forse l'amazzone è stata la più veloce ad afferrare il nemico, ma il risultato è stato una sconfitta comunque).
Se leggete l'ultimo post di viewtop ... 8&start=75, capirete anche perché.
Il come è stato più facile del previsto.
E' bastato il vecchio sistema freddo-caldo; in questi giorni a Milano sembra autunno... Ho collegato il vecchio nido a quello nuovo con un tubo di circa 1 m, messo il nuovo nido in caldo con un tappetino riscaldante, e atteso una notte, in cui il 60% della popolazione ha trasferito gran parte della covata.
Dalla mattina del giorno dopo ho scollegato l'arena vecchia e le formiche non avevano più un secondo posto dove uscire.
Poi, dal pomeriggio successivo, ho iniziato a siringare acqua attraverso il vetro nel vecchio nido, bagnando la covata rimasta. Le formiche hanno iniziato subito un trasloco a rotta di collo; quando ho visto la regina trascinata attraverso il collegamento ho riscontrato già la possibilità di staccare i collegamenti, ma rimanevano circa 300 operaie. Così ho continuato a siringare acqua fino a che erano rimaste poco più di un centinaio.
A questo punto ho staccato il nido vecchio, l'ho aperto e recuperato le poche rimaste senza problemi.
La colonia è ben sistemata. Occupa poco meno di 2/3 del nido, così potrà ospitarle ancora per parecchio.
Questo mi fa valutare anche la quantità di serviformica che c'erano dentro, visto che quelle lo occupavano tutto, ed erano anche più piccole delle schiaviste. Dall'anno scorso le sanguinea nate sono enormi, massicce e veloci.
Una nota: nel nido che sanguinea ha per così dire “ripulito” dagli abitanti, erano presenti una trentina di amazzoni. Ero curioso, soprattutto dopo i racconti di Ruben, di vedere come avrebbero reagito all'attacco nemico; erano pur sempre letali guerriere...
Ebbene, le gigantesche sanguinea le inseguivano e placcavano con ferocia, quasi con un certo riguardo rispetto alle altre, e non sembravano esserci odori di propaganda in grado di farle mollare, le amazzoni non hanno fatto una grande resistenza. Forse colonie mature con guerriere più grandi e con mandibole sviluppate in grado di colpire anche nemici più grossi e la cooperazione di un migliaio di guerriere, assicurano risultati diversi, ma nell'uno-contro-uno, stavolta, non c'è stata storia.
Se le amazzoni non riescono ad agganciare il capo del nemico, a parità di forze, sembra che le mandibole seghetatte siano più efficaci di quelle a sciabola (una Polyergus ha afferrato una zampa di una sanguinea senza più mollarla, ma l'altra alla lunga, faticosamente, l'ha tagliata in due; forse l'amazzone è stata la più veloce ad afferrare il nemico, ma il risultato è stato una sconfitta comunque).
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