Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
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Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
affascinante diario di queste affascinanti formiche....wow...
"L'ultimo passo della ragione, è il riconoscere che ci sono un'infinità di cose che la sorpassano."
Blaise Pascal
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PomAnt - Messaggi: 2786
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- Località: Trentino
Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Ciao Gianni,
volevo unirmi ai complimenti e farti sapere che seguo questo diario con molto interesse.
Ho avuto il piacere di osservare dal vivo questa stupenda colonia ad Entomodena, e sono rimasto molto affascinato dalla descrizione che mi hai fatto della loro simbiosi con questo fungo e da come riescano a costruire il ''cartone vivente'', non vedo l'ora di leggere tutti gli sviluppi di questo esperimento
volevo unirmi ai complimenti e farti sapere che seguo questo diario con molto interesse.
Ho avuto il piacere di osservare dal vivo questa stupenda colonia ad Entomodena, e sono rimasto molto affascinato dalla descrizione che mi hai fatto della loro simbiosi con questo fungo e da come riescano a costruire il ''cartone vivente'', non vedo l'ora di leggere tutti gli sviluppi di questo esperimento
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Atramandes - Messaggi: 711
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- Località: Cascina (PI)
Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Bene, grazie per i complimenti, ma complimentiamoci soprattutto con le nostre amiche!
Aggiorno il diario con una sintesi dell'ultimo periodo, in cui i lavori sono proseguiti a fasi alterne.
Credo di poter dire che è iniziata la fase autunnale e lo sviluppo della covata è leggermente rallentato.I lavori nel cantiere sono proseguiti senza fretta, ma continuano. Posso suggerire che un elemento importante per la lavorazione del cartone sia senz'altro una buona dose di umidità: le formiche al ricercano sempre; era automatico pensare che avessero sete quando faceva molto caldo, ma da settimane ormai ho registrato in loro una netta preferenza per il cibo zuccherino molto diluito.
Non smettono di mangiare il miele denso (il tappo-mensa lasciato a sé stesso alla lunga viene sempre ripulito) ma quando lo "allungo” con acqua impazziscono e formano subito la classica colonna per andare a rimpinzarsi.
Ora che possiamo vedere meglio la loro tecnica di lavorazione è chiaro che il cartone viene lavorato con l'apporto della loro saliva (si sapeva già) e chiaramente più sono idratate meglio il sistema funziona.
Nel filmato vedrete meglio cosa intendo.
Da un paio di settimane stanno ignorando quasi del tutto il cibo proteico, che prima era assalito a frotte:
suppongo sia per il calo di appetito delle larve, che sono tantissime e continuano a essere curate assiduamente, ma forse stanno limitando il loro appetito.
A fine settembre la colonia si presentava così:
8 ottobre: i lavori proseguono e in questo particolare si vede meglio che il cartone è davvero umido, sembra riflettere le luci.
15 ottobre:
Sono evidenti i progressi del cantiere rispetto a 15 giorni fa. E' anche evidente che una parte della struttura è asciugata e il colore del cartone si è schiarito. Se sia ancora "vivo” non posso dirlo, come staremo a vedere se si riprenderà più avanti, o forse la primavera prossima. Forse la fase di lavoro con la saliva è solo per approntare la costruzione.
In queste immagini si vede meglio come opera Lasius fuliginosus nella costruzione dei ripiani di cartone masticato. Oltre al trasporto delle schegge di legno lavorato, si può vedere che la maggior parte della cura le formiche la mettono nel "leccare” con la ligula la superficie plasmata. Sembra fondamentale l'apporto di umidità per la lavorazione; si capisce allora perché queste formiche siano così assetate e gradiscano le sostanze zuccherine soprattutto quando sono molto fluide, per operare su così tanto materiale serve non avere la gola secca!
Aggiorno il diario con una sintesi dell'ultimo periodo, in cui i lavori sono proseguiti a fasi alterne.
Credo di poter dire che è iniziata la fase autunnale e lo sviluppo della covata è leggermente rallentato.I lavori nel cantiere sono proseguiti senza fretta, ma continuano. Posso suggerire che un elemento importante per la lavorazione del cartone sia senz'altro una buona dose di umidità: le formiche al ricercano sempre; era automatico pensare che avessero sete quando faceva molto caldo, ma da settimane ormai ho registrato in loro una netta preferenza per il cibo zuccherino molto diluito.
Non smettono di mangiare il miele denso (il tappo-mensa lasciato a sé stesso alla lunga viene sempre ripulito) ma quando lo "allungo” con acqua impazziscono e formano subito la classica colonna per andare a rimpinzarsi.
Ora che possiamo vedere meglio la loro tecnica di lavorazione è chiaro che il cartone viene lavorato con l'apporto della loro saliva (si sapeva già) e chiaramente più sono idratate meglio il sistema funziona.
Nel filmato vedrete meglio cosa intendo.
Da un paio di settimane stanno ignorando quasi del tutto il cibo proteico, che prima era assalito a frotte:
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suppongo sia per il calo di appetito delle larve, che sono tantissime e continuano a essere curate assiduamente, ma forse stanno limitando il loro appetito.
A fine settembre la colonia si presentava così:
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8 ottobre: i lavori proseguono e in questo particolare si vede meglio che il cartone è davvero umido, sembra riflettere le luci.
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15 ottobre:
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Sono evidenti i progressi del cantiere rispetto a 15 giorni fa. E' anche evidente che una parte della struttura è asciugata e il colore del cartone si è schiarito. Se sia ancora "vivo” non posso dirlo, come staremo a vedere se si riprenderà più avanti, o forse la primavera prossima. Forse la fase di lavoro con la saliva è solo per approntare la costruzione.
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In queste immagini si vede meglio come opera Lasius fuliginosus nella costruzione dei ripiani di cartone masticato. Oltre al trasporto delle schegge di legno lavorato, si può vedere che la maggior parte della cura le formiche la mettono nel "leccare” con la ligula la superficie plasmata. Sembra fondamentale l'apporto di umidità per la lavorazione; si capisce allora perché queste formiche siano così assetate e gradiscano le sostanze zuccherine soprattutto quando sono molto fluide, per operare su così tanto materiale serve non avere la gola secca!
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Sono stato felicissimo di vedere la colonia a Entomodena! É bellissima ed è interessantissimo vedere le stanze che si sono fatte col cartone.
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Robertino - Messaggi: 536
- Iscritto il: 20 mag '17
- Località: Brindisi,Casale.
Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Aggiorno la situazione al 19 febbraio...
La colonia ha passato la stagione invernale nel garage al freddo, per lunghi periodi intorno ai 5°, ammassandosi in gruppi divisi nelle gallerie. Devo dire che credevo avrebbero occupato la parte centrale in legno, invece si sono spostate qua e là senza apparente ragione.
Tutte le larve invernate si sono risvegliate senza problemi da circa una settimana, quando ho riportato il nido in casa, lontano da ogni fonte di calore.
Le operaie si sono riattivate nel giro di poche ore e hanno iniziato a perlustrare l'arena per bere. Alcune di loro non si sono mai del tutto immobilizzate (o forse facevano a turno) per continuare a visitare i tappi di zucchero diluito anche alle temperature più basse, perché sembra proprio che queste formiche bevano molto di più delle altre che osservo, quasi alla apri con C. vagus.
In pochi giorni la vita della colonia è ripresa normalmente, le larve sono state divise in stanze come loro solito e le operaie sono costantemente in cerca di liquidi.
Solo dopo una settimana hanno cominciato ad essere fameliche anche di proteine.
Oggi ho deciso di aprire la seconda facciata del nido, perché la popolazione era diventata molto attiva e intraprendente, e anche perché in pochi giorni i lavori di costruzione della struttura interna di legno sono iniziati e terminati. Mi ero riproposto di aprire il lato B quando il nido fosse stato pieno sul lato A, ma la frenesia dei lavori mi ha convinto che era venuto il momento.
Vorrei aggiungere che questa soluzione del doppio nido aperto in due fasi mi ha creato problemi che avrei dovuto prevedere: il gasbeton umido, non sigillato da vetri, plexiglas o altro materiale, ha talmente trasudato sali da rendere necessaria una nuova mano di vernice e una precedente raschiatura e lavatura della facciata, cosa che, con le formiche dentro il nido, può comportare diversi problemi.
In ogni caso tutto sembra essere andato bene, e tolti i tappi di cotone, le prime operaie hanno iniziato a esplorare lasciandomi appena il tempo di appoggiare il vetro, bloccarlo con nastro isolante e successivamente di sigillarlo con i soliti angolari a vite.
Voglio però segnalare un nuovo tipo di lavori approntati da queste formiche da quando hanno ripreso l'attività: all'esterno hanno iniziato a costruire delle strutture che per ora non sono altro che collinette di legno masticato, però non l'avevano mai fatto prima.
La velocità con cui sono riuscite a terminare di "soppalcare” di cartone la stanza centrale interna mi ha sorpreso, perché l'anno scorso erano certamente molto più lente e la parte di stanza lasciata incompleta era almeno un terzo, dopo uno-due mesi di lavoro.
Ora hanno terminato il rimanente in poco più di dieci giorni.
Questo mi fa avanzare una supposizione: cioè che il compito (o la capacità) di masticare, impastare il legno, e creare il tipico cartone, sia prerogativa di operaie "anziane”, o per lo meno di una certa età.
La colonia ha passato la stagione invernale nel garage al freddo, per lunghi periodi intorno ai 5°, ammassandosi in gruppi divisi nelle gallerie. Devo dire che credevo avrebbero occupato la parte centrale in legno, invece si sono spostate qua e là senza apparente ragione.
Tutte le larve invernate si sono risvegliate senza problemi da circa una settimana, quando ho riportato il nido in casa, lontano da ogni fonte di calore.
Le operaie si sono riattivate nel giro di poche ore e hanno iniziato a perlustrare l'arena per bere. Alcune di loro non si sono mai del tutto immobilizzate (o forse facevano a turno) per continuare a visitare i tappi di zucchero diluito anche alle temperature più basse, perché sembra proprio che queste formiche bevano molto di più delle altre che osservo, quasi alla apri con C. vagus.
In pochi giorni la vita della colonia è ripresa normalmente, le larve sono state divise in stanze come loro solito e le operaie sono costantemente in cerca di liquidi.
Solo dopo una settimana hanno cominciato ad essere fameliche anche di proteine.
Oggi ho deciso di aprire la seconda facciata del nido, perché la popolazione era diventata molto attiva e intraprendente, e anche perché in pochi giorni i lavori di costruzione della struttura interna di legno sono iniziati e terminati. Mi ero riproposto di aprire il lato B quando il nido fosse stato pieno sul lato A, ma la frenesia dei lavori mi ha convinto che era venuto il momento.
Vorrei aggiungere che questa soluzione del doppio nido aperto in due fasi mi ha creato problemi che avrei dovuto prevedere: il gasbeton umido, non sigillato da vetri, plexiglas o altro materiale, ha talmente trasudato sali da rendere necessaria una nuova mano di vernice e una precedente raschiatura e lavatura della facciata, cosa che, con le formiche dentro il nido, può comportare diversi problemi.
In ogni caso tutto sembra essere andato bene, e tolti i tappi di cotone, le prime operaie hanno iniziato a esplorare lasciandomi appena il tempo di appoggiare il vetro, bloccarlo con nastro isolante e successivamente di sigillarlo con i soliti angolari a vite.
Voglio però segnalare un nuovo tipo di lavori approntati da queste formiche da quando hanno ripreso l'attività: all'esterno hanno iniziato a costruire delle strutture che per ora non sono altro che collinette di legno masticato, però non l'avevano mai fatto prima.
La velocità con cui sono riuscite a terminare di "soppalcare” di cartone la stanza centrale interna mi ha sorpreso, perché l'anno scorso erano certamente molto più lente e la parte di stanza lasciata incompleta era almeno un terzo, dopo uno-due mesi di lavoro.
Ora hanno terminato il rimanente in poco più di dieci giorni.
Questo mi fa avanzare una supposizione: cioè che il compito (o la capacità) di masticare, impastare il legno, e creare il tipico cartone, sia prerogativa di operaie "anziane”, o per lo meno di una certa età.
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Qui potete vedere aggiornata al 25 febbraio, la facciata A con i progressi di costruzione del nucleo centrale.
In pochissime settimane (2) le formiche hanno completato l'opera di razionalizzazione dei ripiani di cartone, dove l'anno scorso hanno impiegato mesi per risolverne la metà.
Non posso verificare cosa sta succedendo in profondità nello spazio scavabile, ma verosimilmente l'opera viene portata avanti a tutti i livelli, più probabilmente partendo dall'interno.
Inoltre hanno iniziato ad allevare su questi ripiani molte più larve di quanto facessero l'anno scorso. E' abbastanza probabile che l'acqua stia alla base della rapidità di lavoro, perché continuano a bere tantissimo e a prediligere il miele diluito piuttosto che quello denso, e si vede bene che questo cartone fondamentalmente vivo, lo è perché mantenuto umido e mai lasciato asciugare.
In pochissime settimane (2) le formiche hanno completato l'opera di razionalizzazione dei ripiani di cartone, dove l'anno scorso hanno impiegato mesi per risolverne la metà.
Non posso verificare cosa sta succedendo in profondità nello spazio scavabile, ma verosimilmente l'opera viene portata avanti a tutti i livelli, più probabilmente partendo dall'interno.
Inoltre hanno iniziato ad allevare su questi ripiani molte più larve di quanto facessero l'anno scorso. E' abbastanza probabile che l'acqua stia alla base della rapidità di lavoro, perché continuano a bere tantissimo e a prediligere il miele diluito piuttosto che quello denso, e si vede bene che questo cartone fondamentalmente vivo, lo è perché mantenuto umido e mai lasciato asciugare.
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Bellissima colonia Gianni, complimenti!
Ho visto recentemente una stampa antica di un nido di fuliginosus ed è impressionante vedere le somiglianze con il tuo!
Ho visto recentemente una stampa antica di un nido di fuliginosus ed è impressionante vedere le somiglianze con il tuo!
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Guglielmo - Messaggi: 498
- Iscritto il: 15 ott '14
- Località: Napoli
Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Grazie Guglielmo!
Avrai modo di vedere per bene questo nido al prossimo Entomodena!
Dall'anno scorso c'è stata una crescita notevole.
Devo dire che queste formiche continuano a sorprendermi nella loro complessità, anche se non non sono mai stato un amante del Gruppo Lasius sono talmente ben organizzate che è impossibile non rimanerne affascinati.
Il disegno che hai postato rende bene l'idea, ma sarebbe interessante vedere se ci sono differenze di struttura (oltre che di colore) in tipi di albero diversi.
A questo scopo ho inserito materiali diversi nella facciata B compreso del cartone tipo da imballo per uova, per vedere come e se lo lavorano.
Cosa ne pensi delle mie supposizioni sulla crescita della colonia e la ripartizione dei compiti?
Spiegherebbe ampiamente anche l'evoluzione in natura delle costruzioni di questa specie, che nei primi tempi si accontenta di nidi normali e comincia ad edificare le sue strutture solo in un secondo tempo... sappiamo quanto vive un individuo?
Devo decidermi a marcare le operaie.
Anche se è impossibile farlo con le giovani nate, possiamo supporre che le nuove generazioni escano all'aperto almeno dopo 3 mesi dalla schiusa del bozzolo?
Non sarebbe un periodo troppo breve per poter valutare quanto restino in attività le operaie in termini di anni.
Certo dovrei marcarne tantissime per poter avere una valutazione con un minimo di attendibilità...
Avrai modo di vedere per bene questo nido al prossimo Entomodena!
Dall'anno scorso c'è stata una crescita notevole.
Devo dire che queste formiche continuano a sorprendermi nella loro complessità, anche se non non sono mai stato un amante del Gruppo Lasius sono talmente ben organizzate che è impossibile non rimanerne affascinati.
Il disegno che hai postato rende bene l'idea, ma sarebbe interessante vedere se ci sono differenze di struttura (oltre che di colore) in tipi di albero diversi.
A questo scopo ho inserito materiali diversi nella facciata B compreso del cartone tipo da imballo per uova, per vedere come e se lo lavorano.
Cosa ne pensi delle mie supposizioni sulla crescita della colonia e la ripartizione dei compiti?
Spiegherebbe ampiamente anche l'evoluzione in natura delle costruzioni di questa specie, che nei primi tempi si accontenta di nidi normali e comincia ad edificare le sue strutture solo in un secondo tempo... sappiamo quanto vive un individuo?
Devo decidermi a marcare le operaie.
Anche se è impossibile farlo con le giovani nate, possiamo supporre che le nuove generazioni escano all'aperto almeno dopo 3 mesi dalla schiusa del bozzolo?
Non sarebbe un periodo troppo breve per poter valutare quanto restino in attività le operaie in termini di anni.
Certo dovrei marcarne tantissime per poter avere una valutazione con un minimo di attendibilità...
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Diventano sempre più intraprendenti, e hanno iniziato a scavare... Angelo me l'aveva predetto, ma io ero ottimista.
Sbagliavo.
Oggi hanno tentato l'evasione attraverso un vecchio strato di antifuga classico, che ho dovuto ripristinare subitissimo.
E' interessante vedere che per ora il vetro del lato B riporta i segni di un primo sminuzzamento del legno e del cartone misti. Sembra che stiano preparandosi a lavorare anche lì il materiale, ma la prima fase pare un semplice assaggio, anche se in effetti sono andate a intaccare la sostanza.
Le stanze centrali sono tutte abitate ora, potete vedere come vengono ben utilizzati i ripiani, mentre costantemente ci sono operaie che leccano e impastano questo o quell'altro ballatoio...
...Si noti la pelosità singolare delle loro larve, che sono sempre molto mobili. Ora è necessaria una grande quantità di cibo animale per accelerare la crescita di una simile covata.
Oggi ho trovato sul marciapiedi un lombrico morto di fresco (ieri ha piovuto finalmente, e stanno uscendo). La loro reazione quando l'ho messo in arena è stata di pura frenesia: l'hanno ricoperto di un tappeto vivente e per ore e ore l'hanno sbocconcellato fino a ridurlo in schegge che poi hanno trasportato nelle gallerie...
Una panoramica dell'arena con i lavori per "smontare” il lombrico.
Sbagliavo.
Oggi hanno tentato l'evasione attraverso un vecchio strato di antifuga classico, che ho dovuto ripristinare subitissimo.
E' interessante vedere che per ora il vetro del lato B riporta i segni di un primo sminuzzamento del legno e del cartone misti. Sembra che stiano preparandosi a lavorare anche lì il materiale, ma la prima fase pare un semplice assaggio, anche se in effetti sono andate a intaccare la sostanza.
Le stanze centrali sono tutte abitate ora, potete vedere come vengono ben utilizzati i ripiani, mentre costantemente ci sono operaie che leccano e impastano questo o quell'altro ballatoio...
...Si noti la pelosità singolare delle loro larve, che sono sempre molto mobili. Ora è necessaria una grande quantità di cibo animale per accelerare la crescita di una simile covata.
Oggi ho trovato sul marciapiedi un lombrico morto di fresco (ieri ha piovuto finalmente, e stanno uscendo). La loro reazione quando l'ho messo in arena è stata di pura frenesia: l'hanno ricoperto di un tappeto vivente e per ore e ore l'hanno sbocconcellato fino a ridurlo in schegge che poi hanno trasportato nelle gallerie...
Una panoramica dell'arena con i lavori per "smontare” il lombrico.
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Ciao Gianni,
come ti regoli col cibo preso in "natura"? Mi riferisco alla presenza eventuale di parassiti. Lo congeli prima di servirlo?
come ti regoli col cibo preso in "natura"? Mi riferisco alla presenza eventuale di parassiti. Lo congeli prima di servirlo?
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- SergioC
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Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Il problema esiste, anche se io, sbagliando, non me ne sono mai preoccupato troppo!
In generale surgelo gli insetti solo se ho forti dubbi di provenienza e tendo a non raccogliere quelli già morti proprio perché non ne conosco la causa (un lombrico spiaccicato sul marciapiede è abbastanza sicuro).
Penso che le mie formiche sono pur sempre formiche: come a volte disdegnano certi insetti o certi altri alimenti, spero siano anche in grado di digerire del volgare cibo caduto per terra, come farebbero in natura.
D'altra parte una colonia rinchiusa ha meno possibilità di liberarsi e disperdere parassiti o muffe di qualche tipo, così il consiglio di surgelare, o addirittura non usare insetti di dubbia provenienza è valido e andrebbe seguito.
Non per niente ho comunque due allevamenti di cibo da pasto (blatte e camole), e gli insetti che catturo li prendo volentieri in aree esterne alla città (cosa che non esclude al 100% la presenza di antiparassitari o peggio).
C'è anche da dire che una colonia sviluppata assorbe senza danni percepibili una mosca o una cavalletta che potrebbero essere avvelenate, mentre somministrare lo stesso cibo a una colonia incipiente aumenterebbe il rischio di perderla!
In generale surgelo gli insetti solo se ho forti dubbi di provenienza e tendo a non raccogliere quelli già morti proprio perché non ne conosco la causa (un lombrico spiaccicato sul marciapiede è abbastanza sicuro).
Penso che le mie formiche sono pur sempre formiche: come a volte disdegnano certi insetti o certi altri alimenti, spero siano anche in grado di digerire del volgare cibo caduto per terra, come farebbero in natura.
D'altra parte una colonia rinchiusa ha meno possibilità di liberarsi e disperdere parassiti o muffe di qualche tipo, così il consiglio di surgelare, o addirittura non usare insetti di dubbia provenienza è valido e andrebbe seguito.
Non per niente ho comunque due allevamenti di cibo da pasto (blatte e camole), e gli insetti che catturo li prendo volentieri in aree esterne alla città (cosa che non esclude al 100% la presenza di antiparassitari o peggio).
C'è anche da dire che una colonia sviluppata assorbe senza danni percepibili una mosca o una cavalletta che potrebbero essere avvelenate, mentre somministrare lo stesso cibo a una colonia incipiente aumenterebbe il rischio di perderla!
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GianniBert - Messaggi: 4499
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- Località: Milano
Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
gianni, devi passare ad allevare MUCCHE da pasto!
scherzi a parte complimenti, continui a progredire ed a meravigliare!
scherzi a parte complimenti, continui a progredire ed a meravigliare!
"L'ultimo passo della ragione, è il riconoscere che ci sono un'infinità di cose che la sorpassano."
Blaise Pascal
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PomAnt - Messaggi: 2786
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Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Cede un ripiano della costruzione: l'eccessivo carico di larve ha compromesso la stabilità della struttura.
Mi sto convincendo sempre più di quanto sia "vivo” questo materiale che loro cercano di mantenere costantemente umido, ma che evidentemente ha dei limiti di resistenza.
E' interessante vedere come hanno operato: al cedimento progressivo del ripiano hanno subito rimosso le larve.
Successivamente hanno iniziato a costruire una "bretella” (non so come altro chiamarla) per collegarsi al soffitto soprastante.
E' stato solo di fronte all'evidenza, e che l'operazione non dava i frutti desiderati, che hanno cambiato piano e si sono concentrate a rinforzare la parte sottostante!
Qui si vedono le stanze in cui hanno iniziato a portare materiale per aiutare le larve a filare il bozzolo.
Finalmente mi è dato di intravvedere la regina. Credevo fosse un pezzo di cibo, invece il bianco era l'addome traslucido pieno di uova! E' spaventosa nelle sue sproporzioni; probabilmente non è nemmeno in grado di spostarsi da sola... Con la luce nel verso giusto, si vedono addirittura le uova in trasparenza nel gastro!
Mi sto convincendo sempre più di quanto sia "vivo” questo materiale che loro cercano di mantenere costantemente umido, ma che evidentemente ha dei limiti di resistenza.
E' interessante vedere come hanno operato: al cedimento progressivo del ripiano hanno subito rimosso le larve.
Successivamente hanno iniziato a costruire una "bretella” (non so come altro chiamarla) per collegarsi al soffitto soprastante.
E' stato solo di fronte all'evidenza, e che l'operazione non dava i frutti desiderati, che hanno cambiato piano e si sono concentrate a rinforzare la parte sottostante!
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Qui si vedono le stanze in cui hanno iniziato a portare materiale per aiutare le larve a filare il bozzolo.
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Finalmente mi è dato di intravvedere la regina. Credevo fosse un pezzo di cibo, invece il bianco era l'addome traslucido pieno di uova! E' spaventosa nelle sue sproporzioni; probabilmente non è nemmeno in grado di spostarsi da sola... Con la luce nel verso giusto, si vedono addirittura le uova in trasparenza nel gastro!
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GianniBert - Messaggi: 4499
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Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Strabiliante, sono stregato da questa colonia, beh, in particolare dalla specie.
Non sarà forse il vetro troppo scivoloso?
Strabiliante è osservare come l'intelligenza collettiva affronta i problemi.
Non sarà forse il vetro troppo scivoloso?
Strabiliante è osservare come l'intelligenza collettiva affronta i problemi.
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- SergioC
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Re: Lasius fuliginosus: la costruzione di una colonia
Esplosione di uova nella stanza della regina, che da alcuni giorni è sempre in vista, dopo mesi di nascondino.
Cercherò di fare foto migliori, intanto accontentatevi di queste!
Cercherò di fare foto migliori, intanto accontentatevi di queste!
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GianniBert - Messaggi: 4499
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