[Lasius (Lasius) lasioides (Emery, 1869)
] L. neglectus (?) e altre identificazioni
Re: Lasius neglectus?
No! Sicuramente non è un parassita sociale. Nessun Lasius s.s. lo è, anzi, sono tutti potenziali bersagli (tranne probabilmente proprio quelli poliginici) di altri sottogeneri di Lasius (Chthonolasius, Austrolasius e Acanthomyops). E del resto una specie altamente invasiva non può essere obbligata al parassitismo sociale perché significherebbe essere subordinati alla presenza dell'ospite (e quindi se non è invasivo lui, non potrebbe esserlo neanche il parassita).
Il consiglio di van Loon non riguarda tanto l'ottenere una singola regina (anche quella è difficilmente separabile dal lasioides) quanto osservare la struttura sociale della colonia, in particolare trovarci molteplici regine dealate.
Sarebbe più elegante e corretto chiamarli "autori" invece di "scopritori". Van Loon, Boomsma e Andrasfalvy sono gli autori che hanno descritto la specie, non gli "scopritori". Questa parola è ambigua: la specie potrebbe essere stata "scoperta" da altri e portata alla loro attenzione. I nomi dopo il gruppo specie sono gli autori e in realtà neanche sempre gli autori della descrizione, più corretto ancora dire che sono gli autori del nome (cioè quelli che per primi hanno pubblicato quel nome). La specie in alcuni casi viene descritta precedentemente con un nome da altri e poi "rinominata" per questioni sistematiche da altri ancora.
Poi non è che l'autore sia più qualificato di altri sistematici/tassonomisti a determinare la specie che ha descritto, anzi, spesso è il contrario! L'autore è tipicamente soggetto al "wishful thinking", cioè a "proteggere" la validità della specie che ha descritto e ad essere, per esempio, meno attento ad eventuali sinonimie con bestie già descritte.
Ciò per dirti che, avendo già avuto il parere di tassonomisti più che validi (in primis Fabrizio, e come vedi la risposta è praticamente sempre la stessa) poteva essere superfluo scomodare altra gente! Ti prego fermati! Non rendiamolo un affare globale! Arrestiamo questo "eclettismo" prima che diventi "cagacazzeria"!
Il consiglio di van Loon non riguarda tanto l'ottenere una singola regina (anche quella è difficilmente separabile dal lasioides) quanto osservare la struttura sociale della colonia, in particolare trovarci molteplici regine dealate.
Sarebbe più elegante e corretto chiamarli "autori" invece di "scopritori". Van Loon, Boomsma e Andrasfalvy sono gli autori che hanno descritto la specie, non gli "scopritori". Questa parola è ambigua: la specie potrebbe essere stata "scoperta" da altri e portata alla loro attenzione. I nomi dopo il gruppo specie sono gli autori e in realtà neanche sempre gli autori della descrizione, più corretto ancora dire che sono gli autori del nome (cioè quelli che per primi hanno pubblicato quel nome). La specie in alcuni casi viene descritta precedentemente con un nome da altri e poi "rinominata" per questioni sistematiche da altri ancora.
Poi non è che l'autore sia più qualificato di altri sistematici/tassonomisti a determinare la specie che ha descritto, anzi, spesso è il contrario! L'autore è tipicamente soggetto al "wishful thinking", cioè a "proteggere" la validità della specie che ha descritto e ad essere, per esempio, meno attento ad eventuali sinonimie con bestie già descritte.
Ciò per dirti che, avendo già avuto il parere di tassonomisti più che validi (in primis Fabrizio, e come vedi la risposta è praticamente sempre la stessa) poteva essere superfluo scomodare altra gente! Ti prego fermati! Non rendiamolo un affare globale! Arrestiamo questo "eclettismo" prima che diventi "cagacazzeria"!
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Lasius neglectus?
No! Non hanno nessun obbligo!
A volte tutt'al più si ricordano delle persone che gli hanno raccolto i campioni (ecco, un tipico esempio è quando un autore descrive una specie su campioni proveniente da un luogo nel mondo in cui non è mai stato!) o menzionandoli, appunto, come raccoglitori nel lavoro o anche solo sui cartellini dei tipi che vengono depositati; oppure, se si sentono particolarmente generosi, "dedicandogli" il nome del gruppo specie con un patronimico, cioè il genitivo latino del nome di quella persona.
A volte tutt'al più si ricordano delle persone che gli hanno raccolto i campioni (ecco, un tipico esempio è quando un autore descrive una specie su campioni proveniente da un luogo nel mondo in cui non è mai stato!) o menzionandoli, appunto, come raccoglitori nel lavoro o anche solo sui cartellini dei tipi che vengono depositati; oppure, se si sentono particolarmente generosi, "dedicandogli" il nome del gruppo specie con un patronimico, cioè il genitivo latino del nome di quella persona.
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Lasius neglectus?
Certamente cavalli!
Pheidole pallidula (Nylander, 1849)
Ma l'operaia maggiore la hai presa da internet come confronto o è tua?
Pheidole pallidula (Nylander, 1849)
Ma l'operaia maggiore la hai presa da internet come confronto o è tua?
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Lasius neglectus?
Solenopsis fugax (Latreille, 1798)
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Lasius neglectus?

Non li trovi sulle mail istituzionali, di solito non rispondono lì.
Prova qui: http://www.antinoro.it/content/unico-se ... no-un-mago
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Lasius neglectus?
E' il primo medium che ho trovato cercando su Google. Però deve essere un tipo simpatico!
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Lasius neglectus?
Non c'è bisogno che ti metti a sbadilare! C'è un trucco: posiziona una pietra piatta (va bene anche una mattonella) molto vicina ad un ingresso del nido, possibilmente al sole, e controlla alzandola dopo 2-3 giorni. E' facile trovarci sotto una bella porzioncina di colonia, compresi sessuati di ambo i sessi. Se non funziona... poi magari puoi meditare su come vandalizzare un'aiuola! Salviamo le aiuole!
Ti rifaccio notare che le risposte sono sempre le stesse: anche io, come Van Loon, sebbene il neglectus sia un Lasius s.s., ritengo improbabile che possa essere ospite per i Lasius parassiti perché è poliginico e il parassitismo sociale dei Lasius è di tipo temporaneo. Questo comporta che le regine degli ospiti devono essere uccise, in modo che dopo un po' di tempo le operaie ospiti si estinguano per lasciar posto a quelle parassite che nel frattempo diventano numericamente indipendenti. E come si fa se le regine ospiti sono 10, 100, 1000? Potenzialmente non finiscono mai perché, come ti ha detto anche Fabrizio, per questa specie possono probabilmente essere prodotte costantemente nuove regine feconde per adelfogamia anche all'interno del nido. Quindi un'eventuale regina parassita dovrebbe compiere un numero esagerato di "regicidi". Poco probabile, se non impossibile!
Per quanto riguarda la strategia riproduttiva del Lasius neglectus, personalmente ritengo molto probabile che all'adelfogamia/gemmazione di cui parla Fabrizio si affianchino anche normali ondate di sciamatura bisessuale. Molte specie invasive utilizzano questa doppia strategia. Io lo osservo, per esempio, qui da me con Linepithema humile.
Ti rifaccio notare che le risposte sono sempre le stesse: anche io, come Van Loon, sebbene il neglectus sia un Lasius s.s., ritengo improbabile che possa essere ospite per i Lasius parassiti perché è poliginico e il parassitismo sociale dei Lasius è di tipo temporaneo. Questo comporta che le regine degli ospiti devono essere uccise, in modo che dopo un po' di tempo le operaie ospiti si estinguano per lasciar posto a quelle parassite che nel frattempo diventano numericamente indipendenti. E come si fa se le regine ospiti sono 10, 100, 1000? Potenzialmente non finiscono mai perché, come ti ha detto anche Fabrizio, per questa specie possono probabilmente essere prodotte costantemente nuove regine feconde per adelfogamia anche all'interno del nido. Quindi un'eventuale regina parassita dovrebbe compiere un numero esagerato di "regicidi". Poco probabile, se non impossibile!
Per quanto riguarda la strategia riproduttiva del Lasius neglectus, personalmente ritengo molto probabile che all'adelfogamia/gemmazione di cui parla Fabrizio si affianchino anche normali ondate di sciamatura bisessuale. Molte specie invasive utilizzano questa doppia strategia. Io lo osservo, per esempio, qui da me con Linepithema humile.
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Lasius neglectus?
Per l'operaia Ponerina ci vuole una foto che mostri bene il peziolo, se non ricordo male le Ponera hanno un piccolo dentello, che manca nelle Hypoponera.
A. spinosa mi sembra abbia un areale geografico differente...
Suggerisco per una migliore consultazione del forum, di suddividere questo lungo topic in varie richieste di identificazione. In modo da semplificare la ricerca delle specie forografate...basterebbe non continuare a postare qui le foto, che, tra l'altro, sono ben eseguite e utili al fine di un'identificazione o un controllo.
A. spinosa mi sembra abbia un areale geografico differente...

Suggerisco per una migliore consultazione del forum, di suddividere questo lungo topic in varie richieste di identificazione. In modo da semplificare la ricerca delle specie forografate...basterebbe non continuare a postare qui le foto, che, tra l'altro, sono ben eseguite e utili al fine di un'identificazione o un controllo.

„L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.“ _Charles Darwin.
http://pikaia.eu/
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Sara75 - Messaggi: 2218
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Re: Lasius neglectus?
Il peziolo non si vede interamente ma direi che è sufficiente: è una comune Ponera coarctata (Latreille, 1802).
L'Aphaenogaster è proprio spinosa, lì a Roma è abbondantissima, quasi infestante direi.
Il bacarozzo è Oryzaephilus surinamensis (Linnaeus, 1758), Silvanidae. E' uno dei tipici bacherozzetti che si trovano spesso nelle derrate alimentari conservate e nei farinacei.
Il maschio così purtroppo non ci dice niente di definitivo. Molto utile invece sarebbe stato poter osservare i genitali, in particolare la placca subgenitale e la sagitta. Ma è un lavoraccio! Personalmente ti consiglio due vie per risolvere definitivamente la questione:
1) Inviare i campioni (compresi i maschi ed eventualmente le regine) direttamente a Fabrizio Rigato.
2) Consegnare gli stessi campioni ad uno di noi di Roma o dintorni (feyd, mirz, Quaxo76) i quali poi li porterebbero a Modena a settembre di persona a Fabrizio. In mancanza di Fabrizio posso provare a dargli uno sguardo anche io.
Quando saremo arrivati a pagina 200 di questa discussione magari poi tiriamo le somme...
L'Aphaenogaster è proprio spinosa, lì a Roma è abbondantissima, quasi infestante direi.
Il bacarozzo è Oryzaephilus surinamensis (Linnaeus, 1758), Silvanidae. E' uno dei tipici bacherozzetti che si trovano spesso nelle derrate alimentari conservate e nei farinacei.
Il maschio così purtroppo non ci dice niente di definitivo. Molto utile invece sarebbe stato poter osservare i genitali, in particolare la placca subgenitale e la sagitta. Ma è un lavoraccio! Personalmente ti consiglio due vie per risolvere definitivamente la questione:
1) Inviare i campioni (compresi i maschi ed eventualmente le regine) direttamente a Fabrizio Rigato.
2) Consegnare gli stessi campioni ad uno di noi di Roma o dintorni (feyd, mirz, Quaxo76) i quali poi li porterebbero a Modena a settembre di persona a Fabrizio. In mancanza di Fabrizio posso provare a dargli uno sguardo anche io.
Quando saremo arrivati a pagina 200 di questa discussione magari poi tiriamo le somme...
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Lasius neglectus?
Mi spiace, i genitali fotografati così non servono a molto. La sagitta va estratta e ne vanno contati i denti. Estrarre i genitali dei maschi senza spappolare tutto non è facile. Perciò è meglio dare i campioni a chi ha un po' di dimestichezza.
Il Tetramorium così è indeterminabile. Non esiste solo il caespitum e in generale è un genere difficilissimo da determinare, arduo anche per gli addetti. Inoltre ci sono alcuni gruppi di specie nostrane dalla tassonomia ancora "controversa", tra cui proprio il gruppo a cui appartiene il caespitum. Per provare a dire qualcosa di questo esemplare l'immagine più utile sarebbe una molto ravvicinata e nitida del peziolo di profilo.
Il Tetramorium così è indeterminabile. Non esiste solo il caespitum e in generale è un genere difficilissimo da determinare, arduo anche per gli addetti. Inoltre ci sono alcuni gruppi di specie nostrane dalla tassonomia ancora "controversa", tra cui proprio il gruppo a cui appartiene il caespitum. Per provare a dire qualcosa di questo esemplare l'immagine più utile sarebbe una molto ravvicinata e nitida del peziolo di profilo.
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Lasius neglectus?
L'addome non c'entra niente! La sua lunghezza dipende da quanto è fisogastrica l'operaia e questo sia per Ponera che per Hypoponera.
Il dente che si intravede sotto il peziolo, subito dietro la coxa posteriore elimina il dubbio del genere. Ma se devo essere sincero non sono convinto di quell'immagine, quindi magari potresti fare una foto ulteriore del peziolo di profilo, completamente libero e più a fuoco.
Se appuriamo il genere Ponera: solo due specie nostrane, la coarctata e la testacea (dopo la sinonimizzazione con la testacea neanche più la P. coarctata crassisquama di Emery). La testacea si eliminerebbe perché: ha un colore in media più chiaro, ha il peziolo più robusto e spesso, in particolare con l'apice meno acuto, quindi coi bordi visti di profilo quasi paralleli, ha il solco tra pronoto ed episterno con la porzione "vuota" che si approfonda più verso l'alto.
E' ovvio che se i maschi vengono presi in una colonia di Lasius s.s. di specie A è certo che appartengano alla specie A (una volta eliminata la possibilità che siano maschi di un Lasius parassita), ma il punto è che nessuno di noi è ancora certo al 100% che si tratti di Lasius neglectus.
Il dente che si intravede sotto il peziolo, subito dietro la coxa posteriore elimina il dubbio del genere. Ma se devo essere sincero non sono convinto di quell'immagine, quindi magari potresti fare una foto ulteriore del peziolo di profilo, completamente libero e più a fuoco.
Se appuriamo il genere Ponera: solo due specie nostrane, la coarctata e la testacea (dopo la sinonimizzazione con la testacea neanche più la P. coarctata crassisquama di Emery). La testacea si eliminerebbe perché: ha un colore in media più chiaro, ha il peziolo più robusto e spesso, in particolare con l'apice meno acuto, quindi coi bordi visti di profilo quasi paralleli, ha il solco tra pronoto ed episterno con la porzione "vuota" che si approfonda più verso l'alto.
Elena Regina ha scritto:il fatto che i maschi si trovino in una colonia di Lasius neglectus (ho verificato la specie delle operaie) rende altamente probabile l'ipotesi che siano maschi di Lasius neglectus
E' ovvio che se i maschi vengono presi in una colonia di Lasius s.s. di specie A è certo che appartengano alla specie A (una volta eliminata la possibilità che siano maschi di un Lasius parassita), ma il punto è che nessuno di noi è ancora certo al 100% che si tratti di Lasius neglectus.
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Lasius neglectus?
I 7 denti non sono un carattere univocamente diagnostico per il neglectus. La maggior parte dei Lasius ha almeno 8 denti, ma per questo parliamo di un carattere "medio" dato che in ogni specie il numero può variare da operaia ad operaia; mentre il neglectus e il lasioides hanno, nella maggior parte dei casi, 7 denti.
Questa è la descrizione del Lasius lasioides di Emery (da lui originariamente inserito in Prenolepis) , vedi pag. 6: http://antcat.org/documents/1062/3729.pdf
Come anche Fabrizio ti ha detto, il lasioides e il neglectus sono specie vicinissime e la separazione non è facile. Il modo migliore è contare i peli eretti sull'occipite, ma anche in questo caso parliamo di un carattere "medio". Altrimenti si possono esaminare i maschi o, con ancora più valore diagnostico, la struttura sociale interna della colonia.
Se la determinazione fosse stata univoca e certa sia Fabrizio, sia Van Loon ti avrebbero dato una risposta definitiva, che invece non ti hanno dato.
Ti posso aggiungere che sono stato a Roma e provincia proprio una decina di giorni fa e, tra gli altri, ho trovato abbastanza facilmente proprio il Lasius lasioides, così come lo trovo abbondante anche qui da me (notare che la località di raccolta dei tipi forniti da Emery è la sua Napoli), e in generale comune nel centro-sud, soprattutto sul Tirreno. Questo è uno dei punti principali che mi lascia il dubbio che possa trattarsi anche di colonie di lasioides. Perciò volevo approfondire...
Questa è la descrizione del Lasius lasioides di Emery (da lui originariamente inserito in Prenolepis) , vedi pag. 6: http://antcat.org/documents/1062/3729.pdf
Come anche Fabrizio ti ha detto, il lasioides e il neglectus sono specie vicinissime e la separazione non è facile. Il modo migliore è contare i peli eretti sull'occipite, ma anche in questo caso parliamo di un carattere "medio". Altrimenti si possono esaminare i maschi o, con ancora più valore diagnostico, la struttura sociale interna della colonia.
Se la determinazione fosse stata univoca e certa sia Fabrizio, sia Van Loon ti avrebbero dato una risposta definitiva, che invece non ti hanno dato.
Ti posso aggiungere che sono stato a Roma e provincia proprio una decina di giorni fa e, tra gli altri, ho trovato abbastanza facilmente proprio il Lasius lasioides, così come lo trovo abbondante anche qui da me (notare che la località di raccolta dei tipi forniti da Emery è la sua Napoli), e in generale comune nel centro-sud, soprattutto sul Tirreno. Questo è uno dei punti principali che mi lascia il dubbio che possa trattarsi anche di colonie di lasioides. Perciò volevo approfondire...
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Lasius neglectus?
Il peziolo della Ponerina non va bene ovviamente! La parte che serve è proprio quella inferiore ed è completamente coperta dalla coxa.
Il peziolo del Tetramorium, con la scultura della parte apicale (più rugosa) diversa da quella inferiore, mi fa pensare proprio ad un Tetramorium del gruppo caespitum.
Il peziolo del Tetramorium, con la scultura della parte apicale (più rugosa) diversa da quella inferiore, mi fa pensare proprio ad un Tetramorium del gruppo caespitum.
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winny88 - Messaggi: 9044
- Iscritto il: 23 giu '12
- Località: Napoli Vesuvio
Re: Lasius neglectus?
Posso dire una cosa? Ma le identificazione di formiche diverse da quelle citate nel titolo del forum, non possono essere fatte in Topic diversi?
Altrimenti uno che è interessato all'argomento deve leggere pagine e pagine di informazioni non proprio inerenti alla specie citata.
Altrimenti uno che è interessato all'argomento deve leggere pagine e pagine di informazioni non proprio inerenti alla specie citata.
IMPORTANTE!
Colonie allevate:
Lasius flavus;Lasius emarginatus;Messor capitatus; Formica sp.
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Lasius flavus:
Diario e Foto della colonia
Lasius emarginatus:
Foto della colonia
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luca321 - Messaggi: 2895
- Iscritto il: 21 set '11
- Località: Bologna
Re: Lasius neglectus?
Ho modificato il titolo del topic. E' vero che in questa sezione preferiamo di solito tenere separate le varie identificazioni per maggiore chiarezza nella lettura e nella raccolta di informazioni, ma in questo particolare topic oltre all'identificazione di una possibile alloctona si tenta un'analisi ecologica della mirmecofauna circostante. Non mi sembra una cattiva pratica, specialmente davanti a identificazioni un po' problematiche; secondo me Elena può continuare a usare il "suo" topic se lei preferisce così.
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dada - Messaggi: 2575
- Iscritto il: 24 feb '11
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